Ministero ed Alto comando

Ministero ed Alto comando I problemi dell'esercito Ministero ed Alto comando e e e o a ; i e ! Il Governo, in attesa di discutere nell'imminente Consiglio dei ministri le proposte del'ministro delia guerra sull'ordinamento definii ivo di pace dell'esercito, ha per intanto deciso cìi respingere ogni proposta di fusione e dì concentrazione in un unico Ministero della difesa nazionale di tutti i servizi cella guerra, della marina e dell'aviazione. Tale seconda decisione tronca recisamente per ora un vivo dibattito, poiché la costituzione di un Ministero delia elitVsu nazionale che riassuma e raduni, diriga e coordini tutte le forze e tutti i mezzi della difesa nazionale ha mc»;i consensi in Italia e fuori, ed esercita una gronde seduzione. La cnicstlónè va naturalmente esaminata all'infuni di ogni considerazione delle persone che oggi presiedono con tanto prestigio c con cosi sicura esperienza ai dicas'eri militari e che sono meritamente circond-- ■> dalla reverenza nazionale. Tanto più e . la stessa importanza della riforma implica ed esige preparazione eli studi ed elaborazione di programmi e eli istituti. Nello slesso campo fascista i pareri sono tutt'altro che concordi nella decisione del Governo. Basti ricordare che nello stessf giorno in cu: un comunicato ufficioso qua liticava di imbelle ideologia democra lica.. la riforma, il Popolo d'Italia pubblicava un dettagliato progetto del generale Douliet, diretto a realizzare nel Ministero della difesa nazionale, o delle Armi, « una intima ed armonica coonera/ionc fra le Anni di terra, del mare e dell'aria ... In Inghilterra la famosa Commissione Geddes per le economie ha prò- posta la fusione dei tre dicasteri per coor- dinamo le funzioni e le responsabilità, ed evitare specialmente la. duplicità elei servizi. In Francia, una larga corrente di opinione pubblica, guidata da eminenti tecnici e uomini polìtici, si è convertita all'idea, no propugna l'attuazione, ne formula le realizzazioni concrete. La fusione dei tre, o due, dicasteri tecnici in un solo grande Ministero prevalentemente politico, coi sottosegreUìviaii tecnici, meglio corrisponderebbe, si dice, all'importanza che il^problema della difesa militare ha nella vita nazionale, per le liualilà cui risponde e per i sacrifici personali e finanziari che impone ai cittadini. Tecnicamente, si aggiunge, la fusione delle varie organizzazioni militari, terrestri, navali ed aeree, e dei relativi bilanci, ne realizzerebbe una più armonica coopcrazione, un più orgànico impiego, una più esatta visiono d'insieme e proporzione fra le parti, ed una più proficua e razionale utilizzazione dei mezzi finanziari, col facile spostamento di essi dall'una all'altra branca, a seconda delle necessità che possano manifestarsi in conseguenza dei progressi della tecnica elclle armi e del contegno dei paesi vicini. Finanziariamente poi nessuna riuntonò eli Ministeri può assicurare economie rilevanti come questa. La fusione del Mini-,stero delie finanze con ciucilo del tesoro^ 0 rlel Ministero dell'Industria con quello dell'agricoltura, significa sopprimere qualche gabinetto cii ministro e di sottosegretario e unificare qualche ufficio di governo del personale, di ragioneria e di economato, ma non altro, non essendovi ddp- pioni eli servizi tecnici. Non cosi invece nei Ministeri militari, che sono oggi un no' conio degli Stati diversi, senza coma-ideazióni fra loro, ciascuno con proprie autonome organizzazioni anche per i servizi Mentici. Basii a dimostrarlo il ricordare che in tre nostre grandi piazze marittime, che sono altresì sedi di guàrhi-%gioni importanti, esistono due distinti e separati ospedali militari, uno per la guerra e l'altro por la marina, con proprio personale sanitario, amministrativo e di servizio. Doppioni manifesti, facilmente eliminabili colla fu-ione dei Ministeri e colla conseguente soppressione delle resistenze altrimenti invincibili, sono anche, ad es.. i distinti servizi di Commissariato per gli acquisti dei viveri, dei vestiari, dei generi eli casermaggio, quelli del genio per la costruzione e manutenzione, degli edifici militari, i servizi amministrativi e contabili per le varie gestioni, par i contratti, per gli arsenali, ecc., ecc. L'eliminazione eli tali sperperi inùtili, realizzerebbe nel limite dei mezzi destinati alla difesa nazionale il massimo di potenza bellica, il che ò certo il supremo Une delle organizzazioni militari. Se però tutto ciò è incontestabile, è tuttavia anche certo che, in tema di difesa nazionale, nella quale non sono consentiti nò improvvisazioni, nò esperimenti, una così sostanzialariforma dovrebbe essere preventivamente elaborata con studi completi e con accurata preparazione, in guisa da eliminare ogni pericolo di disorganizzare ciò, che oggi esiste. A tale scopo, nel mio brevissimo passaggio al dicastero della guerra, avevo preparato uno schema di decreto per ricostituire, trasformandola profondamente, quella Commissione suprema per la difesa nazionale, che esisteva prima della guerra, con funzioni limitatissime. Tale Commissione, presieduta dal presidente del Consiglio, e composta dai ministri militari e eia quelli del tesoro, degli esteri e dell'interno, dovrebbe costituire un organo politico di grande autorità, coordinatore e unificatore dell'azione dei dicasteri militari, diretta alla organizzazione a predisposizione dei mezzi per la guerrar Da essa dovrebbero dipendere, oltre a un segretariato per gli studi e per l'esecuzione delle deliberazioni, come sezioni consultive, il Consiglio dell'esercito, il Comi, tato degli ammiragli, l'organo collegiale tecnico che sarà preposto all'arconautica nella sua sistemazione, ed un Consiglio per la preparazione della mobilitazione nazionale, al quale dovrebbero partecipare oltre alle rappresentanze dei Ministeri interessati, delle ferrovie, della Banca d'Italia anche elementi scelti nel campo della scienza, dell'industria, dell'agricoltura e dell'economia nazionale. I presidenti di tali sezioni consultive sarebbero membri senza voto deliberativo della Commissione suprema della diresa nazionale. Non so quale sorto potrà avere questa mia proposta, il cui concetto era quello di imprimere alla difesa nazionale un indirizzo d'insieme, organico e sicuro, rom-1 pendo l'isolamento in cui vivono le attuali I sue diverse branche e coordinandole in i finn più intima e feconda cooperazione ! fra loro e colla vita della' nazione, sia | nell'organizzazione eli pace clic nell'impiego di guerra, por realizzare cosi una più alta elTicicnzn bellica elei paese, i Potrebbe essere questo un primo passo, icd un orpcio u'i studi e preparazione per la aù.-pi. aia lusionc dei dicasteri militari.

Persone citate: Comi, Doppioni, Geddes

Luoghi citati: Francia, Inghilterra, Italia