Il fascismo piacentino sottosopra

Il fascismo piacentino sottosopra Il fascismo piacentino sottosopra Il ras nella polvere - Gli "ufficiali,, regolano conti con la P* S. - I "dissidenti., diventano padroni e la popolazione pensa a due anni di violenze e al delitto Lertua. (Dal nostro In Sviato speciale) Piacenza, SO, mattino. ìjk situazione «iel fascismo piacentino si è capovolta. Ai dissidenti, che hanno acquistato una certa notorietà sotto il nome di « vandeani » si spianano oggi le porto del partito, facendo ponti d'oro al loro ritorno nel fascismo ufficiale. Contro i fascisti, che furono già gli « ufficiarti >, sotto la giuda ed il comando deU'mifiBartoeJiini, si 6 iniziata invece una oainpagiia senza intairtiere, seppure irppareutemente contornata neH'atnbilo dei jnw'vecljirtenti imposti dalla disc-IpTuia o rlaVte superiori ragioni di moralità. Tra fatti pesanti I jireoeHniil'l della crisi sono aljiiastanza noti ormai. Sul trascinio piacentino oltre ai sistemi rassistici gravano tre fatti: l'affare Buffoni, He medaglie false dell'on. Barbiellini ed il delitto Lertua. In occasione di quest'ultimo fatto di sangue, la crisi, che pur si trascinava da più di un anno, non potè più essere trascurata dalla direzione del partito fascista. 1a> voci di protesta dei dissidenti assunsero un tono clamoroso e soprattutto si dovette intejulere una voce di deplorazione, meno spiegata, mono clamorosa, ma più generalo e preoccupante, Fu questa la voce di sdegno del popolo quando avvenne l'I feroce assassinio del mutilato Lertua. Venne da Roma fon. Igliori per fare l'inchiesta sul conto dell'on. Jtarbiellini, capo del fasciamo piacentino. I."inchiesta si prolungò faticosamente per alcuni giorni ed infine l'on. BarbieUini fu sospeso da ogni attività politica e sindacale. Non è forse privo di Interesse rilevare che il pròvvedintento contro 11 giovane deputato di Piacenza fu motivato sostanzialmente dalia faccenda delle medaglie false, clic rappresentò un grave scandalo nelle file e negli ambienti fascisti. Rimase a Piacenza il coirmi. Canastrelli fiduciario del partito, col compito di conciliare l'inconciliabi'te, cioè i dssidenli cogli ufficiteli. 11 commi. Canastrelli tentò invano tutte le vie di conciliazione, mentre il ras si teneva a contatto coi centri della provincia, presumendo avere in essi .'a baso della propria forza decimante e ìe risorse per una eventuale riscossa. Ma i dissidènti, ohe do combatterono accanitamente pur li o l'i mesi non gli diedero fregila Essi, che prima dovevano .sottostare al pericolo di essere fermati per misure di ordirne pùbblico, cominciarono ad essere presi in considerazione dogli argani del partilo. Bai'bictlliii si vide allora sfuggire, dai piedi quel terreno politico nel .piale molto fittava e lento le soluzioni estreme, Un audace tentativo di cambiar aria non gli riuscì. Egli lece sentire infatti di essere disposto ,i andare in Colonia, ma il Ministro della guerra, a quanto mi si dichiara da ottima fonte, rifiutò liti proposta. Inoltre ffrii tentò un accostamento alle opposizioni più estreme, mia neppure fu questo tentativo ebbe siici/esso. Fu detto altre volte die Barbiellini ama alleggiarsi a leader .lei lavoratori agricoli fascistizzati della provincia. Avvenuto a suo carico il provvedimento di espulsione, cercò di accostarsi alil'on. Nino Mazzoni, fervente organizzatore socialista «lei lavoratori agrieoli, ma l'on. Mazzoni non si prestò a varare, questo nuovo .•illegglaTrftntn .le! ras di Piacenza. Non bisogna dimenticare die. tra l'altro. l'Oli. Mazzoni tu bandito da Piacenza, elicerà la sua zona di attività politica e sindacale t dissidenti non cessarono dalla loro violente campagna che si riassumeva iella frase « espulsione di Barfrieliiii dal iKirtito » : e intanto l'autorità giudiziaria procedeva passo passo sul iuiigo cammino dell'istruttoria per il delitto ferina. Arrestò parecchi fascisti, i quali finirono per confessare, in intuì od in parte, la loro resiioris.iliilit;'i sul tragico futi» di Roncaglia. L'arresto dei fiscisti fu un colpo gl'ave per il fascismo provinciale, già scosso e disorientato. I.a orisi si riai uiizzii: a Ileana si decisero altri provvedimenti. Il Bnrbtelliui, circa una settimana fa. venne espulso uffici:.' niente da! partito. Egli si difende anch''- oggi eo,nto-atiaceando, promettendo di tornare sull'argomento, ma il provvedimento a su» carico rimane. Da Roma è giunto il commissario straordiinaroi prof. Paladino il quale ~i fermerà a Piacenza lino alla soluzione di .oesio ennesimo periodo di crisi. I dissidenti iti auye gli " utficiati ,, in disgrazia Per j giorni prossimi si intendono altri provvedimenti, che si dicono interessanti per le vicende del fascismo provinciale; ina di fatto la crisi e giù risulta col capovolgimento completo della situazione. 1 dissidenti sono tornati al potei.'; quegli altri, gli ufficiali, seguaci di Unrbtelliiii, pure .senza tare questione di dissidio, .-i trovano oggi nella condizione dei dissidenti coi irai lamento eh" compete naturalmente a chi <■ carlino in disgrazia. l.'aSsCStìorc alla pulibiion Istruzioni!, nobile AugiiiSiiOla, che duranti gli lucidiiiii avvenuti ;jl Bar Balia -pai., !a rivoltellata andata a vuoto, èislate iraileimUi •> arresto. L.li verrà forse cciicessa i . berla provvisoria. Barbiellini è trascurato dagli uomini che si aipprastauo alla nuova reiaiciiirnazione del fascismo piacentino. Il Consiglio della antica Federazione provinciale è sciolto; l'organo della Federazione La Scure, come sapete ha cessato le pubblicazioni e non rivedrà più la luce. Iài Casa dei Martiri, sede della Federazione e del giornale fascista è stata occupata dalla forza pubblica. Da oggi, lunedi, si fura, casa nuova. Alla Federazione saranno installati di latito, se non ancora con cariche ufficiali, gli esponenti ."lei i vandeani », che- -Kwrto c,.>- ' a Maccagno ed a Cajano, sindaco della vici na (ìrajano. Il prof. Paladino reggerà la Federazione straordinariamente, in attesa di tma sistemazione ohe dia affidamento di durato, 'fra qualche giorno uscirà un nuovo quotidiano fasciata, organo ctella Federazione. Per quanto riguarrda la Scure si ebbe qua!, che contrasto poiché ja Federazione e Barbielli.ni espulso, ne reclamavano entrambi la proprietà. Il giornale è di mia Socieià anonima, della quale il Barbiellini è il consigliere delegato. La Federazione è la maggòre depositaria delle azioni. Alla fine pero è risultato un fatto decisivo; fon. Raggio, deputato fascista multimilionario, è grandi; creditore tlètlla Società. I due litiganti quindi, dopo avere ben litigato tra loro debbono fare i conti con l'on. Ilapgio. Questi, si sa già, sani uno dei maggiori, azionisti del nouvo giornale in sostituzione della Scure. Cran parte della giornata di ieri è stata spesa in discussioni per hi organizzazione del nuovo giornale. L'on. Raggio tornerà foi-se presto a Piacenza, potendo godere di una aria piti famigliare, prima era considerato troppo amico dei dissidenti e incontrava una atmosfera di ostilità. Il generale Mori, direttore della Sture, segretario federale, rimarrà in sotvordine, nei quadri taxisti mentre se ne va En mieli ini, ;il quale il generale era molto devoto. Il generale Moti ebbe un mandato di compOTizioue per l'affare Buffoni e fu interrogato coni'.' teste por il delitto Lertua. Si ritiene negli ambienti fascisti che la sua figura non potrà assumere aspetti molto notevoli. Nella riorganizzazione dei fascismo hanno avuto riguardo alla sua qualità di generale fascista, in quetsio momento in cui non mtli i generali giurano sul littorio. Nei sindacati, di cui il Barbtelliiii si è sempre ritenuto autorevole, imponente, non .si ritiene che potranno avvenire' manifestazioni di autonomia. E' lecito in'osare «he i lavoratori agricoli non siano molto entusiasti di questa politica sindacale, alla quale aderirono in massa, con una convinzióne sulla quale si potrebbero fare i« maggiori riserve. Le amministrazioni comunali nono IroJiqirille e non faranno nianifeslazioui degne di noia. Se nwcaiussero le dimissioni generali, di cui si è parlato da qualche pario, si presenterebbe una situazione preoccupante ohe non potrebbe essere risolta coi commissari prefettizi, invisi alle popolazioni e tanto meno con le elezioni, che anche in questa provincia, sarebbero una incognita, luit'altro che rosea, finora pare che neanche l'ammhlfstrazione di Piacenza abbia volontà di agitarsi. Il commissario straordinario fascista intanto si prepara da oscri mi accògliere a braccia aperte i dissidenti che, si capisce, diventeranno in breve i..n>pc> maggioranza. in conto senza l'oste * 'Avevamo buon giuoco nell'autunno scormì. dicendo vite oelfondeggiameaito della marea politica di questa provincia sarebbe venula anche per i dl-:Sidenti l'ora de! risiiceli lo ne' partito. Ma il ritorno dei dissidenti, deciso quando fu espulso definitivamente Barliiol.'ini. ha un significate diverso dal trionfo assoluto delle loro idee. Essi hanno oggi il successo, non già per la lolla accanila, <l11rata per oltre, un anno, con attività instancabile .■ con pelicelo dello loro persone, più volle bersagliale amile, da rappresaglie individuati, aia perchè devono servir.- -alila ricostruzione del fascismo piacentino, ;uidalo in isfucelo in questi ulriuii mesi. A Piacenza non c'è più un'organizzazione salda del fascismo. Il panilo avrà pensato clv bisogna rifarlo; Su chi basarsi? Sull'ou. Barbiellini, lauto discusso, e per i.l quale è stala chiesta un'autorizzazione a procedere? Sulle creature minori devote al ras andato in disgrazia t- caduto nella polvere.' No, ovidenteiueni '■ E allora ecco che :. dissidenti, già pcrsegnilititi, possono esseri- riammessi, perché formino una nuova forza e ricompongano le falangi disciollc lungo i! doloroso cammino. Ma forse i conti non torneranno. I dissidenti sanno che non possono farsi illusioni sul conto delia provincia, in un anno e più di lotta, condotta con mentalità e spirilo di Oppositori, i-'-i si som. troppo abituati a ricercare ed a conoscere le cose ornile del fa— -imi in gènere i- piacentino in ispecie, per farsi ancora delio illusioni sull'aàcciideiilu di quel l'ideale fascista sventolalo nei primi lempi. li fasci-ino piacentino, tolti io sanno, è lutili uiin cronistoria 't1 hn lonanire, ili violenze, di sistemi terroristici. In ipi.sti u'tiuii