Il " fascismo puro ,, contro Mussolini

Il " fascismo puro ,, contro Mussolini Il " fascismo puro ,, contro Mussolini Le dichiarazioni di Suckert alla " Stampa „ - Chi parla di " bluff „ e chi di " compromesso ,. Anche l'organo liberale di destra avanza la pregiudiziale morale e politica: un altro Governo! Roma, 22. notte. La bomba elel-toraie dell'on. Mussolini non ha impedito alla grande maggioranza dei deputati di abbandonare sollecitamente la capitole, portando con sè l'emozione per il gesto sensazionale dell'on. Mussolini. Pertanto, il riflesso elettorale del fatto di sabato appare anche oggi confuso ed incerto, più come- un presentimento che come una prossima necessità. Lo spauracchio delle elezioni certo è nell'aria, ma assair più vasto e incombente è l'enigma della situazione politica attuale, che può condurre a situazioni imprevedute. Siamo nel campo delle ipotesi: dalle elezioni più o meno prossime, all'amnistia, al cambiamento del governo. L'orizzonte politico . è costellato di interrogativi che trovano le risposte più varie e discordanti. "Mussolini ci ha traditi,, Fin dalla stessa serata di sabato, dopo che l'on. Mussolini aveva annunciato la presentazione della .riforma elettorale, si è avuto, di fronte all'inaspettata mossa del capo\del governo, l'atteggiamento dei partiti, Bei gruppi, degli uomini politici. La cronaca odierna non fa che confermare sostanzialmente tale atteggiamento. Le frazioni estreme della maggioranza fascista sono contro la proposta del loro capo. Michele Bianchi anche stamane diceva nei corridoi : — Si tratta di un espediente parlamentare un miserabile espediente che non serve a nulla. Noi siamo contro e voteremo contro! Un altro deputato fascista estremista riversava la responsabilità dell'avvenimento su quelli che erani saliti al governo e che si erano preoccupati, più che di consolidare le conquiste del fascismo, di soddisfare alla propria, ingordigia di onori e di vantaggi materiali Soggiungeva quindi: — Mussolini ci ha traditi. Egli ha ucciso 11 partito, oltreché la sua maggioranza. Il collegio uninominale uccide il parlamentarismo fascista e forse uccide il lascisrr.o. Mussolin ha accettato il compromesso per salvare se stesso a spese del partito. 11 progetto uninominalista è frullo di un compromesso alle cui basi è l'amnistia, e presto vedremo in luce tutta l'ignobile struttura dei patteggiamenti e dello intese. Ma la nostra migliore battaglia è ancora da combattere. Si era detto in un primo momento che anche l'on. Farinacci fosse favorevole al ritorno al collegio uninominale, ma pare che il furore estremista contro il disegno di legge abbia travolto anche Farinacci, il quale spiegherebbe la sua preferenza al collegio uninominale unicamente da un punto di vista tecnico ed obbiettivo, ma dal punto di vista politico e fascista egli riproverebbe l'atto dei Governo. Il portavoce dell'estremismo, Vitupero, si rifiuta di credere prossime le elezioni, riaffermando che il regimo fascista non dove essere dominato dal Parlamento e tanto meno chiamare per ben due volte in un anno gli elettori alle urne. Aggiunge poi : « D'altra parte una nuova convocazione dei comizi elettorali significherebbe una gigantesca vittoria delle opposizioni, perchè si darebbe loro ragione quando affermano che questa è la Camera di Cesare Rossi, che questa è la Camera nata dal broglio e dalla violenza, perchè si farebbe vedere che non ci strainflschiajno della minoranza aventiniana, ma la valutiamo tanto ila ritenere non vitale una Camera che funziona senza di essa. Abbiamo troppa fede in Mussolini per interpretare come uno scioglimento di Camera questa sua presentazione di legge elettorale ». L'intervista con Suchert C'è poi l'opinione del fascista Curzio Suckert, che è considerato come uno dei pochissimi teorici del fascismo e che, in un certo senso, rappresenta il « fascismo puro ». 11 Suckert, da noi interrogato, ci ha fatto le seguenti dichiarazioni, che ci paiono tanto più interessanti in quanto in questi ultimi gionv egli è venuto assumendo personalmente un atteggiamento, che corrisponde ad tino stato d'animo di notevoli gruppi del fascismo, o che è di intransigenza di fronte al nuovo colpo di scena mussoliniano. Ecco la nostra intervista: — Come interpretate, abbiamo chiesto, la mossa dell'on. Mussolini? — Un atto perfettamente e logicamente normalizzator-o — ci ha risposto Curzio Suckert — con eui l'on. Mussolini ha inteso rovesciare i presupposti antinormalizzatori, contenuti negli atteggiamenti assunti dal fascismo e dall'aliti fascismo nello ultime fasi della battaglia politica. Sebbene i fascisti non prevedessero che l'on. Mussolini avrebbe colpito il fascismo antinormalizzatore ne! campo strettamente elettorale, pur un colpo del genere era da noi previsto già da molto tempo, da quando cioè l'on. Mussolini aveva assunto, di fronte alla Corona, al Senato ed ai fiancheggiatori, l'impegno dì ricondurre il paese alla legalità, anche a danno dello stesso fascismo- l.a mossa dell'on. Mussolini è diretta in eguale modo tanto contro il lusoismo integralo quanto contro gli oppositori integrali. Col progetto di riforniti elettorale egli ha defililo di venire a sedersi arhilro in juoz/.o ni due poli contrari delia lolla politica e di ave¬ re fatto tabula rasa delle due pregiudiziali politiche contrastanti: fascismo ed antifascismo. Egli si illude cosi di diventare nuovamente, di colpo, arbitro della situazione e di avere, con una trovata caratteristica del suo temperamento, annullato praticamente, sia pure per un breve lasso di tempo, l'efficienza dei partiti, compreso il proprio. Ma 10 credo che questo suo gesto, invece di raggiungere lo scopo voluto — cioè avere le mani libere, — non ha fatto che addossare le possibilità della sua libertà di azione al muro dell'interesse dei partiti contrastanti, compreso il proprio. Infatti, di fronte al colpo duro dell'on. Mussolini, tanto l'opposizione quanto il partito fascista, per non farsi paralizzare ed annullare dalle necessità personali di manovra del capo del governo, si troveranno costretti a mutare improvvisamente 11 proprio posto di battaglia. E' logico che le opposizioni farebbero ridere se continuassero a pigliarsela col fascismo, che è vittima anch'esso della nuova situazione. Il fascismo, come movimento Ideologico, come prassi rivoluzionaria e come fenomeno politico, è stato sconfitto e sacrificato in pieno dal gesto dell'on. Mussolini. Pratica e teorica, teorica ed ipoteca nell'avvenire, cinque moltiplicato dodici ed era nuova, tutto è buttato , alle ortiche. In questo momento, dal punto di vista parlamentare, le opposizioni non si trovano più a fronteggiare il fascismo, ma semplicemente l'on. Mussolini, capo del governo. Il fascismo da parte sua si trova oggi a dover .lasciare in seconda linea la lotta politica contro le opposizioni, che, di fronte ad esso, appaiono infinitamente svalutato e senza dubbio disperse dal gesto del presidente del Consiglio. Il pericolo maggiore per la vita del fascismo consiste oggi nel nuovo atteggiamento del capo del Governo e non più dal sorpassato antifascismo delle opposizioni. . ■ — Poiché secondo voi la mossa del presidente del Consiglio non è favorevole al fascismo, quali saranno le ripercussioni nel partito fascista? — Le ripercussioni non potranno che manifestarsi molto lentamente. II colpo che ha sorpreso e stordito l'ambiente fascista della capitale, non 6 stato risentito nello stesso ìr.odo in provincia. Giungono infatti notizie dalla provincia che le camicie nere non hanno ben compreso e misurata la portata della nuova situazione. L'opinione dei capi locali, che non si credono menomati o minacciati per il brusco capovolgimento della situazione elettorale, è stata per un momento accettata anebo dalle camìcie nere. Ma queste dovranno ben presto persuaderai che al di sopra degli interessi personali deve rimanere altissimo l'interesse del fascismo, che non è semplicemente « un movimento di persone ». Tutti i fascisti, specie quei di provincia, non tarderanno a domandarsi so non serebbe tragicamente buffonesco, dopo tanto fervore retorico e dopo tante illusioni ed aspirazioni, dare il calcio dell'asino a tutto 11 fascismo, solo per obbedire ad una necessità di manovra parlamentare. Tutte le persone serie, di buona fede ed oneste, che hanno creduto e credono al fascismo come ad un movimento di profonda rinnovazione politica e civile del costume italiano, e non come ad una grande società anonima per lo sfruttamento della miniera elettorale o per beneficio della grassa pastura statale e burocratica, non possono subire, senza ribellione questa imposta liquidazione fallimentare del movimento cui hanno dato le loro energie di onestà, dì buona fede e di amore patrio. E' innegabile che un movimento di ribellione già si manifesta nella coscienza di tutti i fascisti di buona fede. Questa logica e spontanea reazione di tutti coloro che hanno creduto sinora nell'on. Mussolini duce del faeeismo e non nell'on. Mussolini amministratore delegato della società anonima dei fiancheggiatori, di cui la maggior parte delle azioni sono in possesso delle opposizioni, non tarderà ad assumere un atteggiamento onesto ed aperto. E' sin d'ora prevedibile che questa reazione tende a riportare il fascismo sulle posizioni prograimmatiche precedenti alla marcia su Roma ed anche a quello precedenti al discorso di Udine. I piloni sindacali, repubblicani ed antiparlamentari, sono ancora ben visibili nel blocco fascista ed è difficile ormai, se non impossibile, espellere questi elementi senza sgretolare il blocco. Il rimedio delle espulsioni non è nifi consigliabile nè accettabile. Un solo provvedimento può prendere l'on- Mussolini, se vuole salvare il suo fascismo: abbandonare il governo e rimettersi alla testa del movimento per conquistare al fascismo nelle elezioni col sistema uninominale, che egli farà accettare dalla Camera, quel numero di seggi oui il fascismo ha diritto, ma operando nell'interno del paese, come capo di un movimento politico rivoluizonario e non già dall'alto di un governo, ormai virtualmente consegnato nelle mani dei ceti conservatori e plutocratici, sostanzialmente antifascisti. — Avrete occasione In questi giorni di esporde questa vostra visione della situazione ai presidente del Consiglio? — Vedrò il Presidente domattina e sono deciso sin d'ora a non lasciarci convincere dalie troppo convincenti ragioni che egli esporrà in suffragio del suo atteggiamento. Assumo la responsabilità di dirgli in modo chiaro quello che tutti i fascisti pensano, ano'..' (mei deputati cosldetti estremisti, come Michele Rianchi, Terrazzi, Gemelli, Edoardo Torre. Bastianinl e moltissimi altri, che hanno soltanto il coraggio di parlare chiaro in pubblico a noi, c npn a lui in privato. Confido che la mia tvf&y-ztìì. non potrà dargli ombra. L'on. MustìM .;.;u'o rendersi conto che la mia perroniV^L-^v-i-ta n di muscoli Minilo scompare iliaffif*»-'.- alla grani 1 i Udine di quei fasi] le jinatit dico di amare e che intanto sta troppo duramente colpendo, non noi loro interessi, ma nel loro patrimonio spirituale. Quei fascisti, hanno finalmente il diritto di sapere da lui se egli intende rimanere fascista, oppure diventare fiancheggiatore. Il fascismo rivoluzionarlo, si vede, è disposto ad andare avanti, anche se non è fiancheggiato da alcuno. Riunione rlservatissima promossa da ST. Bianchi Basterebbero queste dichiarazioni di Curzio Suckert a giustificare le voci che corrono circa una levata di scudi del fascismo estremista. Promossa dà Michele Bianchi, si terrebbe una riunione riservatissima di tutti i deputati della maggioranza ostili alla riforma elettorale. Nella riunione, che è stata indetta per il giorno 20,. st preciserebbe, oltre l'atteggiamento contro il Governo, la particolare concezione dello spirito e dell'azione del partito. Si realizzerebbe così la minaccia contenuta in un recente articolo sulla « Conquista dello Stato » : « il fascismo contro Mussolini », e si preparerebbe una situazione nuova, che potrebbe certamente avere la sua influenza sulla discussione de) disegno di legge negli Uffici. Queste previsioni correvano stasera a Montecitorio, dov-j s: segue con molto in-. teresse l'atteggiamento degli elementi squadristi nel Parlamento. Ma le voci al riguardo devono essere accolte con molta catitela. Stasera, pei esempio, gli stessi deputati on.li Terrazzi e Starace lasciavano intendere che essi, pur dissentendo vivamente, avrebbero votato la legge per disciplina verso Mussolini e verso il partito, e per non prestarsi al giuoco degli avversari. E' provedibile che gli estremisti decideranno nella riunione del 28 di fare una vivace affermazione contro il disegno di legge in sede di discussione e di esame critico, ma per poi votare disciplinatamente in favore alla Camera. La riunione in casa Paoiucci I fascisti « normalizzatori », invece, salvo qualche eccezione, che risente di preoccupazioni e di calcoli strettamente locali e personali, sono favorevoli alla riforma. L'on. Tumedei ha espresso la sua ferina opinione che quelle adottata dall'pn. Mussolini sia la migliore via d'uscita ed in questo senso si è manifestato anche l'on. Paoiucci che, a proposito della riunione tenutàsi venerdì scorso in casa sua, scrive una lettera al Giornale d'Italia confermando la notizia. Si sarebbe trattato di uri semplice scambio d'idee sulla situazione, ma non sarebbe stata presa alcuna deliberazione. Il Giornale d'Italia assicura, però, che l'adunata in casa dell'on. Paoiucci ha raccolto una trentina di deputati circa e che essa ha segnato, nella discussione n nello deliberazioni, un netto distacco politico e spirituale dall'estremismo. Sarebbe poi stato nominato un Comitato direttivo per mantenere il collegamento tra gli elementi aderenti a tale movimento. Di tale. Comitato fanno parto gli on.li Paoiucci e Giovanni Marchi. Una riuova riunione avrà luogo il giorno 2 gennaio. "Mussolini farà le elezioni., dice l'organo di Federzonl Cerchiamo ora di rispondere ad alcune domande. 1* domanda: — Com'è considerata la mossa dell'on. Mussolini? Per le opposizioni essa è un diversivo per tentare di uscire da una difficilissima situazione parlamentare e politica. Per gli estremisti fascisti è un tradimento verso il partito. La stampa ministeriale afferma invece che si tratta di un alto decisivo verso la normalizzazione e vi ravvisa una dimostrazione della forza del Governo. In questo senso, secondo taluni giornali, si sarebbe espresso l'on. Fedcr7oni, e ciò ò probabile, visto che lo stesso pensiero apparo stasera sull'Idea Nazionale: « La presentazione del disegno di legga per il ritorno al collegio uninominale, per esclusiva iniziativa del Governo dell'onor. Mussolini, è un atto che attesta la forza dot Governo e la volontà del suo capo. 1,'onor. Mussolini ha la maggioranza; avrà la leggo elettorale e farà lo elezioni, com'è suo diritto e com'è suo dovere senza fretta, poiché, non è affatto vero che le elezioni debbano farsi subito, con quwto di matemàtico: con o senza la discesa degli aventiniani. Il fascismo non si commuove affatto per il ritorno al collegio uninominale. II fascismo non si identifica col parlamentarismo e, tanto meno, col sistema elettorale, chs è sempre uno strumento t mai un fine. La precedente legge elettorale fu uno strumento di transizione; il fascismo non adora alcuna divinità suffragistica ». Mette conto di rilevare che il ministro della P. I. on. Casati, interrogato da alcuni deputati fasciali sul significato preciso dell'inaspettata presentazione alla Camma ilei disegno ili leggi ter la riforma oloiI turale risi parie deli " i. Mussolini, affermò) I clic il Gu verno era italo consiglialo da una

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