Il pensiero dell'on. Casalini

Il pensiero dell'on. Casalini Ciò che vuole Torino; le elezioni amministrative Il pensiero dell'on. Casalini Sulla situazióne amministrativa abbiamo interrogato l'onorevole Giulio Casalini, l'autorevolc dep.utato soci-autista unitario, cho. fu vice, presidente della Camera, e por lunghi anni Consigliere Comunale. Oli abbiamo chiesto: — Crede Ella che sia necessario ed urgente che si addivenirla alle elezioni amministrative nella nostra città? — Ormai tutti i partiti, uno solo escluso — ci ha risposto — si 6ono pronunciati in senso favorevole alla pronta convocazione dei comizi elettorali, il che vuol dire in senso favorevole al piwio e rapido ripristino della normalità amministrativa. I-c ragioni sono ovvie. Su tutte domina una ragione di dignità e di nerezza cittadina. Dopo avere offerto prove non dubbie di capacità e di correttezza, Torino mai sii rassegna, in tutti i s,uoi uomini migliori, ad essere retrocessa al ruolo di minorenne o di incapace, Se anche nei paesi in- ] •vasi una certa libertà locale si 6 concessa, da tutti i conquistatori, alla vita anvniiinistrativn, non 6* comprende come dobbiamo esserne priyatì noi. SI aggiungono le ragioni che toccano gli interessi materiali della città. Molti problemi Bono sorti, che richiedono una l'erma, tempestiva, libera difesa degli interessi torinesi di fronte al Governo. Tutti ci siamo fatta la persuasione, al di fuori della buona volontà della Amministrazione straordinaria, che la città non sia stata a sufficienza difesa. Alcuni problemi saranno cosi, forse, irrimediabilmente compromessi. Altre questioni cittadine, di primo ordine, si trascinano, da anni, senza soluzione adeguata. La provvisorietà paralizza >— e alcune volte giustamente, quando si tratta di impegni a lunga scadenza — l'amministrazione in carica. Non si deve dimenticare, d'altra parte, che un senso di disagio si è diffuso nella cittadinanza. Non e tanto questione di uomini, quanto di metodi. Il sistema del piccolo sinedrio <11 « illuminati >, che decidono, fuori del contatto dei cittadini, che pagano, non persuade e non piace. Bisogna tornare alle libere di- ecussioni, bisogna tornare ad agire alla piena luce del sole. Le mormorazioni e le diffidenze finiranno come per incanito. — Ritiene che saranno stipulati accordi fra le varie forze elettorali, e fra quali? Ho visto che affiorano, in alcune riunioni di associazioni rionali od economiche, inviti alla- creazione di un nuovo Consilio comunale «superiore ai partiti i. E' una idea simpatica c commovente, ma viene dall'Arcadia, Se, nei tempi andati, le battaglie amministrative ebbero sempre .uno sfondo politico, come potrebbero non averlo le prossime, mentre pesano sull'Italia i problemi più gravi che essa abbia mal avuto nella sua politici! interna? La prossima lottavsarà fatalmente mia lotta tra fascisti e non fascisti. Finche il fascismo non abbia mutato radicalmente la sua ideologia ed i 6U0i metodi, non vi potrà essere tregua. E tutti i partiti, che sono per l'idea di libertà e per i metodi democratici» non potranno disertare la loro battaglia. I fascisti hanno singolarmente facilitato il compito per la costituzione di un fronte unico, tra i partiti di opposizione. Oramai i compiti e le. aspirazioni particolari di ognuno di essi sono stati, dalla realtà, relegati a tempi migliori. Tutti sentiamo che non è tollerabile uno stato di cose per cui, in nome di benemerenze discutibili, un gruppo di uomini possa pretendere, di fronte agli altri cittadini, e forse la enorme maggioranza degli italiani, privilegi, che toccano cosi le leggi scritte come le leggi morali. Ai fascisti diciamo: «Tornate eguali a tutti gli altri cittadini, battetevi sul terreno della legalità, cercate di superarci, non solo a parole, nella devozione al nostro paese, cercale di strappare consensi, a traverso l'elevatezza della vostra vita e delle vostre opere. Avrete dinanzi strada libera e vittoria. Volete continuare i metodi di ieri, quelli ancora di oggi? Vi diciamo con franchezza: non accettiamo. Non abbiamo temperamento di servi. Personalmente, e credo di poter parlare a nome di tutti i socialisti unitari torinesi, farò il maggiore sforzo perchè ogni difficoltà 6ia superata e perchè si possa presentare agli elettori torinesi una lista di uomini di particolare valore amministrativo e morale,' che uniscano all'amore verso la nostra città, la profonda, ferma fede nelle idee di libertà e nei metodi democratici. La situazione è cosi delicata che un appello ai sentimenti migliori dei più pensosi cittadini non dovrebbe cadere ne] vuoto. Si tratta di creare una ammiitistra zione forte, competente, attiva, che sia « superiore ai partiti » in questo senso, che, pur provenendo da una chiara, inequivocabile idea politica, sia pronta, per sentimento spon- taneo e profondo, a governare imparzialmente per tutti, ricercando il consenso dei più larghi strati della popolazione. — Crede possibile Ella fare previsioni sull'esito delle elezioni amministrative? — II mestiere del profeta non mi piace. Se debbo, pero, porgere orecchio alle dichiarazioni che mi vengono da ogni parte, debbo ritenere che gran parte della cittadinanza sia disposta a costituire una amministrazione che chiamerei restauratrice. Vi sono certo due punti, che fermano la nostra attenzione. • 1 - L'evoluzione del partilo fascista è giunta a tale maturità da fargli ripudiare i mezzi della coazione morale e materiale, che hanno una dato oramai storica: 6 aprile? Vorrei sperarlo ed amerei che il segno concreto partisse da Torino. g « 2. - Ancora: l'evoluzione del Governo e giunta a tal punto da rispettare la lìbera volontà degli elettori e da ripudiare i metodi di bassa politica p'irlanicntare, che hanno, pur essi, un nome storico: Palmieri? Sarebbe veramente un segno dei tempi. « Ad ogni modo, anche se domani le difficoltà di una Amministrazione non fascista fossero insormontabili, penso che la battaglia non dovrebbe essere disertata. — A suo giudizio quali sarebbero i maggiori e più pressanti problemi su cut la nuova Amminisln-nzione dovrebbe dedicare subito le sue cure? — La nuova Amministrazione, dopo un rapido riesame della situazione finanziaria e delle fonti delle entrate, porche la prima risponda al fabbisogno cittadino e le altre rispondano a criteri di equa distribuzione tra le varie categorie dt contribuenti, dovrà mettersi con energia all'opera per guadagnare. in breve, il tempo perduto. Ma, al disopra ed aH'in-fuori della soluzione di singoli problemi, occorrerà dare alla cittadinanza, coll'opera quotidiana, l'impressione che si torna ad agire, come in ima casa di cristallo, che il metodo delle trattative piivate è tramontato, che il contatto col pubblico è mantenuto, che l'opera della opposizione è ritenuta non come una seccatura, ohe si deve subire, ma come una vera collaboraziono contro gli errori. « Un'altra dimostrazione dovrà venire dall'opera dei nuovi padri coscritti, questa: che se debolezze ed errori di uomini hanno svalutato l'azione democratica, democrazia non è sinonimo di indisciplina e di debolezza. Si può amministrare, accettando, « a priori» il verdetto popolare, senza pretendere ridicole ed inesistenti infallibilità, ma anche senza essere in balia di tutti. Idee ferme e precise, fede ferma saranno un viatico contro la degenerazione del metodo democratico. — Vorrebbe precisare qualche punto? — Ecco. Lo. linee essenziali di un programma mi sembra potrebbero essere queste: — difendere gli interessi materiali e morali della città, con chiarezza e polso fermo, anche di fronte allo Stato; — riprendere ia lolla, abbandonata o quasi, per contenere il rincaro del costo della vita; — spingere audacemente la costruzione di alloggi per le classi popolari ed i ceti medi, per poteT ritornare, in un secondo tempo, alle opere di risanamento edilizio, igienico e morale; — iniziare subito la soluzione del vecchio problema ospitaliero, per, completare la deficente assistenza sanitaria e favorire l'insegnamento clinico, senza paure, certi che la cittadinanza saprà provvedere i larghi mpzzi necessari; — portare a compimento la benefica opera iniziata colla creazione dell'Azienda ELettrica Municipale, col dare mano alle nuove opere dell'Orco, con gradualità, ma con programma già fin da oggi definito; — ristabilire, anche nel riguardo del gaz, una decisa azione oalmieratrice; — alutare lo sviluppo industriale della città, U miglioramento della produzione e l'elevazione morale ed economica delle classi lavoratrici, coll'offrire ad esse, in ogni "anipo, tutta la cultura tecnica e professionale, di cui hanno bisogno; — potenziare ogni sforzo diretto alla difesa Igienica delle popolazioni, dall'assistenza alla maternità alla lotta antit.ubercolare. c Ho accennato solo ad alcuni dei problemi maggiori. Ma, al disopra, di ogni soluzione vi è una questione di « animus », di sentimento. Ss debbo raccogliere in poche parole il mio pensiero dirò che Torino ha bisogno di una Amministrazione che non sia né megalomane, né micromane, ma ohe abbia fede nella virtù, nella forza della nostra gente subalpina, che abbia fede nella epurazione futura dc-ila città e che ricordi che la città di domani sarà grande se avremo elevato le sue innumeri moltitudini lavoratrici e se, in ogni soluzione, guarderemo innanzi con limpida consapevole audacia ». La situazione amministrativa esaminata dal Comitato del Partito Liberale Sotto la presidenza del conte Oldofredi si è riunito ieri il Comitato regionale piemontese del P. L. I., al utiaie parteciparono, presenti o per delega: per Torino il sen. Cattaneo, ra.w. Cau.era.no, l'avv. Anselmo, l'avv. Hisso; per Novara ring. Beldi, l'avv. Scotti, il rag. Coda, l'ing. Zocchi ; per Cuneo il comin. Dorila; per Alessandria l'avv. Badò, l'avv. Deveochi, l'avv, Mattinotti, l'avv. Martelli; per la Direzione nazionale l'ing. grand'uff. Gay. Furono esaminate varie questioni organizzative, fra le quali la nomina di una Commissione finanziaria, di una Commissione di propaganda e di una Commissione stampa per la regione. Venne inoltre esaminato il problema dell'elettorato amministrativo femminile. L'ing. grand'uff. Gav, delegato del Piemonte alla Direzione nazionale, ha poi riferito sui lavori della Direzione e d+-lla Giunta politica e sugli scambi di idee avvenuti in Roma fra alcuni membri della Giunta stessa e dei senatori e deputati iscritti al partito. Il Comitato ha preso aito di questa relazione, approvando l'atteggiamento e l'opera del delegato regionale piemontese, ma riconfermando l'invito alla attuale Direzione nazionale di procedere con energia alla chiarificazione ilei partito. Seguendo l'ordine del giorno della seduta il Comitato ha poi esaminato lungamente la situazione amministrativa di Torino. Dopo ampia discussione venne deliberato all'unanimità di dare ci presidente mandato di iniziare al più presto, e nei modi migliori, un'intesa nell'ambito del partito per la più sollecita risoluzione della situazione amministrativa della città e per l'esame della posizione del partito nei riguardi delle elezioni amministrative.

Persone citate: Beldi, Casalini, Cattaneo, Consigliere Comunale, Giulio Casalini, Palmieri, Zocchi