La Confederazione del Lavoro e i Sindacati fascisti

La Confederazione del Lavoro e i Sindacati fascisti La Confederazione del Lavoro e i Sindacati fascisti Unintervstacuion.aesR 26 notte Roma. 26. notte. Abbiamo voluto interrogare l'on. Gino Baidesi su i congressi sindacali di questi giorni, da quello delle Corporazioni fasciste, che s'è riunito l'altro jc.ri a Homa, a quello delia Confederazione Generale del Lavoro, che s'inaugurerà a Milano, il 10 Decembro. E abbiamo posto la prima domanda precisamente su la quasi coincidenza dei due congressi, chiedendo al deputato unitario, particolarmente compotente in questa materia, il suo pensiero al riguardo. — Non so se ella voglia intendere porre in rilievo le differenze fra i dite congressi, che avvengono a coni breve disianza di iciii|j0 Vun dall'altro — ci ha risposto l'on. Baldesi: — ad ogni modo, a questo proposito, le dico inibito esservi in conitme fra i due Congressi, la ricerca di una definizione precisa, con In differenza che il Congresso delle Corporazioni si dibatte nella difficoltà di darsi una definizione ed una tecnica sindacale — avendo punerato elegantemente la parte politica col dichiararci « fascista » — mentre la Confederazione Generale del Lavoro avrà per maggiore scoglio la chiarificazione politica — Vuole spiegarmi, da! suo puntò di vista, questi due lati del'la vita sindacale italiana? — Ecco. Le Corporazioni non hanno alcun impaccio di programmi politici, avendo l'obbligo di seguire le orme del lasciamo — .partito e Governo — perchè solo dal fascismo, partito, huruio derivata la possibilità, coi metodi conosciuti, di farsi dei soci, ed essendo legato al Govèrno, perchè dalla forza ili questo hanno ottenuto di Indurre gli industriali — vedi concordati elettricisti, metallurgici, ecc. — a concordare patti di lavoro, anche fccnza avere la rappresentanza effettiva dei lavoratori. Le Corporazioni fasciste, che già irridevano alio nostre critiche di fronte ai vani conati collaborazionisti, con la pretesa di riunire nellu medesima associazione datori di lavoro e lavoratori prima, poi di dirigere la politica sindacale italiana attraverso la Conijuìssionisfiima, solènnemente Insediata nel raduno di palazzo Chigi, vanno annaspando ir»lorno ad affermazioni differeirzlatriei dvi loro metodo sindacale dal nosuo, mentre la realtà li afferra e !i riporta sul terreno naturale della lotta fra te classi. Dei resto i Congressi 1 delle Corporazioni non avranno aleim valore i reale Uno a che non saranno costrette ad af-1 frontare le difficoltà della nostra concorrenza I sul terreno dello libertà comuni. Solo allora' potremo giudicare della effettiva consistenza. Besta però Un d'ora assodato che, a malgrado della costituzione di Commissioni di «competenze» ; a malgrado della presa di possesso di tutte le rappresentanze che spettano dite associazioni sindacali, nulla, anzi meno che nulla, è a.iparso di buono e di nuovo dalle Corporazioni. Potremmo dire di queste ouel che disse Rossini ad un maestro che gli presentò della sua musica: — C'è del nuovo e del bello; ma quel che è bello non è nuovo, e quel che è nuovo non è be.llo. — Infatti le Corporazioni, quando vogliono vantare il mitivo, sventolano il collaborazionismo che ha fatto fallimento; e quando vogliono citare | il hello, si richiamano ai benefici — ma ci 60-1 no? — ottenuti con gli scioperi — dopo aver | fatto un disastro di tutti i contratti di lavoro! esistenti avanti della loro comparsa — ciò, che non è certamente, come ella sa, del tutto nuovo... — E per la Confederazione Generale del Lavoro ? — Per la Confederazione Generate del lavoro In discussione riuscirà molto più interessante. Alla Confederazione non c'è da scoprir nessuna America, per quanto riguarda azione normale di difesa e dì conquista dei coutratti di lavoro; c neppure grandi discussioni 6i faranno sulle linee fondamentali della previdenza sociale, perchè il programma sindacale confederale ha il vantaggio di una esperienza lunga e non solo nazionale — nel rampo industriale ed operaio te esperienze di casa hanno valore indiscutibile solo se raffrontate olle esperienze dei paesi più progrediti; — ed avremo invece larga e profonda discussione sull'indirizzo politico della Confederazione. Questo ,6 il segno evidente non della Inferiorità confederale in confronto alle Corporazioni, ma della sua grande superiorità. Il fascismo, nato ieri alla vita politica, costringe le corporazioni ad attenersi alle sue direttive — dato e non concesso che il fascismo abbia delle direttive politiche — che non sanno ancora a qual filosofia, a quate costruzione ideate, a quali fini nazioni»!ì od umani si riattaccano. La Confederazione ha invece tutto il bagaglio idealistico del Socialismo, anche se ha dovuto distaccarsi dai diversi partiti socialisti, che del Sociali6tno 6i dichiarano soli o migliori interpreti. — Ci sarà dunque l'immancabile duello... b tre, fra unitari, massimalisti e comunisti? — Mani... — ha risposto l'on. Baldesi, sorridendo, a questa domanda: — c'è anche il caso di un torneino alla Iramagnini a... quattro. Perchè i partiti che si disputano intorno alla Con federazione sono, è voro, tre: ma vi è anche una quarta tendenza, diciamo cosi, che vorrebbe che la Confederazione facesse... bottega da sé. — Partito Laburista, dunque 1 •v No, nel senso che in Italia si vuol dare a Mesta parola; sì. se si vuote intendere che .- secondo è mìo parere — la Confederazione dovrebbe essere rimorchiata dai partiti poh flci, per quanto riguarda l'ideologia e il programma finalistico e precipuamente politico; e fnrsf invece rimorchiatriee, per quanto riguarda la politica del lavoro. Bisognerà insomma intenderci una volta per sempre. La; sciamo andare i comunisti i quali vengono ai Congressi acme fc-, deputati fascisti vanno alla Camera : col papier preparato, ipronto per la lettura, e con l'ordine del gioì no. messo insieme dal mai abbastanza lodato Esecutivo. Per i comunisti non c'è da adottare che un sistema: pretendere da loro la massima disciplina alle deliberazioni, se vocitene star con noi ; altrimenti facciano casa a parie. Non c'è da temere; il comunismo fuori dalla Confederazione non conia nulla, cosi come non conta nulla fuori dalle Opposizioni in Parlamento. Avrete notato infatti — lo dico per illustrare l'asserto — che i comunisti sono usciti dal Comitato dielle Opposizioni per fare chi sa elio cosa; e .poi un bel giuri'", hanno ribussato alle stesso porte, per insegnare come si dovrebbe lare a far... la .rivoluzione comunista, sos!nutrice di quella fascista, per distruggere la borghesia, ecc. ecc. E tali proposte le facevano alte Opposizioni, non avendo altro nido ove covare le loro uova, e fingendo non ricordare che nelle Opposizioni c'erano anche rivoluzionari del'a specie di... Amendola. — K per i massimalisti? — Dai massimalisti siamo molto meno distami di quello die non appaia, quando s' tratta di sindacati. Ma nella discussione che ho prospettato non è questa divisione che ha vaiane. Conosco infatti organizzatori ma.ssimalisii ohe sono d'accordo con ino nella necessità che là Confederazione si faccia ceri ro di attrazione delle forze politiche facilmente accordabili su un programma minimo da svolgere — sempre riformabile, come tutti i programmi minimi, a secónda dello situazioni — cosi come vi sono degli unitari avversari dichiarati di. questa concezione dell'opera, confederale. Come ella vede la discussione sarà interessanti!. — E non le pare abbiano ragione quelli che prevedono la scomparsa dei partiti; ili certi partii), con l'assorbimento della loro opera da parte della Confederazione ? — Non fi vero nulla. E se io fossi convinto che la POMOSA confederale porterebbe a queste conseguenze sarei il primo n dichiararmi contro: tanto stimo utile la vita d"i partili politici di classe. La mancanza cibila spinta di qne=ti ci porterebbe ad una specie di Confederazione all'americana del nord, vuota di ogni contenuto ideate, e ridotta ad una semplice bottega ove si colloca i! lavoro. Ma se ptuso all'Inghilterra, mi accorgo che i partili socialisti vivono o prosperano, a malgrado della loro adesione al Lnbour Party, e ve lo che i sindacati si impregnano sempre r»i't di sooiar-sir.o, quanto più avanzano sulla loro via. D'altra parto c" una domanda ite•M.vva, che vuole ima risposta ancora più decisiva. La Confederazione si è resa Indipendente dai parti!.: politfci: se non vi è possibilità di accordi, chi difende i! programma confederale sr.il terreno politico ? F. se la necessità di accordi è riconosciuta ed in corti casi gli accordi non possono né debbono fermarsi ai partiti socialisti, nerchè non incoraggiarli ? — La proposta sua e de' suoi amici prevarrà ? — Non lo so; ma... non ci credo. Ad ogni modo sono abituato a certe ripulse. Ornando, per primo, scrissi della necessità della indi pendenza confederale, gli s'rilli salirono al cielo ; poi ci siamo arrivati. Chi sa che il tenrpo — galantuomo, cosi dicono — non mi dia anche questa volta ragione ? Manovre per armo are emigranti destinati all'Australia Alessandr a dà mattino L'Ufficio Tecnico provinciale per l'emigrazione ci comunica: ■ Un'agenzia inglese di viaggi, con sede a Parigi, ha inviato ad emigranti nel Regno una circolare con cut si dichiara autorizzata ad arruolare emigranti italiani per "Australia, promettendo di imbarcarli ed offrendo ipotetici vantaggi circa la scorta di denaro cne ogni emigrante deve portare seco e notevoli riduzioni sul costo del biglietto di viaggio. Il Commissario Generale dell'Emigrazione è stato informalo dalle autorità britanniche che la predetta ditta non è stata affatlo autorizzata dal Governo australiano ad arruolare emigranti stranieri, anche perchè è notorio che si preferiscono immigranti bn. tannici. Si mettono quindi in guardia gli emigranti italiani a non prestar fede alte lusinghe della delta Agenzia e di altri uffici del genere affinchè non incontrino inutili spese e crudeli disinganni. L'Italia è regolarmente servita da rapide e frequenti comunicazioni dirette dai porti italiani a quelli australiaai, cosicché si rende inutile per gli emigranti di esporsi ad incertezze e agli inganni delle agenzie straniere »

Persone citate: Amendola, Besta, Gino Baidesi, Homa, Rossini

Luoghi citati: America, Australia, Inghilterra, Italia, Milano, Parigi, Roma