L'imminente Esposizionedegli "Amici dell'Arte,,

L'imminente Esposizionedegli "Amici dell'Arte,, L'imminente Esposizionedegli "Amici dell'Arte,, Era stato proprio nel nome della Giustizia che, coll'insediaiucnto della Corte di Cassazione, una parte delle aule del palazzo Madama aveva subito il trattamento più Ingiusto. E l'austera signora, così Incostante ne' suoi responsi giuridici s'era, per necessità di cose, dimostrala d'una rara costanza nel negare alle dorate salo il diritto ad un po' d'aria, a un po di luce, ad un ritorno olla loro storica poesia. Ricordate? (poiché, d'ora innanzi, come Dio vuole, sarà il caso di parlare semplicemente di ricordi): ricordata i soffitti orbati dello loro partiture, offesi nella ricchezza dei loro stucchi, e l'ignominia di certe rieoloriture bislacche, e gli zoccoli dimezzati (quando? da chi?) e il lungo rincoiToisi di tramezzi trasudanti l'ammuffito delle vecchie cartacce d'archivio, addormentate da lunghi anni fra le coltri della giurisprudenza'.' Le pesanti toghe di quella Cassazione, che fu, del resto, giusto orgoglio del nostro Pionionte, sembravano soffocare ogni sorriso d'arte, ogni voce di gioja. O animosa e fiera e dissoluta duchessa Maria Cristina di Francia; tu che attraverso le superbe sale del tuo appartamento sentivi acquetarsi quell'amore per il lusso, che, attraverso lo stridore dallo continue guerre da te, o non da te provocate, fu una delle caratteristiche della tua travagliosa esistenza; o popolare Madama Reale, tu dalla cripta della chiesa di Santa Teresa, che accoglie le tue ossa, provasti forse una lunga ambascia sapendo così manomesso il nido, che covò tanti sogni ambiziosi, e tanti odi, e tanti amori I Ma ora t'acqueta. Un gruppo di animosi, pensando che l'arte è donna, e elio ciò che donna vuole quasi sempre ottiene, ritornò, se non al primitivo splendore, almeno a una dignitosa e felice ricostituzione dell'antico, quanto oramai era muto, deserto, e senza sorriso. Certo non fu facile impresa. Giovò anche una circostanza essenziale : il passaggio al Comune dello storico luogo. Ed il Comune seppe comprendere tutta l'opportunità di festeggiare il ritorno alla luce delle vecchie sale, sorrise dall'arte, con una manifestazione d'arto. Una Società, che conta oramai un quarto di secolo di vita; che nel Mbro del suo passato vanta pagine notevolissimo : una Società cui, al sorgere, aveva dato tutta la nobiltà dell'anima sua e de' suoi intendimenti Leonardo Bistolft, circondato e sorretto da una aristocratica accolta di intelligenze, era, ancora adesso, costretta a pellegrinare di luogo in luogo, senza essere sempre sicura di ottenere ospitalità. Questa Società è quella degli « Amici dell'arte ». Orbene, nel suo nome, e per l'opera sua di fervore inteso al riattamento delle vecchie sale, noi assisteremo al desiderato miracolo di vedere assegnata per l'avvenire, e non soltanto ad essa, ma ad altre manifestazioni culturali ed artistiche, una parte — e certo la più bella — del Palazzo Madama. La esposizione di pittura e scoltura, che 6arà inaugurato nel maritino del 29 novembre, con l'intervento di S. A. il Duca d'Aosta e assai probabilmente di un ministro, assumerà quest'anno un'importanza speciale. Gli « amici deai'arte » vollero che veramente la loro fosse una mostra inazionale. E agli inviti corrispose un cosi largo consenso, da potersi dire quasi insperato. Non una regione d'Italia fu sorda all'appello. E di nomi noti e cari all'arte, ma raramente, o non mai. raccoltisi in una esposizione nostra saranno ricche lo undici sale. Che dire degli altri fedeli a noi? Ecco infatti Beppe Ciardi, e il Gaudenzi, Lazzaro Pasini e Vincenzo Gemito, il Carena e il Decarolis, il Cascella e lo Zanella, Baccio Bacci e il Carbonati, il Brozzt e il Magnavacca... Ma a che prò' continuare ? Vedremo le onere loro, vedremo quelle de' molti artisti nostri che animosi scesero in lizza per sostenere la lotta de' confronti, e ne parleremo. E poiché le storiche sale staranno aperte anche di sera e splendi/damcnte illuminato, immaginate voi il canto festoso e fastoso delle vecchie dorature, degli stucchi, dei dipinti decorativi dei nostri maestri de! passato accanto all'opera de* viventi? 11 lavoro ferve ovunque: ma la ricostituzione delle sale, per quanto fu possibile, è completa. L'architetto Mencarini, il pittore Vittorio Piano e il presidente della Società, comm. G. B. Alleati, possono andare lieti dell'opera, cui attesero con pertinace fervore. Ne meno lieto deve essere il Comitato direttivo che. con quelli citati, annovera i nomi del Margotti, del Serraiunga, del Guarlotti, del Micheletti, dello Zolla, de] BernatM, del Salvestrini, del Granis, oltre quelli degli infaticabili e benemeriti generale Spingardi ed avvocato Porrone. O duchessa Maria Cristina, o vecchia Madama Reale, non ancora morta nell'anima popolare, sorridi dunque e ancora daflla tela della nostra Pinacoteca, nel tuo abito rosso, scollato, il manto azzurro a fiordalisi, e sulle ginocchia il cagnuolo preferito. Tu ritorni a noi attraverso la bellezza del tuo ambiente famigliare. E per le grandi finestrate, cui t'affacciavi trepida per is'eonfìtte, superba per vittorie, ma orgogliosa sempre od indomita, penetra un raggio della tua anima a riscaldare quei luoghi dai quali l'anima tua sembrava essorsi per semnre dipartita. f.

Luoghi citati: Aosta, Italia