Un fanciullo misteriosamente scomparso ritrovato cadavere dopo un mese

Un fanciullo misteriosamente scomparso ritrovato cadavere dopo un mese Un fanciullo misteriosamente scomparso ritrovato cadavere dopo un mese 300 grammi dì ricino con contorno di bastonate all'ex segr tarlo de» Fascio di Cavorttto - Il maggiore Freguglia e tre fascisti a giudizio 'Tribunal? Prnnlr di Torino) Un gusioso processino fi dibatte davantiI ai giudici del nostro Tribunale. Gusioso, por quanto si tratti >li olio di ricino. Una dose di 300 granimi - doso (la cavallo o altri quadrupedi — in somministrata la sera del :l aprilo se-orso, con un non succulento cord or-1 no iii inguini', bastonate o pugni, ad un noto; fascista della prima era. l'ex-segrctario e fondatore del Pasclo 'li Cavoretto Cario Muriold. Questi non trangugiò né l'olio nò io busso e irritato nel più profondo dell'animo, e dell'iniestiiio da quella lieviitu in famig'ia, si rivolse all'autorità giudiziaria per ottenere giustizia Secondo la denuncia e le cario processuali ; le cose «ì sarebbero svolle preveniente in questo modo. Il signor Carlo Muriald. già j abitante colla madre in una sua villetta in ; strada Cavoretto, 62. era un fascista delia cosidetta prima ora. E' infatti noto che il Insci- s smo, e i partiti in penero, e come un orologio: j C'è un quadrante colla prima ora e colie | successive, compresi' l'ora della colazione,; del pranzo, del tramonto, l'ora di finirla,1 ecc. Ciascuno si regola naturalmente secoli- ! do l'ora che trova più conveniente. Nel fascio di Cavoretto non tardarono a verificarsi dei j dissidi e anche dei debiti. Alla vecchia amministrazione fu accollato un deficit di seite ; mila lire che nessuno però volle pagare. Col j Muriald si fu inesorabili: i capi della Federazione e del Direttorio non gii tennero con-! 10 di tutte le sue campagne di guerra: invasione cioè della Camera del lavoro di Torino, spedizioni punitive, ossequ.o all'olio il: ricino come mezzo di propaganda, ecc. Il Muriald, che era diventato pure decurione della Milizia Nazionale, capitombolò dal suo trono e fu espulso dal Fascio. Dal Paradiso fini... in .Purgatorio l lì la purga non poteva essere più notevole. Pareva un pesce... 11 primo d'aprile, il Muriald ricevette l'invilo di presentarsi al Fascio di Cavoretto per discolparsi come Iladames. Muriald pensò che forse si trattava, d'un pesce tl'apriie. Ma la sera del 2 nel rientrare a casa fu raggiunto da tre fascisti che lo invitarono alla sede del Fascio. Vi andò non sappiamo di quale animo c trovò una adunanza di persone tra cui una signora del luogo. Capo dell'adunanza era il maggiora Freguglia il quale dal direttorio provinciale era stato investito della carica di fiduciario del Fascio di Cavoretto. Dichiara nella sua querela il Muriald.■ «Appena entrato il Freguglia mi accusò di avere diffuso in Cavoretto dei manifestini scritti a mano contenenti delle ingiurie ai fascisti. Negai stupito e indignato, perchè sono sempre fascista nell'animo e una accusa simile era assurda, enorme. Freguglia mi rispose con epiteti violenti di vigliacco, farabutto ecc. Poi mi consegnò a tre individui dicendo: « Fascisti a voi. Conducetelo fuori e trattatelo fascisticamente ». L'ex segretario fu infatti spinto in istrada con pugni ed urtoni. E appena fuori, mentre 11 fascista Massa lo teneva mogio mogio sotto l'incubo "d'una rivoltella, gli altri gli somministrarono una dose abbondante di pugni e di calci e di bastonate, mentre il fascista dottor Mangiagalli, nella sua qualità di medico, gli faceva ingoiare con regola scientifica ben 300 grammi di olio di ricino. Era stato trattato proprio « fascisticamente » e ciò non doveva sembrare strano al Muriald fascista della prima ora. Però un conto è 6omministrare l'olio agli altri e un conio è berlo... Non era finita I All'indomani, in piano purgatorio il Muriald subiva due perquisizioni, con esito negativo, a casa sua : una per ordine del questore generale Zamboni e una da parte della Tenenza del carabinieri. Di più, nella notte susseguente — secondo la denuncia — un gruppo di militi della l.a Legione, tra cui il Massa, avrebbero invaso la sua casa insultando atrocemente la vecchia madre. Certo De Giorgis, in voce d'essere suo confidente, sarebbe 6tato in quella occasione bastonato tanto da roinpergl' un timpano deil'orecchio per cui fu «ungo in cura a Tarino. Furono tali, insomma, le condizioni in cui venne a trovarsi in cavoretto, nel 6uo ex regno, il Muriald, che dovette vendere in fretta la sua villa e riparare a Torino. Per questi fatti furono rinviati a giudizio il maggiore, cav. Luigi Freguglia, il dott., G. Battista Mangiagalli, il ferroviere G. Battista Callegaxis e l'elettricista milite nazionale Massa Luigi Walter. Il pfyno è imputato di avere ordinato agli altri tre di « tratiare fascisticamente » il Muriald. E i tre sono, naturalmente, imputati della somministrazione svariata di cui abbiamo detto sopra. Tutti quattro sono inoltre imputati dell'affissione in quel di Cavoretto di manifestiid anonimi ingiuriosi pel Muriald. Presiede il cav. Barberis; P. M. cav. Buecaglino: Parte Civile avv. Cavaglià; Difensori avvocati Protani e Giglio (per avvocato Quaglia, assente), per il maggiore Freguglia; e Giulio, poi Callegaris; avv. Viancini pei Massa. E' assente il dott. Giovanni Mangiagalli, che risiede a Milano, da cui dovette partire per un corso di perfezionamento, per Bruxelles. Ha fatto pervenire una lettera in cui spiega la ragione dell'assenza. Sparatoria e debiti Il maggiore Freguglia ha fatto un interessante racconto sulle peripezie del circolo di Cavoretto. Lo sì amministrava allegramente facendo fidanza sui proventi del ballo nella stagione estiva. Le spese sorpassavano il cento per cento delle entrate. Il segretario politico Muriald una volta per solo scopo di fare baccano sparò cinque colpi di rivoltella. Ha aggiunto inoltre il maggiore Freguglia: Muriald faceva gite in automobile, spendeva a vanvera; è un megalomane che. talora affermava conio vere fantastiche sassaiuole contro il Circolo. Sciolto questo, il Freguglia fu proposto fiduciario per il ricostituendo Circolo. Dopo di essere slato in America, il Muriald rilornò e fece domanda di essere riammesso a) Circolo, ma la richiesta fu respinta. E' certo che i manifesti colla frase: « M... ai fascisti» sono opera del Muriald: la perizia grafica lo dichiara. Presidente: — Sono mozzo calligrafo anch'io; ammetto talune somiglianze, ma vi .-••ino particolarità che non rispondono. Vedremo. Il maggiore Freguglia aggiunge che si orano accusati i comunisti di aver fatto afllg-1 gore quei manifesti e ritenne dover dare ad ; èssi lealmente la giustificazione ilell'errore, ciò elio fu fatto. All'assemblea investi .'! Muriiild come si meritava e lo fece metter fuori: della sala, ma non diede alcun ordine di rappresaglia, nè di agiro [ascisticamente. I! tre che lo espulsero tornarono in meno di tre minuti. 11 Muriald fu già picchiato altra ' volta, senza strillare. 11 Callegaris, il quale indossa la divisa di i milite fascista, dichiara che al Muriald fu I daia da! maggiore Frecruglia una lavata li ; rapo e poscia questi disse: « rortate-o fuori'.". Con qualche spinta fu mosso fuori, j Non e vero che sia staio minacciato e gii sia, stato propinalo l'olio di vii n : Presidente : — Pare sia stato il Mangia- j galli che crii fece ingerire l'olio. L'inimitato non risponde. Cerio che quel! medico poteva ordinare il purgante ma non ; farlo ingerire. Soprattutto non in una doso; simile ! Anche il Massa nega la sua partecipazione ni fatto, l.a parte lesa Muriald racconta le sue peripezie. Quella sera all'adunanza il mnee. Frngnglia gli disse: « Incosciente, se non fosse presente una donna a questa riti-| niono le sviterei la tosta!!». Poi segui la ■ purga con calci pugni e minaccio. L'olio santo Sogue l'escussione di una lunga filza di' testimoni. CeUSliiia Mehutoiie 6 quella si-I gnora che partecipò alia adunanza quella sera del rvddc rnlioncm ileUVx-segrctario politico. Vi partecipò come Presietentessa delie Dame Cattoliche. Allora quel ricino di-1 venia... l'olio santo!? Ma la signora, mentre ■ in istruttoria ha precisato circostanze a carico dogli imputati, all'udienza non ricorda più nulla. 11 Presidente e il P. M. le conto-, stano severamente ohe quelle dichiarazioni i le ha rese davanti al giudice istruttore e le ha Urinate. La Presidentessa ripete: «Non ricordo di averlo dette». E non aggiunge, nuda. Giovanni Rista dice cJie il Muriald rincasando quella sera pareva un cane bastonato. Mario fiottarci! ù un ragazzetto rjie si prc- ; senta col fascio littorio all'occhiello. Nói : rispondere è alquanto reticente e il Presiden- j te risoluto gli ilice: — In istruttoria diceste; d'avere visto il Muriald ingoiare l'olio. Chi: vi ha tatto pressioni? — Mi hanno suggerito di non dirlo. Pres. : — Avevo subito capito che il teste; non avrebbe dolio la verini. Andate! Alcuni testi ripetono la versione data dal, magg. Freguglia. 11 Muriald dopo la ramati- ! zina sarebbe stato mes^o alla parta dal maggiore. Tre fascisti lo spinsero fuori e tor-l narono dopo pochi minuti. Il teste Boccardi depone: — Il Muriald fu dichiarato indegno di appartenere al fascio. I Mi sembra gli abbiamo dato del villano... Il perito calligrafo prof. Turco dichiara che la calligrafia dei volantini ingiuriosi poi fascisti è del Muriald. Il teste Frauini depone: — Quella sera il Miuiald non voleva andarsene e insisteva nello scolparsi. Freguglia disse ai fascisti semplicemente: «Fate il vostro dovere. Mettetelo alla porta ». L'avv. Margaxy è venuto a dire che la vecchia madre del Muriald fu effettivamente costretta in causa delle persecuzioni dei fascisti a vpnderc la villa molto al disotto del prezzo reale. 11 testo crede che il Muriald sia sempre stalo fascista e lo sia « purtroppo » anche ora. Difesa: — Come «purtroppo»? — Si, dopo quello che gii è capitalo... Un'altra ordinazione medica Il teste Gallea un giorno vide in tram il dott. Mangiagalli, il quale sembrava lieto della nota prescrizione d'olio di ricino. Gli disse : Avete visto che lezione abbiamo dato al Muriaid? Adesso tocca a voi. Bastonatelo pure, nessuno vi farà niente ». Naturalmente ii tosto non diede corso a questa, singolare ordinazione medica. 11 teste. De Giorgis Giovanni vide in Cavoretlo il Massa mentre attaccava i manifestini ingiuriosi pel Muriald. Siccome, ora suo inquiliuo, la sera della purga lo trovò in casa assai abbattuto. Gli raccontò quel che gli ora successo incolpando gii attuali imputati. Alle tre del mattino la villa fu invasa da una squadra di fascisti tra cui era il Massa. Giovanni Groppo narra che i manifestini ingiuriosi furono affissi dal Massa. Difesa: — Il leste fu espulso dal Fascio per d a n n oggi am e uto? — Fui espulso dal Circolo Fascista per avere rotto un interruttore della luce elettrica una sera tra amici mentre eravamo imbevuti. Il maggiore Freguglia spiega che si tratta dei rimasugli d'una cricca che egli ha cacciato dal Fascio di Cavoretto poiché dovere di buon fascista è di epurare il fascismo dai tristi elementi, Avv. Cavaglià di P. C: — Ah, fosse vero! Giovanni Bosso depone che tra segretario politico e segretario amministrativo c'era at. trito e quindi le cose andavano male. Glie il Circolo andasse male lo dice pure l'ing. Cimino riorganizzatore dei Circoli Rionali fascisti per incarico del Direttorio. Andava male — secondo il leste — politicamen. te e finanziariamente. Ci fu una lotteria che è rimasta, come rendimento, piuttosto miste, riosa. Il Circolo ebbe persino i mobili sequestrali c venduti all'asta... Avv. Cavaglià P. C: — Dopo che fu sciolto e fu chiuso per ordine d'd Direttorio, nessuno pagò il padrone di casa e questi naturalmente mandò all'asta i mobili. Insomma da questa deposizione si apprende che il circolo era indebitato, ma c'era allegria. Certi soci di notte c di sera andavano in giro sparando e spaventando la gente. E questo si chiamava fiuc propaganda. L'udienza, eccezionalmente. Sia dovuto essere rinviata a stamane por quanto festa della Regina. M. Un omicidio e tre assoluzioni Novara, 19, notte. Sono comparsi davanti ai giurati tre giovani operai: Luigi Verri fu Pietro di anni 24, residente a Quarona, Luigi Farinoni di Antonio di anni 26 di Briona, Mario Giana di Giovanni di anni 21 di Magnago, imputali di avere ucciso a martellate o a roncoiate, la notte del JO ottobre 192-1, lungo la strada Cog. ttola-Masscranga, il compagno Ernesto Ferra. Il cadavere fu poi gettato sul gTCto de! Sesscra. I carabinieri appresero che tra il Ferrè e il Giana era avvenuto un diverbio per una macchinetta da ca.'fé; che il Ferrè avanzava de denari dal Verri e che l'ucciso infine, aveva avuto relazioni di fidanzamento con una cu. gina del Farinoni. Quindi presupposero che i tre imputati avessero concordaio ii piano del delitto. 11 Verri arrestalo dichiarava ai cara, binieri che gli autori del delitto erano il Farinoni ed il Giana, mentre egli aveva concorso facendo la guardia a distanza. In difesa degli imputati hanno parlato il l'umm. Bozino pel Farinoni, avv. Giannuri pel Verri. Carpano pel Giana. 1 giurali nel verdetto, esclusero a maggioranza là colpevolezza degli accusati. Lai sentenza del presi, dente cav. uff, Sanguinetti li dichiaro ascolti. Un. incendiario Aiti, 19 notte, manzi alla Corte d'Assise si e svolto oggi u pr> césso contro il contadino Emilio Boarie, fu carta i ili ano' i< di R5b"-lia d'Asti, imputato iti avere •« Rotella, appiccalo volontariamente il iuo>vi iu tré diverse circostanze e cioi= nel ìcufi. uè! 1322 e nel 19M alle case di tre diversi pronr:r;-ar. : tali De- j siderlo Pietro, Sisto Botta. ComU'.a M isso Cam-! BI»no tutti proprietari di Rohe'.ta. mettendo;: in Dériccio di vita e cagionando tiro un dannr, eoinDlesslvo (Il oltre lire 50.000. L'imputato lia nitrato iti udienza ceni Imputazione, nonostante le *ue amtntastonl ciuanclo fu arrestato. Par arono m sua <li<m£ »fi avvocali Olllvero «11-Torino e Molino rti Tiu «alenerà l'accusa il Procuratore cav. uff. i-r'Wrti!» I Si««'..t: nel loro verdetto pur ìe'8SttSn»an«FSE28& ed il^S&Sa hi mani* fri «culto a tale verdetto u ££S£te cinSSSnl' Biw£*2* anni * e mesi 10 n jefit listone. Requisitoria ed arringhe pei fatti di Fojano Arezzo, 19, notte. Stamane il Procuratore Generalo ha terminato la sua requisitoria pei fatti di Fojano, dono aver passato in rivista tutte le fasi do] delitto. Egli non ha chiesto l'applicazione di pene per {jli imputati Guido e Domenico Aligei ini, Giovanni Caldesti e Felice Zacchei. ila esaminalo poi la posizione dell'imputato Lorenzo Rubecchinl, che ha avuto un figlio morto in guerra, uno in carcere ed altri sono detenuti come lui. Anche per il Rtibecchini ii P G. non ita fatto richieste, affidandosi alla Giustizia dei giurati. Il p. G. ha terminalo la sua requbuona con una calda perorazione. Alle 12 l'udienza è slata tolta o rinviata nel pomeriggio, in cui hanno parlino i duo difensori di P. C. avv. Ducei ed avv ìi'v/zell'. L'assolutoria del gerente del "Galletto., Asti, 19 notlc. Circa 11 processo contro il Borente del Galletto», di mi si occupava ieri la • Stampa -, il difensore avv. Umberto Grilli, successore nello studio dell'ori. Vigna, desidera sia chiarito quanto segue: • 1 giurati dopo ili avere risposto affermativamente alla ciomanda sul tatto materiale, liaruio risposto negativamente alla terza domanda. Per ciò hanno acceduto alla tesi del difensore, nou • parzialmente • ma « totalmente » e non hanuo ammesso l'esistenza del reato, «ma l'hanno negata» tanto è vero «'He 11 Qulrico è *lato ascolto pervhfr il fatto non costituisce reato. Fra l'ammissioni" del fatto materiale ielle è Innegabile perchè l'articolo teiste; e l'ammissione dell'esistenza del reato, corre dr. "enorme «liffereaza ». L'on. Pagella assolto Casale Monferrato, 19, notte. I Denunciato per Istigazione a delinquile ■ ed eccitamento alla guerra civile {art. 247, S>1 C. P.) per una conferenza tenuta nel 1022 ! a Frassineto Po, avrebbe os^'i. dovuto eoinl'iiirire a ujui<s!.;ì Corte d'Assisto Fon. Pagella V'ìnctiuzo. peri guito da mandalo di cattura. ! Il dopuiat'j comunista, contumace, veniva però assolto per intervenuta anrafetia. Era ' difeso dall'avv. GarizLc, di Totìiio. Milano, 19, sera. , Circa un mese fa fu data notizia della «comparsa avvenuta in circostanza multo niimeriosc di un ragazzo undicenne, Orlando l'creii: .!> .\ io. ben sviiupitato, piacente, dal-! S'aspettò distinto, v stilo con abito souro, nia-j ni a turchina e scarpe nere, il Forelll era li-i [jlio della signora l'erosa Pasqucsl, vedova ala 1 guerra, . abita in via limito Uberii 2 con un infermiere, che faceva da padrino al ra-1 gazzo e con due figliuoli di lui. La nera del i SI ottobre verso le 18 il piccolo Porcili stava; giuncando con alcuni ragazzi della sua età , porta di cosa. Ad un trailo, tralasciando ; giuocli . disse ai compagni di volersi recarci incentro ai padrino, in termi ero presso la i.*nn;u:i medica delia Gamboloita, e infatti si diresse a quella volta. Ma il padrino giunse a casa verso le olio, da solo. .Non aveva visto .1 ragazzo in tutto il giorno. La vedova e l'infermiere furono periamo gettati da questa circostanza neila più grande costernazione. Ebbero subito il presentimento di una sciagura e per tutta la notte condussero ricerche tanto febbrili quanto vane. Le ricerche furono r >. continuate ininterrottamente per quasi un mese, lutti gii uliici di polizia furono interessali al caso misterioso, i giornali si i occuparono più volte della scomparsa del' fanciullo, taluno ne pubblicò anche il ritratto1 sperando ii agevolarne il ritrovamento nell'ipotesi che egli fosse stato rapito o fosse spontaneamente fuggito. Onesta ultima ipoteappariva alla madre e al padrino come assolutamente assurda. 11 ragazzo non poteva avere alcuna ragione di allontanarsi da casa siili ed anche si escludeva che avesse conceluto propositi di suicidici, assai rari in genere nei fanciulli di quella età e in particolare assolutamente contrastanti col temperamento quieto e sensato del piccolo Orlando. L'angoscia dei due era cosi aggravala dalla Impossibilità di spiegare l'enigma, quando ieri sera essi furono avvertiti che presso Chlaravalle era stato ritrovato un fanciullo. Fu taciuto loro che si trattava di un cadavere, quasi ridotto a scheletro e la notizia cosi incompleta ricondusse subito la gioia nella casa di via liberti; dopo tante apprensioni si tornò à sperare, e la madre soprattutto ebbe l'intuizione che si franasse proprio della sua creatura. Starnane la povera signora è staiti accompagnata sul luogo del riconoscimento. La piccola salma, pietosamente ricoperta da una coltre, era ancora sul ciglio del fossato, sul luogo in cui l'aveva deposta l'operaio Giovanni Meschini che l'aveva tratta ieri dalle acque, poiché si attendeva il giudice istruttore per le constatazioni giudiziarie. Oliando la signora è. giunta sul luogo, s'è dovuto avvertirla con ogni circospezione che si trattava di identificare un cadavere. La novera donna, un po' malaticcia e debole perché in avanzata gravidanza, ha raccolto con un supremo sforzo di volontà tutte le bue energie per non cadere. Il presentimento che le stesse dinanzi la salma della 6ua creatura l'aveva attanagliata subito, sconvolgendola tutta, ma volle avere la certezza e ordinò ohe la salma fosse scoperta. Il riconoscimento fu immediato. La povera madre usci in un grido tremendo che si percorse n^lla campapna annebbiala, poi cadde di selliamo sui poveri resti. Non valse il tentativo di strapparla di là. Ella volle la certezza assoluta e con una tragica fermezza che agghiacciò il cuore ai pochi presenti, volle esaminare tutto quello che potesse confermarla nel riconoscimento. Gli abitini inzuppati d'acqua, le scarpe, le poche ciocche doila capigliatura rimasta attaccata al cranio. Ouando non ebbe più dubbi si abbandonò alla piena della sua disperazione imprecando alla tràgica sorte che per due volte l'aveva coipila in quanto aveva di più caro. Qualche momento dopo, mentre la povera signora veniva allontanata per dare un po' di trepua al suo spasimo straziante, il dottor Callearo di Chiaravalle e il brigadiere Plccinelli — che erano tornati sul p06to per approfondire le prime investigazioni iniziate ieri subito dopo il rinvenimento — accertavano alcune circostanze molto gravi in merito all'ipotesi del delitto.. 11 cadavere appariva snoglio dei pantaloni e delle mutande; tutti gli altri indumenti — per le stesse dichiarazioni della madre che li riconobbe ad uno ad uno — erano intatti. All'esame sommario il cadavere non presenta alcuna lesione profonda, ma soltanto qualche segno di contusione che a parere del medico può essere stalo cagionato dallo sballottamento dall'una all'altra riva del canale che il cornicino ha dovuto subire trascinato dalla corrente perchè dalla identificazione è subito derivato il convincimento che il corpo del ragazzo sia stato gettato nelle acque assai lonlnno dal luogo in cui fu ripescato. Poiché egli era diretto alla Gamboloita, si ritiene che in qualche luojro solitario dei paracrpi di Porta Romana egli si sia imbattuto nell'assassino, ne abbia subito le violenze e poi sia stato settato nella Martesana. La corrente lo avrebbe poi lentamente trasportato nel Cavo Melzi. L'autopsia del cadavere lumcRErern esaurientemente queste circostanze, stabilendo soprattutto la natura delle violenze subite dal fanciullo. Ma già sino da ora si avrebbero elementi sufficienti per escludere la disgrazia o il suicidio, non fosse che per la circostanza gravissima che il corpo appare in parte spoglio dei 61101 abiti, il che sarebbe inspiegnbile tanto nell'una che nell'altra delle due ipotesi. Il processo contro il sindaco fascista per la cocaina Venezia, 19, notte. E' continuato oggi il processo a carico del sindaco fascista di Cavarzerc, Ottoboui e dei coimpuiaii per spaccio di cocaina. Si ò presentalo anche il contumace Attilio Corradini, f'i.-s.: che all'affare della cocaina è estraneo. Si trovava in provincia di Brescia quando lesse sui giornali che era dichiarato coutil, iliaco. Allora decise di presentarsi. Aggiunge che non fu mai a Cavarzero e di aver conosciuto i coiinputati soltanto in occasione del processo intentato ad Aviano nel giugno scorso, sempre per la cocaina di cui si parla. 11 presidente chiede all'imputato Hubinato se conosca il Corradini. L'imputato risponde di no; ma afferma di aver ricevuto due pacchetti con la firma « Attilio Corradini ». Dal canto suo i! Corradini crede si tratti di vendetta femminile... Anche l'imputato Boetio dichiara di non conoscere il Corradini ed il sindaco Ottoboni assicura di non averlo mai incontrato, il P. M. nota che le spedizioni di cocaina furono 5 e cioè 3 risultano del Henaio Corradini e 2 dell'Attilio Corradini, che so. no Iratelli. Si passa quindi ad interrogale il teste Innocente Baldo. E^'li ricorda che una sera nella Trattoria « Tempesta » a Cavarze. re l'Olte-boni od altri si riunirono a banchetto pur festeggiare il maresciallo dei carabinie. Fi, Non Pi trattò affatto di politica né di cocaina.... Ricorda bensì che ring. Corazza prestò al Hubinato lOftil lire perchè si pagasse ii difensore di questo processo. Avviene quindi un confronto fra il teste Bellini ed il Baldo. Il Bellini dice che fu j] Baldo a intimargli: «Bada di marciare in gamba, perchè vado con due uvoltelle ». Ag. giungo clic il Baldo partecipava a tutte le riunioni che si facevano, per buttare giù dalla carica il sindaco Ottoboni. Il Baldo in. sorge dicendo che è tutto falso. Il presidente jr'i chiedo se non abbia inai fiutato cocaina 11 Baldo risponde che ne lui fiutato nuandò i sindaci della provincia si recarono a V'enfi zia a rendere omaggio all'on. Mussolini. l->ii' t? Rubinato e il sindaco Ottoboui si recalù:i" tu una osteria di Venezia, ove l'Ottoboiii acquistò da un individuo che non conosce della cocaina. Poi andarono a dormire all'albergo « Pilsen » e l'Ottoboni prima di coricarsi fece loro fiutare della cocaina Era la prima volta che ne prendeva. Osserva pe. rò che una volta vide all'Ottoboni ben lì cartine di cocaina. Convegno regionale piemontese dell'Associazione sintlaciiie ferrovieri Novara, 19. notte. E' stato tenuto t;ui un convegno Compartimentale' di soci dell'Associazione sindacale ferrovieri, in occasione • dell'inaligli razione del vessillo di questa fiorente sezione. Vi convennero un centinaio di ferrovieri rappresentanti la massa dei soci piemontesi. Erano presenti ii segretario generale cav. Pelliccimi, il consigliere nazionale cav. cumulo, il segretario compartimentale cov. Càpellelto, i'on. Grti:di. segretario generale Clelia Confederazione italiana del lavoratori, i'on. Cortili,' ingegnere ferroviario, e, in rappresentanza del Comune, l'assessore dottor Marchisio, i consiglieri Bàtlóssinl, Canini, ecc. Lo svolgimento dei lavori sindacali si iniziò con elevati discorsi dell'oli. Corini. presidente del convegno, e dell'on. Grandi. Dopo di che il cav. Capelletto riferì minutamente sulla situazione dell'organizzazione nel compartimento, sulla propaganda e su di un progetto per la Cassa Mutua. In seguito il cav. Cuniolo riferi sui tema t Le modifiche alle competenze accessorie ». Fece presento la necessità di un largo ritocco alle attuali competenze accessori'.'' e perorò'per l'abolizione d"lle gratificazioni, per la diminuzione della Ricchezza Mobile sugli stipendi e per l'abolizione di questa trattenuta sulle competenze accessorie, per l'adozione di una speciale competenza per riscaldamento per gli agenti residenti nell'Italia del nord, per l'istituzione di un premio di dirigenza, per l'aumento dell'indennità di caro-viveri, ecc. 11 segretario generale cav. Pelliccetli riferì sulla situazione attuale dell'organizzazione in confronto dei poteri centrai!, sulla possibilità di sollecita promulgazione delle nuove labelle. sulle promozioni L. sugli esoneri. Prima di sciogliersi, il convegno ha votato un vibrato ordine del giorno richiedente il riconoscimento delle rappresentanze delle organizzazioni sindacali nazionali da parie dèi ministro delle Comunicazioni e dell'amministrazione attraverso la fattibile coopcrazione di esse nella formulazione dei provvedimenti in corso di studio. Una drammatica scena ad Intra Negoziante che accoltella, spara e ferisce Intra, 19, notlc. In via Garibaldi è. avvenuta una drammatica scena, ili cui furono protagonisti i negozianti Gennaro Tipoldi d: Ignazio, di anni 32, e Oreste Sfordini fu Ermenegildo, «li anni li, entrambi da Napoli. Il Soldini, infatti, mentre si trovava col Tipoldi, esimeva improvvisamente un coltello e ne vibrava al concittadino un colpo che gli trafiggeva la coscia destra. Non contento, l'accoltellatore cstni''va ia rivoltella e ne esplodeva un colpo contro il Tipoldi. 11 proiettile investi al licito il Tipoldi, ma fortuna volle die' l'orologio, eituato in un insellino, arrestasse la pallottola. Il ferito, riuscendo a sfuggire al suo assuliicre, riparava in un negozio di commestibili. Il .-soldini, listo inulilc otrni ulteriore tentativo, si allontanò di corsa, liuscendo ad eclissarsi indisturbato. E' stato denunciato , per mancato omicidio e lesioni. Il fallai ciò si può ricostruire cosi: Il SorI dim è il Tipoldi erano slati, o, per lo meno, | erano sembrali, lino ad oggi amici e compagni nell'attività commenti ale. Forniva stoffe • a! Sordini e al Tipoldi il signor Ernesto Terazzi di Intra. In quésti giorni il Sordnii, clie era venuto a Infra con la moglie, l'ave, va fatta partire e questa partenza, probabilmente improvvisa, mise in sospetto il fornitore, al «piale sembra che il Soni ini dovesse del danaro. Quindi il Terazzi invitava il Tiroidi n chiedere spiegazioni al sordini. I due concittadini si abboccarono, infatti, in un locale di via Garibaldi, e il Tipolili dii liiarava dì essere disposto ad assumere il debito del Sordini. Questi, in un primo tempo | accettava, m.i si metteva a protestare, incolI pando il Tipoldi della sua cattiva fortuna e ritenendola l'ideatore del convegno. Dopo di che il Sordini invitava il Tipoldi a uscire in istrada. Quel che avvenne è noto. NOTIZIARIO ITALIANO \ DA alessandria I A 11 mesi di reclusione, ilanni o spfóe è ttftta enod-ninato 11 commesso Ettore Greppi per crrer rullalo Il ni marze, scorso alla signora Gemella Luigi* nillli! lire in contanti «1 un paio di orecchini dingenio volore Difensore avv. Picchio. Per Inesistenza di reato fi sl3(o assolto dal tribunale il proprietario Ansolmo Cravcnna, che ffuiUniiilo l,i propria automobili» sullo stradalo di Splnetta Marengo Investiva „ uccideva tale Elloro Donino, olio irnsllava in bicicletta. E' l'.eir-iin di casa ria nlnmi giorni la laira/ztna Mena De Martini «li anni o. 1 parenti angosciali o la iiuestur.i ih; fanno attive ricerclio, l'arresti- d'un fascista, certo Corsotlnl Giuseppe ila S. Anpclo in Vado. «V sialo eseguito dall'autorità per contravvenzione al foglio ili via. DA ASTI L'iniziativa d'un sanatorie popolare astigiano È .slata assunta dalla Società di mutuo soccorso Casa dei me'alliitffiol » sotto gli auspici di personalità locali, eon lo scopo ili combatterà la tuliercoJosl. Il Comitato ha sede nel locali della «ietta so*tetà, dove e.bbo luogo una riunione dello rappresentanze, operaie cittadine, la «inali in base alle adunanze precedenti dei mesi di agosto e. settembre, hanno deliberato di dare corso alla Iniziativa entro la prima (iiiindicina di novembre, mediante il contributo di una giornata di lavoro all'anno per ogni operato. Inoltro per intensificare Io svolgimento dell'opera ed illustrarne t benefici, furono Indette brevi conferenze ohe vanno effettuandosi davanti alle masso operalo neil'Intei'im «Il stabilimenti ed enti. DA MONCALIERI Le dlstribuzlono del premi nel R. Collegio - Carta Alberto» (elie si accinge a commemorare prosòi.naiuenlo il 73.0 anniversario della morte del suo grande fondatore, con lo sperato Intervento di principi «Il Casa Savoia) fi avvenuta solennemente. Il prefetto «li Torino gr. uff. Dezza, presiedeva i.-illa distribuzione. Numerose le autorità rivllt, mi» I mari e Molasticoc. DA TRENTO Per la scoppio di una bomba rinvenuta lungo l'Adige e ritenuto un giocattolo, n tredicenne Giacomo vicentini da Ala ha perduto tre dita. Cenandosi In una vasca ri'ccqua si è annegalo li labbro Emanuele. Menami fu Francesco d'anni 58. Il ixiveretlo soffriva di nevrastenia. Di chi è la cav?.lia arici.a?,. Ivrea, le, ue>lto Di ehi fi la cavalla grigia? Como la secchia rapila del Tassoni, la «avalla grigia d! Castellomonte fu foriera di grandi guai: originò due lunghe o dispendiose lili, e ut imamente un procedimento penale che tenne occupato «jucsld Tribunale per tutta una giornata, Cello Maga, proprietario doli'albergo del » Tre re» di CasteUanionte, duo anni or uono inizio lite contro certo Marcbello-iìalesso Firmino, por ottenere che questi fosse condannato al pagamento del corrispettivo di sei mes! di mantenimento della cavalla grigia, li Marcliello-Galasso, a sua volta chiamo in causa cerio Prato Giacomo, detto 1'» americano », affermando clic questi si era roso padrone di lai quadrupede, permutandolo con un cavallo nero da esso Maretielto ('.alasso In precedenza vendutogli. Nel contempo, qucst'uiUino, inizio un'altra causa civile davanti al magistrato, contro ti Prato, per il pagamento ile] prezzò del cavallo nero, in quest'ultima lite, li Piato asserì cho egli, col Marcliello-Galasso t'.-ce st'mpllel 11 .a : tati ve di cambio do! cavallo nero e che ta.l trattative andarono a n-.onie, avendo riscontrato che l'animale offertogli era un vile ronzino. 11 magistrato ammise dette prove, e durante l'esaurimento di qnesie, il Mareliellc-Galassii fece sentire come testé certo Ghirlngliello Giovanni fu Luisi, il quale dichiarò che il Prato elibe a presentargli conio propri! la cavalla grigia ed il cavallo nero. «E' un trucco ordìio .ii miei danni da negozianti di cavalli per farmi pagare 1! cavallo miro e il mantenimento della cavalla grigia », pensò 11 Prato; e. valendosi delle deposizioni di altri testi, denunzio il Ghirlngliello a il M.TcheUo-Galassi: il primo, per falsa testimonianza: il secondo, per subornazione di testi. I due denunziami, difendendosi oggi «lavanti al Tribunale, contestarono te rispettive imputazioni, maledicendo alla fattura ette porla la cavalla grigia, di cui il Pi.iin non vuol assolutamente riconoscersi proprietario. 1 testi presentati dall'acetica e quelli dedotti dalla difesa sono assai mfmerosl, e In gran parie esercltn.no la professione di negoziante 0 sensali di cavalli. La ricerca della verità fi messa a duro cimento. Sono due correnti «li deposizioni categoriche e precise, ma contrarle, che rendono sempre più dubbio da chi sia sialo permutalo li cavallo nero con la cavalla grigia. In semino a tali risultanze, Il Tribunale ha assolto 1 due Impuniti per non provala rei 1.1. Mentre il pubblico sfolla lentamente l'aula, conunenlnudo la sentenza, si odo una voce: » E allora, a chi appartiene la cavalla grigia? Difensori gli avvocati Mario Tiossl. Ferraris e Gianotti, di Torino. rreMdento Faà: r. M. aw. Quinto. Una banda di falsari Savona, 19, notte. L'interessante processo che si svolge a carico delia banda dei li spacciatori di biglietti falsi da 100 e. da 50, al-nostro Tri-1 bunale penale, sta per avviarsi al suo epilo- ! irò. Esauriti jjli iriterropr-itc-r! desìi imputati, udite le parti lese e lo iestimonianze ed I ultimate altresì le prove a difesa, il P. M. ! avv. Eula sostenne la condanna degli imputati per il duplice delitto ài spendita di biglietti falsi, previo concerto coi falsifica- ; tori, e di associazione a delinquere Ha con-1 eluso chiedendo che solo la Onorina Fer-1 rando e sua nipote sinno prosciolte per insufficienza (ti indizi Pì-r tutti gli altri imputati chiede pene varianti da un minimo di 4 anni ad un massimo di anni 0 e mesi 4. L'awcict.to della ilife.'a on. Moreno di San Rerao ha sostenuto invece che il suo rnccomanrlr.to lìismondini debbi essere assolto, nata l'eia tarda il presidente de! Tributale. c< nini. Eruschini, ha rinvilito la continuazione della causa a venerdì Ir, qui-st'ultiina. udienza parleranno tutti pl.i avvocati della difesa: ad ora tardissima avremo la sentenza. Con le nostre di SETA - LANA g COTONE Eccelle l'eleganza dei Vostri Vestiti ECONOMIZZANDO LA SPcSA Considerate : per Paletot, ricca scelta di tìnte, to crii. t40, al VEL0UR di LANA ^ L. 24,90 SCOZZESI di LANA per Paletot, vasto Or assortimento, al- Li 00.'5 tezza citi. 40, al m. 7 VIAGGI GRATIS per TORINO e ritorno concediamo a chi acquista per un importo di almeno 20 volte il prezzo dol biglietto di andata e ritorno o di doppia corsa. KARAKUL L. 49,50 buonissima quali, tà, alto citi, 130, al metro VELLUTO INGLESE tutte lo tinte, alto centi* al metro tutte lo tinte, al- rtf" * to centimetri 70, |_. (Q oggi distribuiamo i palloncini 9&" SETALINE FANTASIA Speciale per fodere disegni nuovi, al m. L.7,90 SCOZZESI e RIGATI in cotone vellutato altezza cm. 70, al m. 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Durante il j conflitto fu ucciso anche un comunista certo I Giuseppe Corsagni e ferito suo fratello. Gli i Imputati sotiu 9, «li cui il principale è ceno . Torquato Giacomelli, con lui « accusata anI elio la raadic Maria Giungi. Questa niattluà si è proceduto alla costituzione della giuria e nel pomeriggio hanno avuto Inizio gl'i inler. rogatori. Il processo durerà alcuni giorni. Un pietosissimo dram ma Alessandria, 19, notte. Ieri l'altro moriva nella nostra città, il cav geom. Carlo Montanari ili anni 58, già segre. . tario all'Intendenza di Finanza. LuMìglinula . del cav. Montanari Maria Monica di anni 19, I nell'apprenderc la ferale notizia s'impressio; nò tanfo, che fu colta da ripetuti deliqui, in , seguito ai quali, a distanza di poche ore de. 1 cedeva. La tragica fine della signorina ha de. stata viva commozione. Una tedesca arrestata a! cinematografo Ivrea. 10 nono. Nel pomeriggio «li oggi, ccri.i Da Col Itoli «li lAdgi nata In Genoani» irt anni or sono, mentre, sjiol ci nenia lon rato Splendor ili questa «'ina lodo*! ; smdo lui eleganti! i,aletot, si godeva lo snintatsolo ■ ia compagnia del suo amante ivllluo Lorenzo I" | Giovanni elcttricista presso il locale stabilimento ' La Solo de Chaiillon, vcun<. tratia in arresto dal maresciallo del carabinièri. Sulla Iia Col grava l l'accusa di aver sottratto con abuso di fiducia. ; ima cospicua somma (diversa milmn, di lire) a .«orla Sa«xo Maria. *d alcuni gn-io'.U ,n valore alla , ' moglie del capuano del 3.0 artiglieria da moni a -| gna. Grati Giulio, presso la <1u.H0 ultimamente t 1 ora cameriera. Il Jussuoso paletot fu comperato , 1 dalla ladra con parte «lei denaro sottratto alla ' Sacco. Ancbo il Bellino In ora natio j» arresto come complico. Le richieste di 25 comuni novaresi ì per I danni del fiume Sesia Novara, 19, none. ' Si sono radunati a Carpionano Sesia, con- ! ì vociti «lai Sindacò guniti. Aimone, i sindaci I dei comuni interessati dai danni immensi I che continua ad appartato il fiume Sesia a quella regione agricola, per reclamare un definitivo provvedimento. Erano presenti il comm. Prato e ring Cucchi per il Consorzio Idraulico del Sesia ed i rappresentanti dei immuni di Vicoluugo, Arboro, Borgovercelll, Villata. Saniiazz.-iió, Olllenlco, Greggio, All hano, Landiona, Ili-cello, Ghislarengo, Roma, l gnano, Vercelli e Silianengo. 11 sindaco Aimone prospettò ;a situazione nei pericoli e nelle necessità che essa presenta e venne votato un vibrato ordine de! giorno da tra smettere al competente Ministero. Fu infine spedito al Ministro dei Lavori Pubblici il telegramma seguente: « Venticinque comuni fertile plaga fiume Sesia, presente Consorzio idraulico, incaricato Sindaci o popolazioni convenuti Carpignano Sesia fanno presente V. E. necessità arginatura nume oggi senza alveo irrompente, l'iegaiu vivamente V. E. sollecitare approvazione progetti « finanziamento per ulteriori bisogni. - Sindaco Ai- Dal migliori narrucchierl è in uso, por l'igiene e la curi el capelli e della barba la vera acqua^^ HININA-MIGOftE PROFUMATA • INODORA • AL RHUM OD AL PETROLIO /fi- Basta provarla per adottarla '■ tal sÉ^Um Una 60,8 applicazione rimuove la forfora e da al capei- ' f ^<a'«B|;:)i* H una bellezza speciale. y^jf|Mg f GUARDARSI DALLE CONTRAFFAZIONI L'acqu. CHININA-MIGONE <. peso, ma in fiale e bottiglie originali ,. 1'',^ portanti sull'etichetta a M ICONE & O. » ^N-\!iVl| i'-i e la marca depositata (tre teste) qui ^'SJ'IsS!;1! riprodotta. y Trovasi da tutti i ^ farmacisti, profumieri, parrucchieri e droghieri é Oeposito generate da SMIGONE «Si C. - via orefici - MILANO non si vende e I Migliaia di persone hanno fatto uso del nostro preparato, a base esclusivamente vegetale, e tutte hanno ottenuto risultati Insperati. 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ALDO MASSIMINO, non Ja rlguar«la menomamente. C5ii3 L'olio in famiglia Un fanciullo misteriosamente scomparso ritrovato cadavere dopo un mese Milano, 19, sera. , Circa un mese fa fu data notizia della «comparsa avvenuta in circostanza multo niimeriosc di un ragazzo undicenne, Orlando l'creii: .!> .\ io. ben sviiupitato, piacente, dal-! S'aspettò distinto, v stilo con abito souro, nia-j ni a turchina e scarpe nere, il Forelll era li-i [jlio della signora l'erosa Pasqucsl, vedova ala 1 guerra, . abita in via limito Uberii 2 con un infermiere, che faceva da padrino al ra-1 gazzo e con due figliuoli di lui. La nera del i SI ottobre verso le 18 il piccolo Porcili stava; giuncando con alcuni ragazzi della sua età , porta di cosa. Ad un trailo, tralasciando ; giuocli . disse ai compagni di volersi recarci incentro ai padrino, in termi ero presso la i.*nn;u:i medica delia Gamboloita, e infatti si diresse a quella volta. Ma il padrino giunse a casa verso le olio, da solo. .Non aveva visto .1 ragazzo in tutto il giorno. La vedova e l'infermiere furono periamo gettati da questa circostanza neila più grande costernazione. Ebbero subito il presentimento di una sciagura e per tutta la notte condussero ricerche tanto febbrili quanto vane. Le ricerche furono r >. continuate ininterrottamente per quasi un mese, lutti gii uliici di polizia furono interessali al caso misterioso, i giornali si i occuparono più volte della scomparsa del' fanciullo, taluno ne pubblicò anche il ritratto1 sperando ii agevolarne il ritrovamento nell'ipotesi che egli fosse stato rapito o fosse spontaneamente fuggito. Onesta ultima ipoteappariva alla madre e al padrino come assolutamente assurda. 11 ragazzo non poteva avere alcuna ragione di allontanarsi da casa siili ed anche si escludeva che avesse conceluto propositi di suicidici, assai rari in genere nei fanciulli di quella età e in particolare assolutamente contrastanti col temperamento quieto e sensato del piccolo Orlando. L'angoscia dei due era cosi aggravala dalla Impossibilità di spiegare l'enigma, quando ieri sera essi furono avvertiti che presso Chlaravalle era stato ritrovato un fanciullo. Fu taciuto loro che si trattava di un cadavere, quasi ridotto a scheletro e la notizia cosi incompleta ricondusse subito la gioia nella casa di via liberti; dopo tante apprensioni si tornò à sperare, e la madre soprattutto ebbe l'intuizione che si franasse proprio della sua creatura. Starnane la povera signora è staiti accompagnata sul luogo del riconoscimento. La piccola salma, pietosamente ricoperta da una coltre, era ancora sul ciglio del fossato, sul luogo in cui l'aveva deposta l'operaio Giovanni Meschini che l'aveva tratta ieri dalle acque, poiché si attendeva il giudice istruttore per le constatazioni giudiziarie. Oliando la signora è. giunta sul luogo, s'è dovuto avvertirla con ogni circospezione che si trattava di identificare un cadavere. La novera donna, un po' malaticcia e debole perché in avanzata gravidanza, ha raccolto con un supremo sforzo di volontà tutte le bue energie per non cadere. Il presentimento che le stesse dinanzi la salma della 6ua creatura l'aveva attanagliata subito, sconvolgendola tutta, ma volle avere la certezza e ordinò ohe la salma fosse scoperta. Il riconoscimento fu immediato. La povera madre usci in un grido tremendo che si percorse n^lla campapna annebbiala, poi cadde di selliamo sui poveri resti. Non valse il tentativo di strapparla di là. Ella volle la certezza assoluta e con una tragica fermezza che agghiacciò il cuore ai pochi presenti, volle esaminare tutto quello che potesse confermarla nel riconoscimento. Gli abitini inzuppati d'acqua, le scarpe, le poche ciocche doila capigliatura rimasta attaccata al cranio. Ouando non ebbe più dubbi si abbandonò alla piena della sua disperazione imprecando alla tràgica sorte che per due volte l'aveva coipila in quanto aveva di più caro. Qualche momento dopo, mentre la povera signora veniva allontanata per dare un po' di trepua al suo spasimo straziante, il dottor Callearo di Chiaravalle e il brigadiere Plccinelli — che erano tornati sul p06to per approfondire le prime investigazioni iniziate ieri subito dopo il rinvenimento — accertavano alcune circostanze molto gravi in merito all'ipotesi del delitto.. 11 cadavere appariva snoglio dei pantaloni e delle mutande; tutti gli altri indumenti — per le stesse dichiarazioni della madre che li riconobbe ad uno ad uno — erano intatti. All'esame sommario il cadavere non presenta alcuna lesione profonda, ma soltanto qualche segno di contusione che a parere del medico può essere stalo cagionato dallo sballottamento dall'una all'altra riva del canale che il cornicino ha dovuto subire trascinato dalla corrente perchè dalla identificazione è subito derivato il convincimento che il corpo del ragazzo sia stato gettato nelle acque assai lonlnno dal luogo in cui fu ripescato. Poiché egli era diretto alla Gamboloita, si ritiene che in qualche luojro solitario dei paracrpi di Porta Romana egli si sia imbattuto nell'assassino, ne abbia subito le violenze e poi sia stato settato nella Martesana. La corrente lo avrebbe poi lentamente trasportato nel Cavo Melzi. L'autopsia del cadavere lumcRErern esaurientemente queste circostanze, stabilendo soprattutto la natura delle violenze subite dal fanciullo. Ma già sino da ora si avrebbero elementi sufficienti per escludere la disgrazia o il suicidio, non fosse che per la circostanza gravissima che il corpo appare in parte spoglio dei 61101 abiti, il che sarebbe inspiegnbile tanto nell'una che nell'altra delle due ipotesi.