Gli elementi nuovi della situazione

Gli elementi nuovi della situazione Gli elementi nuovi della situazione Roma, 15, notte. La cronaca parlamentare di oggi si ricollega Stréttamente a quella di ieri. Come è noto, il governo, per sfuggire alle sfavorevoli conseguenze di un voto di sfiducia a conclusione della prossima discussione del bilancio degli Interni, aveva deciso che il voto sulla politica esfera implicasse il voto sull'indirizzi) generale della politica del governo : poiché la politici estera non nitriva seri motivi di critico, il governo sperava con questa sua manovra di evitare lo scoglio pericoloso in cui avrebbe senza dubbio incappato nella discussione della politica interna sulla quale già si annunciavano discorsi di vari oppositori, dei quali taluni autorévolissimi. CoutcmporatUMmente, per mezzo di un suo uomo di fiducia, l'on. Casertano, il governo cercava di fare costituire 'un gruppo democratico di cui avrebbero dovuto far parlo i giollttiani, i Combattenti e qualche isolati). La costituzione del gruppo, che avrebbe dovuto far parte naturalmente della maggioranza, mirava a disciplinare gli aderenti ed a obbligarli quindi, a: momento opportuno, a dare voto favorevole al governo. Se non che. l'on. Giolitti, per i primi, giudicò evidentemente' molto sospetta l'iniziativa per la costituzione di un tale gruppo, dato il modo ed il tempo in cui veniva presa e dichiarava ieri — com'è noto — nll'on. Lanzillo di non potere assumere impegni politici che vincolassero la loro condotta. A loro volta, i Combattenti rispondevano altrettanto ; anzi, incaricarono l'on. Gasparofto di persuadere l'on. Casertano a non insistere almeno per il momento. « L'opinione pubblica potrebbe fiaintcndere i nostri scopi — disse l'on. Gasparolto — e la mossa ingenerare equivoci deplorevoli ». La manovra dell'on. Casertano falliva cosi miseramente. Con le sue dichiarazioni, poi; all'on. Lanzillo, l'on. Giolitti sconvolgeva tutto il piano del governo di ottenere col voto sulla politica estera la fiducia della Camera, sulla politica generale. Difatti, il Governo stabiliva di non più impegnarsi sul terreno della politica estera, ma di arretrare su quello della politica interna, dove e atteso anche dai Combattenti. Le dichiarazioni di ieri dell'on. Giolitti al fascista Lanzillo erano stamane commentatissime nei corridoi di Montecitorio, quanto mai affollati ed animati. Lo statista piemontese aveva ormai apertamente preso posizione e l'attesa per lo sviluppo della sua ulteriore azione sul terreno parlamentare era enorme. L'attenzione degli ambienti politici convergeva e converge unicamente su di lui. Combattenti e Mutilati Intanto, stamane i deputati combattenti si sono 'trovati per tempo -a Montecitorio tiove era appena giunto l'on. Aldo Rossini, al quale molti facevano le più vive congratulazioni per il contegno brillantissimo tenuto nella partita d'armi da lui recentemente accordata al deputato fascista novarese on. Belloni. Da Montecitorio i deputati combattenti, una quindicina circa, si sono portati alla sede della rivista «I Problemi d'Italia » in via del Tritone. Erano presenti fra gli altri: gli on. Rossini, Viola, Ponzio di San Sebastiano, Pivano, Pellanda, Bavaro, Paoletti, Savelli, Musotti, Russo, Sansone, ecc. L'on. Gasparotto non i> intervenuto alla riunione perdio impegnato negli .uffici della Camera. Si è esaminata la situazione e si è concordemente riconosciuta la neeessità di pervenire con ogni sollecitudine ad una chiarificazione che salvi il paese dalle angustie dell'ora presente e impedisca che il perpetuarsi dell'attuale sistema porti ad una violenta rovinosa soluzione della situazione. I deputati combattenti non comprendono come il Governo non si renda conto dell'anacronismo d'una diseus sione accademica su problemi internazionali, mentre la situazione interna e parlamentare si fa sempre più grave. Si chic deva quindi che questa situazione venga esaminata senza indugio dal Parlamento per poter esprimere il loro pensiero e la loro ferma decisione. Quanto al voto sulla politica estera i combattenti, nella riunione di stamane, decidevano in massima di astenersi, com'è di fatto avvenuto moti vando l'astensione con una dichiarazione. Quanto ai mutilati, secondo voci attendibilissime, sembra che la Commissione did'astenersi, com'è di fatto avvenuto, motilati, esaminando la polemica sull'atteggia mento dei deputati combattenti alla Camera, abbia, a scanso di equivoco, votato un ordine del criorno con cui riafferma il concetto, già altra volta espresso, di far rilevare che i deputati mutilati non rappresentano nè impegnano l'Associazione. Sembra che l'on. Delcroix abbia votato a favore di questa deliherazione, pure dichiarandosi contrario alla sua pubblica zlone. La deliberazione tenderebbe a precisare la situazione di quei deputati dell'Associazione ultra fascisti come gli on. llomano, Madia e Mammalella. Perchè Orlando si è astenuto Pertanto nelle ardenti impressioni di Montecitorio, si dava notevole importanza al fatto che l'on. Giolitti, i combattenti e gli altri astenuti, avessero senz'altro deciso di non protrarre più oltre la manifestazione del loro pensiero. Infatti, fin da stamane si assicurava che l'on. Giolitti avrebbe negato la fiducia al Governo esponendone le ragioni in una dichiarazione di voto per la quale era vivissima l'attesa di tutti gli ambienti politici, sia ministeriali sia dell'opposizione, nonostante ehe il colloquio di ieri tri l'on. Giolitti e l'on. Lanzillo fosse già considerato una esplicita manifestazione del pensiero dell'expresidente del Consiglio sulla situazione e una indicazione sicura dei conseguente voto. Qualche dubbio vi era riguardo all'on. Orlando perchè, dopo il colloquio con l'on. Giolitti, ehe ha molto interessato gli ambienti politici, si credevi che l'on. Orlando seguisse la stessa linsa di condoita dell'expicsidente piemontese. Più tardi, si veniva a sapere che l'on. Orlando ed i suoi amici si sarebbero astenuti non perchè non si rendessero conto della situazione, ma perchè, a, quanto sembra, fra i liberali e i democratici che hanno fatto parte della lista ministeriale è prevalsa la tendenza di non votare In fiducia astenendosi quindi, per ora, dal vote Bisogna notare che tutte queste notizie avevano singolari ripercussioni negli ambienti governativi dove ormai si comprendeva che il voto odierno avrebbe investito la politica del presidente del Consiglio I colloqui! di Orlando Queste sono le linee di cronaca della giornata, entro le quali si inquadra il voto di stasera. ' Alle ore 16, mentre nell'aula si svolgeva l'interrogazione dell'on. Finzi sull'aviazione, fon. Rossini, « leader » dei Combattenti, ha avuto un lungo colloquio con l'ex-presidente del Consiglio on. Orlando, nel gabinetto di quest'ultimo, a Montecitorio. Era l'on. Orlando e il rappresentante dei combattenti si è riscontrata la più perfetta identità di vedute. L'on. Orlando ha ricevuto pure nel suo gabinetto l'on. Ginvaimini, gli on. Paratore, Beneduce Giuseppe, Carboni Vincenzo e Pasqualino Vassallo, coi quali ha avuto uno scambio di idee sulla situazione e sulla condotta da seguire. L'on. Orlando ha parlato oggi anche lungamente con l'on. Gasparotto e con l'on. Lanza di Trabia. Pare che l'on. Gasparotto abbia fra l'altro informato l'on. Orlando di un colloquio che egli ha avuto ieri con Mussolini, al quale ha esposto le critiche che i Combattenti muovono alla condotta del Governo. Provvedimenti contro Finzi? Le dimissioni dell on. Lanza di Trabla Degna di particolare rilievo l'astensione dell'ex-sotio segretario agli Interni, on. Finzi, il quale stamane è stato per oltre Ire ore interrogato dalla Sezione di Accusa dove si afferma abbia fatto dichiarazioni importantissime. Si affermava sta-" sera nei corridoi di Montecitorio che contro l'on. Finzi sarebbero presi dal Direttorio del Partito fascista severi provvedimenti. Dal canto suo, però, l'on. Finzi, a quanto si assicura, ha dichiarato che egli si è astenuto dalla votazione perchè il voto investiva tutta la politica del Governo in merito alla quale egli, per quanto riguarda la politica interna, intende fare le più ampie riserve. Anche riguardo alla astensione dal voto dell'on. Lanza di Trabia principe di Scordia, vi è qualcosa da osservare.. L'on. Lanza di Trabia, ascritto- ai fasci, non aveva nascosto agli intimi la posizione di disagio nella quale si era venuto a trovare da tempo nel Partito fascista per l'atteggiamento sempre più eccessivo e intransigente di questo. Tali condizioni di disagio hanno culminato appunto nella astensione odierna. Stasera stessa, del resto, l'on. Lanza di Trabia ha provveduto correttamente a regolare la propria posizione politica inviando al Direttorio nazionale dsl Partito fascista una precisa perentoria lettera di dimissioni. Tra Rossini e Mussolini e tra Giolitti e Farinacci A complemento della cronaca della giornata occorre dire di altri caratteristici episodi che si sono svolti dentro e fuori dell'aula prima della discussione. E" stato notato, tra l'altro, che ad un certo momento l'on. Mussolini, veduto passare presso di sè fon. Aldo Rossini, deputalo combattente di Novara, lo ha trattenuto lungamente a colloquio. Si dice che l'on. Mussolini abbia espresso nll'on. Rossini il proprio rincrescimento nel vederlo fatto segno ad ^'tacchi violenti da parte di fascisti ed abbia deplorata la politica intransigente di alcuni organi provinciali o 'no del Partito fascista. Nei riguardi di questa politica J'on. Mussolini si sarebbe espresso in maniera recisa e vivace. Sulla conversazione che è stata notata nell'aula tra l'on. Giolitti e Farinacci si diceva nei corridoi che l'on. Farinacci, passando vicino al banco dove siedeva l'on. Giolitti, avrebbe salutato quest'ultimo e detto scherzosamente che il suo Massaggio all'opposizione avrebbe dato soddisfazione a lui e ad altri oratori fascisti di parlare ad una opposizione presente e non solo a quella dell'Aventino: al che l'on. Giolitti avrebbe risposto, sorridendo, che cosi egli sarebbe divenuto il capro espiatorio della situazione. Ma sempre stando a quanto si dice nei corridoi, questo discorsetto di Farinacci a Giolitti, ripetuto po! da Farinacci a Mussolini, non sarebbe riuscito del tutto gradito a quest'ultimo. Il quale lo avrebbe giudicato abbastanza inopportuno stante la personalità dell'on. Giolitti. L'on. Giolitti, anche oggi, ha visto molti uomini politici che si sono recati a visitarlo. Puntualmente, alle 15, egli è giunto a Montecitorio. La presenza dell'on. Giolitti è stata subito notata, come al solito ; ma l'attesa che c'era per le sue dichiarazioni ha richiamato in particolar modo su di lui l'attenzione dei parlamentari e dei giornalisti. Primi commenti a Giolitti Non vi sono commenti nella stampa all'odierna seduta della Camera. Soltanto il Giornale d'Italia rileva nplla sua edizione straordinaria che l'avvenimento di oggi è stato voluto come anticipato da parte del Governo al voto di fiducia generale sulla politica del Governo e scrive: « Come ha ben osservato l'on. Giolitti, il Presidente del Consiglio era In diritto di fare questo, trattandosi di un bilancio squisitamente politico e del suo proprio bilancio, aiii naturalmente, il risultato favorevole al governo del voto di stasera, non esclude una larga discussione di politica interna in sede di nilanrio degli interni. Le dichiarazioni dell'on. Gioititi hanno in certo modo indicalo i temi su cui la prossima discussione sulla politica interna si svolgerà ». La stampa romana, pur mettendo in grande rilievo le dichiarazioni dell'on. Giolitti all'on. Lanzillo, non le commenta. L'u- nico, il cloricofascisla. Corriere tl'llulia, osserva : « 11 passaggio all'opposizione dello statista piemontese non può essere causa di esagerata allegrezza in seno alla colonia' aventiniiann. Gli ex-ministri del re ohe dividono coi nemici della monarchia, de'.le istituzioni e dello slesso ordine costituzionale e sociale Iti sorte della pregiudiziale antifascista, ricevo, no dal più autorevole ed eminente parlamen. tare, che è riinasto trem'anni quasi ininterrottamente al potere, la più severa lezione di correttezza costituzionale. L'on. Giolitti nassa all'opposizione ma resta in Parlamento ». .Notevole l'atteggiamento riguardoso delta stampa, ministeriale verso l'on. Giolitti. Vi è poi qualche commento sulla situazione degno di nota. Le crepe nella maggioranza Il « Giornale d'Italia » in un articolo editoriale dal titolo « Disagio insopprimibile », rileva che benché l'attuale Camera sia stala eletta il 6 aprile, soltanto ora comincia a funzionare. L'organo liberalo nota che l'atteggiamento dei deputati Combattenti è un fatto moralmente importantissimo, come pure importantissimo è il risorgere dei gruppi, ansiosi di distinguersi, secondo i loro precedenti. « Noi constatiamo una verità che rileniamo incontestabile: il processo di differenziazione e già cominciato nella maggioranza, che solo pochi mesi or sono appariva monumento bronzeo. E non occorre rammentare che processi slmili a volte acquistano una velocità formidabile di cammino. Ad o«ni modo quanti hanno coscienza di essere devoti ai paese devono rendersene conto e provvedere» L'organo liberale rileva ancora come le promesse fatte dall'on. Mussolini nel discorso alla maggioranza non hanno valso ad eliminare il disagio che si è impadronito degli elementi indipendenti della maggioranza stessa, e conclude : « Avremo nella discussione del bilancio de. gli Interni un'efficace rappresentazione del. 'O stato d'animo prevalente nelle sfere degli appartenenti alla maggioranza. Si leveranno uomini di varia origine a richiamare il Governo all'ossequio della legalità ed iill'adenipimento delle promesse di normalizzazione, abbondantemente fatte e mai mantenute ed applicate. L'assenza delle Opposizioni no» impedirà adunque che la discussione del nilancio degli Inierni assurga ad importanza pollina di primo ordine. Dopo l'Arcadia del Bilancio degli Esteri, lo stile delle discussici, ni parlamentari muterà. Il disagio si va diffondendo con movimento progressivo da si. nistrn a destra. Considerazioni di equilibrio di opportunità contingente trattengono elementi importanti della maggioranza dall'af. fermare ì, loro dissenso, ma altri, elementi tale dissenso affermeranno esplicitamente Il movimento dei corridoi dd Montecitorio è stato ni questi due giorni febbrile sia da parte del Governo, che ha cercato di arrestare i sintomi del disagio che si va diffondendo nei fascisti (e che in fondo tocca gli autentici fascisti), sia da parte dei nuclei ebe tendono a p endere posizione all'unisono con le correnti pia vivaci de! paese. Il risultato di questo febbrile lavorio, che ancora oggi continuava, è che questo Idillio parlamenlnie è finito, anche nell'assenza di quel, le elie per antomasia si chiamano le Opposizioni » 1 r " L'"n- Presutti pubblica una lettera aperta ne! « Mondo » ai suoi elettori della Campania, in cui dice,di optare pei la circoscrizione abruzzese e di avere accettato la candidatura in Campania soltanto per aderire al desiderio dell'on. AmendolaDa parte sua, l'on. Amendola- pubblica' una lettera aperta all'on. Presutti in cui o ringrazia dell'appoggio dato alla sua lista in una lofta « quanto mai difficile e complessa che mi si imponeva nell'ora più grigia e sconfortante di tutto il periodo fascista ». . I regimi personali e "l'arma che doveva.colpire.. Il Nuovo Paese, in un articolo assai significativo, rileva che: ' « II. problema della successione fascista è ormai nettamenie impostato davanti alla coscienza riazionale, e elle il fallimento del fascismo e il fallimento del suo capo e di qualche diecina di luogotenenti Nessuno e indispensabile e insostituibile. Così come il fallimento dei capi dei vari socia.ismi o movimenti di sinistra non ha soppresso tutto il valore ideale ed umano delle mas. se che essi rappresentavano e dei loro sen. timenti. Si dirà che il problema resta sempre que.Jo di trovare l'uomo che da queste due immense riserve sappia trarre gli elementi per gli ordini nuovi. Orbene l'Italia è stanca di duci, di vice duci, facenti funzioni di duce; l'Italia ho bisogno di nomini sereni ed equilibrati, di uomini semplici e modesti. Basta con i miii e basta con il miracolismo tricolore, che vaio quello russo de! matrimonio di amore fra ctipitule e lavoro, del pareggio, dello Stato unito al benessere economico dei cittadini, del rispetto all'estero per sfolgoramento di nuove virtù italiche. All'infuori degli attuali esponenti l'Italia, da D'Annunzio a Giolitti, non ha che l'imbarazzo della scella, por risolvere i] prò. blema della successione fascista a condizioa e però che gli uomini die succedono comprendano erte l'esperimento fascista chiude il periodo dei regimi personali e oligarchici per ••iprire quello .nazionale nel senso intero e presso ». Dal canto suo l'Impero continua a reclamare che si facciano delle leggi eccezionali per l'eccezionale momento in cui viviamo. « Un rastrellamento radicale s'impone. Non è più permesso, se vogliamo ottenere rispetto e llducia dagli stranieri e da noi stessi; non è più permesso tollerare il linguaggio Irriverente provocatorio oltraggioso che la stampa dei vinti adopera non tanto nei riguardi nostri, quanto nei riguardi del Governo, che è sempre il Governo del Re. e della grande nazione italiana Le leggi eccezionali che noi rivendichiamo non saranno che il surrogato legale di quelle fasi rivoluzionarie che non abbiamo voluto o pollilo svolgere a suo tempo e che hanno stabilito quel disquilibrio che dà all'una ed all'altra parte un profondo malessere psichico e, diremo, quasi fisico, pnlcbè noi restammo con l'arma che doveva colpire sospesa a mezz'aria ed essi. I vinti, rimasero con la nuca sospesa fra il hrivldo freddo che 6e ne andava e la ritornante certezza di impunità ». -<s>-.