Le complicate ipotesi d'un "console,, al processo pel delitto di Mirandola

Le complicate ipotesi d'un "console,, al processo pel delitto di Mirandola Le complicate ipotesi d'un "console,, al processo pel delitto di Mirandola Mantova, Ì4 notte. E' continuata stamane, alla nostra Cortd'Assise, la stilata dei lesti pel delitto fascsta di Mirandola. L'udienza viene aporia dapreside-ite allo 0,15 precise. Si passa senz'altro ajjii Interrogatóri del testi. Primo aessere cliinanato e il commissario di P. Scav. Antonio Mazza di Mirandola. Pepanclie appena ebbe saputo della morte del povero Baraldi si Interessò subito della, faccenda. Trovò nel suo ufficio, al mattinoanche mi referto del dott. Krauss, dal qualrisultava che il Borukli era morto per paralisi cardiaca! Poi prli venne recapitata unlettera del Comando della milizia, nella quale si diceva che al lVaraldi era accaduto un grave incidente. € Fu nelì'csauiiiuire : dudocumenti — soggiunge il cav. Mazza — che mi nacque il sospetto. Perciò diedi subitistruzioni, perché si approfondissero le indagini, PsS> accertare come era avvenuto ilatto ». A domarla dcll'avv. Maffei, il commissarinflerma che nel pomeriggio fu nel suo ufficio il Puviani, per pregarlo di modificare icontenuto dplla lotterà ad esso recapitata in mattinata, dalla quale doveva risultare chil vecchio Baraldi ora rimasto negli Ufficdel Comando. "Non vidi che nn'ombra..." Il testo Gaetano Aragosta, d'anni 84, commerciante, riferisco che 1 a mattana del io novembre entrò nel suo negozio il Hebufll, che gldisse: uAbbkmio in dentro (indicando il portono della milizia) l'individuo che avrebbingravidato la figlia». li soggiunse: «Ilo pnura che si tagli le venie con dei vetri »Siamo entrati insieme per vederlo; ma inon vidi che un'ombra. Rimasi alquanto impressionato. Tioli Elio, di anni 36, possidente, da Medolla, dichiara che furono in casa sua il novembre il cav. Ferrari od fi Puviani. Iprimo gli consegnò un biglietto da recapitare al BaraJ-di. Anche il Tioli lesse quel biglietto, nel quar.e era scritto: « Baraldi Faustino è invitato a presentarsi il giorno 1corrente, alle 11, presso questo Comando della milizia nazionale. - F.to: Ferrari ». Il teste concludo dicendo che fece recapitare ibiglietto il giorno successivo. Presidente: — Sa lei precisare quali erano He voci che causarono la crisi comunale dMedolla? Teste: — Si andava dicendo e propalandodalla voce pubblica, che il sindaco Kiecardo Ferrati volesse proteggere il Baraldi e sua figlia Da ciò la scissione noll'Amministirazione, con il seguito di qualche incidenteOuindi il Ferrari si dimise da sindaco. Dopo altre contestazioni, vengono sentitaltri due testi, che depongc-no su circostanze di secondaria importanza. Viene poscia alla pedana il tosto Vincenzo Mozzini, di anni 23il qn !e afferma che montato di servizio aCon :i.ndo della milizia come piantono, nell'eseguire l'abituale pulizia dei locali, rinvenne sotto il letto del piantone che aveva lasciato il- servizio precedentemente, un pezzo di gamma da bicicletta. Dopo il Mozzini, testi Silvestri, Calassi, Paneblanco, Mantovani, Pi-nottt, Eva Neri e Paolo Moìinari depongono su circostanze di secondaria importanza. Sono quindi uditi due testi: dottoGiuseppe Molinari e Paolo S-onnini. tra quali nasco un contrasto, subito chiarito da una spiegazione dell'imputato Francesco Malavasi. Sono le 12 ed il presidente rinvia l'udienza ftl pomeriggio. n mistero dell' inltntlcidio L'udienza pomeridiana si apre alle 14,45Viene chiamato il teste Celso Pivetti, che fa una lunga narrazione circa l'affare dell'infanticidio. Dice delle voci che correvano in paese e dolio indagini esperito dalle Autorità ed alle quali afferma di aver preso parte, insieme all'imputato Poltronlcri ed amaresciallo Andriolo. Viene quindi chiamato alla pedana il maresciallo Pietro Andriolodai carabinieri, il quale afferma di non essersi occupato dei fatti di questa causa. Dice solo di aver fatte delle ricerclie per la causa dell'infanticidio. Afferma come il Bar-oidi fu chiamato in una casa di Villafranca, perche si corifessasse autore del delitto della figlia. Dopo icolloquio di Villafranca egli ebbe l'impressione che il vecchio Baraldi fosse estraneo ul reato di infanticidio. Si fa rilevare al teste come le sue affermazioni siano In contrasto con alcuni verbali precedenti da lui stesi, noi quali affermava l'opportunità di accusare il Baraldi e •a figlia del reato di infanticidio. Viene quindi chiamato il sindaco di Medolla, Riccardo FeTrarl, il. quale narra che .1 comm. Arangio Ruiz si era recito a Medolla per una Lncb.ietfLa sul suo operato dsindaco ed anche per accertare quale fondamento aveva la voco pubblica che lo accuòava di voler appoggiare il Baraldi e la figlia. Afferma di essere stato chiamato, come sindaco, a recarsi col brigadiere di Medolla in casa del Baraldi, ove il medico sottopose la giovane Adele ad una visito. Egli dice di aver poi dato le dimissioni da sindacoperche gli si attribuivano fatti non veri. A richiesta dichiara di essere al corrente della pubblicazione di un opuscolello intitolato« Por la verità ». L'on. Genovesi ne produco copia, Dne schiatti e una frustata Dopo varie contestazioni e dopo l'aiud'izlone di altri tre testi di poca importanza, viene chiamato alla pedana l'avv. Temistocle Testa, « console » della milizia. Questi, interrogato, narra che la sera del 10 novembreritornando da Novi a Modena fu informatoal suo passaggio da Mirandola, dal cav. Ferrari, comandante interinale della 73.a legione, che ut tale giorno era stato chiamato al Comando della milizia eerto Baraldi Faustino di Medolla e che l'individuo era morto in seguito a caduta. Dice che il prof. Krauss10 aveva fatto uasportare all'Ospedale od aveva ritenuto fosse morto per paralisi cardiaca. 11 « console » parlò col dott. Krauss,11 quale .gli disse che il Baraldi presentava traccio di lesioni. Seppe elle egli era caduto battendo violemtamenio la testa, mentre dovevano caricarlo sull'automobile. Fu allora che il « console » dispose che il Ferrati e tutti gli altri ufficiali di servizio in quel giorno al Comando della milizia, restassero a disposizione. « Dopo aver informalo il Comando di Bologna — continua il teste — ritornai a Molinella, ove seppi che le Auto, rita avevano già fatto l'autopsia. Pareva che il Baraldi fosse morto di morte violenta. Chiamai allora il Ferrari e lo invitai a dire la verità. Egli mi soggiunse ^he presentatosi a lui il mattino precedente il Baraldi, avendo questi usato modi sconcsi, lo aveva colpito con due schiaffi e col frustino alle gambe. Siccome il Baraldi gridava, lo rinchiuse in una camera Fu nel pomeriggio che egli venne colpito, mentre lo si trasportava nel gabinetto del comandante, da grave malore.Chi l'ha uccisoT Così rimasi persuaso che si trattasse di marte accidontailo. Conosciuti però i risultati del. l'autopsia, confermai l'arresto di tutti gli ad. detti al Comando e feci nuove indagini, che mi convinsero come agli altri militi non si potesse attribuire alcuna colpa ». Il « console » infine esclude nel modo più assoluto che possa essere stato il Ferrari a colpire a morte il Baraldi. Ha la convinzione che nessun ufficiale della milizia sia colpevole. Corto, afferma, quel giorno vi erano molti fascisti a Mirandola. Siccome il Baraldi fu visitato dalle 12 alle 15 da molte persane, nell'assenza del Ferrari e degli altri ufficiali, non si può escludere — dice il « console » — che qualcuno lo abbia colpito a morte, t Circa poi l'affare dell'infanticidio — egli seguita — seppi dalle indagini come si era svòlto il fatto. L'affare poi era diventato politico, in quanto che aveva dato luogo a MedaHa ad una orisi amministrativa fascista », Sano le 17,15 ed il presidente, in seguito ad una intarruzione di energia elettrica che mette la sala all'oscuro, rinvia la- prosecuzione del dibattito a domattina.

Luoghi citati: Bologna, Medolla, Modena, Molinella, Villafranca