Le meteore luminose di novembre

Le meteore luminose di novembre Divagazioni astronomiche Le meteore luminose di novembre mesenovemresvercanoeue biù cospicue pioggie di stelle cadenti di tulio l'anno. La prima tra il 13" ed il 15 del mese: 6Ìccome il centro di emanazione di essa è situalo nella costellazione del Leone, esse sono dette Leoneidi; e spesso nel passato, le meteore, di questo sciame furono numerosissime, e cosi da costituire una vera pioggia di fuoco. Questa apparizione e dovuta alla parziale disgregazione di una cometa che dal suo scopritore Tu detta di Fempel: il nucleo Più denso di meteore è incontrato dalla Terra ogni. 33 anni e un quarto. Nel 1866 l'apparizione delle Leoneidi predelta pel 13 novembre dall'americano Newton fu molto ricca di meteore, e si ripotè nel 1867, e ciò perchè lo sciame di corpuscoli è steso lungo il suo percorso sopra un tale spazio, che esso impiega circa tre anni a passare per un dato punto. L'apparizione dalle LconeidU avrebbe dovuio ripetersi nel 1890 e 1900, cioè circa 33 anni dopo quelle del 1866 e 1867: ma non avvenne. 11 fatto fu spiegato dalla meccanica celeste, a mezzo delle perturbazioni che lo sciame di meteore subisce nel suo celeste cammino, per le attrazioni dei grossi pianeti Giove, Saturno, Urano. La prossima apparizione delle Leoneidi, dovrebbe avvenire nel 1933 o 1934. Renelle non sempre ricca molto di stelle cadenti l'epoca dal 13 al 15 novembre è sempre distinta da un numero di esse maggiore che d'ordinario. L'osservazione deve farsi nelle ore dopo la mezzanotte: ma quest anno ossa sarà un pochino impedita dal chiarore diffuso della luna che sarà al plenilunio il giorno 11 novembre, alle 13 e 31 m., e che il giorno tredici leverà da noi verso le 18 e 45. Durante tutto Novembre si osservano altre stelle cadenti, il centro di emanazione delle quali è nella costellazione del Toro. Verso 11 27 poi si rende manifesto uno sciame di meteore provenienti dalla costellazione di Andromeda e connesse colla cometa scoperta dal maggiore austriaco Bicla a Soliannesbrurg il 27 febbraio 1826: esse perciò son chiamate Anrlromedeldi o Bielidi. Ili queste meteore si ricordano splendide manifestazioni nel 1872 e nel 3S35. Molti ancora rammentano certamente lo spettacolo mirabile o straordinario presentato la sera del 27 novembre 18S5 da una di tali pioggie. In queila sera, all'Osserva'irio di Moncalieri, dal P. Denza e dai suoi assistenti, in quattro ore, fra le 18 e le 22 furono numerate ben 29510 stello cadenti, malgrado le nubi che ingombravano parto del cielo. Vi fu un momento tra le 19 e le 19 ed un quarto, nel quale il fenomeno si mostrò in tutta la sua magnificenza : in quei quindici minuti si osservarono 620a meteore luminose. A Milano il Celoria. durante un'intervallo di 08 minuti, nel quale il cielo fu quasi interamente sereno, ne contò 3106, cioè ili media una ogni minuto secondo. E 6i avverta che in quei dati non si tratta che di stelle visibili art occhio nudo, ma evidentemente ciò non basta e per avere un'idea più esatta dui numero di stelle cadenti che si verifica bisogna ancora tener conto di quelle che non si vedrebbero che coi cannocchiali, certamente molto più numerose di quello che si vedono senza di essi. St riconobbe che la cometa di BieJa era di (Quelle chs si dicono periodiche, le quali, descrivendo attorno al sole un'orbita ellittica (chiusa), ritornano ad essere visibili dopo un certo numero di anni, e clic si chiama periodo: esso per la cometa di Biela è di sei anni e tre quarti e quell'astro fu visibile il 27 novembre 1832, e poi nel 1846. Ma in quell'anno il suo aspetto era cambiato, si scorgeva sul nucleo una specie di protuberanza : un mese dopo si poteva constatare la presenza di due nuclei ben distinti, e pochi giorni dopo i due «stri muniti di appendici o code erano separali da un intervallo di 300.oOf) chilometri. Le due novelle comete ricomparvero nel 1852 all'epoca fissa, ma la loro distanza era divenuta di due milioni di chilometri. Esse furono attese invano nel 1859 e nel 1306, e poi liei 1872. Ma neppure-allora si mostrarono pesò 11 27 novembre dell'anno medesimo, una pioggia dirotta di stelle cadenti 6l rovesciò sul globo terrestre: quei due astri generati dalla scissione della cometa di Biela, si erano risolti, disciolti in stelle cadenti. Si contarono in taluni luoghi più di 30.000 meteore in sei ore, e al momento della mas. sima caduta se ne contarono 400 in un minuto. Questo straordinario avvenimento in dusse il nostro sommo astronomo Schiapa relii ad occuparsi dell'argomento, ed i suoi studi lo indussero a formulare la sua teorìa della connessione delle stelle cadenti colle comete. Le stelle cadenti, che sono corpuscoli minutissimi, cadono incessantemente di giorno « di notte sulla terra e sugli altri pianeti in un numero enorme: correndo velocissimi nell'aria vi bruciano e si risolvono in gas e ceneri: cessano di esistere come corpi cosmici • diventano pulviscolo nella nostra atmo. sfera, che è detta « poivere cosmica » per di stinguerla da tutta l'altra polvere che sta sospesa nell'aria, e che è di origine terrestre. Ecco al riguardo quanto in proposito scriveva nel 1916, l'illustre e compianto astronomo Giovanni Celoria, che fu il degno successore di Giovanni Schiaparelll nella direzione dell'Osservutorio di Brera, in Milano.» Dell'esistenza di questa .polvere atmosferica oramai non è più lecito dubitare; sulla quantità sua soltanto i pareri sono tuttora discordi. Alcuni considerando il grande numero delle correnti meteoriche, e i milioni di meteore che nel corso degli anni entrano nell'atmosfera terrestre, opinano, non senza fondamento, che nel volgere delle età debba cadere ed accumularsi una quantità di materiale cosmico glande, e taleda contribuire «filcacemcnte alla formazione della crosta terrestre.,Altri considerando invece la tenuissima massa delle stelle cadenti, di cui la terra attraversa qualche volta per ore ed ore sciami interi, senza che il suo moto ne risenta effetto meccanico sensibile, arrivanosotto altro punto di vista e non senza fondamento dei pari, a conclusione diametralmente opposta. « Per quel che riguarda la quantità e l'ira, portanza della polvere cosmica, noi siamo tuttora nel campo delle opinioni; pel momento meglio e sospendere ogni giudizio, e star imiti, spiando il fatto che permetta di decidere inappellabilmente fra lo opinioni opposte; cercare nella grande natura, non nell'angusto recinto dei-propri pensieri, la chiave della iirilcoltà che snebbi l'intelletto e permetta affermazioni concrete e conformalla realtà >. O. Z. B.

Persone citate: Biela, Celoria, Giovanni Celoria, Giovanni Schiaparelll, Newton, O. Z. B.

Luoghi citati: Milano, Moncalieri