Germana Berton fu l'amante di Filippo Daudet?

Germana Berton fu l'amante di Filippo Daudet? Germana Berton fu l'amante di Filippo Daudet? Le vicende sentimentali dsHanartiìlca suicida (Servizio speciale della c Stampa u) Parigi, 3, mattino. Germana Berton ha aggiunto una nuova pagina al romanzo dei suoi 22 anni tormentati o tragici: una pagina oscura, nella quale si confondono amoro e misticismo, ed in cui viene rievocata la figura eli un adolescente, 6ulla morte del quale grava tuttora un mistero impenetrabile. Ha veramente la donna tentato di uccidorsi. o ci troviamo in presenza dell'atto di un'isterica e di una simulatrice? Questo ó quanto sino a questo momento non si può affermare. Certo è che la Berton oggi si trova in condizioni di salute soddisfacenti e non vi è in lei traccia alcuna di avvelenamento. 11 dott. Paul, della polizia, ha por ua paio d'oro ansiosamente esaminato la ragazza. Egli ritiene cho essa non abbia in o;rni caso assorbito nessun tossico violento, ma, verosimilmente, soltanto una sostanza poco nociva. Germana Bortou rimarrà ancora tre giorni all'ospedale, di dove non uscirà che dopo essere stata di nuovo esaminata dal medico della polizia. Quando sabato sera gli agenti trasportarono all'ospedale la giovano inerte, trovata inanimata sui gradini della chiesa di Nostra Signora di Lourdes, altri agenti che procedettero ad una prima inchiesta nella chiesa, trovarono a terra due coltelli, uno dei quali portava incisa sul manico di corallo, questa scritta ia italiano: « Cho la mia ferita sia mortala! », e rinvennero una bor33tta di cui il commissario di polizia fece l'inventario. Essa racchiudova una lettera suggellata che gli era destinata, e la cui firma rivelava l'identità della sconosciuta; Germana Berton, l'anarchica che, processata per l'assassinio di Mario Plateau era stata assolta dai giurati della Senna, Nella lettera al magistrato, Germana Berton diceva : « Sono andata venerdì sera sino alle porto del cimitero di Tère Lachaise. Ho fatto parecchio volte, eotto la pioggia che cadeva ed alle raffiche violente, il giro del cimitero. Verso le 2 del mattino mi è venuta l'idea di uccidermi. Ma passava sempre gente o finalmente mi sono allontanata. Alle ore 4 meno un quarto, quando dopo avere errato per diverso strade di cui ignoro il nome, mi trovai davanti ad un grande portone; riconobbi che si trattava dell'ospedale di Lariboissière. Feci ancora qualche passo, poi, cstratta la rivoltella della borsetta, sparai un colpo in aria per provare l'arma. La palla, non so in quale modo, mi scalfì la mano sinistra. Allora decisi di morire; appoggiai la canna dell'arma alla tempia destra e premetti il grilletto. Nulla! Premetta di nuovo: sempre nulla. Il mio revolver si era inceppato. Questo disgraziato tentativo non mi tolse l'idea di finirla colla vita. Ho per questo delle ragioni profonde che ho esposto.lungamente in una lettera spedila starnane stessa alla vedova di Alfonso Daudet. Alle 10 tornai a Pére Lachaise e presi qualche cosa da mangiare, poi uscii a casaccio. A mezzogiorno mi trovai a Mesnil Montant ». Su di urta nuova strada? La lotterà, che finiva qui, era firmata Germana Berton, nata il 7 giugno 1902 a Puteaus. In una busta colla testata del «Libertairo», si trovavano il suo atto di nascita e duo altre lettere dirette ad Andrea Colonner, redattore del « Libertaire». Il commissario di polizia si recò all'ospedale Tennon dove trovò la Berton cui i modici avevano già prestato lo prime curo o cho si era risvegliata. Essa non presentava alcun sintomo di avvelenamento. La sua temperatura era normale, il polso regolare. Non si lagnava che di male alla testa. Il suo stato era così soddisfacente che il magistrato potè interrogarla a lungo. Chiestole perchè avesse tentato di uccidersi, essa risposo che la lettera alla signora Daudet spiegava ogni cosa. - Non è forse il rimorso di avere ucciso Mario Plateau che vi ha spinto al suicidio? le chiese il commissario. La Berton rispose che essa non aveva ceduto cho a delle ragioni di cuore, e si rifiutò di dare spiegazioni sul veleno che dicova di avere sorbito. La lettera inviata alla signora Daudet era stata da questa trasmessa a suo figlio Leone, e Maurizio Pujo si era affrettato a trasmetterla al giudico incaricato dell'istruttoria sulla morto di Filippo Daudet, poiché da questa lettera risulterebbero fatti nuovi che potrebbero, qualora la versione della Berton risultasse esatta, orientare l'istruttoria, por quanto riguarda le relazioni del disgraziato figlio di Daudet cogli anarchici, su di ima nuova strada. Il testo della lettera non è stato pubblicato. L'" Action Fraucaise,, ne rende pubblico un solo brano, cho o questo: " Sto per morire, signora, come Filippo è morto, ed io non mi sento colpevole di avere stretto tra le mio braccia l'adolescente di cui ignoravo allora l'età esatta ed il nomo di famiglia. Perdonatemi dunque signora, perchè so Filippo è morto per ma, io ora mi uccido per lui,, Il fatto nuovo consisterebbe in questo: la Berton, arrestata il 22 gennaio 1923, giorno dell'assassinio di Mario Plateau, non uscì dal carcero cho 11 mesi dopo, il 24 dicembre u. s. giorno della sua assoluzione. Ora, Filippo Daudet è stato assassinato o si è ucciso il 2-1 novombro cioè un mese prima della liberazione della Berton. Se questa ha detto il vero, si dovreboe supporre cho la Berton fosse stata l'amante di Filippo prima dell'assassinio di Plateau, quando cioè Filippo Daudet aveva appena 13 anni. L'ipotesi a Parigi, in fondo, non sorprende eccessivamente. Ma risulterebbe allora non vera l'affermazione degli anarchici, i quali hanno sempre dichiarato di non aver conosciuto Filippo Daudet che al suo ritorno dall'Havre dove avova tentato invano di imbarcarsi per il Canada, alla vigilia cioè del giorno in cui il ragazzo £u trovato mortalmente ferito in ima automobile. Cho la Berton conoscesse Filippo Daudet, gli anarchici lo smentiscono. Colomer, redattore del "Libertaire", il quale sino a stamane non aveva ancora avuto conoscenza delle lettere della Berton a lui dirette (e che tra parentesi non è rimasto sorpreso di quanto è accaduto alla Berton poiché tanto egli che sua moglie erano al corrente dello intenzioni suicide della giovane) sostiene colla massima energia che la Berton non conosceva Filippo Daudot. So essa lo avesse conosciuto noi lo avremmo saputo, egli ha affermato : " Credo piuttosto ad una specie di tenerezza mistica per il disgraziato ragazzo,,. Questa del resto è l'impressione che domina nei circoli libertari i quali spiegano le affermazioni di Germana come ima prova di un' idea fissa morbosa. Germana Berton, dicono, la quale non ha conosciuto nemmeno di vista Filippo Daudet era rimasta molto impressionata por la morte di questi, tanto cho ossa portava indosso in un medaglione due fotografie ritagliato dai giornali. Essa aveva per lui una tenerezza mistica. In' quanto al tentaiivo di suicidio, tutti pure sono concordi nel dichiarare che da qualche tempo Germana Berton era stanca, sporaggiata, e per di più aveva avuto disillusioni sentimentali. I suoi amici dicono che essa si era innamorata, dopa uscita dal carcere di Bordeaux (dove aveva scontata una lieve pena a cui era stata condannata per aver partecipato ad una dimostrazione anarchica nel corso della quale si era mostrata oltremodo violenta contro la polizia) di un poeta libertario, Giorgio Vida], quello stesso clic accolsu Filippo Daudot dopo la sua l'usa all'IIavTO e ricovette lo confidenze del ragazzo che poco dopo doveva essere scoperto rantolate in un taxi. Giorgio Vidal, dopo aver vissuto una diecina, di giorni con Germana Berton era tornato da una sua antica innante c l'abbandonata Germana non aveva potuto darsene pace. E si dice anche che hi Berton sarebbe rimasta impressionata per un'altra avventura capitatalo una quindicina di giorni fa. Durante una riunione alla Casa Comune in via Bretagna un libertario certo Toupin avova pensato di uccidersi con una rivoltellata al cuore. Egli si era indotto al disperato passo perchè innamorato della Berton clic lo aveva respinto. Alcuni non tròppo pietosi libertari, amici della Berton e del Toupin, hanno sintetizzato iu due parole la loro impressione: Sono due matti? « Ero sola, cosi sola » IjC ultime notizie recano che sulle condizioni dolila Berton, il dottor Paul, uscendo dall'ospedale, ha dichiarato che lo stato di Germana Berton non era per il momento innni-. tante, ma che tuttavia la donna era fortemente depressa: «Non ho potuto — ha soggiunto il medico — determinare la natura del tossico che essa avrebbe assorbito. Bisogna tuttavia scartare i tossici violenti, come Ju stricnina od iti cianuro, e considerare l'ipotesi di un veleno lento o assorbito a troppo deboli dosi. 11 mio compito è d'altronde reso difficilissimo dal mutismo assoluto (ieU'ummalata. Esaminerò nuovamente Germana Berton fra tire gnomi, e-forse essa consentirà allora a darmi qualche informazione ». Più prolissa fu invece Germana Berton con i compagni libertari, se si deve credere alile dichdarazioni che i coniugi Colomer fiorano fatto ai giornalisti dopo la loro visita all'anarchica. « Germana — ha detto la Colomer — è oltremodo depressa. Essa mi ha accolta con un ge6to stanco : « Non uscirò viva ria questo ospedale — ha profferito testualmente. — Io mi sono uccisa. Ho assorbito uni-veleno indiano, i cui effetti sono lenti, ma sicuri ». Avendo la moglie dell'anarchico espresso Ja sua meraviglia 6ulla provenienza di questo veleno misterioso, Germana Berton si è rifiutata di dare qualsiasi spiegazione. Circa le lettere scritte al Colomer, e che quest'ultimo non ha ancora ricevute, la Beiton ha precisato che una di quesle era destinata nill'Unione anarchica e l'altra conteneva succintamente 1© ragioni del suicidio e dell'assassinio di Mario Plateau. Queste ragioni, seconido la Colomer, si riassumono in questa frase: « Ero sola, così sola ». Infatti, ha soggiunto Andrea Colomer, la solitudine pesava a Germana. Dopo la sua ultima detenzione al forte di Ham, ossa subì lima crisi di depressione, aggravata da isolamenti eentimentailii. Sì lagnava ili incontrare molti amici, ma mai un compagno e dicci giorni fa, venuta a trovarmi, mi disse: «Voglio finirla. Vi laseferò una lettera, nella ■ quale vi epiegherò perchè me ne vado ». La vigilia del tentato suicidio Germana Berton aveva trascorso qualche ora in compagnia di un giovane anarchico, al quale la Berton aveva mostrata una rivo-Italia che portava nella borsetta, e siccome l'anarchico voleva togliergliela, essa si pose a ridere, dicendo: « Ho un'arma ancor migliore, ma che fa meno rumore. Vedrai domani ». Maurizio Pujo, redattore capo dell'Action Francaise, ha dichiarato che una diecina di ;:iorni fa il giornale era stato avvertito che Germana Berton aveva progettato di metter* fine ai propri giorni, ma che essa si proponeva prima del 6uo suicidio di abbandonarsi a nuove violenze. Per ogni eventualità, 6i erano prese le più riigorose precauzioni. A meno che le due lettere scritte a Colomer non diano la chiave dell'enigma, tino a questo momento non st sa nulla di preciso circa il tentativo di suicidio della giovane anarchica. t •

Luoghi citati: Bordeaux, Canada, Ham, Parigi