La deposizione dell'on. Giunta al processo di Milano

La deposizione dell'on. Giunta al processo di Milano La deposizione dell'on. Giunta al processo di Milano li direttore di "Milizia,, smentisce il suo giornale per le accuse a Finzi — Serrato dibattito tra l'on. Riboldi e il querelante circa una riunione al Viminale » Cessione dei telefoni e sovvenzioni al giornale di Filippelli — L'intervista della "Stampa,, col rag. Baroncini (Dal nostro inviato speciale) Milano, £5, notte. Sci testi sono ancora chiamali a deporre, prima di aprire Je dighe al tlume dell'eloquenza, testi molto importanti: l'ex-prcfetto di Milano, gen. Nnsalll Bocca, l'aw. Ermete della Guardia, il sen. Delia Torre, il comm. Antongini, l'aw. Rivoli, segretario dell'Unione editori, e il vice-presidente delia Camera, on. Giunta. C'è inoltre un'altra persona, che vorrebbe essere sentita, il romanziere Mario ndQtgnrtltptcnedcMariani. Questi ha chiesto di essere interro- \ «gaio perchè crede di avere a dire cose importanti sulle condizioni finanziarie dell'on. Finzi, prima della guerra e prima della sua assunzione al Governo. Ma si ritiene che il presidente non accoglierà la sua domanda. Esauriti i testimoni, dovrebbero cominciare le arringhe; ma ò preveduto un nuovo rinvio. Martedì, 28, i Tribunali devono rimanere chiusi; poi ci saranno le feste di Ognissanti... Col rinvio, si andrebbe al 5 novembre. Al banco degli awocati si trovano slamane l'aw. Bozino, l'aw. Omodei, e l'on. Riboldi. Nel tavolo vicino siedono l'on. Aldo Finzi, suo fratello, Gino. L'aula è discretamente affollata ma senza eccessiva curiosità. I testi citati sono importanti, ma il processo, per quello che si riferisce allo testimonianze, è da considerare come finito. Quanto possono dire i testimoni citati interessa molto gli avvocati, scarsamente il pubblico. Alle ore to precise squillano i campanelli e compare nell'aula il presidente Quaini, seguito dal P. M. Pisciotta. Gli imputati, come sempre sono, assenti. Il presidente chiede all'on. Riboldi se rappresenta tutti i colleglli della Difesa e l'on. Riboldi risponde affermativamente. L'aw. Bozino informa il Tribunale che l'aw. Brusorio non può intervenire all'udienza per malattia. Non chiede il rinvio dell'udienza, ma vuole si tenga conto di questa forzata assenza per lo svolgimento della catisa. La difesa e il P. M. si associano alla preghiera, e il presidente promette di adoperarsi perchè l'assenza non pregiudichi in alcun modo il compito dell'avv. Brusorio. Giungono poi gli avvocati di difesa on. Buffoni e Levi. Il presidente dà lettura degli interrogator. resi a Regina Coeli, il Zi ottobre, dall'ex-capo dell'Ufficio stampa e dall'ex-dircttore del Corriere Italiano. Si comincia con l'interrogatorio di Cesare Rossi. L'atto riproduce testualmente quanto venne pubblicato dai giornali. E' superfluo ripetere Si legge poi quella dell'avv. Filippelli, testuale anche questa. Lotti gli atti. Fon. Riboldi osserva che avrebbe da fare qualche contestazione al querelante in rapporto alle rogatorie, e vorrebbe farla subito. Ma il presidente lo prega di rinviare queste sue contestazioni a quando si saranno uditi i testimoni. L'on. Riboldi acconsente. o a a e e i , oe e nil Un ex prefetto di Milano E' chiamato il pTimo teste, 11 gen. NasalllRocca, ex-prefetto di Milano, attualmente residente a Roma. Pres. : — Può dire se Fon. Finzi durante la sua permanenza al Governo abbia cercato di influire presso di lei, a favore della Gazzetta dello Sport? Il gen. Nasalli-Rocca risponde che ciò non gli risulta. Pres. : — Lei ricorda che, d'ordine del Governo, furono sospesi i giornali comunisti di Milano, e che, in seguito, venne revocata questa sospensione, ma il divieto fu mantenuto per lo Sport e proletariato 7 Sa che sia stata fatta domanda perchè il divieto venisse tolto? Teste : —. Non ricordo. Circa la lettera che ebbe a scrivergli il comm. Cesare Rossi relativamente all'ora di uscita della Gazzetta dello Sport, il gen. Nasalli-Rocca, dichiara di averla ricevuta, ma di non averne tenuto conto, perchè non si trattava di una lettera ufficiale. On. Maggi: — Ebbe mai il teste a ricevere solfo qualsiasi forma dell» pressioni da carte dell'on. Finzi, quando era al Governo? Tosto: — Lo escludo. Altre domande vengono rivolte al teste, relativamente alle violazioni della legge sul riposo festivo da parte dei giornali milanesi. 11 testo precisa che, nell'aprile, ricevette dal Governo ordino di indagare sulle infrazioni alla leggo. Nel maggio ebbe la lettera del comm. cesare Rossi, e nel giugno, da parte del Ministero dell'Interno, ebbe un nuovo invito di vigilare sulle violazioni. Il gen. Nasalli-Rocca accerta che ottemperò alle disposizioni del Ministero, salvo che per la lettera del Rossi. Ripete nuovamente che non ne tenne conto perchè non si trattava di un documento ufficiale. On. Riboldi : — Nel giugno era la Gazzetta dello sport che reclamava contro gli altri giornali, è vero 7 Teste: — Sì. On. Ruffoni: — Ed era proprio la Gatzetta dello sport clic violava la legge I Su domanda dell'avv. Nino Levi, della difesa, il teste precìsa. Il comm. Balzan, quando 6i recò in prefettura per protestare contro le Infrazioni alla legge sul riposo festivo, non oarlò con lui ma col suo capo gabinetto. Avv. Levi : — Ma doveva trattarsi di infrazioni ben gravi se il Balzan senti il bisogno di muoversi, recarsi in Prefettura, cercare lei, e portarsi a Roma per Interessare il Ministero I Testo: — Il comm. Balzan non ha parlato, ripeto, con me, ma con il capo gabinetto. Avv. Levi: — E il capo gabinetto non le riferì nulla? Trattandosi di un fatto cosi grave, ia cosa sembra strana. Teste: — E' cosi. L'on. Maggi, richiamandosi alla deposizione del comm. Cesare Ros6i, osserva che. quello che Importa precisare non è tanto l'infrazione alla legge sul risposo festivo quanto se l'on. Finzi. come venne accusato dall'Unità e dalVA vanii! fece pressioni sul prefetto di Milano per ottenere condizioni di favore alla Gazzetta dello sport. On. Buffoni : — Nei giornali incriminati non è detto questo. On. Maggi: — E' così; ed io ci tengo che risulti chiaramente che ciò non è vero. Un vivace battibecco si ha fra gli awocati, battibecco clic determina l'intervento dell'on. Finzi. Questi afferma che il comm. Balzan lamentò infrazioni alla legge sul risposo festivo, ma non contro questo o quel giornale, bensì contro la tipograiia del Secolo che stampava la Gazzetta dello sport. Il teste conferma che il Balzan protestava non contro il giornale, ma contro lo stabilimento industriale che stampava il giornale. Avv. Levi : — Questa dell'on. Finzi è una passerella che serve a coprire la Gazzetta dello Sport, lo noto che il Secolo non è mai stato citato per infrazione alla legge eul riposo festivo. Il senatore Della Torre Il teste è licenziato dopo una lunga "discus sione sul nielliamo del comm. Balzan. Si de cide di lasciarlo in pace. E' chiamato il se nalore Luigi della Torre, i>er dire come è avvenuto il trapasso delle azioni della Gazzetta dello Sport dall'» Editoriale Milanese» alla Società che oggi la gestisce, il senatore Della Torre precisa che questo trapasso avvenne in due momenti. Nel primo, non si trattò che della cessione di una parte delle azioni dell'» Editoriale » ad un gruppo del quale facevo.no parte il Mercanti, il Colombo, il De Verzoni. Sorte le voci contro il De Verzoni, le azioni tornarono all'» Editoriale ». Nel secondo tempo, il giornale venne ceduto alla Società che faceva capo all'on. Finii, ed era costituita anche dagli on. Ferretti, Finzi, Capanni e De Verzoni. i quali trattavano per la fondazione di un nuovo giornale quotidiano sportivo a Milano. Richiesto dal presidente e dagli avvocati della difesa, il teste dà dettagliate informazioni sulle due operazioni, precisando le voci che correvano a carico del .De Verzoni. e l'azione svolta dal Consiglio d'amministrazione, di cui il Della Torre era consigliere delegato, per allontanare il De Verzoni dalla Gazzetta. trcmPladfcescqcgesvcdGvspppncsqcfirTzsgcFnplzfnpL'on. Giunta E' introdotto quindi Von. Francesco Giunta, vice-presidente dello. Camera, e l'attenzione si fa particolarmente viva. Deve deporre sugli allaccili fatti all'on. Finzi dal giornale Milìzia. ni cui è direttore. Egli dice: — Ilo dell'on. Finzi la massima stima. Quando si alla cefi l'on. Finzi su Milizia, ero assente da Roma per :! mio matrimonio. Flstc Debbo notare che io sono il direttore del giornale, ma cosi, per modo di diro ; se volessi dirigere un giornale farei qualche cosa di meglio clic non un giornale settimanale. Quando tornai a Roma, dopo il viaggio matrimoniale, fui interrogato dall'on. Maraviglia sulle ragioni che avevano spinto Mi. li;ia ad attaccare l'on. Finzi. Risposi clic non ne sapevo nulla e protestai por il fatto. Mi recai alla redazione o diedi lassative dispo- tardi, chiesi alla redazione io ragioni di quell'attacco, e mi si rispose clic ora stato determinato dalla voce corsa del memoriale di Finzi, di quel memoriale di cui oggi si parla, affermandosi che esista. Il presidente dà lettura dell'articolo. Si tratta di un bTeve commento in cui si accenna precisamente al memoriale. Il giornale Milizia chiede all'on. Finzi che dica so esista o no il famoso documento. Il presidente osserva: — Questo nella causa non c'entrai 1,'on. Finzi ripete quanto già ebbe a scri¬ vere ai giornali in risposta all'attacco fat-1 v «Noni gerendoli fatto non si ripetesse. Più flncbEpnczneevc:seè » e i e l , . o d , r e l a togli da Milizia, e cioè: « Come deputato rispondo delle mie azioni al Parlamento come cittadino ne rispondo ai magistrati ; come fascista ai legittimi rappresentanti del Partito ». A nuove insistenze del presidente, che legge la replica del giornale Milizia, in risposta all'on. Finzi, l'on. Giunta ripete che la redazione lo assicurò che l'attacco all'on. Finzi fu unicamente determinato dalle voci raccolte dal giornali romani circa 11 memoriale, e aggiunge: — Se nel secondo articolo, vi sono frasi vivaci, sono da attribuirsi al fatto che Fon. Finzi, rispondendo al giornale, lo qualificò come giornaletto. Presidente: — Ma vi sono anche delle accuse precise circa 11 finanziamento di certi giornali... Giunta: — Io ho biasimato l'attacco a Finzi, e mi 6ono accontentato delle ragioni che m! sono state date. L'on. Buffoni mette poi il gruppo degli avvocati in agitazione, chiedendo all'on. Giunta chi sia l'autore dell'articolo. Il vice-presidente della Camera risponde che deve trattarsi di Gino d'Angelo o di Castagni. L'aw. Clerici vorrebbe sapere se all'on. Giunta non parve strano l'attacco di Milizia all'on. Finzi, dal punto di vista di giornale del partito. Il vicepresidente della Camera risponde che appunto per questo egli biasimò l'attacco. Fra "gemme,, e giornali sportivi L'aw. Ermete Della Guardia 6 introdotto nell'aula. Deve deporre 6ulle trattative intercorse per la formazione di un nuovo giornale sportivo, trattative che si risolsero nell'acquisto della Gazzetta dello Sport. Dice che chiese l'interessamento dell'on. Finzi per la formazione di questo giornale, e ne parlò, insieme con l'on. Capanni e con l'on. Ferretti, al fratello dell'on. Finzi, comm. Gino. Tutti furono concordi nel ritenero che De Verzoni era necessario, come dirigente l'amministrazione. Il colloquio fra i fautori del nuovo giornale e il comm. Finzi avvenne in un caffè di Milano. Aw. Bozino: — Crede il teste che l'on. Finzi si sia interessato della formazione del nuovo giornale solo per faro cosa grata ai proponenti l'affare, e, in modo speciale, all'on. Ferretti? Teste: — SI. Altre domande rivolge al teste l'aw. Bozino sulle infrazioni alla legge 6ul riposo festivo da parte di giornali e sullo scambio di notizie fra il giornale sportivo ed i giornali politici. L'aw. Della Guardia risponde che dcdtNciiBtndpanqscamsnvmrplvcd—vrd(aeductasdelle infrazioni alla legge sul riposo festivoae i grandi giornali politici quotidiani c'è , i i . o . sempre 6tato. Aw. Bozino : — Può dire il teste la sua impressione eull'on. Finzi, come uomo di sport? Teste: — Audace motociclista, prima della guerra, egli fu un valentissimo pilota in guerra; ricordo molte delle suo prove; fra altro 6tava per vincere un circuito; lo perdette solo perchè investito dall'automobile del marchese Centurioni (si ride). Paolo Sassoll riferisce che senti, prima in in baj-, poi in una farmacia, affermare che Fon. Finzi era interessato nella fabbrica delle « gemme rosso ». Si diceva che il decreto sull'obbllgo dei dischetti rossi, era uscito otto giorni dopo che la fabbrica aveva cominciato a funzionare. On. Maggi: — Queste cose lei deve averle sognate. Teste: — Io le ho sentite. On. Maggi: — SI è mai occupato di politica, lei? Teste: — Mai. Il teste viene licenziato. L'aw. Cesare Rivoli, segretario dell'Unione editori giornali, dice che la Gazzetta dello Sport era rappresentata in Milano prima dal sen. Bertesi, poi, nel 1928, dal De Verzoni. Tale incarico gli venne confermato anche nel 1923. Pres.:' — Nel periodo in cui De Verzoni non fu alla Gazzetta, e cioè nei mesi che intercorsero fra la prima e la seconda partecipazione del De Verzoni alla Gazzetta dello Sport, vuol dire il teste se questi restò egualmente il rappresentante della Gazzetta nell'Unione editori? Testo: — Le cariche sono annuali. Il testo riferisce sull'oi>era svolta dall'Unione editori per ottenere che il Paese Sportivo di Torino ed altri giornali di Firenze e di Roma rispettassero il riposo festivo, e ciò per invilo della Gazzetta dello Sport. Sulle impressioni della Gazzetta dico che il De Verzoni asseriva che violava la legge per provocare lo scandalo ed ottenere l'applicazione della giustizia per tutti. L'on. Finzi chiede' venga dato atto che il testo ha dotto che il De Verzoni venne confermato rappresentante dell'Unione alla fine del 1923. e cioè nove mesi dopo che il Balzan avrebbe saputo da lui che il De Verzoni era uomo da non fidarsi. On. Buffoni: — Benissimo, prendiamo atto di quanto ha detto il testo, ma si dia anche atto che nell'Unione editori il De Verzoni venne accolto solo per far piacere all'on. Finzi. Dovrebbe ora deporre il comm. Antongini, vice direttore del Corriere Italiano, ma il teste non è presente. Si svolse una discussione fra dì Presidente, che vorrebbe rinviare il processo a lunedi, e gli avvocati, cho insistono perchè si tenga udienza nel pomeriggio per esaurire ile testimonianze. Accordate le parti per il rinvio al pomeriggio, il Presidente osserva: — Io continuo ad accordare rinvìi con molto piacere nella speranza afte si possa trovare un accordo. L'on. Finzi fa un cerano di diniego. U Presidente contìnua: — Dai gesti che mrl fa l'on. Finzi mi avvedo che le mio speranze non sono condivise. Pazienza 1 Una riunione al Viminale Ned pomeriggio, quando si riprende l'udienza, e chiamato a deporre l'aw. Giiovunni Barni. Deve riferire sulle voci circolanti a Molano a proposito dello gemme rosse c del fatto che si attribuiva all'on. Finzi il decreto comportante l'obbligo dei dischetti allo biciclette, n testo dichiara che tali voci si sentì vano con frequenza in tutti i caffè e nei ritrovi sportivi. Presidente: — Glie cosa si diceva? Teste: — Che Fan. Finzi avesse fatto fare il decreto sulle gemme rosse per dare incremento ad una industria nella quale era interessato. Presidente:' — Chi diceva questo? Teste: — Ricordo, tra gli altri, un certo Parini. , , L'aw. Clenici interviene. Si ha un vivace battibecco, che non porta però alcun chiarimento risolutivo. Le parti, d'accordo, rinunciano poi ad alcuni testi, che sono stati citati, ma clic non sono presenti in udienza, ad eccezione del comm. Antongini, por cui la Difesa dell'Unità insiste. L'on. Finzi, che ha.citato r.Vntongii»l, dichiara di rinunciarvi. L'on. Buffoni invece insiste, volendo saliere dall'ex vice-direttore del Corriere Italiano qualche notìzia sui rapporti tra il de funlo giornale o l'on. Finzi. s 1 vore del Corriere Italiano a firma Doglio — E' indispensabile — esclama l'on. Buffoni — nell'interesse della causa, sapere dall'Antangind quale posizione aveva l'on. Finzi nel Corriere Italiano. L'on. Buffoni insiste poi perchè venga richiamato il comm. Balzan, onde meglio si precisi Ja qucsiione della violazione del riposo festivo. Quindi ha la parola l'on. Riboldi, per le contestazioni sulla rogaloriu, Egli chiede anzitutto so l'on. Finzi abbia partecipato ad una riunione tornita al Viminale, nella quale si sarebbe parlato della cfwsiane dei telefoni ed anohe della soweav ziome du dare al Corriere Italiano. La riunione sarebbe avvenuta nel settembre 1923, e sarebbe stato presente, col Rossi, col Finzi ed alili, anche il comm. Doglio. L'on. Finzi scatta: — Non so nulla. L'avverlo, on. Riboldi, che se ella vuole ripetere c quaklio giornale questa sua Insinuazione, :o le darò querela. L'on. Riboldi (ontinua: — Vorrei sapere se in seguito a (mesta riunione sia stata emessa una cambiale di un milione a fa- On. Finzi: — Nessun atto animintótrativo del Corriere ltaiano mi è noto. L'unica cosa che io so circa la gestione amministrativa di tale giornale, è che mi fu riferito che si trovava in condizioni finanziarie non buone. Non conosco che questo. ire rjeniesie della Difesa L'on. Riboldi presenta poi tre richieste: che venga richiamato 11 teste Borsani, perchè inerisca sulla contabilità del Corriere ltaiano e sia chiamato a deporre l'on. Umberto Bianchi. Il Borsani — osserva l'on. Riboldi — ha tenuto pei- tre mesi la contabilita del giornale: ciò risulta anche dall'interrogatorio e dalle deposizioni di alcuni testi; il Borsoni può dire se ù stala fatta l'operazione a cui ho accennato dopo ia riunione tenuta al Viminale. Da lui potremo sapere se <• stata fatta questa riunione in cui si è parlato della cessione dei telefoni e della sovvenzione da accordarsi al Corriere Italiano e se in seguito a questa adunanza si decise l'effetto per un milione a firma del comm. Doglio, lo voglio sapere se questo effetto è stato registrato nella contabilità del Corriere Italiano. Ripeto, vorrei si vichi amasie il Borsani e si richiamasse puro Fon. Umberto Bianchi per deporre sulla stessu circostanza. L'uno e l'altro possono dire se questa adunanza al Viminale fu tenuta e se fu fatta la cambiale a favore del giornale. Una terza richiesta presenta l'on. Riboldi: che sia data comunicazione della contabiliti del Corriere Italiano. — La contabilità della Gazzetta dello Sport — dice il difensore — l'abbiamo vista; non vi sono ragioni perchè non si possa esaminare quella del Corriere Italiano. Vogliamo vedere se risulta l'operazione da me ricordata: (inolia «iella cambiale di mn milione. Siamo accusati di avere diffamato Fon. »•"• difenderci abbiamo bisogno di cercare gli elementi di prova nella contabilità. L'esame dei registri e dei libri non potrà portare ad un ritardo nello svolgimento della causa. La contabilità, d'ultra mirto, si trova già depositata presso il Tribunale. Un'altra contestazione relativa alla rotarla fa in seguito l'on. Buffoni, il quale vuol sapere chi ha scritto gii articoli 6ul Corriere Italiano contro il rag". Baroncini e contro il rassiemo. Egli prosegue: —• L'on. Finzi dice che a scrivere questi articoli è stato lui; l'aw, Filippelli a sua volta, interrogato a Regina Coeli. ha dir' rato cho gli articoli sul vassismo sono stati scrilti da 'ili. V chiarimento ron può r-ssere a"^'^» "io" £S3S L'intervista della "Stampa,, e l e n a o e , e a o r i e n a . ui c l ti ci è e na o e aiti a, ui he no ae fduiarcsddldiIasBvcmfnPfrildrrdDzempacon Bnroncini L'on. Riboldi dà poi lettura della intervista della Stampa con il rag. Baroncini e si ferma particolarmente 6ugli accenni che si riferiscono alla causa: a Conosco — ha detto il Baroncini — particolari sulla fondazione del Corriere Italiano, sul suo finanziamento e sulla 6ua aziona delittuosa. Sono pronto a riferire al Tribunale ed al processo Matteotti ». Ha aggiunto ancora clic la crisi che attraversa il fascismo e derivata dalla povertà di ieri e dalla ricchezza di oggi di alcuni capi. L'on. Buffoni legge l'intervista ed osserva: — L'on. Pinzi rivendica a suo onore di avere attaccalo Baroncini, ma Baroncini risponde che fu attaccato perchè « era insorto contro loschi affari ». Io non ho delle simpatie speciali ne per Baroncini, nè per l'on. Finzi; l'uno e l'altro sono distanti da noi; seguono una politica che noi con tutte le forze deploriamo, perchè di oppressione delle classi lavoratrici. Presidente: — Questo non c'entra nella causa; restt nell'argomento. On. Buffoni: — Rispondo ad una interruzione dell'ori. Finzi; se non mi avesse interrotto non avrei fatto questo sfogo. Ripeto: 10 non ho simpatie nè per Finzi, nè per Baroncini; intendo però sapere se è Baroncini che ha diffamato Pinzi, o se è Finzi che ha diffamato Baroncini. Por questo la Difesa chiede die sia cliiamato ti rag. Baroncini, ex-direttore dell'assalto, dii Bologna. Insisto poi perchè venga richiamato anche il commendatore Balzan. Il precesso è ancora aperto, i testimoni possono ossero ridiiamati. Solo il comm. Balzan può illuminare il Tribunale sulla lettera del comm. Cesare Rossi, relativa alla Infrazione al decreto 6ul riposo festivo. E' stata concessa la facoltà di prova; di questa facoltà ci sia almeno dato servircene. On. Finzi: — L'on. Buffoni è Incorso in qualche inesattezza. Ha detto che l'aw. Filippelli ha smentilo che. gli articoli contro 11 rassisino lì avessi scritti io. Nulla di questo ila detto Filippelli ; anzi, ha dichiarato che fui proprio io a scrivete tali articoli. A prova di questo, l'on. Finzi presenta al Tribunale i manoscritti degli articoli incriminati Il Presidente dà lettura della rogatoria. Si parla di Molinella L'on. Final illustra quindi il suo dissenso con il rag. Baroncini, dicendo clic deriva dai suoi apprezzamenti sulla situazione mo liuelleso e sui provvedimenti caldeggiati dal Baroncini. Questi voleva incamerare tutti i denari delle Cooperative, mentre Finzi voleva affidarli ad un commissario straordinario, che avesse pensato poi all'equa distribuzione tra i soci delle Cooperativo. 11 Direttorio fascista di Bologna insorse contro Fon. Finzi, a proposito di una intervista pubblicata sul Resto del Carlino. L'on. Finzi dà lettura dd telegrammi scambiati tra lui o Baroncini, nel quali i duo fascisti 6i lanciano reciprocamente degli epiteti abbastanza roventi. Baroncini non vuole consigli Finzi non intende di essere ammonito « d'i dii durante la «narra consumò le suole dalle sw scarpe sotto i portici del Pavagl ione ». Dopo avere fatto questa esposizione Fon. Finzi no deduce: — Dico questo perchè intendo che sia ben precisato chu vi sono nella mia aziono due fasi distinte: una contro il rassismo, l'altra contro il rag. Baroncini, a motivo dei contrasti derivati dai miei apprezzamenti culla situazione nel Molinellese. L'aw. Omodei si oppone alla citazione di nuovi testi, sor.ondo le richieste della difesa. Si oppono in blocco a tutte le richieste presentate dall'on. Buffoni e dall on. Ribollii, perchè — egli dice — non 6ono necessari alla causa questi nuovi tosti; non possono portare clementi nuovi. , , L'aw. Bozino si associa alle conclusioni di Omodei per quanto riwuarda il richiamo del comm. Baizan. Nel caso poi che il Tribunale decidesse di chiamare a deporre il rag. Baroncini, chiedo che venga invitato anche il sottosegretario on. Dino Grandi. Il P. M. dichiara che comprende che la difesa ha ogni diritto, che d'altra parte si rendo ragione dell'opposizione della parte civile, ma si richiama al rispetto dello norme procedurali, e prosegue: — Iu rapporto al contenuto della diffamazione, materia del reato, osservo che dissensi fra testi in linea di falto non esistono; le dissonanze individuali verranno eliminato ual Tribunale ette e eliminato a giudicare. Un nuovo interrogatorio di testi che hanno già deposto, porteii'bbc come inevitabile conseguenza dei confronti. Perciò mi dichiaro contrario al richiamo dei testi che 11 Tribunale ha già sentiti. Circa la venuta in Tribunale dei Baroncini il P. M. nota che qualunque sia il motivo di dissenso tra Baroncini e Finzi, ciò non ha rapporto con la causa. Respinge anche la richiesta della citazione dell'on. Umberto Bianchi e del teste Borsani, porche ritiene che so anche Fon. Pinzi casualmente ha assistito all'adunanza tenuta al Viminale, ciò non costi Iuìsl-c quella ingerenza che forma materia della diffamazione. L'esame della contabilità chiesto dalla difesa richiede una inutile perdita di tempo, ina se la difesa insiste, il P. m. dichiara che non si oppone a che venga riveduta la contabilità del Corriere Italiano. Baroncini non sarà chiamato L'on. Buffoni insiste nella richiesta che eia chiariate il rag. Baroncini. — Contro il Baroncini — egli dice — sono state lanciate in quest'aula dall'on. Finzi delle accuse gravi: dobbiamo sentire la sua difesa, molto più che eg'i ha dichiarato, nell'intervista comparsa sulla Stampa, che può darò ed è disposto a dare delle informazioni interessanti sul finanziamento del Corriere Italiano. D'altra parte la diiosa non si oppone a che sia anche chiamato a deporre il sottosegretario on. Grandi. L'on. Riboldi rinnova la richiesta .perchè 11 Borsani venga chiamato a deporre, ma avverte che se non si ritiene di richiamarlo come testimone, egli insiste perchè venga almeno fatto venire in Tribunale per dare Informazioni 6ulla contabilità. Precisate le funzioni di cui nella subordinala presentata dall'on. Riboldi, cioè che il Porsani non sia chiamato che per dare informazioni sulla contabilità, 11 Tribunale si ritira per deliberare. Dopo un'ora c mezza il presidente rientra e legge l'ordinanza con la qwale respinge la domanda per il richiamo del comm. Balzan e del Borsoni; resnlngc la richiesta della difesa per la dilaniata del rag. Baroncini e dell'on. Bianchi e la subordinata avanzata dalla parte civile per l'on. Dino Grandi. Ammette invece la consultazione della contabilità del Corriere Italiano e fìssa per questo esame il 3 novembre chiamando ad assistervi anche il teste Borsani. Letta l'ordinanza, previo accordo fra le parti, si rinvia il proseguimento del processo al 5 novembre. GIGI MICHELOTTI.