TEATRI

TEATRI TEATRI Figura di nebbia di Carlo Sternheim Monaco. 22 notte. (Bav) Tre giovani amici usciti di domenica per una scampagnata capitano nel caffè d'un paesino. Tra canti e ridate rivelano anche il loro rispettivo punto di vi6ta politico. L'un d'essi si dice comunista, l'altro conservatore, mentre il terzo, il più saputo e intraprendente di tutti si dice democratico. Si sente democratico perchè rifugge timorosamente da ogni estremo, ama ragionevolmente la buona vita, veste con eleganza convenzionale, lia una faccia slavata ecc. e perchè è commesso viaggiatore. Uscito in mezzo alla natura con una scatola da botanico non lia mancato di raccoglier erbe, che ordina senza accorgersi che i compugni gli bevono di soppiatto la birra. Sulla soglia d'una bottega vicina compare una graziosa fioraia, e il bellimbusto s'affretta a recarsi a cogliere anche là dentro, a porta socchiusa, un flore e un bacio. Insomma il tipo più completo d'uomo medio, mediocre e presuntuoso, per comodità satirica del 6ignor Sternheim battezzato democratico. Irrompe in iscena una bellissima signora seguita da tre cavalieri. Li ha arrestati nel villaggio una ptmne automobilistica. La bella, una cantante famosa e bizzarra, è terribilmente incollerita contro il povero adoratore proprietario dell'automobile per quell'arresto fuori programma, che minaccia di mandar a monte la sua recita serale. I due cavalieri fuori causa sono il dottore particolare e un galante conte anzianotto. Gente d'alto bordo quindi, che 1 tre compagnoni endimanchés guardano con invidia. La loro curiosità si dirige, naturalmente, soprattutto all'elegantissima signora, dalla quale si sforzano, ciascuno a suo modo, d'ottenere qualche sguardo. Occupata a sfoggiare tutti i suoi umori capricciosi, la cantante per un pezzo non li cura; ma quando Analmente si siede per pigliar flato, i 6uoi occhi cadono sul commesso viaggiatore; e presto dà a vedere d'esser stata colpita dalla * folgore ».' Sotto gli sguardi ardenti della bella donna, quelli ironici-invidiosi dei compagni e qu*lii corrucciati della lloraia il povero com»»»W60 viaggiatore vorrebbe sprofondare sotterra. Riparata la panne la comitiva signorile riparte; e l'oste s'avvicina al fortunato con un biglietto. La sconosciuta lo prega di passare a casa sua in città l'indomani. L'indomani dal modesto bozzolo del commesso nasco la splendida figura di nebbia. Lo spettatore trova già le cose avanzate, perchè il secondo quadro gli presenta un ganimede in pijania di seta sdraiato sur un divano del lussuoso appartamento della diva, in cui odo la celebrazione entusiastica di tutte le sue ignorate virtù. Stanco, trasognato, colla faccia più stupida del mondo, il povero diavolo vorrebbe ogni Unto mettere una frase moderatrice: « Esagerazionicapriccio di donna... » ; ma l'irruente sirena gli chiude la 'bocca con baci e con lodi ancora più stordenti. E qpme, riflettendo r-irl modo di lanciarlo n»?l gran mondo, venula a parlar di politici gli dà agio di sciorinare le tre ideacce scipite di « democrazia » mess* insieme nelle discussioni delle passeggiai»', domenicali; eliti, gli butta giubilante le braccia ali collo : ecco la vera strada! L'amato rappresenta nella maniera più perfetta le tendenze medie della politica del tempo, deve dunque diventare deputato per riuscir noi ambasciatore, ministro. La tremenda creatura non è avvezza a porre freni ai suoi desideri. Fa lavorare dai suoi amici alcuni personaggi influenti e pochi giorni do]K> raccoglie nella sua casa un ministro, l'ambasciatore persiano, il direttore d'un grande giornale; dinanzi ai quali il commesso viaggiatore recita i suoi idioti imparaticci condendoli delle reminiscenze deHa sua scuola commercKilIi: ed ottiene un sucoesso prodigioso. Uopo il trionfo, lasciandosi baciare da un vecchio corteggiatore la diva confida d'essere tante presa dei meriti del giovine, da pensare di tesarlo a se. per sempre, col matrimonio. La fortuna della, figura di nébbia 6 al colmo; incomincia la precipitosa decadenza. 11 poverino è esaurito, lia perduto ogni forza e l'appetito, trema, delira, si regge sol più a scatti sotto la sferza della voce dell'implacabile padrona. Un medico l'ha ammanito di smetterla colla vita che conduce, se hit, cara la vita. Allora lo piglia la nostalgia della modesta felieilà di prima e si trascino a visitare il suo amico d'un tempo, il coniiniist.li. Trova nella squallida soffitta tutte lo meschine, caro cose del passate, anche la lloraia sempre memore di lui trova e, sul tavolo, pane nero, birra e cipolle. Ritocca terra, riacquista come per incanto l'allegria e l'appetito, bacia, mangia e canta. La scappate gli fi fatale. !«i diva comunica al medica e all'amico conte ini atroce sospetto: che il dilettissimo amiro sia ammalato. L'ha sentito vaneggiare nel sogno, ha colto sullo sue labbra un odore pestifero ■ coirne di cipolla. Inoltre la sua splendida Intelligenza pare, offuscata; egli dice delle cose banali, delle cose volgari. Il conte trac dal portafoglio una fotografia fatte nella memorabile domenica sul terrazzo del caffé di campagna. Chi fi-quella faccia insignificante, presuntuosa, sciocca tì^>dllla tra due compari? La spiegazione del conte fi respinta coti orrore. Ma si apre là porta ed ecco vestito proprio come allora, armato del suo più fatuo sorriso Iti figura di nebbia. La benda cadtì dagli ocelli della donna. Segue l'ironico congedo. Unti trovata comica, si vede, svolta con abilità consumala. Ma Sternheim non si contenta di riuscire nel comico; non per nulla la sua penna è una delle più caustiche della Germania d'oggi. La sua ambizione è la satini; e il suo bersaglio da anni è il borgheso tedesco, il piccolo borghese specialmenle soddisfatto e gonfio della propria nullità. Non pochi buoni colpi Sternheim ha saputo mettere in bersaglio, benché la sua satira puramente negativa spiaccia per la sua aridità priva d'amore. ?,la in questa Figura ili nebbia i colpi cadono nel vuoto. 11 povero commessi) viaggiatore fi uno sciagurato qualunque Incapace davvero di portare l'affibbiatagli croce democratica. Egli rappresenta, checché Sternheim dica, semplicemente sé stesso. E quella che gli tocca é un'avventura voluta dal capriccio d'una donna insaziabile, la vera protagoniste della commedia. L'avventura in sé come giuoco immaginativo, è abbastanza divertente. Marion, fitte galante di Bataille e Flament Parigi, a, notte. La passionalità di Enrico Bataille aveva assunto negli ultimi anni della sua vita un carattere addirittura morboso. Malato di nervi, intellettualmente estenuato, coi sensi inaspriti dall'abuso dei piaceri, pareva che l'arte non fosse più oer Bataille se non un mezzo per manifestare il suo supremo ardore sentimentale e le sue estreme bramosie. Pertanto, nel lavoro che egli scrisse in collaborazione con Alberto Flament: « Marion, lille galante » rappresentato ieri sera al nuovo Teatro della Madoleine, questa smania di far gridare ai personaggi la gioia dell'ebbrezza è espressa in cento modi, manifestate nelle forme più emozionanti, ripetuta Ano alla noia. Il romanzo dell'abate Prevo6t dal quale 1 due scrittori presero lo spunto, si prestava ad una tale intensificazione di espressioni e di manifestazioni passionali. Il cavaliere Des Grieux e Ma.non Lescaut sono cosi bramosi l'uno dell'altra che il loro perpetuo desiderio li spinge in balia delle più insensate vicende, dei più drammatici eventi, Bataille e Flament hanno leggeimerite alterato il romanzo. Il cavaliere Des Grieux da essi profilato è di una ingenuità, di una bontà, e di una adattabilità veramente singolari. Manon, più che una donna galante è una meretrice di infimo rango. Essa è insofferente dell'indigenza. Senza cessar di voler bene a Des Grieux, si vende a chi le offre maggiori ricchezze. Ad ogni suo tradimento, Des Grieux si dispera, ma è di spirito accomodante e ritorna a lei più innamorato, più indulgente di prima.' I punti culminanti della loro appassionata avventura sono chiusi in 7 quadri pittoreschi che ritraggono la vita del XVIIl.o secolo, ma il numero dei quadri fi slato giudicate eccessivo dal pubblico. Nel pruno quadro gli amanti 6ono in fuga. Des Grieux ha conosciuta Manon, l'ha Tapita, ed è inseguito dai famigliari. Nel secondo, gli amanti, rifugiatisi a Parigi, hanno dato fondo alloro denaro. Il fratello di Manon, d'accordo con la ragazza, fa condurre Des Grieux alla casa paterna e procura a Manon un ricco protettore. Il terzo quadro ricorda un poco il secondo atto della t Tosca ». Nella chiesa di San Sulpizio, Manon ha un colloquio con Des Grieux, il quale ha indossato l'abito ecclesiastico. Manon vuole che iL giovane ritorni a vivere con lei e l'abatino infatti la segue. Ma, di nuovo, gli amanti sono a corto di risorse, e Manon prepara un secondo tradimento. Dos Grieux si dispera. Manon lo placa, gli fa credere che appena avrà ottenuto da un ricco corteggiatore i gioielli che questo le ha promesso ritornerà ad essergli fedele. Quando però la ragazza si trova con il nuovo protettore, si inebria del lusso di cui è circondata e manda a Des Grieux un biglietto di scusa e una lettera consolatoria. Ma il giovane non si rassegna a questo abbandono. Cosi finisco il terzo quadro. Una sera, Des Grieux irrompe nel palazzo In cui Manon conduce la vita della grande cortigiana. Manon si trovava in un salotto orientale, circondata, da danzatrici seminude. Essa indossa uno sfarzoso manto. Quando Des Grieux appare, Manon vorrebbe respingerlo ma Te parole veementi del giovane la vincono. La scena, che è di una arditezza sconcertante, è interrotta dal sopragp-iungere della polizia, la quale avvertita delle orgie che si svolgono in quella cosa, arresta Manon e colui che è ritenuto il suo sfruttatore. Sesto quadro: Des Grieux è in prigione. Quando apprende che Manon sarà deportata insieme ad altre donne perdute, uccide un carceriere ed evade. L'ultimo quadro è uno dei meglio riusciti. La scena rappresenta il porto di Marsiglia. Des Grieux, lacero, esausto, vi giunge qualche minuto prima che arrivi il convòglio delle sciagurate che dovi-anno essere imbarcate per l'America. Fra le altre si trova Manon, che le sofferenze morali e fisiche hanno resa irriconoscibile. I due amanti si abbracciano singhiozzando. Nulla più è rimasto della loro giovinezza e della loro bellezza, ma nei loro cuori tumultua sempre la passione. Essi si apparterranno sino alla morte. Ma i gendarmi vengono a separarli, è l'ora dell'imbarco. Manon, spinta verso il piroscafo, urla il nome di Des Grieux con tanta disperazione e Des Grieux implora di poter seguire Manon con tanto furore, che un guardiano impietosito lascia che c-rli pure parta con la sua amante. I sette quadri sono movimentatissimi. La vite agitata, elegante, frivola, romanzesca del 700, vi è rappresentata con molta efficacia. Degli intermezzi musicali bellissimi, di Reginaldo Hahn, contribuiscono a creare l'atmosfera del secolo decimottavo. Ma nell'insieme l'opera è riuscite pesante. Rideau. nuo è cirliettoil giono C

Luoghi citati: America, Germania, Marsiglia, Parigi, Sesto