L'elemento politico e quello giudiziario nelle più recenti alternative

L'elemento politico e quello giudiziario nelle più recenti alternative Il processo .Matteotti L'elemento politico e quello giudiziario nelle più recenti alternative o e . è o n l ,, oa e Rema, 18, notte. La cronaca 'dell'istruttoria per ora langue. La sezione di accusa non ha proceduto oggi ad altri interrogatori : vero è che il numero dei testimoni indicati dalle parti si ù notevolmente assottigliato. I pochi che rimangono da interrogare poirebbero però notevolmente aumentare in seguito alle indicazioni del Malacria, oppure se qualcuno degli imputati si deciderà a fornire al giudice istruttore ragguagli ed elomenti nuovi, specialmente in inerito alla prepnraziohe del delitto. Circostanze e fatti non ancora ben chiariti circa l'esecuzione del delitto di cui fu vittima l'on. Matteotti si potranno però desumere dalla prossima presentazione delle principali perizie; infatti, in quest'ultima quindicina di ottobre saranno conosciuti i risultati delle tre perizie, entomologica, chimica, necroscopica, che per ora sono per tutti un mistero. Nessuna indiscrezione a] riguardo ha la più lontana consistenza di verilà. Si potranno quindi diradare i dubbi, le ombre e i sospetti venuti fuori dopo il ritrovamento del cadavere Matteotti, dubbi alimentati da alcune circostanze misteriose. Il persistente mutismo degli imputati, entrati in carcere con l'idea di non parlare o presumibilmente di confondere le cose, ha ostacolato ed ostacola gli intensi sforzi del corniti. Tancredi e del corani. Del Giudice. Come abbiamo detto, l'Istruttoria potrà avere qualche nuovo e diverso sviluppo solo dopo la presentazione delle perizie, quando cioè i difensori potranno essere ammessi a conferire coi loro clienti. Perizie e scarcerazioni Stamane il cornili. Tancredi si è Intrattenuto nel corridoio del Palazzo di Giustizia, dove si raccolgono i giornalisti, scherzando amabilmente sulle notizie che vengono pubblicate, e che secondo lui, non sono sempre conformi alla verità. Qualcuno gli ha chiesto se veramente egli sia per passare alla sezione di accusa anche le istruttorie minori, delle quali si parla mollo. dopo l'allontanamento del giudice Occhiuto e che effettivamente, dopo essere giunte quasi alla conclusione sono ora rimaste sospese. Ma il magistrato ha avuto cura rii mostrare di non avero sentito la domanda. Quanto poi alla notizia di nuove scarcerazioni, più o meno prossime, continuano a circolare con insistenza voci che però non ricevono, almeno fino ad oggi, nessuna conferma. Questa sera e l'Informazione Finanziaria che crede di poter affermare che l'unica scarcerazione che sarebbe stata presa in esame dalla sezione di accusa sarebbe quella del conim. Marinelli, motivata dalle gravi condizioni di salute dell'imputato: «Nel caso in cui venisse accolta la domanda, ripetutamente fatta dal suo difensore, il comm. Marinelli passerebbe in un clinica privata dove rimarrebbe guardato a vista». Come intermezzo, notiamo che la Tribuna scrivo : 0 Circa il luogo dove si svolgerebbe il processo, si ricomincia a fare qualche nome di città, per esempio Firenze. Ma sono voci vaghe, per ora : 6ti questo argomento, che ha la sua importanza, passerà ancora del tempo prima che venga preso un provvedimento definitivo ». A interferenze della situazione politica su quella processuale, non estranee alle surriferite voci di scarcerazione, accenna il Popolo : « E' bene ricordare che (inasta famosa islruttoria per il delitto Matteotti ha avuto, tino dal primo momei'ito, due aspetti ben distinti; un aspetto squisitamente giuridico e un aspetto squisitamente politico. Talora — non indaghiamo per colpa di chi — quest'ultimo aspetto ha tentato di sovrapporsi ed identificarsi con quello. In questo momento assistiamo ad una ripresa di attività da parte dei manovratori delle Ma politiche, per confondere una volta ancora agli occhi del pubblico lo svolgersi delle fila giuridiche. Ci spieghiamo. Alcune perizie sono state presentate: altre lo saranno in un futuro molto prossimo, altre (le più importanti) in un futuro un po' più lontano. Dal primi assaggi su tali perizie sembra si possa dire che esse non 6ono insito favorevoli agli autori materiali ed agli organizzatori del feroce delitto. Infatti, la perizia dattiloscopica o papillare sembra che affermi la responsabilità di coloro che sono detenuti a Regina Coeli come sicari nel delitto Matteotti; le perizie entomologica e chimica sembra affermino che l'epoca del seppellimento olla Quartarella 6ia di molto posteriore all'epoca del delitto. La perizia necroscopica sembra risollevare i dubbi sull'identità dei miseri resti mortali trovati dal famoso brigadiere Caratelli. In base ai risultati di tutto queste perizie, il magistrato non potrà non stringere .le fila della sua rete, entro la quale resteranno persone già detenute, e non poche tuttora libere. E' giusto perciò che, in tale delicato e pericoloso frangente, gli attori politici, gli agenti fra le quinte dei teatro del delitto corrano immediatamente al riparo e compaiano il diversivo affarisiico, il diversivo Uonservizi, il diversivo bolscevico, il diversivo viaggi all'estero, ecc. Oggi abbiamo anche il diversivo della scarcerazione. » Liberato il dottor Nuldi, subito hanno ricomincialo a circolare le voci sulla scarcerazione prossima di Rossi e Marinelli, due pezzi grossi che con la loro mole dovevano interccUure all'occhio del pubblico quello che si andava veramente svolgendo sulla scena. Sono peraltro questi trucchi troppo grossolani perche ci si possa facilmente abboccare. Parlare di scarcerazione di due imputali come il Rossi ed il Marinelli, impantanati fino alla gola in quel fango donde il delitto Matteotti germinò, non raggiunge nemmeno l'effetto proposto di sviare l'attenzione pubblica, causa l'evidente enormità. Consigliamo perciò ai politicanti del delitto Matteotti di essere un'altra volta un po' più verosimili. Uno scopo i propalatori di queste voci tuttavia hanno raggiunto, ed è quello di fare passare inosservata una partenza che rassomiglia stranamente ad una fuga. Dove è il comm. Suckert? ». Quelli che partono A questo punto il Popolo riproduce la notizia dell'Informatore della Slampa secondo la (piale il Suckert si sarebbe recato all'estero per una breve permanenza, e aggiunge: o Ci si risponderà che il Suckert aveva già da tempo predisposto queato suo viaggio, che esso risponde a tale o altro ben identificato scopo e cose slmili, solite a dirsi in serie occasioni. Non si parlerà certo della strana coincidenza (di certo fortuita)-, del viaggio con In deposizione tardiva, poco attendibile, v '.aie da sviare seriamente l'opera del magistrato. Tutte cose (piente che potrebbero procurare a .Sudori delle seccature a più o meno lontana scadenza, onde la prudenziale partenza, che sarà imitata pre¬ snsNsaddoiNgssdcQspnvotpmdvmGtlf a e o e o , a e o o a o l e . o ù a . o : à , n a l a ¬ sto anche da qualche altra c'osidetla personalità, già molto vicina e confidente del presidente del Consiglio e duce del fascismo. Naturalmente' codesta personalità emigrante sa parecchie cose che possono interessare assai la giustizia. Ora che la natura politica del delitto, causa la scarcerazicme del NaJdi è stata assodata, è. assai comodo andare oltre le Alpi e oltre Oceano, dove non vige il principio dell'estradizione. La libertà di Naldi, a chissà quanto altre persone consiglierà il più pronto e rapido volo ! ». , Ritornando agli scarcerami!, il Popolo osserva : « Mentre si facevano 1 nomi, come di prossimi scarcerarmi, del comm. Cesare Rossi e del comm. Marinelli si fingeva di ignorare clic a Regina Coeli esiste anche Filippelli. Qualcuno ohe si ricordò, dell'esistenza di costui, se ne ricordò per affermare che la sua posizione si era di molto aggravata. Perciò non intendiamo fare discussioni sulla colpe, volezza o meno del Filippelli, sulla giustizia o meno della sua detenzione: oggi poniamo tre domande, su tre circostanze di fatto, importantissime domande alle, quale spereremmo si desse una qualche risposta: Tre domande su Filippelli « lo.) Chi fu che ricondusse a Filippelli la «Lancia»? Da questo chauffeur, l'ex direttore dell'ex i Corriere Italiano » seppe tutte le vicende del delitto, tanto che il Filippelli su! momento avverti dell'accaduto la Direzione Generale della P. S. Come va allora che soltanto due giorni dopo, e precisamente la sera del giovedì 12 la Questura sequestrava la macchina fatale? « 2.o) Filippelli fu messo in possesso di un fardello di indumenti appartenenti al povero Matteotti, lacerile lordi di sangue: questo fardello tu consegnato ad una persona che andò dal Filippelli a ritirarlo. Il Filippelli ha l'atto il nome di questa persona alla magistratura? Non sarebbe anche costui in qualcho modo complice dell'occultamento della pròva dell'avvenuto assassinio? Gli induménti di cui si parla sono o no in possesso dell'autorità giudiziaria? « 3.o) Sempre al Filinpelli furono consegnati il passaporto' c altri documenti del Matteotti, anch'essi lordi di sangue? Il mattino seguente al delitto anche questi corpi di reato furono ritirati: da-chi e per ordine di chi? 11 passaporto e le carte sono o non sono in mano dell'autorità giudiziaria? Fatte queste domande, su questi tre fatti capitali per opKi, facciamo punto, ma non è detto che finisca qui la serie dei nostri interrogativi ». Il trafiletto pubblicato ieri sera dalla « Voce Repubblicana » circa l'attività del redattore capo del « Nuovo Paese », che il giornale repubblicano accusava di fare la spola tra palazzo Chigi e Parigi, dove trovasi Carlo Bazzi, ha diretto alla « Voce Repubblicana » la seguente lettera: * Signor Direttore della « Vooo Repubblicana ». - Ieri a Genova, dove mi ero recato per ragioni strettamente personali, ho letto nei giornali il testo di una fantastica stupefacente narrazione tolta di peso dalla « Voce Repubblicana » riguardante la mia modesta persona. « Per mettere le cose a posto prego di darmi atto che mai io sono stato chiamato a Palazzo Chigi, dove anzi, le pochissime volte che ini ci sono spontaneamente recato, ho dovuto fare delle lunghe anticamere per essere ricevuto dal capo del governo, che mi onora della sma amicizia. Prego di pubblicare altresì che quando nell'ottobre u. s. apparve sul Nuovo Paese il nolo articolo' di Carlo Bazzi io ero in Francia già da due giorni e quell'articolo lo lessi a Nizza ». 11 Torsiello smentisce poi di « aver fatto la spola » tra Bazzi e Palazzo Crigi. Un "caso Occhiuto,, a Milano Vi sono note le vicende del caso Occhiuto, ossia della sostituzione del magistrato che si occupava delle cosldette istruttorie minori. Ora il Mondo ha da Milano che un altro caso Occhiuto si è veriilcato in quella città per l'istruttoria Forni. " Questa istnittoria era stata affidata al giudice avv. Fedele Tramonte, il quale, durante le ferie, fu sostituito dall'altro giudice Istruttore avv. Capriogllo. Senonchfc, spirato il perioda delle ferie, il processo, anziché ritornare come avrebbe dovuto, nelle mani del giudice Tramonte, rientrato in residenza, fu assegnato allo stesso capo dell'ufficio di istruzione comm. Montanari. Per quale ragione? Togliere ad un giudice istruttore l'istruttoria di un processo che gli era stato affidato non è un atto comune: si può dire anzi che la cosa costituisca senz'altro una enormità. A provvedimenti simili non si ricorre senza gravi ragioni. Ad ogni modo, il provvedimento in parola risponderebbe ad un deliberato proposito della procura generale, che vorrebbe che la procedura per la aggressione aU'xin. Forni non uscisse dalle mani del comm. Montanari e del procuratore del re Lamberti Bocconi. E ciò si disc soltanto perchè si tratta, di un processo grave, che suscita un vivo interesse nell'opinione pubblica, alla quale bisogna dare le maggiori garanzie. » « Bellissima cosa se non ci fosse in questo caso una singolare coincidenza, e cioà che il giudice Tramonto, in data 'ffl agosto, emetteva 6U conforme parere del pubblico ministero, non luogo a procedere nel processo iniziato contro il giornale Jìatlaglic Sindacali, organo della Confederazione generale del lavoro che era stato sequestrato e denunciato al .procuratore del re dall'ex prefetto di Milano Nasali! Rocca per un articolo intitolato « La Fiaccola ». Ora, nella sentenza stesa da! giudice Tramonto., si leggevano tra le altre le seguenti considerazioni: «che l'articolo era diretto ad attaccare l'azione de! partito fascista il quale deve essere considerato su un piede di perfetta eguaglianza con tutti gli altri partiti, e non può richiedere un trattamento di privilegio con il sacrificio deiie più sacre libertà, garantite dalla costituzione, e che la intonazione di tale articolo era data da un rilievo delle condizioni in cui si troverebbero (secondo l'autore dell'articolo stesso) i contadini, e dall'lncoraggiomcnto a reclamare il rispetto di una liberta statutaria e come tale non contenente alcun estremo di reato ». La sentenza concludeva affermando che o la assenza assoluta di qualunque reato non autorizza l'autorità giudiziaria ad emettere l'ordine di distruzione dei giornali sequestrati per disposizioni dell'autorità politica alla quale soltanto spettano la responsabilità e le conseguenze del provvedimento di sequestro ». Ed il Mondo commenta :' «.Si vorrebbe sanerò se. tra le oneste e coraggiose affermazioni del giudice nella sua sentenza ed il provvedimento che gli toglie l'istruttorio del processo Forni, non vi possa essere qualche legame ». dgoz•tftmmddgmnLdvuLsactmd

Luoghi citati: Firenze, Francia, Genova, Milano, Nizza, Parigi, Slampa