La vasta eco del discorso Delcroix: lungo colloquio con Mussolini

La vasta eco del discorso Delcroix: lungo colloquio con Mussolini La vasta eco del discorso Delcroix: lungo colloquio con Mussolini Resoconto "monco e alterato,,? -- L'Associazione dei Mutilati ribadisce la decisione di non partecipare alle cerimonie del 28 Ottobre, e constata la compattezza del Sodalizio — "Sacra e suprema riserva della Patria, esso dovrà affrontare prove sempre più ardue „ -- Una circolare alle Sezioni. Roma, 18, notte. La pubblicazione del discorso dell'on. Delcroix ha provocato, come erri prevedibile, un'affannosa corsa aj ripari da parte, innanzitutto, di quei deputati dell'Associazione Mutilati che appartengono al partito fascista ; ma naturalmente, come è apparso ben chiaro nel • corso della giornata, l'azione di quei deputati corrispondeva alla volontà dell'on. Mussolini il quale si è personalmente abboccato oggi col Delcroix. Ma è necessàrio seguire cronologicamente tutti gli avvenimenti cui ha dato luogo la pubblicazione del discorso Delcroix per comprendere non solo le ripercussioni che esso ha suscitato negli ambienti politici di Roma e — quello che più conta — nel pubblico, ma l'allarme che ha destato, in conseguenza, nelle sfere del Governo. L'allarme fascista , e U lavorio governativo - Bisogna difatti pensare che dopo il primo discorso alla Camera l'on. Delcroix si affermò subito come uno dei più notévoli, se non addirittura il primo deputato della maggioranza. Alle qualità oratorie che l'avevano posto in luce si aggiungeva poi, ad accrescere l'importanza della sua persona, il fatto di essere il più legittimo ed autorevole rappresentante alla Camera del combattentismo, di quel combattentismo di cui l fascisti si sono precipuamente fatta una base di fronte al paese. Ora, innegabilmente, il discorso dell'on. Delcroix è venuto a portare un gravissimo colpo al Governo fascista, in quanto che il grande mutilato ha fatto, in fondo, propri quegli argomenti che dalle colonne dei giornali di opposizione sono già passati su quelle di organi liberali ex-flancheggiatori. E' dunque facile comprendere. come gli ambienti fascisti abbiano cercato di reagire immediatamente all'impressione suscitata dal discorso Delcroix. Già ieri sera, a tarda ora, si spargeva la voce che Toh. Buggero Romano aveva accordato una intervista (diramata dallaStefani) con l'intento di attenuare l'importanza e la gravità del discorso del grande mutilato e negando perfino che il testo pubblicato foase l'esatta riproduzione stenografica delle sue affermazioni, le quali sarebbero'state in qualche punto deformate sensibilmente. Le dichiarazioni dell'on. Bomano avevano aperto, stamane alla Camera, il quesito: l'on. Delcroix ha pronunciato o no, effettivamente,"" il discorso che gli è attribuito? Generalmente si osservava che l'on. Bomano si è guardato bene dall'assumersi la responsabilità di una smentita netta e categorica ; responsabilità che, d'altra parte, non veniva assunta manco dal comunicato di ieri dell'Ufficio Stampa del Comitato direttivo dell'Associazione Mutilati, il quale' si. limitava a protestare contro le « speculazioni » che vi avrebbero fatto sopra alcuni giornali e contro le voci messe in giro circa i propositi futuri del glorioso mutilato, deplorando che « il suo nome sia stato trascinato nelle contese di partito ». Ma come va che l'Ufficio Stampa, volendo distruggere l'effetto della pubblicazione, la prendeva cosi alla larga, mentre con una semplice smentita si sarebbe tagliato corto in maniera definitiva ad ogni polemica? Era credibile che l'Ufficio Stampa dell'Associazione Mutilati non avesse la possibilità di controllare il testo pubblicato dai giornali con quello pronunciato effettivamente dal Delcroix, quando ciò non avrebbe richiesto che una consultazione dei verbali della seduta a cui i giornali si riferiscono? Il comunicato Onesti gli interrogativi suscitati dalla ambigua intervista del Bomano e dal comunicato di ieri dell'Associazione Mutilati ; interrogativi i quali servivano a mettere in chiaro il lavorìo da parte del Governo per rimediare al vivo effetto prodotto dalla pubblicazione del discorso Delcroix. E tale lavorio ha dato l suoi resultati. Infatti, stasera tardi è uscito un secondo comunicato dell'Ufficio Stampa della « Mutilati », comunicato nemmeno esso esauriente, ma meno laconico di quello di ieri. Nel leggerlo non va dimenticato che il resoconto del discorso Delcroix, ora dichiarato « monco e alterato ed in alcune parti falsificato », è stato pubblicato da un giornale filofascista di Firenze, non da un organo di opposizione. Ed ecco ora il comunicato della « Mutilati » : « n resoconto pubblicato da alcuni gior« nali sulle comunicazioni che il presidente « dell'Associazione, Carlo Delcroix, ha fatto « al Comitato centrale nella sua ultima se« duta, è monco e alterato, ed in alcune parti « falsificato. Non avendo questo ufficio dira■ mata nò autorizzata alcuna pubblicazione, « si tratta naturalmente d'interessate lndl« screzioni e di induzioni arbitrarie •. Un'ora e mezza di colloquio L'on. Carlo Delcroix si è recato oggi alle 16 a Palazzo Chigi, dove è stato immediatamente ricevuto dall'ori. Mussolini. Il colloquio tra il presidente del Consiglio e l'on. Delcroix è durato. circa un'ora e mezza. Mentre il colloquio si svolgeva, usciva li Popolo d'Italia"con questa brève informazione : .i L'on. Delcroix. prima di entrare nel Gabinetto presidenziale, non poteva nasconde re la sua irritazione per il volgare sfrutta mento fatto del 6uo discorso nelle ultime 21 ore. Può quindi arguirei .quale sarà per essere l'esito dell'importante colloquio tra il duce del fascismo e capo del Governo e il mutilato illustre. Sappiamo che l'on. Delcroix ha dichiarato al presidente del Consiglio che il discorso non è suo. Esso è stato fabbricato. E' probabile che l'on. Delcroix comunichi, subito dopo il colloquio, una sua lettera ai giornali ». L'on. Delcroix è uscito alle 17,30 dal gabinetto dell'on. Mussolini. Egli appariva assai agitato ed ai giornalisti che gli domandavano informazioni in merito al colloquio, l'on. Delcroix. ha risposto che non poteva dire nulla e che egli avrebbe comunicato una lettera a mezzo della « Stefani ». La riaffermazione Intanto, il Comitato direttivo della « Mutilati » riafferma il suo deliberato con questo comunicato: • La Commissione direttiva, riunitasi per < esaminare la situazione determinatasi in < seguito al noto deliberato del Comitato cen- • trate per l'astensione dalla celebrazione < della marcia su Roma,' constata con sod- • disfazione che il movimento ha ancora < una volta dimostrato la sua compattezza e « la sua unità: salvo appena alcune Sezioni, « per le quali si riserva di provvedere a nor- • ma di statuto, tutte le altare, che assommi« no a molte centinaia, si sono dichiarate os- < sermenti e disciplinate alle disposizioni <le- < gli organi responsabili dell'Associazione. La « Commissione direttiva ha poi constatai!© • con amarezza che la sincera preghiera ri« volta dall'Associazione a tutti ì partiti di « lasciare i mutilati alla tranquillità deHa • Ipro coscienza e alle necessità della loro « missione, non ha impedito un clamore di « stampa che, ancora una volta, dimostra « un eccesso di passione negli uomini e nei « partiti tale da frustrare ogni onesta paro« la, ogni onesto desiderio e intendimento « di quanti sono unicamente pensosi della « patria. La Commissione direttiva, mentre » respinge le interpretazioni tendenziose e «gli ingiusti commenti, riafferma il diritto « dell'Associazione di mantenersi coerente ai « principi che. informarono la sua vita, fin « dagli anni remoti della sua nascita, quan« do sorse per offrire alla patria il secondo « sacrificio dei mutilati hella guerra ad ol« tranza; quando ai funesti attentati, alle be« stemmlatriei negazioni di tutti i suoi ne« mici, oppose la resistenza di una fede im« mutabile preparando quella riscossa che « trovò tanti pionieri e tanti araldi nelle < sue file ». < La Commissione direttiva ha diramato a onesto fine a tutte le Sezioni la seguente circolare, per illuminare i soci contro ogni tentativo di deformazione e di -deviazione, inteso a rappresentare il movimento fuori delle grandi correnti nazionali In complicità con quelle forze che essa condannò e combattè senza tregua: « Cari amici. La deliberazione presa dal < Comitato centrale nella sua ultima seduta « non bisognerebbe di commenti, tanto essa « è chiara e sincera ; ma poiché viviamo in « tempi in cut gli Interessi e le passioni di < parte tendono a confondere le idee più « pure, le parole più schiette, dobbiamo an« cora una volta ripetere che questo nostro • atto era necessario anzi inevitabile. Questa « sua necessità è stata riconosciuta da tutti « 1 membri del Comitato centrale, nessuno « escluso, qualunque fosse la loro fede poli- • ttea: solo lievi discrepanze 6i sono mani« testate, non sul merito bensì sulla forma. « n Comitato centrale si è preoccupato di « fare ogni sforzo affinchè la sua deliberazione « non potesse apparire nè come un atto di « ostilità compiuto contro il Governo, nè « come un compiacente favore reso ai partiti « in lotta. Ma abbiamo dovuto constatare che » la terribile alchimia della politica può « trasformare e deformare le volontà più ter« ee, le più nitide azioni. Dopo il recente « odierno comunicato del Gran Consiglio fa« scista, che riconferma il carattere perfetta- ■ antnte politico della cerimonia imminente, < la nostra Associazione non poteva non « prendere l'atteggiamento Che vi è noto. La «deliberazione non è stata inopportuna, e « tantomeno superflua, perchè il Comitato « centrale doveva esaminare o risolvere la « questione in tempo utile per diramare le « disposizioni opportune alle Sezioni dipen« denti. « Perciò, in mezzo a tanto clamore, la no« etra Associazione deve restare raccolta e « compatta nella tranquillità della sua co« scienza, osservando con lealtà e disciplina « le norme impartite, respingendo ogni di- • retto od indiretto tentativo di rompere la • sua unità e disgregare la sua compagine. • Gioverà ricordare che, or è un anno, quan« do l'Associazione deliberò un atteggiamen- ■ to diverso per la medesima circostanza, in •-quanto che alla celebrazione fu data allora • l'impronta di avvenimento nazionale, alcu- < ne Sezioni dissenzienti dettero una grande < prova di fedeltà eseguendo senza proteste < gli ordini ricevuti. Noi siamo certi che • questo esempio sarà oggi ricordato e se- < guito da quei dirigenti chopper avventura, < avessero desiderato la nostra partocipazio« tje. Non ci nascondiamo che il nòstro So- < dalizio, crescente ogni giorno di forze e di 1 prestigio, dovrà' affrontare prove sempre più « ardue: questa sarà una di quelle che dovrà cdilmncl« collaudare la potenza di coesione. Abbiamo'« 6empre detto che questa nostra Assoeiazio- « ne deve essere la sacra e suprema riserva ideila patria.:: chi attenta alla saldezza dejle « sue schiere tradirebbe il patto che abbiamo « stretto e la missione che abbiamo assunto. « Noi abbiamo fede che tutti vorranno solle« varsi dalle angustie degli interessi e delle « passioni in contesa," e dimostrare che ci « sono ancora degli italiani che sanno re« stare uniti nel ricordo del sacrificio nella « speranza del bene. « Firmato : Il presidente on. Carlo Del « Croix; il seg. gen. Giovanni Baccarinl ». Da ebe parte è la speculazione Intanto, a proposito delle « speculazioni » sui reduci, Il Mondo dice di aver affermato quanto Mutilati e Combattenti affermano, di non partecipare cioè alla commemorazione fascista: « n più alto valore della decisione dei reduci deriva dal fatto che al disopra di tutti i partiti, la loro voce, levata a rivendicare la vera essenza del sacrificio di guerra e i diritti storici del popolo, esprime e riassume le esigenze fondamentali e i sentimenti ansiosi di tutti gli italiani, che il fascismo non ha irregimentato entro la cerchia delle camicie nere. Per questo, il voto dei Mutilati e 11 discorso dell'on. Delcroix non possono prestarsi a speculazioni di parte; speculazione cui, invece, 6i abbandonano quei poteri governativi che, in omaggio alle disposizioni emanate dal Governo centrale, tentano esercitare pressioni sulle sezioni locali dei mutilati per indurli a manifestazioni di indisciplina verso, il Comitato centrale; speculazione come quella suille colonne di un giornale ufficioso del mattino tentata da un deputato fascista segretario dell'Associazione dei mutilati fino dal Congresso di Fiume». L'organo di opposizione costituzionale, richiamandosi poi all'intervista del deputato fascista Romano, che ha attribuito alle opposizioni il proposito di sfruttare, a scopo partigiano il discorso Delcroix, riafferma la continuità dell'atteggiamento delle opposizioni e soggiunge: « Le speculazioni ci ripugnano e contrastano egualmente coi nostri sentimenti e col nostro interesse, a differenza di quanto avviene per i fascisti, che, abituati a considerare l'umanità come \m mondo di marionette docili e obbedienti ai fili di chi li muove, tentarono già di piegare con l'intimidazione e con lo scherno i liberali di Livorno alla volontà del tiranno, e ora tentano — come fa inutilmente nella parte conclusiva della 6ua intervista l'on. Romano — di anticipare previsioni sull'atteggiamento che assumerà alla Camera l'on. Delcroix, atteggiamento che il grande mutilato sceglierà nella libera valutazione della sua coscienza politica nel suo puro patriottismo e nella sua responsabilità ». "A chi l'Italia? - A noi!.. Sintomatico è il commento dell'organo liberale di destra. Il Giornale d'Italia, nella sua edizione meridiana (« Il Piccolo ») scriveva oggi : « I giornali ufficiosi cercano di svalutare il discorso Delcroix e vanno alla ricerca di deputati naturalmente fascisti, come l'onorevole Romano, che facciano credere ad una sofisticazione del discorso da parte dei giornali indipendenti. Ma questa non è buona tattica, come non' è buona tattica l'andare cercando con. un lanternino le Sezioni di mutilati e combattenti disposte a ribellarsi alle decisioni dei Comitati centrali ed a partecipare alla festa peT il secondo anniversario della marcia su Roma. Sarebbe molto meglio che il Governo si rendesse conto delle ragioni delle gravi perplessità di frazioni della maggioranza e cercasse di fare sul serio una politica capace di eliminare quelle perplessità. Invece si continua sullo stesso tono: — A chi l'Italia ? — A noi I — A chi il Governo T — A noi per l'eternixàI — A chi il privilegio? — A noil — A chi il diritto di star sopra le leggi T — A noil — Con un programma di questo genere è difficile che il processo di chiarificazione in seno alla maggioranza possa arrestarsi ». E stasera, nell'edizione serale, notando come in Italia vi sia l'abitudine di cercare anche in ogni più elevata manifestazione uno scopo recondito o una manovra parlamentare o extra-paiiamentare, l'organo liberale soggiunge : « Nel caso della situazione attuale l'atteggiamento dei Mutilati e del Combattenti, come quello dei liberali a Livorno, può significare uno spostamento di cospicue forze, che fino a qualche tempo fa hanno appoggiato il Governo. Ma ciò non significa che un ordine del giorno, un discorso sia una manovra contro il Governo. Va anzi messo in rilievo come, proprio queste forze medie del paese, che sempre più decisamente 6i vanno movendo fra fascismo e anti-fascismo, devano il loro successo nell'opinione pubblica precisamente a questo atteggiamento: che esse non tanto si preoccupano di mandare via un governo o di farne un'altro, quanto che l'Italia sia bene governata ». Il giornale, quindi, dice che non è la cosi detta manovra, ma la situazione che determinerà un mutamento di Governo: • Bisogna normalizzare; questa è la volontà che il paese fa sentire al Governo, e bisogna ohe prevalgano finalmente quel concetti che i Mutilati riassumono nel postulato fondamentale della giustizia e che l parlamentari liberali hanno definito con la formula « assoggettare rigorosamente tutti i partiti alla legge. Sono due conoetti identici ». " L'assordo irriverente,. non avevano compiuto intero il loro 'dovere. E aggiunge: « Concesso questo che è il non plus ultra della faziosità, in quanto che mostra di non preoccuparsi nemmeno di questa verità che gli può essere, anzi gli deve essere ritorta.che di fronte a coloro che ancora oggi nella carne martoriata portano i 6egni della vittoria insanguinata di Vittorio Veneto e Che secondo quel membro di Governo non avrebbero compiuto intero il proprio dovere innanzi alla patria, troppi giovani pretendono in Italia di avere fatto tutto loro per la patria, avendo marciato solamente su Roma. Questo è soprattutto l'assurdo Irriverente, ci: nico e crudele innanzi al quale 1 combattenti italiani hanno espresso la loro protesta per bocca di colui che dopo aver lasciato al nemico gli occhi je le mani, ha più polso e più chiaroveggenza di prima ». E il filofascista Nuovo Paese, riferendosi all'on. Delcroix, scrive: « Noi formuliamo il voto che la sua alta voce sia ascoltata, come sempre, con il rispetto dovuto al simbolo sacro del più grande sacrificio per la patria, e che la sua parola, obbediente a una visione limpida della grave situazione del Paese, raccolga l'adesione dello 6tesso Governo, fatto pensoso del destino d'Italia. Molto ha errato e oscillato il Governo in questa estate torbida fra la rivoluzione e l'ordine, fra l'indulgenza verso gli illegalismi provinciali e gli inviti dt pace ad una opposizione sediziosa. E la camera si riaprirà in una atmosfera grave di incognite e di inquietudini, come quando fu chiusa, nel duello implacabile fra fascismo e Opposizione, reso, più aspro dallo smarrirsi delle molte coscienze fiacche, che corrono con facilità da un estremo all'altro. La soluzione di Delcroix è la più degna, 1» più nobile e quella che più di ogni altra risponde alle esigenze, agli interessi della Nazione. Questo cieco pare a noi in questo momento una fiaccola abbagliante di verità ». Dal canto suo L'Impero nel suo quotidiano titolo monumentale scrive : « L'Associazione dei combattenti (da non confondersi con la massa dei combattenti) fa bene ad avere molti scrupoli verso la marcia su Roma, dal momento che non ebbe gli stessi scrupoli prima di quella marcia verso il ministro dei disertori ». "La maggioranza in periodo di differenziazione Il Popolo d'Italia smentisce questa sera la voce che si voglia sopprimere il Comitato di Maggioranza, Dal canto suo il clericofascista Corriere d'Italia esamina i doveri della maggioranza rispetto alle manifestazioni di tendenze che si sono rivelate nelle ultime settimane. Il giornale riconosce che la maggioranza stessa è in un periodo di differenziazione e scrive: « Sta al fascismo e al Governo evitare in tempo che la differenziazione degeneri in disgregazione. Nella massa fascista e negli ambienti governativi e parecchio infatti il disappunto per il movimento dei mutilati e del combattenti, che più parevano confondersi nel fascismo, verso una propria personalità; e mentre non si nasconde U gradimento per quelle Sezioni che rompono la disciplina per aderire alle cerimonie commemorative della marcia su Roma, si contrappone quasi l'iniziativa dei volontari e degli arditi nazionali per la celebrazione dell'anniversario» della vittoria all'iniziativa dei mutilati e dei combattenti. Vediamo fino ad ora, e denunciamo, minaccie di nuove discordie e rivalità che urterebbero e compro, metterebbero forse gravemente la pacificazione degli animi e la normalizzazione interna. Alle fazioni che ora perpetuano la tensione psicologica e politica porterebbe nuovo alimento la divisione delle suddette Associazioni nazionali in frazioni fasciste ed antifasciste fra loro gareggianti e nemiche. Di odio partigiano è ormai satura la vita italiana. Una saggia politica interna deve ispirarsi alla necessità di scaricare l'ambiente per creare condizioni favorevoli alla ricostruzione nazionale. L'on. Mussolini, che mostra in questi giorni di volere e sapere mortificare l'intransigenza dai suoi, deve rafforzare la solidarietà dei commilitoni di guerra per averli collaboratori nella sola politica salvatrice quella che ha per meta la pace ». il processo e la maggioranza Il Popolo, in un editoriale intitolato « Maggioranza e opposizioni », esamina le responsabilità di quelle di fronte al paese. Secondo il giornale, il processo al regime che si estrinseca in una serie di fatti giudiziari già in svolgimento, investe in pieno, oltreché il Governo ed il partito fascista, la presente maggioranza della Camera: « La origine elettorale della maggioranza non consente limitazióni di solidarietà o sgravanti di responsabilità. Essa fu composta non dalla libera volontà dagli elettori, ma datia laboriosa decisione della pentarchia del par- h\\~I^6^..<^ny*ìld*tir.dal beneplacito del duce.. Gh elettori il 6 aprii© dovettero non solo subire ciò che era stato compiuto dalla pentarchia fascista, ma per il sistema di violenze attuato non poterono esprimere liberamente il loro voto. La maggioranza era pertanto inquinata nella sua origine, nella 6ua composizione, sicché essa appariva strumento docile m mano al partito dominante. Ciò nonostante l'opposizione costituzionale e le altra accettarono di compiere ancora, nei confronti di una tale maggioranza, il loro ufficio di cuoca e di controlla Le opposizioni dùno.^trarono di subire, nell'interesse della pacifl. cayHaae: del paese, le stesse ragioni che le inducevano à.-non riconoscere la validità dalle elezioni del 6 aprile. Ma il loro nobile sforzo fu presto reso vano prima dal contegno della stessa maggioranza e poi dal delitto Matteoiti ». Il giornale osserva quindi che, durante questi mesi nei quali la tempesta delle in,- Il Sereno nota che la mentalità faziosa del fascismo dopo aver condotto gli italiani a combattere contro gli italiani ha creato un dualismo anche fra i combattenti. Per il giornale il discorso di Del! croix è la risposta alla frase dell'on. Gran j eli, membro del Governo, il quale affermò che i combattenti che non avevano fatto ' oltre Vittorio Veneto la marcia sa Roma

Persone citate: Carlo Delcroix, Giovanni Baccarinl, Mussolini