Manovre oscure

Manovre oscure Il processo Matteotti Manovre oscure Dal "caso,, Malaciia al "caso,, delle istruttorie minori i o e o a o e : i 4 a e a . noqusendadiqupusasosinqute testeall'aagdotostipotretorablpuvimspcil'otostzeddlaquticonRtoildeschppnletopctecpzccqpmineremo, che egli fosse arrestato; donde il vsuo malaugurato viaggio oltre le Alpi. SI no- rti ora che il Malacria è 6tato arrestato man- stre il Dumini si decideva a fare la sua cosi- gdetta confessione e Curzio Suckert rendeva zla sua troppo tardiva testimonianza. Il Mala- Scria, forse, doveva essere 11 terzo vertice del striangolo sul quale era 6tata basata la nuo- cvisslina versione del delitto Matteotti, e sen- rz altro si iniziarono le pratiche perchè la sFrancia estradasse il Malacria. P« Ma a questo punto, sarebbe sorto un fatto Pnuovo a mandar all'aria, per l'ennesima voi- (ta, 1ennesimo trucco escogitato dagli am- Nlenti dove il delitto famoso fu organizzato, sVorse, il fatto nuovo è stato creato dalla prl- Ima deposizione del Malacria, deposizione che Si^SI&Ji pusm 00,1,la confessione del Dumini. iviiSwSSL&on-«HSÌÌ? che poteva essere slata i1 imbeccata ricevuta dall'emigrato a Mar- mRoma, 16 notte. La scarcerazione del dottor Filippo Naldl per la quasi totalità dei giornali romani non è piti, alla distanza di S4 ore, che un ricordo. Solo il Popolo, che con questa scarcerazione ha veduto trionfare la sua tesi, si occupa aiicora itella posizione dell'ex-dlrettore del Tempo. Il giornale cita anzitutto una pubblicazione dellMffCTUia Finanziaria, relativa alla possibilità che la liberazione risponda ad una manovra preordinata. Scrive dunque l'Agenzia, secondo il Popolo: • Ci risulta che le autorità italiane, non appena venute a conoscenza dell'arresto eseguito in Francia di uno del complici del delitto Matteotti, si sono affrettate ad avviare le pratiche per ottenere l'estradizione dell'arrestato, onde sottoporlo ai necessari interrogatorii ed agli eventuali confronti con gli altri imputati. Senonchè. sembra che la richiesta delle autorità italiane si sia urtata in alcune difficoltà di ordine procedurale da parte delle autorità francesi, le quali, mancando di qualsiasi elemento per classificare uffbcitiilmente il delitto. 6i sarebbero trincerate dietro tali difficoltà e avrebbero chiesto istruzioni a Parigi. 11 Governo francese, secondo quanto ci risulta, terrebbe a dimostrare i propri sentimenti amichevoli verso il Governo italiano in questa circostanza, ma non desidererebbe prendere provvedimenti che fossero in qualsiasi modo in contrasto con le disposizioni in vigore, onde evitare di creare dei precedenti, dato che si tratterebbe di definire, prima ancora che la giustizia abbia manifestato il suo parere, la natura di un delitto ». L'ipotesi di una strana manovra Sin qui l'Agenzia, n Popolo ei pone quindi la seguente domanda: « In che cosa dunque potrebbe consistere questa manovra preordinata di cui ieri dava il primo accenno ipotetico il Sereno? E' necessario rifarsi a qualche avvenimento anteriore per giungere ad indovinare quale potrebbe esseve stato l'animus informatore di questa ipotetica manovra. Ricordiamo perciò il Malacria, quando bellamente se la spassava indisturbatissimo, come un qualsiasi Regazzi, per le vie di Bari. Un bel giorno l'exmaggiore perle dalla città delle Puglie e se no va a Marsiglia. Perchè? I maligni dicono che, visto come in Italia non riusciva a farsi arrestare, il Malacria pensò bene di recarsi in Francia, dove il 6uo vivo desiderio poteva forse essere più facilmente appagato. Ed infatti, pochi giorni dopo il suo arrivo a Marsiglia, egli venne accalappiato dalla polizia francese. E' ovvio che a questo punto sorga una domanda: perchè, se il Malacria era ce-*3-, sicuro a Bari, ha preferito cambiar aria andando incontro al guaio dell'arrosto? «A questa domanda la risposta è.quanto ni spmnltrn t> RÌffnttìrM.ivn. Ti ^falnyv-i- - mai semplice e significativa. Il Malacria a Bari non poteva più essere arrestato senza procacciare serie critiche all'opera dell'autorità di pubblica sicurezza, cosi poco sollecita dell'esecuzione dei mandati affidatilo. D'altra parte, forse era necessario, per i fini che esa eiglia « Ricordate? Tanto il Dumini che il Ma lacria dicono di aver eisi in persona pilo tata la macchina tragica. Come si spiega ciò? Forse il Malacria, riflettendo bene ai _„ • , -—• *~ -/w.w u. casi suoi, avrà pensato che non valeva la pena di sacrificarsi, accollandosi restponsa- ,uì 41 6u?v 6P*iianz£ ed avrà prete- *L£ìll£; vist0 4ri6Vlte anc?-e ti S,«t.r p56lZil0.ni- essere, S4tatiUna ma&chl- ^iwÌai.dc„;lui ,ln teiTibile fiiorno. ™ ?Jmi2^,& n»?SuÌ& di 1™Ped,ie <£S..3P..complice cosi pericoloso venisse a KmiuttjiTTifinfo *a~ o«wV«™™X, -Tr..------- squisitamente ed esclusivamente politica, es- sendo risaputo che per i delitti politici non esiste estradizione degli arrestati. Ma. a che disturbare, coi suoi interrogatori ed i suoi confronti, la versione varata dal Dumini e corroborata dal Sucbcrt. che fare dunque per impedire che il Malacria venisse estradato? Dimostrare che il delitto è di natura e a o, to e e oci eto in nfini aa re i, rle enmnhe ti i un le ne sa da a,,* questa dimostrazione fosse piena e completa si opponeva la presenza in carcere del dottor Filippo Naldi, il quale fu arrestato per accreditare in qualche modo l'ipotesi che il delitto si dovesse ad una causale esclusivamente affaristica. Quindi, la necessità di mettere fuori dal carcere 11 Naldl. « Questa potrebbe essere — a nostro aiwl- so — la manovra individuata nell'improwi- sa, quantunque da noi attesa, scarcerazione dell ex-direttore del Tempo,. Da Tribuna informa che le pratiche per la estradizione del Malacria sono state già da vari giorni inoltrate dalla Sezione d'accusa al competenti ministeri della Giustizia e degli Affari Esteri. E' probabile che, prima che il Governo francese risponda, passerà almeno ' ro n¬ ^ ac- tto miafim*, lia so la ra re he va, mli. ttiap re la re. una ventina di giorni. Perizie e interrogatori I giudici istruttori continuano frattanto nel loro difficile lavoro. Infatti, il comm. pel Giudice ed il comm. Tancredi si trattennero ieri sera fino a tarda ora a Palazzo di Giustizia. I due magistrati si occuparono di alcune istanze a loro presentate. Stamane non è stato interrogato nessun te stimonio. Verso mezzogiorno l'avtv. Antonio Russo difensore del comm. Marinelli è stato ricevuto dai due magistrati. Egli ha avanzato una domanda affinchè il suo cliente venga ricoverato in una clinica privata. Come più volte si è detto, il comm. Marinelli, pochi giorni dopo il suo arresto, dimostrò dì non essere in floride condizioni di salute, ed ap- punto iper questo fu ricoverato in un reparto speciale dell infermeria delle carceri. il Mondo conferma quanto ha pubblicato in (??^tlJg,1,orni circtt la Presentazione dei risultati delle vane perizie. Quella topo- grafica e quella papillare sono già state pre- sentale e depositate alla cancelleria, affinchène prendano visione i difensori. Fra due otre giorni al massimo saranno presentate laperizia chimica e la perizia entomologica, e alla fine del mese i dottori Massari e Belluzzi, che sono quasi al termine delle loro indagini, consegneranno la perizia necroscopica. Il giudice della prima sezione civile, cav. Acampora, delegato dal presidente del Tribunale a raccogliere la rogatoria del comm. Rossi e dell'avv. Filippelli per la causa Finzi-^vanfi-l/nffd ha disposto di recarsi a Regina Coeli per interrogare gli imputati il giorno 22 corrente mese, alle ore 10. Assisteranno agli interrogatori, a quanto si assicu-rà. l'avv. Brusorio pr la parte civile Finzì. e l'on. Buffoni per la difesa dei giornali quelrelatl.. Fino ad ora, nula .è stato dèlihe?atosull'Istanza presentata dall'avv. Angelucci. Continuano intanto a circolare voci (che noi raccogliamo a puro titolo di cronaca, non avendone per ora nessuna conferma) della prossima scarcerazione di alcuni altri imputati. 1 magistrati, il potere politico e le istruttorie minori L'inopinato arresto subito dalle cosiddette istruttorie minori relative alle eroiche gesta della fascista • Ceka » del Viminale, in seguito all'invio in ferie.del cav. Occhiuto continua a formare oggetto di vivaci commenti nel campo forense ed in quello politico. Stasera, la Voce Repubblicana ed il Popolo 6e ne occupano largamente. Il giornale repubblicano scrive: « Via via che si hanno nuovi e più precisi particolari della misteriosa sostituzione del giudice Occhiuto col giudice Sannia, la cosa assume un rilievo ancor maggiore ed appare un sintomo chiuro e significativo della vergognosa influenza del potere politico sul potere giudiziario. La tanto decantata indipendenza e'd auto- nomila della magistratura, a difendere lo quali insorgeva pur ieri il primo presidente en. D'Ameglio col noto telegramma al Guardasigilli in occasione del pessimistico giudizio espresso dai laburisti inglesi, e per le quali tanta integerrimi magistrati hanno saputo, a costo di strenue lotte e di indicibili a-cnlflcl, disprezzare il loro egoistico interesso particolare, riceve dal caso Occhiuto una sinistra luce di negazione. Il modo come queste cosidette istruttorie minori erano stae condotte fino al giorno dal delitto Mateotti era • già una triste conferma dei sistemi in auge (essendo il fascismo al patere) alla Procura del Re. Troppo è presento al'animo ed al ricordo di ognuno la feroce aggressione di cui fu vittima l'on. Amendola, la selvaggia devastazione cui fu sotoposta la casa dell'on. Nitti. Orbene, questi due mancati omicidi sono per lungo tempo quasi ignorati dalla Procura regia. Man re tutta Roma conosce chi guidò 1 devastaori del villino Nitti. ed i trofei della barbara ed anticroica impresa sono ostentati pubblicamente, non ei sa se con maggiore impudenza o cinismo, la Procura regia archivia la pratica relativa, e nulla fa per stimolare gli organi di polizia giudiziaria cui spetterebbe di esperire le indagini. Cosi per ciò che riguarda il mancato omicidio dell'on. Amendola ». Riepilogato il procedimento delle tre istruì torio, la l'occ Repubblicana conclude: « Mentre dagli elementi raccolti e vagliati stanno per scaturire le definitive conseguenze, avviene lo strano provvedimento. I giudici che istruiscono i tre processi 6ono mandati ini lerie. Si noti: 1.) tanto è evidente la necessità di non distrarre dall'iniziato quasi concluso lavoro i magistrati inquirenti, che nò il presidente Del Giudice né il comm. Tancredi sono inviati in ferie. Perei no il comm. Xarra, capo della Procura di Roma e quindi diretto responsabile di quanto avviene, rinunzia per ora alle ferie ; 2.) nè il cav. Properzi. nò il cav. Occhiuto, consci della propria responsabilità e di quanto da essi attende il bisogno di giustizia del paese chiedono di essere inviati in ferie; 3.) già, prima di essere inviato in ferie, il cav. Pro^ perzl 6i era visto sostituito dal cav. Pace nell'istruttoria per l'aggressione all'onorevole Amendola ed il cav. Occhiuto si era visto togliere l'istruttoria per il villino Nitti proprio mentre stava per emettere mandati di comparizione per vari imputati. Le mancate rivelazioni dei "Nuovo Paese,, « Dai fatti, quali noi li abbiamo crudamente esposti, risulte tutta l'anormalità del prò cedimento della Procura regia. Per ciò che più specialmente riguarda l'istruttoria Mazzolani ed il cav. Occhiuto, la cosa appare anche più grave. Noi denunciamo la sospetta coincidenza della sostituzione del cav. Oc qlauto e delOa mancata pubblicazione da parte del Nuovo Paese delle annunciato ri velazioni sul delitto Matteotti e sulle vere responsabilità, con chiare allusioni a per sonaggl abbastanza alti. Possiamo aggiun gere oggi una circostanza la cui importasi za non ha bisogno di essere sottolineata, Subito dopo la pubblicazione di Carlo Bazzi sul Nuovo Paese, annunziaste per il suc cessivo mercoledì 9 la seconda puntata di rivelazioni, il redattore-capo del Nuovo Pae se comm. Italo TorsieHo venne chiamato a Palazzo Chigi. Subito dopo il colloquio a Palazzo Chigi il TorsieUo parte per l'estero (è da ricordare che Bazzi è fuori d'Italia), Nel frattempo, il giudice Occhiuto viene so stituito, nell'istruttoria di cui il principale Imputato è Carlo Bazzi, dal giudice Sannia Si noti che il cav. Occhiuto avrebbe dovuto iniziare il periodo di ferie al l.o ottobre. Egli invece Testò al suo posto ancora alcuni gior m. Perchè non andò subito in ferie? Evi- Bvbmpalivfadqlaclirtddentemente, et aveva l'intenzione di lasciarlo al suo posto. Ma il 6 Carlo Bazzi pubblica la prima e minacciosa puntata, e il giudice Occhiuto è sostituito. Nel frattempo il comm. Torsiello ritoma dall'estero per r.i- AL I^JIIHJJi XUIOICIIU inalila utui catuu J ' partire ancora più volte ed ancora una vol ta iersera (sia detto tra parentesi, non è troppo edificante lo spettacolo di un giornale « cui direttore è all'estero con un mandato di comparizione ed un'imputazione di favo reggiamento ed il cui redattore-capo è co stretto a fare la spola fra 11 propriodiretto re e Palazzo Chigil Ecco un nuovo tipo di giornale: il giornale paravento, dietro cui si cucinano i più strani e misteriosi affari). o La gravità delle vicende delle istruttorie minori è tale che ormai il caso Occhiuto as surge ad importanza politica ed investe la re- =nrm<;ahilitA diretta del iniardasietlli e del capo^del covérno . euaraasigiiii e aei capo 8°verno ■• capo del governo La gravità del caso Occhiuto À sua volta il Popolo occupandosi del caso Occhiuto, scrive c E' utile veder chiaro in questa faccenda, che siamo in grado di precisare in alcuni suoi particolari, controllabili sui registri della Regia Procura. Risulta da questi che il - processo Nitti fu rasmesso dal giudice Oce chiuto al Procuratore del Re, intuitivamente 6U richiesta di questo, il giorno 19 settembre: a che altri atti concerneti lo stesso orocesso fu a r0no trasmessi dal giudice istruttore alla Itel già Procura il 27 settembre, e che infine il i procuratore del Re restituì il processo all'utl ncio di istruzione il 9 ottobre, quando già il o giudice Occhiuto era andato in ferie, lascian do al cav. Sannia la direzione del proprio ufficio. l l o o o e e « Si domanda: quali motivi hanno indotto il Procuratore del Re a paralizzare l'opera del giudice istruttore togliendogli il processo per venti giorni proprio nella fase conclusiva, mentre si parlava di imminenti richieste di autorizzazione a procedere contro deputati e sembravano profilarsi all'orizzoite alcuni mandati di comparizione notevolmente fastidiosi? Il comm. Xarra naturalmente non risponderà e continuerà per la sua strada. Questo però non ci impedirà di rivolgergli altre domande. Risulta che il processo Amendola fu mandato al Procuratore del Re il i giorno 2-4 settembre, e che fu tolto al giudice n Occhiuto e dato al giudice Sanna il quale, - si noti, era ancora in permesso, o « Come è noto: la Procura del Re, che in un primo momento tentava di trattare il o processo Amendola con istruttoria sommaria ei al pari di una qualsiasi lesioncella domeni- o- cale di osteria, fu indotta, dopo alcuni at- e- tacchi della stampa, a salvare le apparenze è decidendosi per l'istruttoria formale. Que- o sta, secondo una costantissima consuetudine a «ra di competenze del giudice Occhiuto, a e cui erano stati affidati i primi atti istruttori lo ov. im. a a il eu- (come il sepraluogo, i'interrogatorio dello Zaccagnini, ecc.). Invece, come si è detto il processo ebbe una nuova destinazione, e quello che più monta, fu assegnato ad uii giudice tuttora in permesso, proprio mentre a ogni parte si reclamava luce e sollecitudine. •E non è tutto. Insieme al giudice istrutto re fu cambiato anche il sostituto Procuratore del Re, cav. Properzi, un magistrato insospettabile, decorato al valore, il quale scm bra fosse enormemente stupito egli stesso di ì. aver ottenuto e el t^w^Faa^il^^ìki^^^ii^ to \^^n£t^S^^^SS&^S he a, a) ri te ta enti a6e ene la ed lco to- che archiviò, lasciando passeggiare per Ro! ma lo > chauffeur » Zaccagnini. Il colmo si è che per concedere le ferie al Properzi si sono dovute toglierle al Pace, il quale, per giunta, ritornava all'ufficio dopo lunga malattia e quindi più di ogni suo collega ave. va diritto al riposo. Si può sapere dal comm. Xarra il motivo di questi pasticci? E, poiché egli non ha potuto agire senza la collabora zione del consigliere istruttore, il quale di stnbuisce il lavoro fra 1 giudici istruttori. si può sapere dal cav. Grossi quali ragioni di ufficio gli consigliassero l'assegnazione del processo ad un giudice assente, con aperta violazione per giunta di una costante consue. tudine, secondo la quale il destinatario do veva essere il giudice Occhiuto? « Una ultima domanda : e l'infaticabile comm. XaiTa non va in ferie? Non vorrem n.o che un eccesso di lavoro privasse ur. giorno o l'altro la magistratura italiana di una fra le sue perle più fulgide. Roma fascista poi, che 6 competente in materia, fa rebbe bene a indagare se fi nominato Procuratore del Re di Roma appartiene o meno alla Massoneria di Piazza del Gesù »