Le deposizioni testimoniali al processo di Milano

Le deposizioni testimoniali al processo di MilanoLe deposizioni testimoniali al processo di Milano I rapporti dell'oli.Finzi col "Corriere Italiano,, e la "Gazzetta delio Sport,, Milano, fi notte. Nel pomeriggio di oggi, dopo la parentesi flt riposo, è stato ripreso il processo Finnilinita-Avanil!, che ha suscitato tanto interesse nel pubblico. E' giunto ieri a Milano i on. Lardo Ferretti, il cui nome occupò tanta parte della deposizione resa in Tribunale dall'on. Aldo Finzi in merito alle accuse mossegli per i suoi rapporti colla Gazzetta dello Sport. La deposizione dell'on. Ferretti 6 attesa con grande curiosità dal pubblico elio gremisci l'aula. Sono le 14,20 quando il Tribunale entra nel1 auU e il dibattimento viene ripreso. 11 presidente comunica alle parti di aver ricevuto una letUra del sen. Morello, il quale informa di essere indisposto e di non poter quindi, per ora, venire a lendcre la sua deposizione. Il sen. Della Torre, viceversa, si olire di venire a deporre. Il primo a salire sulla pedana ò l'ing. Giuseppe Pontremoli, ox-direttoro del Secolo, il quale depone di nvcr conosciuto l'on. Finzi quando ritornò dalla guerra e soggiungo che questi faceva sempre una vita discreta ed crii allora padrone di un molino. Ebbe sempre rapporti col Finzi, col quale trattò anche il rilievo della « Isotta-Fraschini ». Personalmente conosceva l'avv. De Verzoni ed i suol precedenti, un anno prima clic questi entrasse a far parte del Consiglio d'amministrazione della Gazzetta dello Sport. Dico che nel 1922, in una seduta di questo giornale, il De Verzoni dovette rassegnare le dimissioni per le questioni onorali sollevate e cede il proprio pacchetto di azioni al gruppo Della Torre. Giudizi fascisti sul Ds Verzoni Il teste è licenziato e gli succede il comm. Balzan, presidente. dell'Unione editori. Egli ha conosciuto l'avv. De Verzoni quando nel 1922 entrò nell'Unione editori come rappresentante della Gazzetta dello Sport. 1 suoi rapporti con lui si limitarono alle assemblee dell'Unione, inferisce di essersi recato nel 1922 con una Commissione di editori dal sottosegretario agli intorni, on. Finzi, per chiedere che venisse mantenuto il decreto riguardante il prezzo di vendita dei giornali. La Commissione si recò dall'on. Finzi, anche perchè il Do Verzoni aveva detto di essere in ottimi rapporti coll'on. Finzi e di poter quindi patrocinare la richiesta degli editori. Siccome aveva sentito qualche cosa di vago sul conto del De Verzoni, chiese all'on. Finzi se lo conosceva e questi gli rispose: n Altroché I Anzi mi meraviglio di vederlo con loro I» (impressione). Uscito l'avv. De Verzoni dalla Gazzetta dello Sport, il teste ebbe occasione di recarsi a Roma, ove si incontrò coll'on. Finzi, al quale comunicò che il De Verzoni stava facendo passi presso il Popolo d'Italia per mettere in piedi un giornale sportivo. Finzi gli disse di avvertire il comm. Arnaldo Mussolini di sUrc in guardia. Il le: sto fece l'ambasciata, ed Arnaldo Mussolini gli rispose nei riguardi dcll'avv. De Verzoni: « Oh! lo conosco bene! ». Il comm. Balzan fa quindi la storia molto lunga delle trattative e dei passi da lui compiuti per ottenere che la Gazzetta dello Sport rispettasse l'orario dell'uscita al lunedi, non anticipando l'ora di uscita sugli altri giornali. Afferma di non aver mai potuto ottenere nulla allorché ricorse all'on. Finzi, e di aver avuto soddisfazione soltanto quando direttamente scrisse all'on. Mussolini. Ricorda che venne un provvedimento che autorizzava la Gazzetta dello Sport ad anticipare l'uscita e questo per sempre e non per il solo periodo delle Olimpiadi e dice di non ricordare se l'edizione di Roma della Gazzetta dello Sport fu o no multata per opera specialmente dell'on Finzi. L'on. Maggi chiede al teste se non gli consta che dalla stazione di Milano non partono i pacchi di nessun giornale se prima non siano partiti i pacchi del Corriere della Sera- 11 teste risponde negativamente. Aure contestazioni seno mosse al teste, che viene poscia licenziato. Il comm. Freddi, ex-capo ufficio stampa 'del partito lascista. depone intorno alla presentazione da lui fatta all'on. Sardi di quel tale avvocato milanese che suggerì 1 idea delle gemme rosse alle biciclette e dice che 1 avvocato in parola e certo Delpozzo, ex-segretariodell 'Associazione liberale, ehe venne da lui esponendogli la necessita di riformare il codice della strada. Egli fece la presentazione STavv°'Del Pozzo, eliiamato a sua volta, dichiara di aver parlato all'on. Sardi per incarico della Società Cartotecnica, della quale era legale, e che si interessava,della elaborazione del nuovo Codice della strada. Quando fu decretata l'applicazione rielle famose gemme rosse, la Cartotecnica ne ebhn notizia 15 giorni dopo la pubblicatone del Decreio inerente sulla Gazzetta linciale. La deposizione del sen. Agnelli A questo teste succede il sen. .Agnelli, presidente della Fiat, il aun'e narra che nell'ottobre o nel dicembre del 1923. a Poma, l'on Finzi ebbe ad affermargli che, qualora non" avesse potuto avere il preciso dominio del Corriere Italiano, avrebbe troncato ogni rapporto con questo giornale. Il teste afferma anche che Finzi era in contrasto con l'avv. Filippelli. ,. _.. Presidente: — Questi contrasti erano motivati da ragioni politiche? , , Sen. Agnelli. — Credo da ragioni flnanzisrio Presidente: — Perchè l'on. Finzi si rivolse a&en. Agnelli: - Perclic, siccome io avevo ceduto il Giornale di Poma ni corriere Italiano, Finzi credeva clic io verso questo giornale possedessi il corrispettivo in azioni. ' L'on. Finzi 6orge a spiegare die egli avrepbe avuto piacere di aver a sua deposizione un organo politico, allo scopo rli condurre liberamente la campagna per le sue direttive e contro il « rassismo ». On Riboldi. della Difesa: — La cessione del Giornale di noma al Corriere Italiano fu fatta anche p?r intervento dell on. l-mzi7 Sen Agnelli: — Direttamente no. Da parte 'de! Governo mi si fece sapere che si voleva far un grande giornale e che sareb.be stato bene che io avessi ceduto il mio giornale, ciò che io feci. A richiesta dcll'avv. on. Ruffont. l'on. Finzi conferma che i suoi rapporti col Corriere Italiano si limitarono ad alcuni articolici primi numeri del giornale e all'unito dato per trovarne il corpo redazionale, che doveva dare all'on. Finzi la massima garanzia. — «Ma 10 — dice — non ebbi e non diedi mai un centesimo». .. . On. Buffoni: — Ed allora come mai 1 on. Finzi voleva essere il signore politico del giornale se non vi aveva messo, nò fatto mettere un centesimo? . On. Finzi: — Occorrono forse i milioni per essere uomini politici? 1 On. Buffoni: — Ma lei allora voleva essere padrone in casa d'altri? On. Finzi: — Anche se ciò poteva servire a diffondere le mie idee. Dopo tali battute, il sen. Agnelli, che frattanto è rimasto mulo, viene licenziato e gli succedo l'avv. Parodi, il quale spiega che l'on. Finzi ebbe a deplorare con lui l'anarchia amministrativa che imperversava al Corriere Italiano. In poche battute il teste deve deporre su una serie di finanziamenti giornalistici, nei quali il nome dell'avv. Filippelli entra di continuo. li' sentilo poi il direttore della Banca del Polesine cav. Brunetti, il quale viene a testificare che la famiglia Finzi vive In agiatezza e possiede alcuni molini che le importano un notevole movimento di denaro. Ferretti contro Finzi SI ha una breve sospensione di udienza quindi viene escusso l'on. Landò Ferretti. E' : chiamato a deporre circa i rapporti dell'on. Finzi con la Gazzetta dello Sport. 11 teste co-mincia col dichiarare che nella sua assenza 11 processo Fiml-Unità-Avanti! è diventato un processo contro la sua persona. Deve af- fermare che Fon. Finzi lanciò contro di lui, con un'abilità gesuitica, l'accusa di aver con-segnato ad altri 1 documenti contro l'avv.De Verzoni. Ciò deve considerarsi calunnioso. Dice che l'on. Finzi 6 sceso a « particolari da portinaia » nei suoi confronti. Dichiara di essere entrato alla Gazzetta della Sport con 5i«; lire mensili di stipendio, che nel maggio 1923 salirono a 2000 tire, e ciò per la sua attività e non per volontà dell'on. Finzi. Ricorda di aver sempre ammirato l'on. Final come uomo di sport c come eroico combattente. «Io conservo ancora — dice il teste — alcune lettere affettuose di Aldo Finzi con qualche piccolo errore di ortografia...... L'affermazione del teste suscita clamori ed ilarità, e l'on. Finzi esclama: « La procedura! La procedura I ». L'incidente non ha però seguito e dopo altri ricordi personali, 11 teste, che parla continuamente, viene a trattare delle ingerenze di Finzi nella Gazzetta dello Sport. Circa il Corriere Italiano ricorda che prima che questo venisse alla luce, l'on. Fmzi dichiarava che quel giornale doveva essere una piramide, al vertice della quale egli doveva stare. Al teste fu poi offerto l'acquisto della Gazzetta dello Sport, ma egli se ne disinteresso. Un bel giorno andò a Roma e Fmzi gli disse che l'affare della Gazzetta era combinato, il teste doveva esserne il direttore, vice-direttore il collega Petroselli, l'on. Aldo Finzi presidente del Consiglio di amministrazione, e l'avv. De Verzoni « lavorare nell'ombra per ovvio ragioni ». Venne il Milano fiducioso, ma le cose erano cambiato ed egli si trovò ad essere semplicemente, redattorecapo. « Dunque — continua il teste — il po- sio di direttore mi era stalo offerto dall'on. Finzi: non fu un mio sogno, o una mìa vana ambizione, quale la definì l'on. Aldo Finzi qui davanti al Tribunale ». L'on. Ferretti, dopo aver dichiarato ialse tutte :e affermazioni fatte dall'on. Finzi sul suo ennto. risponde ad alcune contestazioni presidenziali, alle quali dichiara però di nrn essere in grado di dare soverchie spiegazioni. In sostanza il teste viene a dire che l'idea della fondazione del Corriere Italiano fu di Finzi, il quale voleva fanio un grande giorna'e di informazioni, si pensi poi invece di guadagnare la Gazzetta dello Suor.' al fascismo. Dopo di che non si fa che chiedere dagli avvocati della Difesa sempre le slesse delucidazioni all'on. Finzi, in ordine alle sue ingerenze nel Corriere Italiano, oelucidazioni che Finzi dà loro, ripetendo sempre quanto già è stato detto un'infinità di voile. L'on. Finzi chiede al teste so possa negnre che in varie occasioni egli abbia, o no, tentato di fnvcrire la criusta nscensione del ! indo Ferretti, o se egli non gli abbia fallo ottenere, per i suoi meriti di clltadinn. la promozione da cnvallfre a cava iere ufficiale. Ferretti si limita a rispondere di non ricordare di ci<\ ma che si ricorda clic nella Gazzetta dello Sport esalti sempre Finz!. benché correndo in motocicletta non avesse vinto una sola corsa. Un teste cantravventore II pubblico ride e finalmente anche questi teste viene licenziato ed è chiamato il collega Vara'c. Non appena il teste ha messo piede nell'aula, l'on. Maggi si alza e puntandogli contro l'indice, esclama: — Non può deporre, perchè durante le udienz- era nell'aula I II grido d'allarme del patrono di Parte civile è subito raccolto dagli altri suoi colleghi, che gridano il ervcifine contro il teste indiscreto. Nasce una discussione giuridicamenie rumorosa, perchè gli avvocati della Difesa sostengono che il teste non assisteva punto n'1? udienze, e Analmente il Presidente riesce a dominare il frastuono ed a pronunziare elio sulla posizione del teste contravventore il Tribunale deciderà domattina. Ptio le ore 19. — Per era l'udienza è tolta — ronWma il buon nvv. Ouaini — e questa sua decisione è accolla con segni di sollievo dai due campi avversi. I : t:' : 1

Luoghi citati: Milano, Roma