La situazione politica dopo il voto di Livorno

La situazione politica dopo il voto di LivornoLa situazione politica dopo il voto di Livorno Il Governo e i liberali noma, G, notte. Siamo in pieno sviluppo del voto di Livorno. Il Congresso liberale non ria voluto stravincere. Di fronte alle possibilità di votare una deliberazione chiaramente anti" collaborazionista ha preferito — come avevaino preveduto — di lasciare apparentemente in disparte la questione del ministerialismo e dell'anti ministerialismo, preferendo affermare l'intangibilità dei principii liberali. Questa soluzione ha trovato cosi pienamente consenziente il Congresso da raccogliere 237H voti favorevoli contro 5400 contrari, e ?ó'i7 astenuti. Tale importante affermazione del Partito liberale viene giudicata a Roma ultra significativa, così che oltrepassa ogni previsione. Infatti, l'ordino del giorno Pedraz" zi, votato da cosi enorme maggioranza, non è che una critica serrata degli errori del fascismo. Quando le deliberazioni di un Congresso contrastano — come in quello di Livorno — l'esistenza della milizia, riaffermata ieri necessaria dall'on. Mussolini, nonché la politica generale, la politica interna, la politica economica del fascismo, le conseguenze dovrebbero esser chiare. I rappresentanti di questo Partito dovrebbero separarsi dal Governo deplorato. Ma la situazione, che dovrebbe apparire chiara, si dimostra però estremamente «o'jfusa a ragione deile conseguenze che la secessione dei liberali verrebbe inevitabilmente a produrre. La più semplice pohi/ieno potrebbe essere questa: i ministri liberali, o fiancheggiatori che dir si voglia, sentendo che l'opera del governo fasciata non frodo più la fiducia del loro Partito, potrebbero dichiarare di ritirarsi.questa soluzione non è sicura perché il Partito minaccia di dividersi sul voto di Livorno. Gli elementi filo-fascisti del gruppo parlamentare di ciano infatti- filo-fascisti di destra minae• capeggiati da elementi tipoCodr-cci- anclli — di separarsi dai critici del fascismo e di cosi il aire un gruppo a parte, come hanno fatto i clerico-fascisti in confronto del popolari. Per ora è ima supponi"/ione. Se essa fosse destinata ad avverarsi, è chiaro che il voto di Livorno rimarrebbe ministerialmente senza conseguenze: i ministri fiancheggiatori, Sarrocchi e Casati, resterebbero al loro posto. Ma per ora non è stata comunicata alcuna decisione dei ministri liberali. Evidentemente non soltanto devono riunirsi n decidere i ministri fiancheggiatori, ma altresì i deputati filo-fascisti di destra, che a- vrebhero voluto veder sostenuto dai liberali il Ministero. Comunque, nello sfere fasciste si dichiara che, se anche i ministri Sarrocchi e Casati ponessero 4 loro portafogli a disposizione del partito, fon. Mussolini sarebbe deciso — come del resto ha lasciato capire a Milano — a conservare il potere: egli intenderebbe approfittare della crisi per completare il ministero colmando i vuoti eventualmente lasciati con nuovi personaggi fascisti. Si realizzerebbe, ingomma, il programma dei fascisti intransigenti tipo Farinacci. Così il Congresso, pur cosi grave e importante moralmente, rimarrebbe senza ripercussioni ministeriali immediate. Ma, ciononostante, la situazione parlamentare si profila da oggi in condizioni nuove. Il voto di Livorno tocca e interessa profond.amentc la situazione dello opposizioni, le quali dovranno inevitabilmente e ben presto riunirsi per esaminare la nuova condizione d; cose che l'opposizione virtuale da parte de' Partito liberale viene ora a creare al fascio delle forze attualmente riunite sull'Aventino. Può darsi che il fatto nuovo di Livorno debba decidere le varie frazioni dell'Opposizione a rettificare la loro posizione ed a risolvere la possibilità o meno della loro convivenza nella stessa famiglia. Siamo dunque alla vigilia di fatti politici importanti, anche se non decisivi. Siamo ai preparativi di quella che sarà per il Ministero, come per le Opposizioni, la grande battaglia, cioè la riapertura della Camera, fissata a meta novembre; battaglia che si è acutizzata per le dichiarazion; dell'on. Mussolini intese a considerare cor: olimpica .indifferenza ogni deliberazione del Parlamento. Per ora, l'unica conseguenza immediata che si può trarre dal voto di Livorno, è — secondo il pensiero degli imparziali — che il Ministero si è ancora indebolito, creandosi volontariamente nuovi avversari. Si è ripetuto insomma la storia di Torino e di Assisi. Si direbbe che l'on. Mussolini si diverta a crearsi dei nemici ed a sfidare il pericolo. Egli alterna la mano guantata di velluto a quella guantata di ferro. Verso il Congresso di Livorno ha voluto usare la maniera forte. La situazione è chiarita secondo la più cruda sincerità, ma può darsi che il Governo fascista abbia a sentirne le conseguenze. E ciò a parte lo svantaggio di gettare il paese in agitazioni mediocremente necessarie, mentre esso chiede unicamente di vivere e lavorare in pace, nell'ordine costituzionale. CESARE SOBRERO.

Persone citate: Casati, Mussolini, Pedraz