Le deposizioni di Acerbo e Sardi

Le deposizioni di Acerbo e Sardi II processo Finzi-" Avanti ! Unità „ Le deposizioni di Acerbo e Sardi pL'oscuro affare delle «gemme rosse,,, dichiarate inutili dal Consiglio superiore dei lavori pubblici Milano, 4 notte. Dopo lunga attesa, prolungatasi fino alle 10,30, mentre il pubblico sta facendo pronostici e la pioggia cade, il tribunale entra nell'aula, ed inizia l'udienza, proseguendo l'escussione del testi colla deposizione dell'exsottosegretario alla presidenza del Consiglio, Giacomo Acerbo, chiamato a riferire intorno alla genesi del decreto che impone l'uso r!rlle « gemme rosse • alle biciclette. n teste dichiara di ritenere che l'on. Aldo Finzi non possa aver avuto ingerenza nella compilazione di questo decreto, perche fu elaborato da una speciale Commissione tecnica, alla quale era affidato il compito di elaborare il nuovo codice della strada, codice dej quale il decreto 6tcsso faceva parte. Per quanto lo riguarda personalmente, l'on. Acerbo dichiara di non aver potuto prendere visione del decreto stesso che allorquando fu presentato per l'approvazione al Consiglio del Minietri. Dopo alcune contestazioni di 6car60 interesse, il teste viene licenziato. La sospensione dei giornali Il commissario di P. S. Coniglio, che gli succede, viene a riferire di aver comunicato nel novembre 1923, per ordine impartitogli dajla Prefettura, l'ordine di sospensione dello pubblicazioni ai giornali Panine Rosse, Avanti! Sindacato Rosso e Sport e Proletariato ed altre pubblicazioni sovversive. Dichiara che poi l'ordine di sospensione fu revocato per tutti i giornali. Presidente: — Non ricorda se la sospensione fu mantenuta invece per Sport e Proletariatoì Il teste dichiara di non ricordare, ma l'on. Buffoni afferma che mentre la revoca «iella sospensione fu comunicata dopo due o tre giorni a tutti i giornali, per Sport e Proletariato, la sospensione fu mantenuta. L'cn. Maggi chiede all'on. Buffoni, se non ricorda che pochi giorni prima della sospensione, tale giornale pubblicasse una specie di testamento, dichiarando di dovere cessare le pubblicazioni per la precaria situazione finanziaria. On. Buffoni: — L'on. Maggi non deve ignorare che i giornali proletari cantano spesso miseria per poter avere sottoscrizioni in loro favore. Comunque non riusciamo a capire come il giornale sportivo sia stato sospeso. Con questa battuta termina la deposizione 'del Coniglio e terminano.le contestazioni degli avvocali. L'udienza è sospesa perchè mancano i testimoni chiamati. Alla ripresa dell'udienza viene introdotto 11 rag. Pietro Pogliani, presidente del Consìglio d'amministrazione della Gazzella dello Sport. Dichiara di aver affidato nel IMO all'avv. De Verzoni la liquidazione di una importante Società di legnami. Era un affare in cui erano in ballo parecchi milioni, eà afferma che condusse la liquidazione in modo ammirevole da perfetto galantuomo. A domanda del presidente afferma che la chiamata dell'on. Finzi alla Gazzetta dello Sport fu dovuta esclusivamente alla competenza sportiva dell'uomo. Sulla retribuzione percepita dall'en. Finzi dichiara che questi avrebbe dovuto percepire la tan marte degli utili spettante al presidente del Consiglio d'amministrazione, ma che l'on. Finzi rifiutò questa tangente accettando solo quella spettante ai consiglieri, che ò della metà. Riconferma i tentativi di numerosi gruppi capitalistici per impadronirsi della e Gazzetta dello Sporl, ma dichiara di non potere precisare se negli esponenti del gruppo vi fosse anche qualche rappresentante della Casa editrice àe\V Avanti! e dell'Unità. Uopo brevi contestazioni il teste 6 licenziato e gli succede l'on. Sardi, già sottosegretario ai lavori pubblici. Il misterioso avvocato dei dischetti... L'on. Sardi, entrando, saluta romanamente il Tribunale e rende poscia la propria deposizione. Dichiara che al Ministero dei lavori pubblio! non si fece mai mistero del nuovo Codice della strada, che era in elaborazione, anche perchè a compilarlo venivano richiesti pareri e schiarimenti ad Enti pubblici e competenti. Per la faccenda del segnale rosso ricorda che, oltre un anno fa, si presentò a lui, al Ministero, un avvocato, dèi quale non ricorda più il nome, presentato rial comm. Freddi, che gli parlò appunto dell'utilità di applicare alle biciclette la • gemma rosta ». 11 teste prese la cosa in considerazione ed inviò la pratica all'ispettore general-; del Ministero. Molto tempo dopo l'avvocato sì presentò a lui chiedendogli elio il provvedimento delle « gemme rosse » venisse stralciato dal Codice della strada e il provvedimento venisse pubblicato prima di questo. Tale richiesta però non ebbe segnilo. Esclude in modo assoluto che tanto l'on. Finzi come qualsiasi altro membro di altri dicasteri si siano mai interessati della faccenda. Ricorda che il Consiglio superiore dei lavori pubblici trovò inutile l'applicazione di tali fanalini, ma che e gli stesso col ministro Carnazza si adoperò nel propugnarne l'utilità, riuscendo a farli adottare A domanda del P. M. il teste dichiara che nessuno assolutamente potò venire a conoscenza del decreto suH'applicazione obbligatoria <iel!e • gemme Tosse » prima della pubblicazione del decreto inerente. L'avv. Clerici insiste perchè sia reso noto il nome dell'avvocato che si recò dall'on. Sardi a propugnare l'applicazione dei dischetti rossi, ma il teste non ricordandolo, fa Istanza al tribunale perchè voglia citare in causa il comm. Freddi, che accompagnò l'ignoto avvocato al ministero dei Lavori Pubblici. 11 Presidente invece dà incarico all'on. Sardi di fornirgli entro lunedi le generalità dell'avvocato in questione. Se ciò non sarà possibile si riserverà di citare come teste il comm. Freddi. Circa l'utilità dei dischetti rossi, a richiesta dell'avv. Clerici, l'on. Finzi dà una spiegazione tecnica al tribunale, spiegazione che egli dica di aver ricercato in questi giorni, in sostanza devono servire, nelle sere di nebbia, poiché i raggi rossi hanno il potere di penetrarla, mentre non ne hanno la potenza i raggi bianchi. L'avv: Clerici dichiara che, nonostante questa spiegazione, rimane il fatto riferito dall'on. Sardi, cioè che il Consiglio superiore dei lavori pubblici dichiarò inutili i famosi dischi rossi, trovandosi cosi d'accordo colVAvanti 1 In ogni modo — dice l'avvocato della difesa — anche se risultasse che l'on. Finzi non ebbe ingerenze in questa faccenra, icsta provata, l'inutilità delle «gemme rosse » e questo ci basta per aver vinto, al- I ln„no moralmente, la causa. L'c-m Sardi non ha altro da dire e viene | allontanato, per cedere il posto all'ultimo teste della giornata, il rappresentante Wild, il quale non ha quasi nulla da dire. L'udienza è tolta e rinviata a lunedi.

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