Vigoroso attacco dell'on. Boeri

Vigoroso attacco dell'on. Boeri Vigoroso attacco dell'on. Boeri L'on. BOERI di Milano dichiara anzitutto che con dispiacere si stacca dai suoi colleghi deputati. E' contrario alla collaborazione incondizionata. (Applausi calorosi). BOERI: — Il delegato anconitano ha chiesto ci Congresso di fare un esame di coscienza: chi, dopo cinque anni di fascismo e a due armi di distanza dalla marcia su Roma, sente la necessità di fare ancora un tale esame di coscienza, dimostra una scarsa capacità intellettuale (applausi). Il fascismo non è un partito: è un movimento regionale, che da regione a regione trova caratteri diversi. Il partito liberale quando avvenne la marcia su Roma senti la necessità di unirsi al paese che confidava nel fascismo e diede ai fascismo la sua adesione e la sua collaborazione flancheggiatrice. Lo stato d'animo dio consigliò questa posizione, è oggi mutato. Questo stato d'animo e mutato dopo il tragico evento del delitto Matteotti. Lo sentì lo stesso on. Mussolini, che dichiarava al Senato che i residui dell illegalismo dovevano essere dispersi. Eravamo nel giugno, allora. Oggi siamo in ottobre. La fiducia che si poteva avere nel giugno non è più possibile oggi perchè l'opera normalizzatrice non è stata fatta, e per questo io non condivido le opinioni dei miei colleghi in Parlamento. Il delitto Matteotti e lo stato d'animo popolare Esamina quindi gli elementi morali emersi dal deli' j Matteotti per dedurne che se è vero che la giustizia fa il suo corso, ciò non toglie che si guardi ai riflessi che il delitto ha avuto nel campo politico: — Il capo del Governo ha detto che bisogna ristabilire la tranquillità e la pace. Dalla marcia su Roma il paese si attendeva la normalizzazione, ma questa normalizzazione non si è raggiunta allora, ne la si è raggiunta oggi. Dello stata d'animo popolare si è parlato molto qui ed ognuno Io ha interpretato a suo modo. L'anima popolare — esclama poi con sottile ironia l'on. Boeri — è come quella dell'on. Salandra : tutti la Interpretano a loro modo. (Applausi dei congressisti). Guardiamo alle manifestazioni concrete, se vogliamo farci un'idea di quello che è lo stato d'animo popolare. Ad Assisi ì combattenti, che secondo taluni dovrebbero essere I primi a schierarsi per il Governo fascista, si sono schierati per la normalità A Torino il Congresso Forense è stato unanime nell'affermare i principi della libertà e la intangibilità della Carta Costituzionale. Altri elementi si possono trovare nel fatto che molte Amministrazioni comunali attendono di essere ricomposte e non vengono ricomposte. Ciò è un indice. In tali condizioni, amico Ducos, ti senti tu di invitare un Congresso liberale a votare un ordine del giorno che suoni: nutro fiducia? (Applausi scroscianti; il sen. Spirito interrompe). BOERI: — Sen. Spirito, risponderò anche a lei. Voi partite dal presupposto che se fallisse l'esperimento fascista si tornerebbe al 1019. Siete in errore t I tempi sono mutati. Affermando questo voi fate torto al caco del Governo, dandogli la fiducia con questo presupposto, e d'altra parte fate torto al paese che oggi è assai diverso da quello che era nel 10)0. Il paese non sente affatto il bisogno di esser compresso. La compressione, tuffai più, può nortare al rovesciamento della situazione se essa si prolunga ancora. Per questo Io ritengo che il Partito liberale debba raccogliersi su un ordine del giorno 1n cui siano affermati i principii che rispondono alle esigenze dell'ora e che il Governo deve attuar-; Se il Governo la pensa diversamente, ognuno assuma la propria responsabilità. IApplausi). Noi vogliamo la libertà per tutti: ner quelli che la pensano come noi. ina anche per coloro rhe combattono contro di noli Una lunga ovazione saluta la conclusione del poderoso discorso- l'on. Boeri è fatto segno ad una trrande dimostrazione di simnatia: molti gli stringono la ninno e lo abbracciano. FIORINI di Roma constata che, pur non essendovi ancora stato un oratore di opposizione decisa, c'è un'assemblea di perfetta opposizione. Egli polemizza con lon. Boeri-. Dice che per essere obbiettivo egli intendeva alternare le critiche al governo con il riconuscimento dei suol meriti, finché ha criticato, l'assemblea ha osannato. Passando agli elogi, lo spirito dell'assemblea 6i è mutato. Non Disogna fare una clamorosa oppo sizione senza assumerne la responsabilità (rumori, interruzioni). Si dichiara favorevole a continuare la collaborazione al Governo. Il PRESIDENTE dà poi la parola a CARABINI di Arezzo, mutilato e decorato di guerra, che è accolto da un'ovazione e dal grido: — Evviva i mutilati d'Italia! CARABINI : — Questi applausi calorosi non 6ono rivolti alla mia persona, troppo modesta, ma a tutti i mutilati e combattenti, a tutti quanti si adoperarono per fare un'Italia grande, a lutti quanti sono come noi assetati di moralità, di giustizia e di liberta (vivissimi applausi), e che, anche senza avere una tessera, vogliono la convivenza civile. Io rivendico al partito liberale quello che esso diede al fascismo, al suo nascere: al fascismo movimento e non partito. L'adesione liberale fu data anche col sangue della 6ua gioventù. Carlo Menabonl di Firenze {applausi vivissimi) è caduto per le strade della città con Aldo Rosselli, vice-segretario del Fascio giovanile liberale. Fummo col fascismo quando disconobbe le nostre organizzazioni, quando quotidianamente attentò al nostro pensiero, perchè sperammo in una pacificazione. Nell'ora critica per esso, dopo il delitto Matteotti, gli demmo Gino Sarrocchl, che nel lai!) e nel 1920 nei banchi dell'estrema destra teneva testa quasi da solo alla demagogia imperante. Salutammo con gioia le dichiarazioni di Mussolini al Senato, ma le promesse non furono mantenute (applausi vivissimi). Basti l'enunciazione dei tatti Si rispose col decreto sulla stampa affidandone l'esecuzione ai prefetti. SI parlò di seconda ondata e di notte di S- Bartolomeo mentre si era promesso di reprimere l'illegalismo. Nel Consiglio nazionale fascista vinse l'oltranzismo, si proclamò 11 fallimento dello Stato liberale, si disse che 11 patto stretto fra He e Popolo doveva essere modificato. Si aggiunga la serie delle violente affermazioni verbali, L'ultimo discorso pronunziato ieri dall'on. Mussolini non è tale da rassicurare e da garantire il mantenimento delle promesse fatte in Senato (applausi vivissimi e pio- lungati). Il fascismo considera il Governo come 6ua proprietà e da mille sogni risulta disposto a difendere tale proprietà con le armi. Tutto ciò è contrario all'essenza del liberalismo ed allo spirito della Costituzione. Quando un partito, con l'opera di propaganda, di persuasione, ha conquistato la maggioranza dei consensi dei cittadini, ha diritto di avere il Governo, perchè, so cosi non fosse, l'elettorato politico non avrebbe più vulore (bravo: applausi). Questa è la sintesi della situazione odierna, che pone il Partito liberale nella necessità di non rompere immediatamente 1 ponti passando all'opposizione, ma di riaffermare alcuni principii nel quali è posto l'avvenire della Patria. L'anima del paese è cambiata; abbiamo assistito ieri ad un autentico trionfo dell'on. Belotti, che fu fischiato a Bologna (qualche congressista rumoreggia, ma il Congresso scatta in piedi tributando una lunga ovazione al dej pittalo di Bergamo). Interpretando 1'anim.a rael paese vediamo che se nel 11)22 essa poteva anche non approvare certe correnti di Idee, oggi così non è. Quando i combattenti di Assisi affermavano di essere disposti a collaborare col Governo, purché questi reprimesse gli illegalismi, facevano un'affermazione liberale, pur non avendo la tessera del nostro partito. Non possiamo astrarre dalla realtà dell'anima italiana, il che però non vuole dire che noi dobbiamo andare contro il fascismo. L'ordine del giorno Fossombroni non significa che si voglia andare sull'Aventino : esso è un'elencazione di principi e' contiene l'augurio che si possa venire ad una collaborazione. Ma questa non dipende da noi. Il Governo mantenga tede alle promesse del 24 giugno ed allora la collaborazione sarà un fatto compiuto, (il Congresso tributa al valoroso mutilalo una lunghissima acciamozione). L'avv. Colla contro l'ordine del giorno "camomilla,. Segue l'avv. COLLA di Torino. Dice che sarà nelle sue dichiarazioni telegrafico. Egli parla a nome delle Federazioni giovanili di Torino e di Cuneo. Difende il grand'uff. Borzino dall'accusa di indisciplina e ne esalta; la figura (applausi scroscianti). Continua dichiarando che non aderisce all'ordine del giorno della destra. Non aderisce neppure all'ordine del giorno Fossombroni perchè gli sembra un ordine del giorno camomilla, ed agiunge: — Quelli che sono i cardini del partito liberale sono 6tatl tutti rotti dal Governo fascista, e non è possibile che chi ritiene che i postulati del partito liberale possano giovare alle tfortune del paese collabori con chi dimostra di calpestarli. Ci si è detto che tra 1 fascisti ci sono dei nostri amici, che quando li abbiamo cercati li abbiamo anche trovati, e sono Viola e Ponzio di San Sebastiano. Ne abbiamo trovati anche altri, e cioè Maraviglia, Federzoni, Coppola, Contadini, ma queste sono persone lontanissime da ogni teorica liberale. Perciò non possiamo trovarci con esse a contatto. L'oratore richiama quindi le illegalità recent;, che portano a ritenere che il Governo non pensi affatto a normalizzare, e ripete che è per l'opposizione decisa, anche perchè ritiene che nessun partito che abbia coscienza della propria ragion d'essere si castra da se stesso. Chiede l'autonomia del partito ed" il rispetto di tutti allo Statuto. (/ giovani tanno all'avv. Colla una grande dimostrazione di affetto). PIMA, in nome di molti combattenti di Torino, chiede al Congresso di far opera di chiarificazione. Riconosce quelle che sono la benemerenze del fascismo, ma vuole che 11 partito liberale separi da esso la 6ua responsabilità. Il rag. CODA rinunzia a parlare e sì associa a quanto ha detto Carabini per rivendicare al partito liberale l'opera di opposizione al regime bolscevico nella sua fase inizialo. Un filofascista milanese Dovrebbe ora parlare GAiXAVRESI, ma l'assemblea è 6tanca ed il Presidente sospende per un quarto d'ora la seduta. Quando si riprende, vediamo Gallavresi sul pulpito degli oratori. Parla a nome della maggioranza milanese. Egli crede che con i temi portati al congresso, e nel modo con cui fu impostata la discussione, si faccia una questione di opportunismo. La collaborazione data ieri si impone anche oggi. Le violazioni statutarie non sono solo di oggi : vi furono anche all'indomani della marcia su Roma, ma ciò non ha impedito al partito liberale di dare al fascismo la propria collaborazione. Informa poi di avere assistito nella giornata di ieri al discorso Mussolini a Milano. Crede che il discorso del presidente 6ia stato male interpretato. Dice: — Bisogna guardare all'insieme. Badare agli impegni che il presidente ha presi. E furono impegni decisivi, avallati dai liberali che si trovano al Governo e che ci garantiscono che gli impegni assunti saranno mantenuti. L'oratore polemizza poi con Borzino per fl discorso inaugurale, il quale — elice — non • venne approvato da tutti i membri della direzione, ma questo rilievo del Gallavresi non fa altro ch6 provocare all'indirizzo del presidente del partito liberale una grande dimostrazione di simpatia. Concludendo l'oratore dico-, — I liberali devono mirare al funzionamento della vita parlamentare, alla legalizzazione della situazione. Devono sorreggere i propril uomini che partecipano al Governo. Ricordiamoci dell'opera dell'on. Sarrocchl nel 1919 e dell'altezza di pensiero dell'on. Casati, e non fosse che per la presenza di questi uomini al Governo si deve votare la collaborazione dignitosa e leale. Per mio conto, ed a nome della maggioranza milanese, aderisco all'ordine del giorno proposto dal rappresentante ili Ancona, dandogli il significato di dignitosa, leale e fervida collaborazione al Governo, nel limiti della legge, che è In base dello òtatuto italiano, fn nome del quale 6l 6 stretto U patto fra la Nazione ed 11 Re. Una dichiarazione di Sorziiio e un ordine del giorno bolognese Prendo poi la parola il prefidonto RORZTNO por far notare al prof. Ga-la\ri>i *.j<