L'alto dibattito di Palermo sulla libertà e la dignità della stampa

L'alto dibattito di Palermo sulla libertà e la dignità della stampa L'alto dibattito di Palermo sulla libertà e la dignità della stampa Palermo, 27 notte. La discussione intorno ;iUa liberta di starnivi lui proceduto ec na o composta durantela seduta vomwid.ana di ieri ja seouia i-omerKuan» ui zeri. Jl relatoreconsiclv'o .ìi'Vj-a;-' Meoni ha illustralo ani-piamente l'opera svolta rispetto ai ìu'ovvc-dimenìi restrittivi, opera che si concluse conla diffida rivolta alle singole associazioniperchè non facessero partecipare i provwidelegati alle Commissioni di con-suleùzacontemplata nel decreto. Ha comunicato cheil rt>fercntluiT.- promosso dalla Federazionein bnc-o a cinefili cri)eri fu quasi unanime edba concluso riaffermando che la nuova log-ge sulla stampa non è ritenuta necessaria, Ha terminato Invitando il governo ad abro-gare i decreti recentemente promulgati. Li chiusura del discorso del prof. Meoni è sta-ta salutata da calorosissimi applausi. li Presidente ha concesso aji) assemblea dieci minuti di riposo ed alla ripresa si e *J$I* «HJ'^WWiWto 1,08,0 al!ordino del giorno. _ Banlco, di Genova, ha parlato a nome dell'Associazione ligure ds»i Kiornalisti e, dopo aver rivolto un saluto ai congressisti, ha dichiarato che voterà l'ordino dei giorno pili mite che sarà presentato in proposito. « Noi deploriamo — egli ha detto — la lotta civile. Noi ci au;,nr:auìo, per l'avvenire della nostra patria, tutte le libertà, sia del lavoro manuale cimo dei lavoro Intellettuale ». Demeo, di Tripoli, ha portato il saluto dei giornalisti che si trovanti in Tripolitania e, nel porgere questo saluto, ha ti.esso a servizio dei fini specifici dell'ordine del giorno hi discussione l*i sua esperienza decennale, esperienza che ha dimostrato — dice l'oratolo — che le opposizioni alla stampa si risolvono in un danno profondo per l'interesso nazionale. Ha presentato un breve ordine del giorno il quale, ispirandosi a questi concetti, chiede l'abrogazione dei decreti restrittivi. Parla pure contro 11 decreto ti delegato Sotgiu, dell'Associazione romana della stampo, ed il suo discorso è spesso lnterrc»tto dal presidente del congresso. Al di sopra delia politica Amibrosini ha presentalo un ordine del giorno insieme con Facchinetti. Baltico, Mario BoTsa e numerosi altri, col quale, richiamandosi alle tradizioni del Risorgimento, afferma l'intangibilità della libertà di 6tami.pa ed Invoca l'abrogazione dei deorei: restrittivi. « Se io temessi — egli dice, svolgendo il suo ordine del giorno — che le sorti di questo congresso e lo spirito informatore dell'ordine del giorno che porterà di qui nex tutta l'Italia, l'attest.-.to della nostra fede di classe e della nostra imita di associazione e di lavoro, dipendessero dall'eloquenza di chiunque d! noi parlasse in questo momento, io stimerei poco la classe dei giornalisti, la quale non deve, oggi, per ritrovare sé 6tessa, che imporsi di ritrovare queste verità. Dopo una lunga esperienza di quasi due anni, di sofferenze, di sopportazioni, di patriottismo silenzioso. tperchA non sempre il patriotttemo ha bisogno di spiegare le proprie bandiere al vento, ma moto spesso consiste nel ricordare nel silenzio e nella fede del domani le proprie convinzioni ed i propri principii, se io supponessi che le sorti di questo congresso dipendessero da uno di noi, mostrerei di disperare che la nostra esperienza oggi sia matura, perchè noi oggi dobbiamo semplicemante affermare quelli che sono i risultati delia nostra esperienza, cioè i principii della nostra fede. L'ordine del giorno, secondo me, non dà luogo a discussioni di sorta. Se ?e divisioni in un campo sindacale come il nostro non possono essere provocate die dalla volontà di una o di più parti per dare al proprio pensiero od alla propria opera un contenuto politico, noi non possiamo e non dobbiamo fare questioni politiche, anche perchè sarebbe comodo portare sul terreno sindacale, nella tranquillila, nella fiducia della vita giornalistica, uvolte lotte ohe devono invece affrontare i rischi della vita pubblica. Quest'ordine del giorno è stato da qualcuno definito mito. Ora lo dirò ohe la mitezza è il requisito delia forca, che la mitezza è il simbolo stesso della giustizia, che la mitezza è la sicurezza tranquilla dell'onesto e del forte, e che la mitezza è fierezza di coscienza, e. se questo è, l'ordine del giorno che io ho presentato, vuole essere H più mite di tutti. Se per mitezza si intendesse invece che quest'ordine del giorno si presenta sotto una veste conciliante ed equivoca, dichiaro che questo ordine del giorno non è mite. L'ordine del adorno resta 6ui terreno reale della pratica, 6U3 quale non sono possibili equivoci, perchè è il terreno sul quale si è fatta la storia d'Italia, sul quale dal 18-17 in poi 6i è lottato per la rivendicazione della libertà, e si sono fatte le guerre dell'indipendenza. Su quello stesso terreno noi, oggi, ci poniamo ner riaffermare dinanzi alla nazione la storia dei nostri ultimi 70 anni. Si possono aprire nella storia delle parentesi, ma queste parentesi bisogna chiuderle. Ora noi, la parentesi sul lerreno storico defila vita d'Italia, non l'abbiamo aperta, ma vogliamo avere il vanto di contribuire a chiuderla ». "Senza libertà non «'è dignità„ Dopo il discorso Ambroslni, che è scolto applaudito, ha la parola il coMega Giuseppe De Falco per illustrare il suo ordine del giorno. L'oratore dice che si tratta di rivendicare alla sta tip a ima libertà conquistata durante le lotte del Risorgimento, di fronte ed una situazione politica sulla quale egli non vuole emettere giudizi, in questa sede, e nella quale questa libertà è stata tolta improvvisamente e violentemente mediante un decreto arbitrario la cui emanazione trascende oltre la costituzione italiana, od offende lo gelose tradizioni della 6tampa- Perciò — continua l'oratore — ho presentato il mio ordine del giorno unicamente perchè mi sembra die quello Ambroslni non risponda ai veri sentimenti del Congresso. L'ordine del giorno Ambroslni, adottabile nella sostanza, appare insufflcientte per la forma. Noi abbiamo il dovere di esprimere gagliardamente e fermamente il nostro pensiero, senza involuzioni stilistiche. A ouasta necessità credo, e credono pure i colleglli, elio l'hanno firmato, die risponda il mio ordine del giorno. Il collega De Falco dà quindi lettura del suo ondine del giorno, che è il seguente: « H Congresso della Stampa, ricliiaman'« dosi alle tradizioni di fierezza e di dignità « del giornalismo italiano, riafferma la sua ■ decisa avversione al decreto legge che u'« milia la stampa e ne limita, fino all'annul« lamento, la libertà; « redama che il decreto venga ritirato e '« che, a frenare gli eventuali abusi, sia in« vestito esclusivamente il magistrato ; • considera lo vecchie disposizioni dell'e'« ditto del 1848 e le successive modiflcazion>i « che costituirono l'aspirazione del Risor« gimeuto e facilitarono al paese il più alto « sviluppo, come un minimo intangibile di « libertà accordato al giornalismo italiano e « dichiara che l'ulteriore legislazione potrà « essere intesa a consentire libertà sempre • maggiore alla stampa, la quale ha saputo « fornire prove luminose del proprio sen»o « di responsabilità, di amore all'Italia e di « disciplina nazionale ; « rivolgo infine un solidale saluto ai yior> nali ed ai giornalisti colpiti o danneggiati». Illustrando il suo ordine del giorno, il collega De Falco comincia dall'ultimo comma e dice che esso è volto a dire una parola di solidarietà ai colpiti, non solo dal decreto, ma anche dalle violenze personali miranti andrene a limitare la libertà dei giornalisti. Cita casi di prefetti che fanno convergere le spedizioni dei giornali nei cap.luoghi, e, a revisione locale avvenuta, fanno irradiare i giornali nei vari centri con molte ore di ritardo. l/oratorc affronta quindi la questiono della nuova legge sulla stampa il cu; progetto, a quanto si annunzia, vorrà discusso olla Ca. mera. Dice che l'editto de! l&SSi deve essereconsiderato come un minimo di liberta con-c.ifso alla stampa. Insomma, esso -.-..nie rap-presentare un punto di partenza c non giàni! punto di arrivo. Danni parte il giorna-lismo italiano liti dimostrato di sape: merilare la libertà. Durante d-»':Sesti momenti nalionali i giornali r.iù chiaramente oppositorieutwrdinnrono .a propria concezione politicaal superiore interesse della nazione impepuò rinunziare, _ gnltà della mltcioue gioniaiistjca. Polemizz e poi cogli argomenti che sono stati addotti in difesa dei decreti restrittivi e conclude demandando al Congresso un voto che esprima ! l'indignazione dei giornalisti contro le tor-i ture imposte al proprio pensiero, contro la ; mortificante situazione che è stata creata : mia Ubera esplicazione della loro attività c j contro agii impedimenti frapposti alla libera j manifestazione della loro fede. (L'oratore ò vivamente applaudito). . »-pj:n(1 „;„_„„ ,,. , . . Lordine del storno tì un fascisìa ] Orsini, fascista, presenta ed Illustra un or1 dine del giorno in cui afferma la necessità j C!ie la stampa venga disciplinata con norme : , confneenti ai criteri che informano la vita i | moderna. Dice di presentare l'ordine del ; j giorno per dimostrare al Congresso come i | colleglli fascisti vogliano trovare una formu i ja conciliante di partecipazione al lavori del congresso. Calza Bedolo presente un ordine del giorno wdont.e a i)tmV»<i-.n .ii>nn<ninns «..ImIm «niente a dimostrare all'opinione pubblica che la stampa non abusa normalmente dello sue facoltà. Si sofferma specialmente sull'attività dei cronisti, la cui funzione viene giornalmente nd offendere I grandi interessi di una parte del pubblico. In generale i giornalisti svolgono questa loro funzione con molta misura; solo qualche volta, per serie circostanze, essa va al di là dei limiti normali della cronaca. Crede perciò che 11 Congresso non debba sciogliersi senza avere prima affermato che i giornalisti si rendono conto di quelli che sono 1 diritti del pubblico. Il Presidente dichiara a questo punto chiusa la discussione sugli ord'ni del giorno Orsini dichiara di ritirare il suo se dei criteri, che lo Ispirano, sarà tenuto conto nell'ordine del giorno Ambrosini. Cnlza Bedolo dichiara di ritirare il suo ordine del giorno trasformandolo in raccomandazione. La proposta di Orsini non viene però aceettnta. Il presidente annunzia che rimangono due or¬ dini del giorno, quelli di Ambrosini e di Dei Falco. Ambrosini riconosce che è doveroso | mandare un saiuto ai colleghi e giornali colpiti, ma propone di fare di questo saluto un ordine del giorno a parte, rimandando a domani la sua rrdnzionp. Quanto all'abbinamento del suo ordine del giorno con quello del De Falco, e certo che vi faranno adesione tutti i firmatari del suo come egli pure vi aderisce. Orsini insiste ne] suo orrt'nt» del giorno spinto a grande marrcrioranza. La seduta I viene sospesa per un quario d'ora per dare ' che. posto ai voti per alzata di mano, è tp- j modo ad Ambroslni e a De Falco di compi-hlare l'ordine del giorno unico na sottoporre! al Congresso. Ripresa in seduta viene data lettura dell'ordine del giorno che g'à conoscete e nella stesfa seduta di ieri, come già vi Informammo, e stato anche nr.provato l'or-1 LeartmLdcdine del giorno di saluto ai giornali colpiti dalla censura. 2000 giornalisti rspsrrs'. nìr-ti Nella odierna seduta antimeridiana cinque delegati dichiarano che, 6« presenti, avrebbero ieri votato l'ordine del giorno AmbrosiniDi Falco. Mia votazione parteciparono quindi definitivamente 79 delegati, dei quuli 76 favorevoli, due contrari e uno astenuto. I delegati partecipanti a! voto rappresentano 24 Associazioni federate, con il complessivo numero di circa duemila soci appartenenti ai più importanti quotidiani di quasi tutte le regioni d'Italia. I delegati, difatti, appartengono oltre che all'Associazione della Stampa di Roma, ni sodalizi giornalistici della Lombardia, del Piemonte, de! Veneto, della Venezia Giulia, dell'Emilia, della Toscana, della Campania, delle Puglie, della Sicilia. I due voti contrari sono dei colleghi Parini e Pirazzoli, soci dell'Associazione lombarda dei giornalisti e redattori del Popolo d'Italia. SI astenne il Petroeelli, delegato dell'Associazione della stampa sportiva. Al Congresso partecipano 1 redattori corrispondenti dei seguenti giornali; Giornale di Sicilia, Mondo, Sereno, Secolo, Messaggero, Corriere della Sera, Voce Hepubblieana, Tribuna, Giornale d'Italia, Patria degli Italiani, Popolo, Mezzogiorno, Ora, Giornale della Sera, Fede, Slampa. Popolo Veneto, Gazzetta dell'Emilia, Idea Nazionale, Gazzetta del Popolo, Gazzetta dello Sport, Nuovo Giornale, Lavoro, Secolo XIX, Piccolo, Caffaro, Sole, Popolo d'Italia, Italia, Cittadino di Brescia, Ordine di Como, Il Veneto, Provincia di Padova, Gazzettino, Gazzetta di Venezia, Beslo del Carlino, Avvenire d'Italia, Gazzetta EU bana. Nazione, Commercio, Marzocco, Roma, Mattino, Giorno, Gazzetta di Puglia, Giornale delle Puglie, Corriere della Cirenaica. Un saluto ai giurisperiti d'Itaiia SI approva quindi l'ordine del giorno Moltlni di Milano che invia un saluto agli avvocati ed ai giurisperiti italiani i quali, nel recente Congresso di Torino, affermarono il principio della libertà di stampa. Si approva poi un ordine del giorno proposto da Migliore di Palermo perchè sia più elevalo il tono delle polemiche giornalistiche. Riscuote anche l'approvazione un ordine del giorno di Borsa di Milano col quale si invitano le As¬ pr2dctd60ciazionrreder"atV"ad~ist7tut'rè"iieì Toro "séno I Corti d'onore per la definizione delle polo- ! miche personali fra giornalisti. j li presidente, generale Bencivenga, invita ! i congressisti a partecipare domani ali'ac compagnamente delle salme dei caduti in guerra. L'invito 6 accolto con vivi applausi. A questo punto assume la presidenza il vice-presidente Ardizzone. Si esaurisce la discussione sulle questioni attinenti al contratto di lavoro ed al funzionamento dei probiviri. Si approva un ordine del giorno per la co- ì stituzione di un fondo per i giornalisti che | adiscono i collegi probiviralL Sul problema della previdenza presentano ordini del giorno Bolognesi di Milano e Pagni di Venezia. Segue poscia la discussione sulla riforma dello statuto federale (relatore Pestelli di Torino). Prendono la parola, oltre ai membri della Commissione per la riforma Cabibbe, Rossi, Migliore e il segretario generale ing. Biadene, i congressisti Andrlulli, Zuccarini, Russo ed altri Stasera o domattina si procederà ali» eierione del nuovo Comitato direttivo della Federazione. Terminata la seduta antimeridiana i congressisti parteciparono ad un ricevimento offerto dalla Federazione dei giornalisti di Palermo. ih il l l'Arì