Le indagini dilagano nel campo politico

Le indagini dilagano nel campo politico Il processo làdLatfceofcti Le indagini dilagano nel campo politico Roma. 89, notte I magistrati inquirenti incaricati deil'islruttoria per l'assassinio dell'on. Matteotti, comm. Del Giudice e Tancredi, in attesa che i vari periti possano depositare nella cancelleria della Sezione d'accusa le loro relazioni, che dovranno poi essere contestale agli imputati in un ultime e definitivo interrogatorio stanno raccogliendo, come già abbiamo accennato, le deposizioni di parecchi testimoni dedotti dagli avvocati di Parte Civile, per quanto a noi consta, si tratta di testimoni assai importanti, le cui deposizioni potranno chiarire punti capitali dell'istruttoria. Ln Parte Civile tende a dimostrare che la causale dell'assassinio dell'on. Matteotti fu politica, e che cioè si uccise il deputato unitario per sopprimere uno dei più molesti e vivaci oppositori del fascismo, e crede utile, anche per l'accertamento della verità, di studiare bene i rapporti che passavano tra gli esecutori materiali del delitto ed 1 mandanti, con uno speciale riguardo al finanziamento del defunto Corriere Italiano ed al modo con cui veniva amministrato detto giornale, che in pochi mesi assorbì non meno di otto milioni. Infine, con un altro gruppo di testimoni si vuole provare che il cadavere dell'on. Matteotti non fu seppellito alla Quartarella che qualche tempo dopo il delitto. Alta Corta d! Giustizia? Ormai si può ritenere che occorrerà tutto il mese di ottobre prima che gii atti possano essere depositati alla cancelleria della Sezione d'accusa, e prima che, esauriti gli interrogatori, agli avvocati sia concesso di conferire con i loro clienti. La voce sparsa in alcuni ambienti di palazzo di giustizia che si riferiva a una prossima nomina del comm. Tancredi a consigliere tli Cassazione, ciò che portava per conseguenza che il Tancredi avrebbe dovuto lasciare il suo posto di sostituto procuratore generale prima ancora della chiusura dell'istruttoria contro gli assassini dell'on. Matteotti, non trova più conferma. II «Sereno» stesso, nel riferirla dichiarava che stentava a crederla data la tristo e penpsa impressione che la notizia avrebbe prodotto: « Evidentemente ia voce corsa si doveva riferire a qualche episodio che per il momento sfugge al controllo della cronaca. SI aggiungeva ieri però, che con ogni probabilità il conirn. Tancredi sosterrà anche in udienza la pubblica accusa, e che per l'occasione verrà nominato avvocato generale pres so la Corte d'Appello di Roma qualora il urocesso venisse celebrato presso la Corte di Assise della capitale, oppure presso la Corte di Appello di quella circoscrizione ove verrà deliberato di celebrare il dibattimento orale. Tutto questo, qualora il processo dovesse rimanere nei limiti della magistratura ord:. naria « A meno che II processo dovesse esser-3, sottoposto all'esame di una giurisdizione straordinaria quale l'Alta Corte di Giustizia. Giacché, fra le ipotesi che si fanno, permane ancora quella che i commendatori De! Giudice e Tancredi, ora che l'istruttoria nelle sue linee generali è completata, ritenendo di dover procedere contro qualche personalità die fa patte della Carriera alta, trasmettano gli atti alla presidenza del Senato, perche attraverso gli organi competenti, ordini il rinvio di tutto il processo all'alta Corte di Giustizia ». Garnazza, Flllppslil, Kaldl, ecc. Stamane i comm. Del Giudice e Tancredi : hanno continuato l'esame testimoniale, ed hanno fra gli altri sentito il giornalista Giùseppe Rosati, al quale sono state rivolte molte I domande sul funzionamento e sull'organizza-1 zione del Corriere Italiano. Quindi è stato in-, terrogato l'ex-capo gabinetto dell'ex-questòre di Roma comm. Redini, cioè il cav. Laino. ! Da ultimo ha deposto il pubblicista Curzio SucUert direttore del settimanale politico ro- : mano La Conquista dello Stato. Il Suckert, i citato dalla Sezione di accusa sin da giovedì scorso ha deposto sull'organizzazione del i Corriere Italiano. Si dice che in settimana verranno sentiti gli ex-ministri on. Carnazza e Corbino. Il Popolo, a proposito di quanto riferì la | Tribuna circa i rapporti tra l'on. Carnazza e Filippelli, riceve da Milano alcune informa- ; zioni interessanti che il corrispondente 6tes-1 so dichiara di avere avuto da fonte perfetta-! mente in grado di affermarne l'autenticità: « Il Carnazza ebbe rapporti col Corriere | Italiano sin dall'inizio del giornale, da i quando cioè fece non poche pressioni perchè fosse assunto quale informatore politico il1 6iio fidato comm. Javicoll. Tale assunzione fu fatta a malincuore dal Filippelli, che ; aveva già preso degli impegni con persona , caldamente raccomandata da Cesare Rossi, ] ma erano in giuoco 8 milioni e non si poteva dire di no a Carnazza. E' noto infatti, e fu già pubblicato dallMvanfi.' alcuni mesi or] sono, che Filippelli possedeva l'impegno ; scritto, assicurantegli una provvigione di 8 ! milioni se fosse andato a buon fine il carrozzone della direttissima Bologna-Firenze. An- i che il Naldi era interessato all'affare atira- ; verso un certo sindacato finanziario toscoemiliano. Ma, a rompere le uova nel paniere, ] accorsero Baroncini ed altri, molto tempestivamente e clamorosamente. « Anche l'on. Benedetti si è occupato del Corriere Italiano ancor prima che questo iniziasse le publicazioni. E' nota la storia di una certa cambiale di un milione a firma Filippelli, Olivieri e Doglio, amministratore delegato della S.I.T.I, scontata dalla Ranca degli Abruzzi per intromissione del Benedetti. Per tale operazione furono pagali, oltre gli interessi, a qualcuno 70 mila lire di provvigione. Se ci sarà finalmente in Italia un magistrato inquirente anche per questa storia di arrembaggi, potremo fare anche dei nomi. La Tribuna ha accennato all'antifascismo dell'on. Benedetti. In verità, I fascisti locali lo tolleravano a mala pena e lo avevano in forte antipatia per varie ragioni, ma in sostanza, l'antifascismo del Benedetti 6i arrestava alle porte di Pescia, ed a Roma poteva appena esserci traccia dei suoi passati rapporti con Ferdinando Martini e specialmente con Nitti e Giolittl per il tramite del Naldi, del quale è stato il compagno di lista nel 1919 e nel 1921. Ma per il tramite del Naldi sappiamo che il Benedetti conobbe il Carnazza. Fatto sta che il Benedetti era intimissimo del Carnazza e frequentava anche i locali del Corriere Italiano e col Filippelli, Bazzi e Rossi spessissimo lo si vedeva nei ritrovi mondani della capitale. « Nessuno ignorava la loro intimità e l'alta protezione del Carnazza, dal quale erano famigliarmente ricevuti. E' quindi ridicolo pensare che il Filippelli si preoccupasse dell'antifascismo del Benedetti e che le azioni del Corriere Italiano fossero date in consegna al Carnazza per le ragioni indicate dalla Tribuna. Afferma la Tribuna inoltre che la somma di circa due milioni è stata data da banche fiorentine e da una banca sud americana. Ammesso per un istante che esistano banchieri cosi allegri da dare due milioni contro pegno delle azioni del Corriere Italiano che rappresentavano, si e no, poco più di zero, queste azioni le avrebbero conservate in deposito le banche. Che c'entrava il Benedetti? «Egli in tale caso non era che un mediatore, e tanto meno avrebbe dovuto entrarci Carnazza, mentre questi ln realtà per qualche tempo tenne il pacco delle azioni del Corriere Italiano. La notizia è stata confermata testé dal suo Giornale dell'Isola. Il pacco delle azioni fu poi restituito al Benedetti in un secondo tempo. La verità vera, secondo noi è ben altra di quella narrata dalla Tribuna. Ed allora? Volgiamo uno sguardo alle ferrovie sarde. Altro che Banche fiorentine e Sud-Americana I « r nostro interlocutore, conclude 11 corrispondente milanese del Popolo non ha voluto dire di più, ma a noi resta da fare una semplice considerazione: quale concetto aveva l'on. Carnazza della sua funzione Ai ministro del Re da ritenerla non incompatibile, con tanta disinvoltura, da fare da consulente, da intermediario e da monte di pietà del Filippelli e dei Corriere Italiano? ». L'ambasciatore Caetan! c ta Sinclair Anche il Popolo poi rileva che alcune testimonianze reso in quegli Riorni dinanzi alle autorità inquirenti ed alcune notizie da esso pubblicate e da noi già riferite, hanno riportato agli onori della ribalta il nome della società americana Sinclair di cui già il Po¬ polo stesso si occupò ampiamente e precedentemente al delitto Matteotti: « A ciò deve aggiungersi la notizia del ritiro, per ragioni naturalmente private, del nostro ambasciatore a Washington, don Gelasio Caetani, uno degli esponenti di quel nazionalismo ideale che dopo la fusione col fascismo ha subito il fascino dell'idealismo pratico di questo partito ». Ed il giornale riporta questa noticinn data duir/nforaiasfcme finanziaria che già a suo tempo aveva dato la notizia del ritiro del Caetani. Dice l'agenzia, testualmente: « Il 31 luglio abbiamo dato la notizia del ritiro dell'ambasciatore italiano a Washington. La notizia oggi è ufficialmente confermata. In quel momento la stampa ufficiosa e lo stesso Popolo d'Italia si alirettarono a smentire la nostra informazione, assicurando che don Caetani era rientralo in Italia per il consueto congedo annuale. Poiché lo raprioni ufficiali addotte nel comunicato annunziante il ritiro esistevano anche nel mese di luglio, occorre dedurre o che la nostra informazione, malgrado le smentite, era esattissima, o che dal luglio ad oppi si è verificato qualche fatto nuovo che non deve naturalmente ricercarsi nè nell'amministrazione della casa Caetani, nè nelle bonifiche che egli si propone di attuare. Non è fuori di lungo ricordare che fu don Gelasio Caetani ad importare in Italia quella geniallsslma convenzione Sinclair di cui le cronache si occupano oggi ed .incora più avranno occasione di occuparsi in un prossimo futuro ». A questa nota AelVInfornuazione Finanziaria, il Popolo appone il seguente commento : «E' questa, noi crediamo la prima volta, | che il nome dell'ambasciatore Caetani, viene ì fallo a proposito della convenziono Sinclair,] la cui responsabilità c paternità si era tonte te di limitare alla persona dell'on. lutigli, che per l'occasione, a detta dei comunicati ufficiali, sarebbe diventato persino nemico della liqmcodredc12sapvpliptoetrsoatoPeqpteBanca Commerciale » « Crediamo sia giunto il momento di met- • gfere insieme tutti gli elementi che su questa mpoco chiara faccenda si sono venuti pubblicando e raccogliendo, poiché abbiamo l'impressione che l'opinione pubblica non sia; riuscita n farsi un'idea chiara su di ossa, è soprattutto di spiegare perchè il nomo del i Sindacato americano si sia trovato e si trovi i tuttora connesso con quello dei principali ; protagonisti del delitto Matteotti. Farebbe j intanto utile conoscere per quali ragioni j una detcrminata parte della stampa, che. poi era quella che circa la convenzione Sin- ! clair aveva taciuto, o che dolio convenzione ! stessa aveva preso lo difese, ebbe cosi pre-; murosamente nel luglio scorso a smentire la I notizia del ritiro del Caetani. Ma, ove si ] conformi, come abbiamo ragione di ritenere, I la notizia da noi data delle cambiali Mlip-! pèlli-Sinclair, un aUro ben più grave punto rimane di chiarire, ed è quello che si rife-j risce al recente intervento dell'on. Corbino > in difesa de! Filippelli. Scrisse infatti I'exminiMro dall'Economia Nazionale la n'ita ! lettera al giornali allo scopo di testimonia- ]rtim-.Tenscmre con l'autorità del suo nome che. Filippelli osi ora occupato, è voro, con lui di questioni tpetroliferc, ma semnre in co'ttrnsto cogli in-] lter"ss! dela Sinclair. ! s« Ora. i casi seno tre. O l'ori. Corbino > gignorava sul serio i rapporti del Filippelli ] dcnlla Sinclair, ed In questo caso non com-lrprer.diamo perchè. — come non è mai stato j msmontilo — Filippelli sarebbe stato Inviato, ca lui por una corta questione di fnnra'a- mento del giornale. O l'on. Corbino cono- jrscova b"ne Erti intendimenti del Governo nei l sriguardi ridila Panda S'nclair, ed allora non Idsi spiopa il suo intempestivo intervento e la pnbblioazlr.no di attella sua lettera in difeso del Filippelli, il quale 'è opportuno ricordarlo1 si trovava sia in quel momentn a Rosina Co"li. O. in^ne, Corbino sapevo ohe FPiproli 1, mostrandosi noi piorni precedenti al delitto oppositore de'la convenzione Pinola 'r. mirava a costituire un a'ibl ncr s'- od I suoi anv'ei. ed iti questo caso non si oomprende perchè l'on. Corbino, colte dieh'nrnzioni fatte, abbia agevolato l'alibi del Filippelli "ftuùl alla meta sonbl"fgSIndi il giorna cata oggi dalla Finanziaria e l'intitola ironica mento: .Vi/di alla meta. Ficco la nota dell'Agenzia : « Malgrado il vivo desiderio manifestato più volte dal Presidente del Consiglio di cedere i.suoi propri collaboratori lontani dall'ambiente degli affari, avvengono in questi giorni contatti in grandi alberghi ed in iocali all'aperto ohe già conobbero i fasti dei Naldi e dei Filippelli, tra l'on. Maurizio Maraviglia; capo dell'ufficio propaganda de! partito fascis'd e influente membro del Direttorio, eri il sig. Merendante, noto grande azionista di Sindacati petroliferi stranieri, aventi inlcrtssi in Italia e rapporti col Governo italiano. Mentre sembra che già altra volta il Maraviglia abbia avuto occasione di interessarsi personalmente in questioni ri-, flettenti la politica dei petroli!, lo nostre informazioni ci mettono in grado di after-1 mare che agli attuali colloquii non sarebbe ; estraneo un ministro in carica, e già da tempo, per ragioni professional:, in relazione coi fratelli Mercadante ». Ed il Popolo commentando: « L'allusione, se allusione si può chiamare, ci sembra evidente, e ci pare opportuno rinfrescare il ricordo di buoni propositi manifestati recentemente col famoso « Nudi alla mota ». L'on. Maraviglia nazionalfttscista come il Caetani, si interesserebbe alla materia dei petroli? E' evidente che i magnati de! fascismo devono aver trovato molto interessante il problema dei petroli por prenderlo cn6l a cuore. Però se sono veri i « si dice »; lo stesso problema riguardo al delitto Matteotti ed all'affarismo politico sarebbe stato trovato interessantissimo anche da altri cui oggi è affidato l'accertamento delle responsabilità ». L'organo popolare conclude che « essendo 11 problema uno dei più va.sti e più complessi » si ripromette di ritornare i-ull'argomento con particolari schiarimenti. I confronti con Abbateiriangio e le istruttorie minori Negli ambienti de! palazzo di Giustizia si parla con insistenza di un confronto che sarebbe avvenuto a Regina Coeli tra Gennaro Abbatemaggio e parecchi dogli imputati dell'assassinio Matteotti, come Rossi, Filippelli, ed Amerigo Rumini. Il confronto si ricollegherebbe evidentemente alle note rivelazioni dell'Abbatemapgio ed all'interrogatorio da lui 6Ubiio, come fu dotto. In una pretura di Napoli per rogatoria. E" ovvio che circa tutto queste operazioni dell'Istruttoria sia mantenuto I! massimo riserbo. A questo proposito la Tribuna scrive : • Tutto però lascia credere clte I confronti siano avvenuti e non sia improbabile che altri confronti siano imminenti tra l'Abbatti. maggio stesso ed un alto personaggio Afì mondo fascista si rapporti col q;w!e l'Atfetomffggio avrebbe accennato in alcune interviste napoletane e romane. Anche .1 Giornale d'Italia dà la notizia che Abbatemaggio « sar messo In questi giorni a confronto con una personalità del campo fascista ». II giudice istruttore cav. Occhiuto è sicuro che entro il mese di ottobre saranno terminate le istruttorio per i tre processi minori. Il Giornale d'Italia ..crlve: « Pubblicammo nel numero di venerdì che Cesare Rossi venne interrogato a lungo da! giudico istruttore cav. Occhiuto, il quale conduce con solerzia le istruttorie dei delitti minori. Oggi possiamo affermare che tele interrogatorio ha fornito materia Importantissima nei ngu.udi dell'istruttoria Forni Pare siano ej morse gravi circostanze a carico di persone • elio s.-,r.;nno a loro volta Interrogate ». i II prof. Carlo Bazzi, dlreture do! \uovo j Paese fino ad ora non si è presentato al giudice per rispondere all'interrogatorio e j difendersi dall'accusa che gli si contesta. Fra qualche giorno l'istruttoria di quel proI eesso sarà chiusa, perchè il eav. Occhiuto I ha già interrogato molti tosti od ormai il fatto r- stalo chiarito nei suo! minuti par■ tteelnri. i Circa l'aggressione Amendola, si crede elio i lo choufleur Zaccngniui finirà per confessare, e che potranno essere identificati i cln1 que aggressori. SSiSM1