La specie e il genere

La specie e il genere La specie e il genere II convegno interregionale dei delegati 'delle sezioni del partito liberale, che ha avuto luogo questa domenica nella nostra città, ha rivelato ancora una volta le condizioni di spirito in cui si trova il partito liberale italiano. Non ò il caso oggi di rifare Tesarne, che altre volte abbiamo fatto, dell'idea liberale nei confronti del partito. Consideriamo questo nella sua concreta entità politica e vediamo come esso possa agire praticamente nell'attuale situazione. La cronaca del convegno torinese riferisce che tre correnti si sono manifestate in esso: una di destra per una quasi incondizionata adesione al Governo, 6alvo una vaga riserva sulla normalizzazione ; una di centro più sinceramente liberale, la quale ritiene che il partito debba rivendicare i suoi postulati invitando il ffiaverno a seguire le direttive — per intenderci, con una parola piena di significato — del Risorgimento ; e finalmente una di sinistra, rappresentata in particolar modo dai giovani, sostiene la inconciliabilità del principio liberale con il regime fascista e però, affermando in pieno la propria concezione politica, dichiara che un partito veramente liberale non può non essere, oggi, all'opposizione. Dall'insieme di queste tendenze ò uscita tana risoluzione che, senza esplicite dichiarazioni di opposizione, suona un monito e può fornire una pratica applicazione del principio liberale. Infatti nell'ordine del giorno votato si manifestano propositi positivi e concreti ; si chiede l'autonomia del partito, l'abolizione della milizia di partito, il ripristino della libertà di stampa e la restituzione di tutte le altre libertà statutarie a tutta la nazione. Ecco dunque un terreno sul quale possono intendersi per un'azione comune liberali di destra e liberali di sinistra. Abbiamo sempre creduto che nel partito liberale vi sia posto per una destra ed una sinistra : abbiamo ritenuto, anzi, e riteniamo organica e benefica una distinzione ed una organizzazione distinte di elementi progressisti e di elementi conservatori. Sui liberali di destra noi non abbiamo pronunciate e non pronuncieremo condanne (da distinguersi dai dissensi e dai naturali contrasti politici) se non nel caso di una loro azione politica antiliberale. Giacché questo è il punto: per essere liberali di destra, occorre, sì, il « destrismo » ; ma occorre, prima, il liberalismo ; per la molto semplice ragione che non si può appartenere ad una specie se non si appartiene al genere.- Lanciando ora ogni discussione sul passato, vedano dunque i liberali di destra di tener presente questo ovvio principio fondamentale: prima di parlare di destra o sinistra liberale, prima di decidere che cosa bisogni fare per mantenersi fedele ai principi di una destra liberale, occorre incominciare col render conformi le proprie idee e la propria condotta allo spirito ed ai postulati del liberalismo. Senza di che, si sarà forse di destra ; ma non si è più liberali. I principi che oggi vengono rivendicati in Italia, in cerchia sempre più ampia e con sempre maggiore intensità — cessazione di ogni violenza, abolizione di ogni forza armata a carattere non puramente statale, ristabilimento effettivo della legge e delle sue sanzioni in confronto di tulli, restaurazione delle libertà statutarie e del governo monarchico-parlamentare — questi principi possono tanto poco dar luogo a una differenziazione tra destra e sinistra liberale, che anzi essi sono professati e rivendicati dalla totalità virtuale degli Italiani, anche appartenenti ad altri partiti che non il liberale, anche non iscritti ad alcun partito. Poiché non si tratta, oggi, di trasformazioni e tanto meno di sovvertimento: si tratta di restaurare l'ordine costituito. Ove ciò non corrisponda al programma e allo spirilo di ogni conservatore, non sapremmo proprio che dire: o piuttosto dovremmo concludere che conservatore significhi oggi sovversivo. Lascino dunque, per ora, i liberali di destra le preoccupazioni differenziatrici e i programmi specifici, per cui ci sarà tempo in seguito. Nessuno pretende che Salandra debba divenir Giolitti come Gioii Iti non pensa a divenire De Gasperi o Treves. Ognuno al suo posto, e in dubiis liberta* (tenendo anche presente, che non guasta, l'in omnibus charitas) ; ma, intanto, in necessariis unitas. Se si è per lo Statuto, non si può essere per chi lo viola ; se si è contro la violenza, non si può appoggiare chi la violenza compie o promuove o permette, nè tacere di fronte alla cronaca quotidiana delle Provincie, riboccante di dolorosi e scandalosi episodi (si yndano le violenze del Ravennate, o l'omicidio di Molinella — dove il notissimo autore di altro omicidio è sempre a piede libero — o il caso dell'operaio scomparso nel Ternano) ; se si è per il Parlamento, non si può accettare un regime che del consenso del Parlamento professa, in pub blico e in privato, in parole ed in fatti, di esser dispostissimo a fare a meno, e sopprime con i decreti-legge anche la l'unzione legislativa di esso, nelle materie più idelicate ; se si vuole il ristabilimento della legalità e della giustizia, occorre far la propria parte perchè i delitti della Ceka non rimangano impuniti: e così via. I liberali di destra hanno avuto una parte non trascurabile nello svolgimento della situazione politica italiana dal 1920 £l '22, ne hanno avuto una anche maggiore dopo la <( marcia su Roma » ; ed pggi pure, anzi oggi più che mai, la loro responsabilità è in primUsima linea. La restaurazione della normalità o il perpetuarsi e raggravarsi del disordine e dell'equivoco ; il ristabilimento effettivo degli Istituti costituzionali, o la loro paralisi permanente e progrediente dipendono inl buona parte dal loro contegno. Non perdio essi siano assai numerosi, non perchè abbiano speciali forze di organizzazione ; ma perchè molta gente di ordine li tiene come indice e garanzia, e guarda a loro per giudicare e decidere. Responsabilità grande dunque: ed anche occasione unica — di quelle occasioni che occorre proprio afferrare per i capelli — per far cadere certe pregiudiziali ; per inserirsi con forze e spiriti rinnovati nella vita politica italiana. Domani l'occasione sarebbe passata, e rimarrebbe solo la responsabilità, trasformata in condanna.

Persone citate: De Gasperi, Giolitti, Salandra, Treves

Luoghi citati: Italia, Molinella, Roma