II Re inaugura la Mostra di Vercelli e l'autostrada Milano-Varese

II Re inaugura la Mostra di Vercelli e l'autostrada Milano-Varese II Re inaugura la Mostra di Vercelli e l'autostrada Milano-Varese l'attività dei comuni italiani Varcalll, 22 mattino. (F. A.) Il Be, giunto alle 9 da Pisa, ai e fermato tre sole ore a Vercelli; tre ore trionfali, per le acclamanti, entusiastiche manifestazioni da parte delle popolazioni ceroellesl che hanno riaffermato nobilmente le loro antiche tradizioni di patriottismo e al fedeltà alla Casa Savoia. La città, capoluogo del ridente piano solcato dalla Sesia, si preparava, Invero, fervorosamente da mesi a ricevere il Sovrano, nel celebrare ed esaltare i suoi 500 caduti col monumento eretto sullo spiazzo Cesare Battisti, in una delle regioni più nuove e più belle delia cuia — una caratteristica zona della, sua espansione — essa ha voluto indicare anhc el operosità ed il progresso suo e della regione nel campo amministrativo, allestendo la 1.a Mostra delle Attività Municipali. Le due iniziative, realizzate per volere concorde del popolo e degli enti del luogo, sono state consacrate, ieri, dalla Maestà del Be, che le ha entrambe Inaugurate. L'arrivo del Re La città si è offerta al mattino tutta pavesata ed adorna di tricolori: lungo gli ampi viali e le strade correvano festoni dai colori nazionali. Per il corso Garibaldi, un doppio, ombroso viale di tigli, erano stati disposti archi di trionfo con pennoni, e infinite lampade multicolori ohe, a sera, poi, hanno sfavillato in un tripudio giocondo ,di luci. Accompagnato dal gen. Cittadini, il Re è soeso alle 9 dal treno speciale, accolto dal sindaco di Vercelli, geom. Giuseppe Vercellotti. dall'ori. Olmo, presidente del Comitato ordinatore della Mostra delle Attività Municipali e dalle altre autorità. Scrosci intermin&biLi di applausi, flutti di commozione e di entusiasmo lo salutarono quando apparve sul piazzale della stazione, dove, trattenuta da cordoni di truppa, si trovava spiegata una lolla di molte migliala di persone, e lo aeoomipaignarono poi per tatto 11 percorso del corteo, Ano al piazzale Battisti, dove sorge il monumento ai caduti. Qui si trovano raccolte, nelle tribune che circondano l'opera da.-Inaugurare, autorità e rappresentanze. Nella tribuna d'onore, col presidente del Comitato per 11 Monumento al caduti, comm. errr. Francesco Ferraris, gli on. Alice, Bottai, m rappresentanza della Camera, Buratti, per i popolari del Piemonte, Gra-y, Mazznoco, Marescalchi, Pellanda, Cesare Rossi; 1 senatori Abbiate, Fracassi, Gusla, ih rappresentanza del Senato, Pozzo e Teofilo Bossi. D Governo à rappresentato dal prefetto di Novara comm. Gas ti; vi sono ancora 11 gen. Fracchi, comandante il presidio di Vercelli, il sen. Ferrarlo, comandante della Divisione, il barone La Via, commissario straordinario idi Torino, il comm. Ehrenfreund, capo del compartimento ferroviario, ecc. Dallo stesso palco assistono alla cerimonia- le medaglie d'oro Sandro,. Salamano ed i parenti del gloriosi caduti,- alla cui memoria è stata decretata la più alta distinzione el valor militare. Gli spiriti di traesti eroi sono presenti per 11 popolo vercellese, ohe li evoca in questa celebrazione, e che si stringe con commozione attorno a coloro che recano sul petto U segno,del loro valore.. Dodici furono le medaglie d'oro conferite a vercellesi nell'ultima guerra, onde colle quattro conquistate nel periodo delle lotte per l'indipendenza, Vercelli va gloriosa del titolo di « città delle sedici medaglie d'oro ». Le medaglie decretate at fratelli Giuseppe e Eugenio Garrone son portate dal nipotino Galante-Garrone; < uella conferita a Carlo Gallarrìi dalla madre Ermelinda Barriglie. Le altre medaglie d'oro sono cosi rappresentate: Paggi, dal figlio; Baldo Mazzucchelli, dalla sorella; Gattinara di Zubiena, dalla nipote, contessa Caberti; capitano Varese, dallo zio dott. Bertero; conte Castelnuovo delle Lónze, dal padre; generale Marcello Prestinari, dal nipote; Donato, dal fratello. Il Sovrano ha per ognuno dei parenti di questi gloriosi caduti .buone parole. Intanto ha inizio la cerimonia al rituale squillo di tromba. L'opera d'arte Due orfani di guerra fanno cadere il velario ohe copre il massiccio gruppo in bronzo del monumento. Il simbolico gruppo, nobile e significativa opera dello scultore vercellese Attilio Gartmann, è composto di un tante che règge col braccio sinistro un soldato che cade, mentre atteggia la destra in atto di minaccia o còme per un giuramento. Dall'altro lato una figura femminile — ma'djré o sposa,- certo l'estrema visione del morente — sorregge questi in atto di infinito amore, mentre un bambino leva in alto una cortna di alloro. C'è nel movimento di queste figure molta delicatezza e potenza emotiva. U monumento fu eretto per sottoscrizione popolare, cui concorse gente di ogni classe sociale; il progetto fu prescelto da una * Commissione, presieduta da Leonardo Bistolfi, unanimemente. Ma prima ancora che intervenisse la libera decisione della giuria, jl popolo vercellese, che aveva potuto ammirare 1 bozzetti in una mostra indetta dal Comitato, aveva espresso la sua predilezione per il progetto presentato dal Gartmann. Elevate e fervido parole pronunciano il comm. Ferraris, presidente del Comitato, ed il sindaco geom. Vercellotti che prende in consegna, per il Comune, l'opera d'arte. A consacrare quest'atto, il Re e le Autorità presenti sottoscrivono una pergamena: il tavolo ed il calamaio che hanno servito per questa 'funzione sono due cimeli, storici, conservati nel Museo Borgogna, e che facevano parte dello studio di Napoleone Bonaparte. Il Re vuole conoscere l'autore del monumento e lo complimenta; quindi intraprende un giro.attorno all'opera d'arte, che porta incise sul nuattro lati dello zoccolo bejle iscrizioni, deitate dal prof. Eugenio Treves. Dalle tribune, occupate dal sindaci della provincia, dai combattenti e dalle associazioni che recano una selva di vessilli, scoppiano fragorosi applausi: fa eco in lontananza la folla che si stipa in via Giovane Italia e nelle adiacenze. Sono le 9,40 ed il Sovrano, col seguito delle autorità, si dirige al vicino palazzo della R. Scuola Professionale Borgogna, ih cui à conteriuta la" Mostra. Nell'elegante atrio e nelle loggie, dà cui s'accede alle sale, sono stati collocati i gonfaloni delle cento città Italiane e del Comuni che partecipano all'Esposizione. Vessilli5 d'ogni foggia e colore, con i più variopinti stemmi e con le più diverse leggende. Il corteo entra nel salone dei congressi dove si raccolgono anche 1 rappresentanti dei Comuni intervenuti alla cerimonia. Sono presenti il sindaco di Firenze sen. Garbasso, che è nativo di Vercelli ed e festeggiatlsslmo, il sindaco di Novara com. mendator Bocci, con alcuni assessóri, il comracndator Lupo, assessori ' di • -Napoli, l'avv. Zenone assessore di Biella; il .comm. Deliarissa, sindaco di Asti coll'assessoré cav. Valente e l'ing. Cattaneo, il cav. Plomarta, commissario di Alessandria, il gen. Etna eommissario di Padova, l'avv. Rissò sindaco di Pinerolo ,e molti altri. Al Sovrano porge di benvenuto e -illustra gli scopi della Mostra Fon. Olmo seguito dal valoroso direttore ed ordinatore delPesposiziohej dott. Silvio Ardy. Parla da ultimo, per la Associazione dei- Comuni italiani, di cui è presidente, ed alla quale per molta-parte è dovuto anche il successo dell'iniziativa, ij. senatore Teofilo Rossi. La visita alla Mostra 'Accompagnato dal dottor Ardy. che fa da J:uida e dà spiegazioni sul materiale esposto, 'augusto ospite fa il giro delle sale. In tutte il ne si sofferma, interessandosi alle cose che stono ospos.to e manifestando il suo compiaci-1 mento per la novità e l'importanza della ini ziatìva. Nella sala della città di Napoli si sofferma qualche.poco davanti alla vetrina che racchiude il suo atto di nascita, poi s'allontana sorridendo; i cimeli ed i documenti storici delle città italiane sono oggetto di particolare attenzione e su di ognuno chiede ragguagli; cosi delle pergamene antiche di Vercelli, del trattati stipulati molti sècoli fa da questa città con Asti e altri Stati minori, dei codici delle città piemontesi. Il più piccolo comune d'Italia, Clavières, che partecipa alla mostra con un materiale d'eccezione — un plastico delle poche case imbiancate di neve di cui.si compone, poggiato su uno zoccolo ottagonale, e con dati che illustrano il suo bilancio (9000 lire di spese e poco più di 7000 di entrate e un disavanzo di 1800 lire, che l suoi 52 abitanti s'Ingegneranno di coprire) — interessa u Sovrano che si attarda ad osservare. Al Municipio La visita alla Mostra dura un'ora e mezza; quando il Re lascia il palazzo Borgogna per dirigersi al Municipio, dove nella Sala Azzurra ha luogo un ricevimento, tutta la folla che si è riversata a Vercelli è ammassata nelle adiacenze del palazzo del Comune e s'appresta e sfilare. Il corteo giunge in piazza poco dopo le 11 e dalla moltitudine in attesa si leva un formidabile evviva. Sulla soglia del Municipio, a capo di uno sciame di binibe dell'Ospizio di Carità, che gli presiede, e il colonnello in congedo Antonio Busnasl, che, quale ufficiale addetto al Comando Supremo durante la guerra, recava ogni sera al Re il bollettino delle operazioni. Il Busnasi si irrigidisce sull'attenti quando il Sovrano gli sì avvicina; ma il Be, che subito 10 riconosce, lo saluta con effusione e lo invita con se in Municipio. Poco dopo, mentre nel cielo volteggiano alcuni areoplanl, il Be si affaccia al loggiato centrale del palazzo comunale salutato con erompente entusiasmo. Ha inizio la spettacolosa sfilata: primi sono i grandi mutilati, seguono 1 tubercolotici di guerra, il labaro delle 16 medaglie d'oro, portato dal capitano Viazzo, pluridecorato, il fascio delle bandiere delle sezioni dei comtattenti, quindi una colonne, compatta e severa dei mille reduci vercellesi, al comando del colonnello Bossi, che salutano fragorosamente. Vengono poi tutte le associazioni deUa plaga, le giovani operaie, l'associazione Vittorio Veneto, i sindacati fascisti coi gagliardetti, la Società Agricoltori, che ha Inaugurato avantieri il suo vessillo onde partecipare alla cerimonia, con a capo il conte di Gattinara, i sindaci dei comuni della provincia, la Società Pro Vercelli, col suo medagliere ecc. Una teoria imponente ed interminabile di popolo che Impiega più di mezz'ora a- sfilare. Ma tutta questa folla, quando ha già finito di sfilare, vuole ancora salutare 11 suo Re e prolunga la manifestazione obbligando il Sovrano ad affacciarsi al loggiato due altre volte. La partenza, fissata per mezzogiorno, non può soffrire ritardi, ed il corteo reale, si ricompone avviandosi alla stazione. Le dimostrazioni si rinnovano, sempre più calde, più fervide lungo tutto il percorso ed alla stazione, fin quando il convoglio reale non si mette in moto diretto a Milano. • L'animazione in città non è scemata nel pomeriggio; migliaia di persone hanno sfilato, davanti al monumento al caduti e sono passate per le sale della -Mostra, iniziativa degna dell'operosità nobile e fattiva dell'antica Vercelli. La prima autostrada d'Italia Milano, 82, mattino. Brevissima è stata la visita del Be, a Mi. lano, ed in Incognito. Alle 13,30, il Be è arrivato da Vercelli. Sceso nella saletta reale, venne accolto dal prefetto e da tutte le altre autorità. Quindi in automobile si è recato lungo il viale Volta e il viale Sempione al Rondò della Cagnaia, dove è entrato nell'autostrada, accolto dall'lng. Puricelli e da altre autorità. Arrivato poi al bivio della Magna, dove la strada si biforca per Como e per Va rese, il senatore Crespi fece un discorso, nel la sua qualità di presidente dell'Automobile Club e di presidente della società dell'autostrada, rilevando l'importanza dell'opera, n Sovrano si dichiarò soddisfattissimo della Interessante visita,' e lietissimo dell'iniziativa. Quindi il Sovrano proseguì per Varese e alle ore 16 e minuti riparti. Lungo le strade che egli percorse velocemente in automobile fu salutato con entusiasmo da gruppi di cittadini che lo avevano atteso al passaggio. Ecco qualche notizia sull'autostrada. Dire che si .tratta di una strada per automobili non è certo una scoperta. Lo dice il nome; ma il nome non spiega che si tratta di una strada per automobili soltanto, dove 6 di rigore camminare 6U quattro ruote (le motociclette, ad esempio, sono escluse) e dove pine i piedi di uomini e di animali sono severamente proibiti. Ieri, dunque, fu inaugurato il primo tratto, di 49 chilometri, che da Milano arriva a Varese; tra due mesi saranno ultimati gli altri due, uno per Como, di 24 chilomeri. ed il secondo sino al Lago Maggiore, di altri 11 : un totale di 84 chilometri e 280 metri. Il viaggio 6 attraentissimo: 6l corre sul cemento, levigato, come su di un parquet sul quale le ruote scivolano senza sforzo. Si corre su rettilinei che si inseguono di dieci, quindici e anche diciotto chilometri, cosi diritti e regolari che diventano quasi monotoni, bordati da merlature d'erba, che nella velocità sembrano i hjnarl che tracciano il cammino. E in fatto di velocità la tentazione è continua, perchè non esistono callaie insidiose, carri e carrozze da evitare, o ciclisti e simili ingombri da mandare all'altro mondo. Si divora la strada con ebbrezza, ci si riconcilia con tutto e con tutti, anche con le automobili. E si è tatto presto: un anno e quattro mesi dalla prima picconata, che sferrò il Presidente del Consiglio. Eppure fu un lavoro enorme; occorse l'esproprio di 300 mila metri quadrati di terreno; se ne dovettero splanare due milioni; si costruirono 33 cavalcavia, 56 sottopassaggi, ponti, gallerie, alcune davvero grandiose; si crearono 100 chilometri di nuove strade di collegamento e si spesero complessivamente 75 milioni. L'autostrada sarà aperta al pubblico tra un'mese; adesso, dopo che l'ha percorsa il Re, la percorreranno per qualche settimana gli azionisti, e più tardi gli altri, cioè chi possiede un'automobile e si munirà di un abbonamento.