Nuovi richiami al Governo contro "i morbosi fenomeni di frenesia delittuosa"

Nuovi richiami al Governo contro "i morbosi fenomeni di frenesia delittuosa" Nuovi richiami al Governo contro "i morbosi fenomeni di frenesia delittuosa" 1 Roma, 19, notte. I.'on. Mussolini partirà stasera 20 con-., da Roma per recarsi in Romagna, dove domani assisterà alla commemorazione di Gio vanni Pascoli a San Mauro di Romagna. Il Presidente del Consiglio, che sarà accompagnato dagli on. De Stefani e Grandi, visiterà in seguito Vicenza, Asiago, Bassano, Collegllano ci Nervosa. "L'Impuro., sequestrato, ma i Farinacci no... L'Impero è stato sequestrato oggi per avere pubblicato, in occasione della nuova infornata senatoriale, itti articolo di vilipendio al Senato del Regno, nonché una lista di capi dell'opposizione che, a giudizio del giornale, dovrebbero essere messi in un campo di concentramento. A proposito di questo sequestro dell'organo che interpreta l'estremismo fascista, si osserva che so il Governo veramente vuole porre un energico freno al linguaggio dei giornali fascisti, Ja sua. azione deve essere estesa, con severi ordini ai prefetti, a tutta la penisola. Giornalmente, infatti, gli organi del fascismo provinciale pubblicano articoli di inaudita violenza contro gli avversari de' regime, articoli che, essendone quasi sempre autori i ras locali, pongono in difficili condizioni i prefetti, in verità non c'è soltanto L'Impero. I.'on. Giovanni Pala, deputalo della maggioranza, sul fascista Giornale di Genova, ìia scritto testualmente: «Chiediamo senz'altro al Governo che cessi immediatamente e totalmente la campagna scatenata contro di noi dalle opposizioni ». Su Cremona Nuova il Farinacci continua a sviluppare un suo motivo prediletto, clic cioè, i fascisti potranno essere trattenuti dal compiere « 1,e,f'suo remo inevita: bili giustizio » solo se le opposizioni 'smettono di recitarci la commedia dell'an- I ti fasci sino ». Nell'attesa che gli oppositori si decidano alla resa, essi sono additati come responsabili dell'assassinio dell'oli. Casalini. Scrive ancora Fon. Farinacci: « Bisogna essere il senatore Albertini per non voler comprendere quale somma di energia abbiamo dovuto consumare in questi giorni e con quale titanica volontà abbiamo dovuto agire in seno alle masse fasciste esasperate, pronte a fare giustizia dei responsabili dell'uccisione dell'on. Casalini, per non farli deviare dal binario della legalità traccialo dal duce ». Anche la colpa della supposta aggressione dell'on. Locateli! era stata fatta risalire dall'on. Farinacci alla campagna giornalistica delle opposizioni, mentre l'on. Pala ha affermato che sono le opposizioni « che mettono in mano ai pazzi ed ai delinquenti comuni le rivoltelle che uccidono i fascisti ». " Come Guglielmo 1!, se fosse giunto a Versailles,, Ed appunto a onesto problema finora insoluto, e che investe -tutta la vita nazionale dello spirito fazioso e violento del fascismo. Il Giornale d'Italia dedica il suo editoriale. L'organo dei liberali di destra rileva che si deve iniziare sul serio una politica di normalizzazione e eli pacificazione, e si elico lietissimo « che l'on. Mussolini, che seguita ad annunciarla con belle parole, saprà esserne il realizzatore; ma niente affatto disposto a dare lo zuccherino o a piangere stille sorti d'Italia, se in definitiva il Governo attuale dimostrasse la sua impotenza e dovesse lasciare il posto ad un altro qualsiasi ». Quindi il giornali osserva che lo belle parole del duco e la sua elargizione di lavori pubblici sono inutili, se tra Governo e nazione i fascisti lavorano continuamente a scavare ini abisso: « Si ripetono anche oggi i fenomeni tristissimi, che precedettero il momento più tragico di quest'unno memorando: cioè l'assassinio d"ll'on. Matteotti. Come allora, ogni accentuazione, della buona volontà e dello spirito di normalizzazione che annunciava il presidènte, era accompagnato eia un iiwolcnimenio della stampa e dei dirigenti fascisti contro determinati esnonenti dell'opposizione. Così oggi, mentre il linguaggio del presidente, e il primo numero della edizione romana del suo giornale e razione pratica del Governo accentua una certa volontà di normalizzazione, la ciurmaglia che dice servirlo si scaglia con rinnovata e criminosa violenza, che giunge fino al reato specifico di istigazione all'omicidio, contro uomini che. hanno il torto precipuo di conservare e sostenere opinioni diverse da quelle del fascismo, o anche soltanto d'ispirare energicamente alcune critiche serie, elio il buon senso del paese fa quotidianamente agli errori del fascismo ed a corte anormalità della situazione ». Il Giornale d'Italia prosegue affermando elio l'on.. Mussolini e l'on. Fèderzoni hanno il preciso dovere dì metterò quelli clic varcano ii limite della continenza verbale e spirituale nelle mani del procuratore, del Re, e riferendosi al giornale oltranzista oggi sequestrato scrive: n Costoro parlano da vincitori a vinti, come avrebbe parlato Guglielmo 11 se fosse giamo a Versailles, come se le opposizioni ed i fiancheggiatori fossero stranieri sottomessi in guerra, e non italiani pari a loro nel diritti e noi doveri, i quali divergono notevolmente o parzialmente dal fascismo nel giudicare la situazione creata dall'avvento al potere dell'ori. Mussolini e più ancora dalla sua recente azione di governo. Essi dimenticano che il fascismo è al governo perchè la Corona, in un momento complesso della vita italiane, ritenne opportuno tenere conto dello stato d'animo eccezionale (nella quasi letalità favorevole a Mussolini) del paese, anziché di una situazione parlamentare confusa e .superata. E non capiscono che quella situazione cosi extra-parlamentare non si può ripeterò, e, diciamo senza ambagi, non converrebbe moito al fascismo si ripetesse dopo tanti e gravi errori del fascismo stesso commessi ». Dopo aver insistito sulla necessità assoluta di una politica di normalizzazione II Giornale d'Italia conclude: « Tutte le buone intenzioni del Governo si frustrerebbero, e la possibilità di mantenere una larga base nel paese e. nel Parlamento crollerebbe definitivamente, qualora il Governo desse prove definitive di inquietudine e di impotenza nel mettere a posto questi fenomeni morbosi di frenesia delittuosa di cui ormai e il solo fascismo a macchiarsi quotidianamente e pubblicamente. Il paese vuole ordine, giustizia e pace e questi beni presuppongono in chi governa l'imparzialità ». Abbiamo più sopra accennato alla pertinace, accusa della stampa fascista alle opposizioni per la loro presunta responsabilità nell'assassinio dell'on. Casalini. Su questo punto va ancora rilevato quanto scrive in un'altra nota lo stesso Giornalc d'Italia: "la mostruosa iniquità,, • Nella furia di addossare agli oppositori e ai critici del Ministero la responsabilità dell'assassinio dell'on. Casalini. la stampa fascista è arrivata a commettere la mostruosa iniquità di indicare nominativamente persone su cui lar convergere l'orlio dei fanatici e — chissà? — la vendetta di qualche pazzoide. Meno generosità, meno nobiltà, mono serenità e meno cortesia di questa, non è possibile immaginare. Sappiamo anzi elio il Ministero degli interni ha dovuto richiamare l'attenzione dei prefetti su questo scandaloso atteggiamento dei giornali e giornalisti fascisti, alcuni dei quali arrivano a dire tranquillamente che occorre la soppressione degli oppositori e dei crilici del cosidetto regimo ed ali ri farneticano di pace romana da imporre ai vinti ». Protesta quindi II Giornale d'Italia per il telegramma inviato dai fascisti anconitani al suo direttore comm. Vettori ed al senatore Albertini, telegramma che già conoscete. Dal canto suo, Il Popolo, occupandosi pure della speculazione fascista sull'assassinio dell'on. Casalini, rileva l'articolo — giù riprodotto dalla Stampa — del cafro Ufficio Stampa dell'Associazione mutiliti il quale ha sonito: • Errerebbe assai il Governo 6e credesse di poere, non diciamo centrapporrc* morto a inerto, creando una repiignaute antitesi Matti cfli-Casalini, ma volgere a fini di fortuna politica un episodio di delinquenza, che altre non è so non un sintomo rivelatore di un pauroso clima morale, che si è determinalo ed ha come conseguenza quelle violenze al regime di compressione che sono la storia ,ld fascismo prò e post rivoluzione ». "If Pojioio d'Italia,, e Matteotti E l'organo popolare così commenta: < Abbiamo dello già che. se si volesse risalile allo responsabilità politiche e morali per l'uccisione di Casalini, esso colpirebbero il pirtito fascista per aver creato l'ambiente nrl quale i pazzoidi criminali tipo Corvi possono trovare successione alla gesta delitUosa. Nessuna responsabilità può. invece essere attribuita alle opposizioni, il cui sforzo è proprio inteso a ristabilire il libero dibatti o delle idee e l'imparzialità della legge cernirne per rendere sicuramente pacifica In. cenvivenza civile. Gli oppositori sono tranquilli, perchè non hanno mai seminato odio, ni indiato alla violenza e al delitto e la loro coscienza, e le loro mani sono monde di saligie. Gli oratori e gli scrittori fascisti mentono sapendo di mentire (piando sognano responsabilità delle opposizioni nell'assassinio dell'on. Casalini, ma la loro impudenza è di ima imprudenza unica. Chiediamo: se i capì dall'opposizione hanno una responsabilità miralo nell'assassinio dell'on. Casalini, doriv.mto dalla campagna giornalistica, che oppienti il fascismo soltanto con lo armi della critica e del ragionamento, come si potrebbe qualificare la responsabilità dei capi del fasfismo nell'assassinio dell'on. Matteotti? Di qtn!" reato dovrebbe essere chiamato a rispondere il direttore del Popolo d'Italia, comirendntore Arnaldo Mussolini, por avere puhh.icato, nel immoro del (1 maggio, un trafiletti! nel quale concludeva con questo preciso cicitamento a delinquere: « S«rei tiene che egli {Matteotti) si gtiardi, «clic se dovesse capitargli, di trovarsi vn • giorno con la testa rotta (ma proprio rotta), • non sarà certo in diritto di dolersi dopo fannia ignobiltà scritta e sottoscritta.*. E Matteotti — conclude lì Popolo — < ebbe la testa proprio rotta, appena un ncse dopo ». L'on. Bottai contro il suo partito Non manca, del resto, dagli stessi uomini più convinti del fascismo e del filoiascismo, il riconoscimento della necescilà di una energica azione di Governo e eli uno disciplina del fascismo. Perfino il clericofascista Corriere d'Italia trova che i il fascismo deve avere il coraggio sujireiiio di spogliarsi della suggestione cèlla forza per puntare risolutamente sul consenso ». L'on. Bottai, sul Resto del Carlino, invila pure il fascismo a guadagnarsi il consenso (confessione preziosa questa, dopo le molteplici affermazioni circa il consenso del paese al fascismo) e scrive fra. l'altro : « Vi è un equivoco da dissipare, un equivoco pericoloso, che agisce reciprocamente sull'azione del Governo e sull'azione del l'urtilo. Si crede negli alti gradi del partito elio la massa fascista non abbia altro desiderio che di menare le mani a diritto ed a rovescio, e ciò accade perchè alcune minoranze irrequiete si arrogano il diritto di rappresentare il grosso, composto di buona e brava gente italiana, che non chiede sa non accudire tranquillamente allo opere diverse del proprio quotidiano lavoro.'Si crede nel basse, fra i gregari, che in aito non si sognino che riprese di marcia, ondate, stragi e simili diavolerie. Da tale equivoco nasce poi l'assurda montatura di parole e di gesta, che non traducendosi mai in azione, in fatti, lascia la bocca amara e In cuore un senso di ridicolo. E' tempo che capi e gregari si guardino bene negli occhi e comprendano clic la paura di non apparire abbastanza forti notr è sorgente di buono ispirazioni ». Queste le polemiche che costituiscono il punto essenziale della cronaca odierna. Il filoiascisnio del " Centro Cattolico „ Dopo Ha. riunione del Comitato dello opposizioni abbiamo avuto altre due adunanze di organi direttivi : quella del Comitato centrale cattolico e quella del Comitato esecutivo della democrazia sociale. Il Comitato centrale e provinciale del « Centro nazionale italiano » (filofascisti) nella sua riunione di ieri, ha preso in esame la situazione politica. Dopo avere espresso l'augurio che l'uccisione dell'on. Casalini segni la fine delle violenze di parie, richiamando tutti all'osservanza della legge, della supcriore morale crisliana e delle norme di civile convivenza, il Comitato : « ha constatato con soddisfazione l'energica azione dal Governo spiegata allo scopo di evitare che quel delitto avesse gravi conseguenze per l'ordine pubblico; ha anche rilevato, con uguale soddisfazione, le parole pacificatrici pronunciate dal Presidente del Consiglio a Napoli, ed ha constatato come, ciononostante, i partiti costituzionale di Opposizione persistano nel loro atteggiamento ostruzionistico, che minaccia di fare perdurare la pericolosa tensione degli animi. Ha tuttavia riconosciuto che la grande maggioranza do! popolo italiano sta irresistibilmente polarizzandosi verso quell'atteggiamento di contro, lontano da ogni forma di illegalità. Augurandosi infine clic il Governo possa continuare la sua opera di difesa dello Stato contro le insidie dell'Internazionale sovversiva e dell'Internazionale massonica anticlericale, ha ritenuto doveroso e necessario continuare ad esso la propria collaborazione ». Come si rileva da questo comunicato, il filofascista Centro cattolico accusa le opposizioni costituzionali di persistere nell'atteggiamento ostruzionistico. Ma a proposito di questa affermazione dei cleiicofascisli, si osserva che le ragioni per cui le opposizioni hanno confermato il loro atteggiamento, lumeggiate ampiamente anche negli obbiettivi che l'azione delle opposizioni si propone, sono sostanzialmente le medesime per cui i liberali fiancheggiatori, pir dando atto al Governo delle disposizioni impartite per il mantenimento dell'ordine pubblico, in occasione dell'assassinio dell'on. Casalini — come del resto hanno fatto gli organi di opposizione — non si sono mostrati sufficientemente appagati dai discorso di Napoli seguito dalla circolare intimidatoria del Direttorio del partito. Lo stesso organo romano dei liberali fiancheggiatori, ha avvertito che le ragioni delle opposizioni non sono affatto insussistenti, ma derivano appunto da quell'illegalismo che alcuni esponenti del partito dominante enunciano ed i gregari praticano contro le stesse direttive del Governo. La Democrazia sociale Questa mattina, come abbiamo annunziato, si sono riuniti il Comitato esecutivo ed i fiduciartl provinciali della Democrazia Sociale ed hanno deliberato di indire entro l'anno il Congresso nazionale del Partito. Intanto sarà nominato, per referendum tra le Sezioni, un Direttorio provvisorio, che sostituirà il Consiglio nazionale e provvederà ad organizzare il Congresso. AU'on. Colonna di Cesarò è pervenuto il seguente telegramma della Sezione della gioventù democratica messinese : * Mentre folle violenza faziosa semina in" uocehti vittime nel paese gioventù demo- « cratica messinese auspicando trionfo liberei là tutte e pace nazione invia a Lei assertore ■ autorevole democrazia suo forte saluto». La Seziono messinese della Democrazia sociale ha votato il seguente ordine del giorno : » Mentre nel Paese perdura lo stato di ec- • citazione, determinato dall'infuriare delle « passioni faziose e da una particolare atnio« sfera, di corrosione morale, la Sezione dcl<■ la gioventù democratica messinese, riunitali si il 14 corr. mese, udita la relazione dei « suoi iscritti, ispirandosi sempre ai più sani • sentimenti umanitari e mantenendo fede ai « principii di democrazia, libertà e giustizia, c nel sentire profondo orrore della folle ucci« sione di cittadini inermi e pacifici, eleva « un severo monito contro tutti coloro che • a parole ed a fatti contribuiscono a turba« re l'ordine « la pace sociale ed invia l'e«sprcssione del 6iio cordoglio alla famiglia « Casalini ». Fiiguardo al congresso della Democrazia sociale, la data non è stata ancora fissata; ma a quanto si assicura il Congresso si terrà a Roma entro l'anno, ed in ogni caso non oltre il mese di gennaio. L'ordine del giorno non ò stato ancora stabilito, ma si ritiene per certo che l'importante argomento dell'unificazione delle democrazie, oppure dell'adesione di tale partito ad un'organizzazione nuova, che possa raccogliere tutte le frazioni democratiche, sarà affrontato dal Congresso. Questo Congresso, dopo il primo costitutivo del partito, è indetto per una rassegna organica delle forze del partito e per desumere dal Congresso stesso le direttivo politiche del partito. Si assicura che queste direttive, in base ai voti, delle Sezioni ed ai dati forniti dai fiduciari provinciali, saranno perfettamente consoni all'abbiale atteggiamento delle opposizioni al fascismo, assunto dal comitato esecutivo e confermato dai rappresentanti del partilo stesso in seno al comitato parlamentare delle opposizioni. Le voci sulla riforma elettorale Si parla intanto della ripresa parlamentare. Com'è noto, la Camera si riaprirà il 15 novembre, e forse anche prima. Mentre si inizierà la discussione dei bilanci, gli uffici potranno esaminare e portare innanzi alla Camera il disegno di legge sulla stampa. Mentre in sede di bilancio la Camera, udite le dichiarazioni dell'on. De Stefani, potrà discutere la politica finanziaria del Governo, nel dibattito che provocherà l'altro disegno di legge potrà discutere la politica interna del Governo. E' da tenersi presente che — secondo quanto ha detto 21 Popolo d'Italia — la maggioranza non si preoccuperà del presenziamcnt.o delle opposizioni. E' stato anche detto che il Governo abbia intenzione di sottoporre alla Camera un progetto di legge per la riforma elettorale a base del collegio uninominale. La Tribuna, pur dichiarando di non conoscere il pensiero dell'on. Mussolini in proposito, soggiunge : « Certo che tra gli elementi responsabili del Partito, e forse anche del Governo, si può notare un forte movimento a favore di questa riforma che troverebbe naturalmente la più cordiale accoglienza in eminenti parlamentari della maggioranza^.