Il "Cartello delle sinistre,, e la politica interna di Herriot

Il "Cartello delle sinistre,, e la politica interna di Herriot Il "Cartello delle sinistre,, e la politica interna di Herriot nappeopermassacri nella Georgia (Servizio speciale della « Stampa ») Parisi, 14, notte. Questa 6era alle 19.50 Herriol è partito per Tolone, dove assisterà domani, in compagnia del ministro della Marina, Daumenil, alle manovre della flotta. E' questo, nello spazio di una settimana, il 6econdo intervento solenne del presidente del Consiglio in ima manifestazione di carattere militare. La cosa è troppo evidente perchè alcuni elementi della maggioranza ministeriale non ne risentano un certo imbarazzo. Ma, per estere sinceri, dobbiamo dire che l'imbarazzo dell'alia sinistra delle forze parlamentari su cui si appoggia il Governo, è ancora più 6ensibile in materia di ordinaria politica interna. Finché si tratta di tutto quanto ha rapporto più o meno prossimo con la politica estera, i socialisti non hanno fino a questo momento grandi riserve da. formulare. Il « Quolidien » in proposito dice : « Edoardo Herriot ha rimediato in poche settimane, almeno nella misura del possibile, ai gravi errori commessi da Poincaré. Basta vedere quello che accade a Ginevra per rendersi conto del prestigio che il trionfo delle ideo democratiche ha reso alla Francia c della simpatia che le ha procurato. Sarebbe mia leggerezza eingoiare considerare questi risultati come trascurabili, poiché il prestigio e la simpatia sono già degli elementi di sicurezza. Si possono desiderare delle garanzie più sicure ; ma intanto fare la pace e restaurare la Francia nell'amicizia del mondo, di ciò vale la pena che si tenga conto ». Le cause del malumore Fin qui tutte le cose vanno. Dove non ivanno più, non altrimenti di come la pensavano i conservatori al tempo di Poincaré, è ad uscire dalla politica estera per entrare nella politica interna. Quali sono i motivi di malumore dei socialisti ? E' presto detto. Essi si riassumono nella scarsissima fretta posta dui! ministero Herriot nell'adempimento delle prò» messe fatte dal « Cartello » agli elettori prima dell'll moggio. Si era promesso ai condannati politici di votare subito la amnistia : iil ministro Renault ha lasciato che il Senato la.mandasse alle calende greche. Si era promesso ai prefetti amici di compensare generosamente il concorso dato ai candidati delle sinistre, operando esecuzioni sommarie in massa nel personale amministrativo ligio al Blocco nazionale : il ministro Chautemps si è limitato a traslochi modestissimi, che hanno lasciato le cose presso a poco al punto di prima. Si era promesso a. tutti gli elettori una politica fisca!: di provvedimenti draconiani contro il capitale e di larghi sgravi dei consumi : il ministro Clemente! non ha ancora saputo fare altro che annunziare il mantenimento del doppio decimo di imposta che era precisamente il «mostrum orrendum » contro ili quale i propagandisti del cartello avevano aizzato peggio le masse elettorali. Rilevando il fatto, l'organo dei radicalisocialisti non può fare a meno di osservare per bocca di Pierre Bertrand : « E' possibile che questa misura s'imponga per far fronte alle spese già inscritte in bilancio e alle spese nuove che occorrerà iscrivere, particolarmente l'aumento promesso ai funzionari. Ma si ayrebbe torto a credere che in un affare cosi grave basti un comunicato di due lince. Il paese abbattuto ha diritto a delle spiegazioni. Sarebbe chiedergli troppa pazienza, invitandolo ad attendere la riapertura delle Camere. Si era promesso al paese la soppressione di questa imposta mentre viene mantenuta. Senza dubbio vi saranno delle buone ragioni, ma noi vogliamo conoscerle con precisione. E, anche per parlar chiaro, le nostre esigenze vanno oltre. Noi non vogliamo soltanto sapere se nell'attuale stato degli introiti del bilancio questo carico .si imponga. Noi vogliamo sapere egualmente se si ha la preoccupazione di alimentare gli introiti con un'applicazione meno fantastica delle imposte esistenti, tra l'altro, dell'imposta sul reddito, e se per esempio si è decisi a prendere delle misure energiche per prevenire le evasioni fiscali ». Imposta sul reddito, evasioni fiscali : tutti tasti che da un paio di mesi almeno, approfittando deWa disattenzione prodotta dagli avvenimenti esteri, nessuno toccava più. Non sono i soli. Che cosa ne è dei 1800 franchi di indennità agli impiegati ? Che si è fatto contro il cni'oiViveri"? Non è molto che un altro organo importante della maggioranza, l'«Ere Nouvelle » pronunziava, a proposito di quest'ultimo problema, giudizi tutt'altro che lusinghieri sull'opera del gabinetto Herriot, scrivendo : «Noi che siamo, a quanto pare, degli ufficiosi, dei portavoce «ìcl Governo, noi non abbiamo esitato mai in questo giornale a dichiarare ad alta voce che il presidente del Consiglio era assai male circondato e che alcuni dei suoi collaboratori avevano disilluso le speranze che il loro avvento al potere aveva fatto nascere. E' certo che i signori Queille e liayuaMy — non abbiamo nessun imbarazzo a designarli per nome — non sembrano all'altezza della grave missione che la fiducia di Herriot ha loro offerto e che la loro ambizione ha fatto loro accettare. Soprattutto il ministro dell'Agricoltura pare che si ostini in un modo increscioso a continuare e, qualche volta, anche ad aggravare, la politica del suo predecessore Cheron. 11 nostro collaboratore Ailbert Noret mette la stessa ostinazione nel segnalare sull'« Ere Nouvelle » i pericoli che fanno correre al paese questi politicanti dalla vista corta e senza coraggio. Nessuno potrà dire più tardi — quando ahimè ! si affermeranno le catastrofi predette da noi da lunghi mesi — che il nostro giornale non abbia fatto il suo dovere, tutto il suo dovere e che abbia taciuto per non imbarazzare un Governo che del resto incarnava la politica del « Cartello » delle sinistre ». Come vedete, l'avvertimento non è privo di gravità. Socialisti e radicali hanno alle loro spalle l'aculeo comunista, il quale li obbliga, pena la vita, a non addormentarsi sugli allori di una elezione fortunata. In un'epoca in cui vediamo le consultazioni elettorali succedersi e, come i giorni, nel dettame francese, non rassomigliarsi, il pericolo di uno spostamento del favore delle masse, è sempre sospeso sul capo dei vincitori, e aessuno può .più commetter* l'ingenuità di credersi al sicuro per sempre. Ora i comunisti francesi dall'll maggio in poi, non hanno perduto il loro tempo, e le lentezze sopravvenute nella realizzazione del programma elettorale radico-socialista sono state vivacemente messe a partito dalla loro propaganda. Se Herriot nei loro commenti passa già per il nuovo Poincaré, i socialisti che lo appoggiano non ci fanno molto, migliore figurai e seguitan¬ do di questo passo, poco tempo ci vorrà per vederli accusati, fra una «rivista navale e un provvedimento annonario alla Cheron, di tradimento del proletariato. Di qui ri sordo malcontento socialista contro Herriot. L'appello per la Georgia Un episodio caratteristico della situazione è quello relativo alla Georgia. Per arrestare i progressi di questa evoluzione favorevole all'estremismo comunista, i rappresentanti socialisti più vicini al Governo stanno diplomaticamente lavorando a dare risalto alla parte sostenuta in questo momento dal Governo russo a T.ìflis. Ieri Renaudcl scriveva ad Herriot invitandolo ad intervenire presso il Governo russo per far cessare i massacri. Oggi il presidente del Governo nazionale georgiano, Noe Jordania, ha rivolto alla sua volta al presidente de/1 Consiglio il seguente appello : « Sipiior Presidente, i bolscevichi hanno ricevuto dei rinforzi per mare e limino operato a Bainm una discesa di truppe, che esercitano contro la popolazione delle rappresaglie sanguinose, massacrando i vecchi, le donne e i fanciulli. I cadaveri giacciono lungo la linea ferroviaria. I.e abitazioni sono incendiate, i villaggi nei dintorni di Mattini sono messi n sacco e fuoco. Tutti gli elementi della popolazione capaci di portar» delle armi si sono imiti alla lotta. Al XX secolo, dinanzi al mondo civile, la Russia ha intrapreso l'annientamento puro e semplice della nazione Georgiana, che lotta coraggiosamente per la sua libertà. Per giustificar» la sua politica selvaggia di fronte al popolo georgiano, il potere di Mosca, secondo le informazioni della stampa, ha preteso che tut1o quello elio accadde nella Georgia non costitiiisca che una questione di politica interna russa. Ma in realtà la Georgia, la cui indipendenza è stata riconosciuta dalle potenze e dalla stessa Russia, non pud essere considerata come una provincia della Russia. n Malgrado che la Georgia sia 6tata invasa e occupala militarmente dalla Russia nel libbra io del 1931, questo alto di violenza con potrebbe creare una situazione di diritto che annulli il trattato del 7 maggio 1920, concluso fra la Russia e la Georgia, tanto più che la Georgia non ha cessato mai di protestare e di lotlare con veemenza contro l'occupazione straniera. D'altro canto il potere di Mosca, facendo entrare di forza la Georgia in seno alla Federazione delle repubbliche soviettiste, dichiarava nella sua costituzione federale che ogni membro di questa Federazione rimane libero di uscirne quando lo volesse. E' chiaro, dunque, anche dal punto di vista di Mosca, che la Georgia era nel diritto di uscire dalla Federazione e di riprendere la sua indipendenza. Per conseguenza la questione georgiana non può essere considerata come questione di politica intema russa : essa è una questione internazionale e come inle deve essere risolta. Protestando contro la nuova penetrazione degli eserciti soviet!isti russi nel territorio georino e contro l'annientamento della popolazione al quale si abbandona l'esercito del Sovieti. ho l'onore di pregare vostra eccellenza di intervenire nel conflltlo armalo russo georgiano per risolverlo con mezzi pacifici • . Naturalmente questa campagna che male si accorda coi progetti governativi di ripresa delle relazioni ufficiali coi Sovieti, ha provocato le proteste più veementi dell'" Humanité ». la quale ha tentato di demolire Renaudel, presentandolo come l'organizzatore di un movimento rivoluzionario a base riformista in Georgia, sotto gli auspici della seconda Intemazionale, e quindi come un sicario della rivoluzione soviettista ». A difendere Renando! si fa innanzi oggi Zereteli!, rappresentante dei social-democratici georgiani, negando che l'ufficio della seconda Internazionale abbia mai mosso un dito per fomentare )a rivoluzione georgiana. Ma a perle l'interesse molto relativo della contesa interna, e comunque questa, vada a finire, è evidente che Renaudel si è rivolto ad Herriot non senza avere meditata la opportunità del1 suo gesto, e che il suo proposito di reagire allo intraprendenze pericolose del socialismo di Governo dei comunisti francesi potrebbe non restare senza effetto sullo svolgimento del programma diplomatico di Herriot v.erso il governo di Mosca, programma che sino a ieri sembrava quasi fissato. C. P.