Dai milioni di Marinelli ai dubbi su Caratelli

Dai milioni di Marinelli ai dubbi su Caratelli Il processo J^Iatteotrti Dai milioni di Marinelli ai dubbi su Caratelli , 1 Roma, 11, notte. Al Lungo Tevere Arnaldo da Brescia, stamane alle fl.liO la signorina Marion Cavo ha deposto un grande mazzo, di liori sul posto dove fu rapito Fon. Matteotti. I fiori erano legati da un nastro colla scritta: a A Giacomo Matteotti, un tributo inglese ». I fiori sono stati inviali dal personale dell'Istituto Britannico di Firenze. I carabinieri non hanno permesso che il nastro restasse unito ai fiori. La signorina Cave l'ha portato alla vedova Matteotti che ha mostrato di gradire vivamen'e il gentile omaggio. Come abbiamo già detto, i magistrati inquirenti nell'istruttoria Matteotti hanno creduto di sospendere le gite a Regina Coeli e gli interrogatorii degli imputati saranno ripresi tra qualche giorno, quando cioè saranno state raccolte le deposizioni degli ultimi testimoni. Forse si procederà allora a qualche confronto. .Si spera che le lacune lasciate nell'istruttoria da testimoni compiacenti saranno colmale dai risultati delle vai'ie perizie ordinato dall'autorità giudiziaria. Deposizioni di testimoni Questa mattina è stato interrogato a lungo dal comm. Del Giudice il pubblicista Giuseppe l'eboa che si trovò presente all'arresto di Filippo Naldi. Il lleboa, già dipendente del Nabli quando questi era direttore del Tempo ed amico di lui, che accompagnò alla staziono di Termini la sera di sabato 14 giugno, diede schiarimenti anche sulla sua amicizia coll'avv. Flllppelli. direttore del Corriere Italiano. In merito, il Giornale d'Italia crede di sapere che il pubblicista Reboa avrebbe dichiarato di avere iniziato i suoi rapporti di conoscenza col Filippelli all'epoca in cui ebbe a telegrafare al Corriere Italiano dalla Russia notizie particolari sulla morto di Lenin. Dopo il lleboa, hanno deposto altri due testimoni. E' atteso a Roma l'arrivo di Gennaro Abbatemaggio, già citato dalla sezione di accusa, per essere inteso intorno ai preparativi del ratto dell'on. Matleotti. 11 Giornale d'Italia dà notizia che la sezione di aceu=a ha inteso in questi giorni anche la suocera del compianto professore Trevisono, che da circa G anni ospita e subattuta la sua <asa in via Palestro 3 al prof. Moroi, fiatcllo dcll'avv. Tullio Moroi, Giudice residente a Castelnuovo di Porto. 1 magistrati inquirenti avrebbero cercato di conoscere dalia vecchia signora particolari intorno ad una visita fatta verso mezzanone un mese fa in casa sua da due sconosciuti, uno dei cjiin'.i era vestito semplicemente con un pigiama. Costoro sembra avessero* insistentemente espresso il desiderio di parlare col giudice* per dello coso urgentissime, li giudice essendo assente, i due si rifiutarono recisamente di parlare col pror. Tullio. Ma per questa circostanza nul1 la potè narrare la suoceira de! prof. Trevisono, avendo quella sera aperta la porta di casa e parlato col due misteriosi individui la di lei figlia, vodova del professore, che trovasi attualmente fuori di Roma e che di questa circostanza nulla disse alla ma.Jre. La Sezione di accusa, in seguito ad istanza presentala tlall'avv. Girelli, ha ordinato la restituzione degli indumenti e degli oggetti sequestrati a! dott. Gelassi, che, ' rome è noto, è imputato di avere favorita ed aiutala ia fuga dell'avv. Filiippelli. Il Salassi fu arrestato e poi ottenne la libertà provvisoria. L'arresto, come i lettori ricorderanno, avvenne insieme al Filippelli a bordo del motoscafo con cui quest'ultimo tentava di fuggire nelle acque liguri, e nella circostanza furono sequestrate due valiglie, che la Questura di Genova in un primo momento attribuì erroneamente al Filippelli. Rivendicata la proprietà da parte del Calassi, prima di restituirle, le valigie furono sottoposte ad una diligente perquisizione per accertare il loro contenuto. Subito dopo l'arresto degli imputati, l'autorità giudiziaria, come a suo tempo vi avevamo informati, aveva ordinato il sequestro dei beni mobili ed immobili dei detenuti. Al Filippelli furono ' sèriuésfraic""tre automobili di- sua proprietà e 70 mila lire olio egli teneva''depositate in •iftia'Banea di Milano. Al comm. Marinelli furono fermati (presso vari istituti di credito della nostra città cinque-milioni e mezzo che figuravano depositati in suo nome. Il Partito fascista, a mezzo dell'avv. Segreti, chiese alla Sezione di accusa lo svincolo di tutta la somma sequestrata al Marinelli, sostenendo che i cinque milioni e mezzo non appartenevano all'imputato ma alla Direzione del Fascio. Il sostituto procuratore generale, comm. Tancredi, senza entrare in inerito dell'istanza presentata dall'avvocato Segreti, concluse perchè la somma sequestrata fosse in parte svincolata, giudicando che un milione c mezzo fosse sufllciente per ricoprire le spese, non indifferenti, del processo e quelle da liquidarsi alla famiglia del defunto. I patroni della parto civile ìion credettero di interloquire. La sezione d'accusa ha ordinato di mantenere ii sequestro soltanto su due milioni. Questi i termini precisi della questione che avrà certamente un seguito innanzi al magistrato civile. Il mistero della Quartarella 7/ Popolo dichiara di essere a conoscenza di un nuovo episodio intorno al mistero della Quartarella: e Pochi giorni prima della scoperta del ca davere un cacciatore di Roma, persona mot to nota e degna di fede, si recava per una battuta di caccia in località circostanti la macchia della Quartarella. Nei pressi di detta località, si incontrò con un giovane alto, il quale qualificandosi come uno del figli del guardiano della tenuta, si offri di fargli da guida nella tenuta, entro la macchia, insistendo nell'offerta soggiungendo che l'avrcb. benfatto gratuitamente. 11'cacciatore accettò, La battuta si protrasse per varie ore in )un go e in largo nella macchia, senza però avvi, cinarsi mai a una certa zona sottostante il punto in cui sarebbe poi stalo trovato il ca davere dell'on. Matteotti. Appena appresasi a Roma la notizia della scoperta del cadavere alla uartarella, il cacciatore, in compagnia di un ingegnere, persona anche essa nota, si recava in automobile sul luogo, dove arrivò appena due oro dopo il rinvenimento. Fra la discreta folla che si era andata rac. cogliendo nelle adiacenze della Quartarella il cacciatore scoile subito il giovane che pochi giorni prima gli aveva fatto da guida nella macchia. Si trattenne con lui, lo invitò a pranzo in una vicina trattoria. Quo. sto giovane, che era il Caratelli, accettò, rifiutandosi però dim angiare, perchè dichiarò ili non aver appetito. Parlando della scoperta, confermò 1 particolari della lima infìssa nelle costole del cadavere. Le slesse persone sentirono inoltro il Caratelli, parlaudo con del contadini del luogo, uscire in questa frase: «Va a finire o che mi menano, o che vado in galera ». 11 Popolo si occupa poi dei vari « si dice» che di tanto in tanto si intensificano, e si ferma sull'affermazione fatta dalla madre del Lumini rielle iniezioni che suo figlio era costretto a praticarsi, e sui relativi timori espressi dalla madre che si volesse sopprimere il figlio perchè non parlasse. Orbene, si domanda il Popolo, le iniezioni di guaia colo continuano. Per quali ragioni7 Infine, lo slesso giornale riporta stasera una lettera in cui un « Non fascista » (rispondendo nd altra lettera pubblicata dallo stesso giornale, firmata da « Un fascista » e nella quale costui chiedeva perchè non si interrogasse Fon. Mussolini) chiede invece che si Interroghi la madre del Rumini, la quale nell'Intervista '-ci Sereno ebbe ad esriamare: «Non sono questi i patti. Io attenderò ancora un poco, poi parlerò alto e ferie -.. L'autore della lettera conclude « Sembra impossibile che quelli che potrebbero far la luce sul delitto, come Abbatemaggio, delibano aspettare di essere gentil mente invitati o offrirsi alla giustizia ». L'autore della lettera suddetta pubblicata dal Popolo, mette in rilievo il fatto « elio l'ori. Oviglio, ministro di Grazia e Giustizia, ha preso parte ad un banchetto dato in onore di quel Ragazzi di Molinella sul quale pesa un mandato di cattura, in occasione della medaglia d'oro offertagli per meriti fascisti. Al hanclietot prese parte anche Fon. Dino Grandi, oggi sottosegretario agli Interni ». Riguardo alle istruttorie minori, il Giornale d'Italia dice che sembra imminente, la cscus sione, da parte del'giudice istruttore, di due interessanti testimoni," per .uno' dei'quali "sì crede anzi verrà spiccato mandato di comparizione, essendo .nftiloLJacccnda dell'aggres sione Amendola considerato, più che teste implicato nell'aggressione stessa. L'istruttoria per il processo del sequestro dell'on. Mnzzolani sta per chiudersi. Entro il mese corrente, gli atti saranno trasmessi al I'. M. per le richieste. Gii imputati finora 60 no due, ma, a quanto si dice, ve ne sarebbe un terzo e non fra i detenuti di Regina Coeli.