Il concetto dell'arbitrato obbligatorio come prelazione al Trattato di Mutua assistenza

Il concetto dell'arbitrato obbligatorio come prelazione al Trattato di Mutua assistenza Alla Società delle Naasionl Il concetto dell'arbitrato obbligatorio come prelazione al Trattato di Mutua assistenza (Servizio speciale della « Stampa ») Ginevra, 10, notte. Starnane l'assemblea ha esaurito la discussione sull'opera compiuta dal Segretariato del Consiglio nell'anno decorso. La seduta è incominciata con una lieta manifestazione a morts. Seipel, che ha compiuto il suo primo atto politico dopo il noto attentato, venendo a Ginevra por difendere gli interessi dell'Austria in seno al Comitato per ricostruzione finanziaria della piccola repubblica. Sale alla tribuna l'on. Paolo Ilymans, che nella sua qualità di presidente in carica del Consiglio, compie un po' la funzione di capo del Gov-trno per rispondere agli interpellanti. Egli infatti osserva all'on. Henderson che non è affatto vero che tra il Segretariato della Società delle Nazioni e l'Ufficio internazionale del lavoro esistano divergenze. La collaborazione dei due principali organi esecutivi della Società delle Nazioni è completa e cordiale. Al conte Appony poi risponde in modo abbastanza concitato, rilevando che il Consiglio non i; mai venuto meno ai suoi doveri di custode dei trattati per la protezione delle minoranze etniche. Aggiunge che non ha alcuna difficoltà a documentare tale affermazione. Espone del resto la procedura seguita quando ci si trovò di fronte alle lagnanze delle minoranze. Anche nei casi più delicati il Consiglio non ha mai trascurato di prendere il parere della Corte permanente di giustizia intemazionale. Giova tuttavia nctare che il conte Apponv non ha mai avuto intenzione di accusare il Consiglio di negligenza, ma ha soltanto invocato una procedura più spedita che consenta, allo minoranze di poter fare giungere al Consiglio con maggiore facilita le loro lamentele. Politis c l'incidente di Corfù Vari altri oratori si susseguono alla tribuna e di essi rileveremo specialmente il discorso di Politis, il quale discute le rispose del Comitato dei giuristi più precisamente all'inchiesta aperta dal Consiglio circa la interpretazione di alcuni articoli del patto e ciò in seguito al clamoroso incidente di Corfù. Il delegato greco non è soddisfatto, poiché, in sostanza, i giuristi hanno riconosc.uto la retta interpretazione data dal Governo italiano agli articoli del paltò, che Lord Robert C?cil aveva fatto leggere con tìnta solennità., orodtindo di trovare in essi, mediante una semplice lettura, la condanna inequivocabile dell'Italia. Politis osserva che lo soluzioni definitive rimangono in sospeso, e che l'assemblea può fare una cosa sola, quella di seguire il Consiglio e prendere atto de'le risposte senza concludere, le risposte del Comitato dei giuristi non sono soddisfacenti, sono vaghe, ambigue, non motivate o veramente troppo succinte. Non concludendo su tali basi, il' Consiglio ha agito in modo saggio, né deve del resto cercare di estendere la sua competenza oltre i limiti che gii sono assegnati dal Patto. Quando si tratta di dirimerò questioni di diritto cosi gravi, ima sola sede è competente:' la Corte permanente di giustizia internazionale, il Consiglio é un corpo politico e non può avventurarsi in interpretazioni di diritto che esorbitano dalla sua competenza. Il delegato dW Paesi Bassi London rincara ancora questi concetti e propone che la prima Commissione deU'assemb'ea (quella incaricata di discutere le questioni giuridiche e costituzionali) sia incaricata di esaminare in quale maniera sarebbe opportuno com■oletare le richieste sull'interpretazione del riatto. Egli ritiene per conto suo eho nò le risposte, né le domande diano soddisfazione. Un supplemento di istruttoria è necessario, la questione è troppo grave perchè possa essere lasciata senza soluzione. Oppio, stupefacenti e rifugiati politici Nel pomeriggio, in seno alla quinta Commissione si è ultimata la discussione relativa all'oppio ed alle altre droghe stupefacenti, per le quali gli studi speciali erano 6tati fatti da una speciale Commissione. Si tratta di estendere l'applicazione della convenzione delVAja del 1912, di rinvigorirne le disposizioni, di procedere alla convocazione di due Conferenze internazionali, una delle quali avrà per scopo speciale la limitazione delle materie prime (oppio e foglie di coca) e l'altra la fabbricazione ed il commercio delle droghe che da queste materie primo derivano, conferenze che sono del resto già state indette per il prossimo novembre. In questa discussione è intervenuto il delegato italiano, senatore Pironli, per dichiarare che egli voterà l'ordine del giorno proposto, pur deplorando che esso contenga disposizioni troppo miti per coloro che producono, fabbricano e vendono gli stupefacenti. La stessa Commissione passò poi a discutere l'importante e grave problema dei rifugiati politici russi, greci ed armeni, la cui sistemazione da quattro anni era stata affidata ad un alto commissario in persona del dottor Nansen. Preso atto del lavoro grandioso finora compiuto e delle indicazioni date in materia, la Commissione decide di proporre all'assemblea la soppressione dell'Alto commissario, affidandone le funzioni all'Ufficio internazionale del lavoro perelhè ormai il problema dei rifugiati ha perduto qualsiasi carattere politico ed è diventato unicamente, o per lo meno prevalentemente, un problema di economia e di collocamento di brac eia. Nella discussione 6 intervenuto il delegato italiano, conte Tosti di Valminuta, il qsemsfrasglstenptdrvsigssndtmdmqttgccddcdsèscasenccspcnctcs quale ha svolto ampiamente il punto di vista italiano ohe coincide con la tesi dianzi esposta. Egli illustra inoltre in particola!' modo l'opera di soccorso compiuta dall'Associazione italiana dei cavalieri di Malta a favore di rifugiati greci, l'azione della Croco rossa italiana sul Volga e la sua recente, azione a favore degli intellettuali russi. Insiste con particolare energia per il passaggio di questo servizio all'Ufficio internazionale del lavoro, augurandosi che venga fatto senza ulteriori remore. Da ultimo, per quanto concerne i rifugiati armeni, suggerisce di estendere ad essi « il passaporto internazionale » istituito per i rifugiati russi, allo scopo — dice'— di permettere a questi sventurati, trascinati lontani dalla loro patria, di potersi recare all'estero e di poter risolvere il problema della vita che ò per essi diventato tanto terribile. Sulle dichiarazioni di Sckanzcr Alla terza commissione si continua la discussione iniziata con il discorso pronunciato ieri l'altro dali'on. Schanzer. Il delegato jugoslavo Marinkowlc rileva che il 6iio Governo si era espresso in modo ostile al progetto di statuto di mutua assistenza, perchè in esso non ha ritrovato le garanzie che le 6ono date dalla sua forza armata e che in base al trattato avrebbe dovuto ridurre, se non sopprimere. Ora però che è intervenuto il concetto dell'arbitrato obbligatorio, che permette in modo sicuro, quasi meccanico, di determinare qua l'è l'aggressive, un mutamento è avvenuto in seno al gabinetto jugoslavo, che è pronto a studiare qualsiasi miglioramento del progetto di trattato, purché sia rispettato il concetto degli accordi. Lord Parmoor si assoda completamente ai concetti svolti dali'on. Schanzer, che il patto della Società delle Nazioni rappresenta già di por se stesso un trattato di garanzia, poiché in esso sono sanzionati tanto il concetto della sicurezza, quanto il concetto del disarmo. Tuttavia egli rileva che il patto non è che la leggo e che l'assemblea, e per l'assemblea la Commissione, debbono ora procedere alla redazione del regolamento, e cioè alle modalità di applicazione della legge. Osserva ohe i conflitti internazionali possono essere divisi in tre categorie: quelli che sono suscettibili di una. sentenza arbitrale o che sono i più numerosi : quelli che hanno carattere schiettamente giuridiro e die possono essere utilmente sottoposti alla Corte permanente di giustizia internazionale; ed infine quelli di carattere schiettamente politico, per .1 quali può e dove sussistere la facoltà d'intervento come mediatore del Consiglio della Società delle Nazioni. Il delegato giapponese Fatasdu approva nel suo complesso la tesi di Schanzer, poiché egli pure si eleva contro gli accordi particolari ed afferma che nello stato attuale del mondo il partito -migliore è quello di allo-ntanaisi meno possibile dal patto. 11 Governo giapponese accetta tutti i miglioramenti che potranno essere utili e fecondi, introdotti nella redazione del patto, ma a condizione che non ne mutino le basi esseaziali. La tesi francese ripresa da Boncour L'on. Boncour, in un suo eloquente discorso durato oltre un'ora rilevò che l'idea dell'arbitrato è stata come un lampo nella notte che ha permesso alla Società delle Nazioni di uscire dal vicolo cieco in cui era pervenuta. Infatti sembra ormai che tutti siano d'accordo nel voler iscrivere il concetto dell'arbitrato obbligatorio come prefazione al trattato di mutua assistenza. Al pari dell'on. Schanzer, egli ritiene che il patto contenga i germi del concetto della sicurezza, ma occorre ora svilupparne le pre scrizioni. Qui l'oratore si diffonde a svolgere la nota tesi francese: tutte le nazioni che hanno firmato il patto della Società delle Nazioni, devono contribuire alla garanzia degli Stati che si sentono più direttamente minacciati dalla conclusione di accordi par ticolari e quelli che si sentono al di fuori delle grandi vie che hanno sempre percorso i conflitti europei con un intervento nega tivo, bloccando l'aggressore e con un inter vento positivo, assistendo economicamente e finanziariamente l'aggredito. Boncour os serva che gli accordi particolari che hanno sollevato tante critiche, non meritano di essere così aspramente combattuti, poiché nel concetto francese non devono avere nessuno dei caratteri che avevano gli antichi raggruppamenti di alleanza. Questi accordi particolari devono essere pubblicati dalla Società delle Nazioni e aperti a tutti quegli Stati che intendono aderirvi, di modo che perdano qualsiasi punto di aggressività. L'ultimo oratore della giornata è il norvegese on. Lange che 6l associa in modo assoluto alle critiche svolte dali'on. Schanzer, rilevando che il progetto di trattalo di mutua assistenza impone agli Stati responsabilità gravissime, mentre rinvia ad un tempo molto lontano e non definito un plano organico di riduzione degli armamenti, che pure dovrebbe rappresentare la contro-partita degli ob blighi che gli Stati verrebbero ad assumere, Una smentita italiana A notte tarda la Delegazione italiana comunica : ■ L'on. Salandra, avendo letto la notizia pubblicata dalla Prrss Assortateli circa il preteso intervento dell'on. Mussolini nella discussione dei disarmo, ha dichiarato che detta notizia è assolutamente falsa ».

Luoghi citati: Austria, Corfù, Corfù Vari, Ginevra, Italia, Paesi Bassi