Luogo colloquio del Re con Mussolini al Quirinale seguito da un comunicato del Governo che sconfessa le minacce fasciste

Luogo colloquio del Re con Mussolini al Quirinale seguito da un comunicato del Governo che sconfessa le minacce fasciste Luogo colloquio del Re con Mussolini al Quirinale seguito da un comunicato del Governo che sconfessa le minacce fasciste ROMA, 6, notte. 'AHe 9.40 di stamane, 11' Re è uscito in automobile da Villa Savoia e ai è recato al Quirinale entrando dall'ingresso delia Manica Lunga. Venti minuti dopo compariva in piazza de] Quirinale l'automobile del presidente del Consiglio. L'ori. Mussolini, che era accompagnato dal sottosegretario alla presidenza on. ' Suardo, è entrato nella Reggia per il portone centrale. Il Re lo ha subito ricevuto nel suo studio privato, « il capo dello Stato e il capo del Governo sono rimasti a colloquio per un'ora e un quarto. L'on. Suardo è rimasto ad attendere In anticamera. LMmportanta de! colloquio Sulla visita dell'on. Mussolini al Re si fanno negli ambienti politici della capitala varie supposizioni, ed è evidente che argomento del colloquio ò stata l'attuale situazione generale del paese. La 'tribuna, in una nota Informativa elio, ha destato oggi molti commenti, rileva innanzitutto che è logico che il Ile, assente da Roma da qualche mese, abbia voluto essere informato direttamente della situazione, mentre era doveroso da parte dell'on. Mussolini di informare personalmente Il Sovrano dell'andamento generale della cosa pubblica. E il giornale continua: c La situazione politica del paese deve eseere stata esaminata obbiettivamente. La vna politica della nazione è stata turbata iti questi ultimi tempi dell'Imperversare delle polemiche, perniciose alla tranquillità e alla pace sociale. L'atteggiamento deciso di alcuni nuclei della stessa maggioranza parlamentare, quello più intransigente delle opposizioni, le quali sotto certi aspetti sembrano preoccupate più delle proprie fortune che di quella del paese, hanno prodotto nell'opinione pubbllca un senso di stanchezza e di fastidio, per oul si invoca oggi più che mal una energica decisiva opera di normalizzazione, che conduca al ripristino delle serene condizioni morali e spirituali necessarie al libero ed efficace sviluppo dell'attività nazionale. Hicntrare nelle legalità: questo è il monito, questa l'aspirazione del popolo italiano! Le opposizioni, con l'ordine del giorno di ieri sera, hanno affermato il loro proposito di rimanere nella legalità. Vedremo corno metteranno •in pratica questo atteggiamento nel loro spirito ansioso >. La Tribuna prosegue osservando che, « se l'opposizione rimane soli'A ventino, non contribuirà alla invocata normalizzazione poiché lo sbocco di tutte le controversie politiche è 11 Parlamento » ; poi, tornando al colloquio del Re, La Tribuna conclude : «Dal colloquio odierno tra n Sovrano e l'on. Mussolini è legittimo attendersi una chiarificazione. Senza dare credito alle voci catastrofiche e insensate, e senza prestarci a speculazioni che gli estremisti certamente vi ricameranno sopra, possiamo augurarci che da oggi cominci veramente un nuovo periodo di feconda attività politica, foriera di paco e di riposante cortezza». , Non sì può non rilevare l'importanza di qnesFultima frase, la quale allude evidentemente alla necessità sentita dalla Corona di sgombrare l'orizzonte dalle minacciose nubi, più specialmente addensatesi in questi ultimi tempi, di «seconde ondata » fasciste. . Bellicoso appello de! Fascio romano In realtà, lo spirito bellicoso ebo domina il fasciamo e i suoi dirigenti contìnua a preoccupare vivamente l'opinione pubblica. Ieri 11 Giornale d'Italia richiamava esplicitamente l'attenzione del Governo sulle voci dlffusi3simo di violenze fasciste, che si andrebbero organizzando nella penisola, e mettendo in relazione tali voci con l'annunciato Congresso degli arditi a Roma, Oggi, poi, il segretario politico del Fascio romano di combattimento, Italo Foschi, dirama un appello ai fascisti romani nel quale, dopo avere lodato la lo'ro disciplina, soggiunge: < Dopo il tragico episodio del giugno scorso ci troviamo dinanzi ancora una volta au una situazione simile a quella che legittimò, nell'anarchia statale imperversante, la rivoluzione dell'ottobre del lOiSl] Ci troviamo dinanzi alle stesso formazioni antl nazionali, iomentatrici di anarchia, di dissolvimento; agJ'stessi avversari, i vecchi arnesi .della rinunzia, della dedizione, della pusillanimità nazionale, che, costretti a nascondersi nei primo impeto delle camicie nere, tentano ora, dopo l'episodio doloroso, deplorato, da noi pei pruni, di contrastare il cammino implacabile Sei fascismo verso la suo. mòla fatale. E contro di noi, insomma, quanto di obliquo, di inconfessabile, di equivoco, si annida nega strati più foschi dell'anima italiana. Ma gu avversari dovranno ben presto persuadasi clie indietro non si torna, e clic ogni tentativo contro il regime, volino <xt instaurato dalla rivoluzione, sarebbe destinato ad essere fiaccato da una formidabile forza, se non fosse reso innocuo dalla formidabile base di consenso. Lungi dall'esauriti e morire, la rivota morale della giovinezza italiana, incardinata dal fascismo, ha trovalo ai di la della sua crisi la sua rinnovata potenza, il giuoco defili avversari, anziché indoboluci, ha ingigantito le nostro forze, ha reso più fiere, più ardite, più sicuie le nostre saldissime semere. Ciò non toglie però che in qttest ora, .dell, ulta dagli avversari « torbida e gravida di incognito .. tutti i fascisti devono essere vigilanti o raddoppiare la loro fede ed il loro ardorè e controbattere prontamente ed efficacemente la subdola propaganda avversaria. 1 gruppi rionali devono riordinarsi e me tersi in ordine di battaglia, l" necessario che il fascismo, per difendere l'avvenire della nazione, difenda anzitutto se stesso. I fascisti devono pertanto vigilare coll'ariiia al piede, tjit nreventre con decisione e fermezza 1 offensiva degli avversari, che respingeranno con quella sicura e travolgente energia che l nostri nemici ben conoscono. Mi sono pervenuti dai dirigenti dei gruppi nona'' rapporti che fan presente la grave situazione in cui i fascisti nei quartieri periferici vengono a trovarsi per opera dei sovversivi, che assumono ogni giorno di più un contegno di provocazione e di violenza, mettendo a dura prova la nostra pazienza, che pure ha tradizioni di eccessiva tolleranza, con la ostentata ripresa di attuata offensiva. Per eliminare tali inconvenienti, ho dato disposizioni ai dirigenti per la costituzione di numerose,-'iu:idre destinate a sorvegliare le riunioni eie mosse degli avversari e, ove occorra, a rintuzzare la loro rinnovata tracotanza a salva- rirdla, se non altro, della nostra incolunnpersonale. Il segretario Italo Foschi pròleederà col massimo rigore contro 1 disstuentl che tempo addietro hanno istituito un'organizzazione propria. Collo stesso animo, coll'incrollabile volontà di opporci a tutte le insidie, ad ogni insano tentativo di ritorno al passato, preparatevi eoll'impelo generoso della vostra gagliarda giovinezza alle nu<"'v0 battaglie ed alle nuovo immancibili vittorie! ». L'appello tifi segretario politico del Fa •ciò romano Iih destato viva impressióne Roma, doyo l'ordine pubblico ò perfet 10 e non ai ha alcuna notizia di ripresa sovversiva. Il Giornale d'Italia, con titolo su due colonne, definisci « allarmante » 11 proclama di Italo Foschi ed in un breve commento pubblicato, sulla seconda edizione diceva: « Non lo pubblichiamo perchè tale da tur. bare profondamente l'ordine pubblico (vedi decreto sulla stampa). In pari tempo ci rivolgiamo al Governo, ed in primo luogo ai ministri liberali, per sapere a eh" giuoco si .giuochi. Se si vogliono fare delle ondate, ciascuno assuma la propria responsabilità. CI rivolgiamo ai ministri degli interni e della guerra e vogliamo sapere se vi sono ancora lo Stato, la legge ed il Governo, o ce impera invece una fazione ». !!'coBinnicato governativo Pare che l'impressione prodotta dal proclama del Foschi e l'aspra disapprovazione dell'organo del liberali fiancheggiatori abbiano subito indotto il Governo a rassicurare l'opinione pubblica. Infatti, l'Ufficio stampa della Presidenza del Consiglio dirama il seguente-comunicato, clic il Giornale d'Italia assicura redatto dallo stesso presidente del Consiglio: * Alcune manifestazioni giornalìstiche e a polemiche sono state ritenute da alcuni « giornali come {indìzio di tentativi di « turbare l'ordine pubblico da parte dei a fascisti o di nuclei del partilo fascista, a Tali allarmismi non hanno ragione di h essere. Il Governo ha già dimostrato, e « dimostra sempre più fermamente, la sua « volontà diretta ad impedire qualsiasi « anche minimo turbamento dell'ordine « pubblico, da chiunque provocalo. La nati zionc lavora tranquillamente e desidera « continuare a lavorare tranquillamente. « Sarebbe anclie opportuno che i giornali | « rifiutassero di dare credilo, pubblicali- j « dole, a tutte le voci che sono messe urlati tornente fai circolazione da agenti proci vocatori ». H Giornale d'Italia fa seguire il comunicato da un breve commento: « Cominci 11 Governo a controllare la prosa ufficiale del fasci, noncliè le minaccio contenute nei giornali fascisti, e provveda a che I decreti sulla stampa non si applichino soltanto ai giornali di opposizione che attaccano II governo, ma non minacciano ondate, ma anche ti giornali fascisti ed agli enti fasci-U che leggermente lanciano minaccia le quali turbano il paese e danneggiano gravemente il prestigio del governo. Il paese non vuole violenze e terrà responsabili i ministri che lascieranno fare. Ai fasci di qualunque specie il Governo deve dire sul serio: Di qui non si ipasea ». A titolo di cronaca raccogliamo la voce secondo la quale la prontezza con cui il Governo ò intervenuto a rassicurare il paese ■ del pericolo di nuove violenze si deve mettere in relazione col colloquio avvenuto stamane tra il Sovrano e Fon. Mussolini. Quanto alla vigilanza ded Governo sull'ordine pubblico, Il Mondo chiede se sia I esalto che, come si afferma, Fon. Federsoni ministro degli Interni, sia assente da Roma e chiede pure se questa sia la sta- | gione più adatta per abbandonare la capitale. Le supreme prerogative delia Corona,, L'ambiente politico ed il pubblico continuano ad essere dominati dal nervosismo prodotto dalla situazione interna ed è pertanto degno di nota che II Giornale d'Italia, il quale nei giorni scorsi ha esplicitamente accennato, parlando della permanenza di un Ministero al potere, delle supreme prerogative della Corona, ritorni sul tema della Monarchia. L'organo liberale ricorda che uno dei tratti più salienti della politica di Cavour ò quello dei rapporti coll'istituto monarchico. « Tra i compiti più alti dell'istituto monarchico Cavour poneva quello della difesa e della protezione delle minoranze e di vigilare a che ^ la giustizia fosse assicurata a tutti. D'altra parte Cavour si preoccupò sempre di tenere la Corona al di sopra di ogni contesa di parte e di evitare ogni fastidio al Re ». Venendo quindi a parlare dell'azione della monarchia 11 Giornale d'Italia scrive: t Noi offriamo al mondo un esemplare mirabile di una Monarchia liberale e parlamentare, sicura salvaguardia ereticar:.! dell'uniià e dell'indipendenza nazionali, contro i pericoli del di fuori e contro i risebi e le sorprese della nostra formazione di popolo. Le possibili insidie del regionalismo ed i pericoli che minaccia ancora l'immaturità «iella coscienza popolare di alcune classi sociali. La Monarchia di Savoia mostra dopo il 1870 un processo naturale di sviluppo e di adattamento così trasparente come quello che travaglia 11 popolo italiano nell'assiemarsi una coscienza unitaria ed un'individualità, politica ». E più oltre: « Lo storico ed il giurista ci liberi da delusioni e da amarezze di gelosie partigiane, segua con simpatia la crescente azione della Monarchia italiana, guardinga e cauta sino nelle apparenze di voler imporre al popolo le sue idee personali o i proprii interessi dinastici, ma sempre ferma nel proposito di mantenere la propria autorità in armonia colla base del diritto pubblico nazionale; un'azione che non comprometta con atti inutili e precipitati, il tesoro della sua forma dinastica; un'azione che conosca la riserva e la prudenza, come quella di chi gitta ed assicura le basi solido e durevoli di un edificio. Se chi ha ricevuto questa missione mostra una certa impassibilità dinanzi ol fatale necessario andare delle cose umane, si e perchè sente di essere mio strumento della storia del popolo che rappresenta. La sua fiducia nel senno e nell'equilibrio del paese è senza smarrimenti. Egli è come il pio Enea, che porta sulle spalle U destino del suo pondo e come l'eroe nel poema per l'appurilo delude un po' l'attenzione del lettore clic do lui si attende ad ogni passo una parcla brillante, uno scatto personale, un'azione rumorosa ». la riapertura della Camera e le Opposizioni Abbiamo ieri accennato alle prime voci che circolavano sulla ripresa autunnale dei lavori parlamentari. L'ufficioso Corriere d'Italia dichiara stasera che sulla prossima riapertura della Camera non possono esserci dubbi e che essa avverrebbe u novembre, il giornale >i domanda quindi che cosa faranno le opposizioni. Si (leve notare, tuttavia, clic, sebbene il Governo continui uflicialmenle a merptrarsi indifferente circa la pcrthaueiiza o meno delle opposizioni sull'Aventino, non manca negli ambienti ufficiosi una considerevole preoccupazione sugli atteggiamenti futuri delle opposizioni tenutesi finora ferme sulla dichiarazione del 27 giugno. Nei riguardi della ripresa parlamentare va notata la voce raccolta da un giornale napoletano, Il Roma, secondo il quale nelle alte sfere fasciste e ministeriali si penserebbe ad una chiusura della sessione parlamentare come risposta all'atteggiamento intransigente delle opposizioni. La notizia ha suscitato, come è facile immaginare, una infinità'di commenti, ma bisogna subito dire che essa non trova nessun credito o era ritenuta per lo meno molto prematura anche fra i deputati della maggioranza. E' opportuno osservare che, anche qualora la Sessione fosse chiusa, non si può in alcun modo fare a meno deila ripresa parlamentare in autunno perchè per la fine dell'anno scade l'esercizio provvisorio. Uno degli aspetti più singolari della polemica fascista contro le Opposizioni consiste in questi giorni, oltreché nell'accusa di congiura e preparativi insurrezionali, in quella di mettersi su di un terreno Piegale persistendo nell'astensione dalle sedute della Camera. // Nuovo Paese critica infatti in questo senso il contegno delle opposizioni accusandole di assumersi la responsabilità di qualche evenienza catastrofica. Anche per questa ragione, negli ambienti politici non fascisti, l'ordine del giorno delle opposizioni confermante 'a tattica legale viene messo in molto rilievo e favorevolmente commentato. Per L'Idea Nazionale « il nuovo atto di proroga dell'esilio volontario sull'Aventino non è che una non richiesta riaffermazione di totale impotenza a rappresentare qualche cosa di concreto nella vita italiana: gli oppositori, insomma — dice il giornale nazionalfnscista — continuano a dire che per conto loro non vi è nulla da fare; sta bene! ». Ma notevole è appunto una spiegazione dell'ordine del giorno e dell'immutato atteggiti mento delle opposizioni che si rileva d»l commento del Mondo, il quale scrive: «A nessuno sfuggirà 3'importanza dell'ordine del giorno votato dal Comitato parlamentare delle Opposizioni. Esso contiene una parola chiara ed onesta, la quale, in un'ora torbida quant'altra mai, stabilisce In modo inequivocabile le rispettive responsabilità delle Opposizioni, del Governo e del partito dominante, di fronte alla pace interna e all'avvenire politico del nostro paese. E molto opportunamente l'ordine del giorno, dalla constatazione di quello che è e permane la triste ed anormale situazione interna dell'Italia, trne argomento a riconfermare VonpoTtnnità e l'attualità delle deliberazioni contenute nella dichiarazione del 27 giugno, le quali si concretano poi nella affermazione che non t possibile l'esercizio del mandato politico in un paese soggetto ad una milizia di per'» e mantenuto in permanente e pericoloso disordine dall'oppressione dello stato partito ». Perche e come l'Opposizione resisie All'accusa di illegalismo per l'astensione dalle sedute della Camera, l'organo dell'opposizione costituzionale risponde che, a prescindere dalla considerazione dell'origine della Camera stessa, il normale funzionamento del Parlamento è già annullato di fatto dalla esistenza della milizia e dell'illegalismo, In condizioni che rendono la vita parlamentare una beffa, « Qualora tali condizioni fossero soppresse, come chiedeva la dichiarazione dal 27 gàugno, la motivazione dell'astensione verrebbe a mancare. Invece, nel frattempo, quelle condizioni si sono aggravate, e mentre scriviamo abbiamo sulle spalle il decreto capestro e ai flanchi.il fermento della fazione annata che minaccia l'ondata ». Il giornale rileva che il Parlamento è peggio che nulla, se non rappresenta l'essenza stessa della libertà e della legalità, e precisando le ragioni della tattica delle opposizioni soggiunge: « Si può preferire Primo de Rivera alla Camera dei deputati. Ma fra queste due possibilità bisogna scegliere. Ecco in definitiva il senso dell'atteggiamento delle opposizioni parlamentari, che il paese ha compreso ed ha ratificato. Noi vogliamo chiarire ohe a quel famoso parlamento in oui si rimiprovera alle apposizioni di non intervenire, il capo del governo non si è degnato neanche di dichiarare — per la fonava, s'intende, giacché la sostanza che si chiama milizia annullerebbe la forma, — ohe gli riconosce il diritto di congedarlo. Tutto ciò spiega perchè le opposizioni non possono deflettere dalla linea che si sono prefissa dopo maturo esame della situazione, e perchè esse devono concentrare i loro sforzi sulla formazione di una opinione pubblica, la quale imponga a tutti il rispetto della costruzione e la restaurazione della libertà e della legge. Poiché l'altra parie non rinuncia ad impugnare le armi, le conversazioni dirette sono impossibili e l'opposizione si rivolge all'opinione pubblica, eoe è arbitro superiore e decisivo in un conflitto di tale natura. Ma l'apposizione, nel rivendicare il suo diritto che è il diritto del popolo italiano, ha dichiarato tassativamente e fuori di ogni equivoco la sua volontà di agiire sul terreno legale con mezzi morali e legali. All'altra parte adunque spetta op,gì tutta la responsabilità di quanto possa turbare la pace del paese. Del resto, ogni turbamento folle n criminoso della pace interna sarebbe la tomba 'lei fascismo e il primo fra gli oppositori cui toccasse la sorte del sacrificio di Giacomo Matteotti vedrebbe certo che sarebbe premio sufficiente la terra promessa della libertà e della giustizia ». A proposito della proposta massimalista di estendere l'alleanza parlamentare fra i partiti di opposizione ai Comitati locali, proposta alla quale si sono opposti i popolari e che il Comitato non ha approvato, un comunicato del partito massimalista dice che In proposta stessa non consisteva nell'estendere l'alleanza anche al campo amministrativo. Il comunicato poi aggiunge: < Solo sta il fatto, Invece, che il Partito socialista italiano ha da tempo sostenuto, sostiene e sosterrà senza derogare dal proprio metodo, la necessità di coordinare anche nel paese, mediante la costituzione di un Comitato politico permanente, lo sforzo delta opposizioni cosi ostinatamente circoscritto a] campo parlamentare ».

Luoghi citati: Italia, Roma, Savoia