"Sono le opposizioni che ci minacciano"

"Sono le opposizioni che ci minacciano" Farinacci 'ir/ ri sb "Sono le opposizioni che ci minacciano" La frase di Monte Amiata - Il contr oli o a Ile Banche - Un grave accidente: lo scoppio di una granata due morti e sei feriti. Firenze, 8 mattino. Oggi sono stali commemorati, a cura della Federazione dei fasci, i morti fascisti della nostra provincia. Al Politeama Fiorentino, il segretario provinciale, tenento Nenciolini, ha presentato ni pubblico l'oratore muoiale on. Roberto Farinacci. 11 deputato di Cremona ha pronunciato il seguente discorso: « Sentivo il bisogno di venire fra voi, ma non ho potuto fare questo prima, per le necessità del partito che mi obbligano a vivere a Roma, per seguire quotidianamente l'atteggiamento delle opposizioni cho ogni giorno ho l'obbligo dt digerire, e per seguire d'altra parte la campagna giornalistica che, se fa del malo all'intorno, non può faro del bene, ne giovare all'estero. Sentivo il bisogno di essere in mezzo a voi, specie in questi ultimi tempi, perdio so mi sento fortemente odiato e avversato, il mio cammino ó deciso. Nò io'verrò per fare la speculazione col parlarvi dei nostri morti perché, quando siamo sorli, tutti sapevamo clic bisognava lottare nel sangue. Piangere perciò il nostro passato sarebbe <rinunciare alla nostra fedo. Possiamo però esprimere austeramente il nostro dolore. Oggi, commemorando ì morti della Toscana, commemoriamo tutti i nostri morti per l'idea: tutti, dal Piemonte alla Sicilia. Di tutti essi aleggia su noi lo spirito. Sono i 26 morti di Cremona, i 46 di Romagna. Sono tutti presenti, insomma, i nostri tremila morti ci insegnino essi il nostro camminò. Il delitto di Roma c Si è detto cho il fascismo ò isolato dal paese, a me sembra invece cho siamo in troppi i.ol paese. Lo nostre forze non sono diminuite; abbiamo perduto qualche consenso interessato e no abbiamo guadagnati nitri di purezza. Perchè abbiamo potino affrontaro la bufera? Quando ci si diceva clic un partito o l'altro agiva sul terreno nazionale e elio bisognava accettare la stia collaborazione noi ci opponemmo. .Non li abbiamo voluti. Uopo il delitto di Ruiun, delitto che non può appartenere al nostro partito, se non fossimo stati oggi unicamente fascisti noi avremmo subito una crisi profonda e non avremmo potuto vincere la tempesta scatenatasi contro di noi. Saremmo stali in balia dei partiti e del Parlamenti-). Voi seguito attentamente la campagna che ci muovono gli avversari, l'.ssi ci accusano tli una politica violenta o di voler rovinali: il fascismo perchè noi non vogliamo accettare la collaborazione. Cosa intendiamo per la collaborazione? Anche attuai niente al Governo ci sono uomini cho non sono fascisti, ma sono buonissimi italiani e il fascismo accetta volontieri quei collaboratori, uomini capaci, tecnici, quanti possono rendersi utili al bene della nazione. Noi non respingiamo nessuno. Nella mia provincia non ho respinto nessuno. Uomini non fascisti che volevano rendersi utili alla regnine sono stati da me continuamente invitati a collaborare, ma quando chi deve colla Dorare con noi sono i partiti che nel '19 e nel '20 condrcevano l'Italia alla rovina, allora noi siamo nettamente contro di essi, siamo nettamente divisi. «Cosa vuole l'opposizione? Essa voleva e vuole Io scioglimento della Camera e lo scioglimento della Milizia. So avessimo fatto una politica diversa avremmo sciolto la Camera e sciolto la Milizia, ma avremmo detto ai militi: ritornate e riformato io squadre d'azione (applausi vivissimi). Oggi, tutta la prooeeiiaziono dei nostri avversari è per la manomissione della costituzione. Ma furono proprio quei partili che oggi si licitano e specialmente il partito popolare clic nel 1922 avevano nel programma dello vesto riforme costituzionali. "Inserire la rivoluzione nello Stato,, « Oggi loro passano per costituzionali e ci denunciano di essere contro la Corona, solamente porche noi dichiariamo di voler inserire la rivoluziono fascista nello Stato e vogliami) anche cho lo Slato possa controllare per l'avvenire l'esercizio della stampa, non con gli attutili decreti, ma comunque eseguire questa funzione perché, so iti stampa, ripeto, non diinneggia all'interno, danneggia certamente all'estero, porta a perturbamenti nel barometro della finanza, può produrre insomma un grave disagio nel paese. Ma con questo non vogliamo togliere la libertà al popolo. Vogliamo pure il controllo sulle banche, o clie le banche vengano controllate perchè la potenza finanziaria può portare perturbamenti gravi alla vita del paese, valga l'esempio della Banca di Sconto. Questo vogliamo, e non è tutto. Noi vogliamo evitare gli scioperi, vogliamo che i sindacati siano controllati dallo Stato, vogliamo insomma veramente normalizzare c imporre la forza dello Stato a tutti indistintamente i cittadini. a Oggi ti Firenze ò convocato un convegno di liberali. Voglio sperare che costoro comprenderanno l'importanza del momento c ntisiirenmiio il loro atteggiamento, Nel Governo attutile c'è il liberale on. Sai-rocchi, elio il fa¬ scismo si onora di aver chiamato al Governo. Esso è uno dei liberali degni della nostra ammirazione. Ma quando il liberalismo è rappresentato da un reazionario invincibile come il senatore Luigi Albortini ; quando un uomo non ha sentito la necessità di protestare contro il Governo di Nitti, quando veramente si voleva riformare lo spirito della Costituzione, si voleva aprire la successione alla repubblica di Modigliani, quest'uomo non ha avuto insomma il coraggio di protestare. ; « Siamo perciò liberali, se liberale significa operare per il bone del paese, siamo antiliberali sa il liberalismo può danneggiare il paese; siamo socialisti so socialismo vuoi dire bene sociale, siamo antisocialisti se socialismo vuol dire odio di classo; siamo democratici so per democrazia si intende Stato forte, siamo antidemocratici se per democrazia si intende demagogia faziosa c avvelenamento del popolo; siamo antidemocratici se democrazia vuol dire sputare in faccia ai soldati d Italia e aprire le galere al disertori. La battaglia delle Opposizioni « Oggi c'è una certa tranquillità nel paese, c'è un certo benessere. Quest'anno voi avete visto che le condizioni atmosferiche non sono state per noi felici. Il raccolto, forse, non è stato pari a quello degli anni scorsi. Orbene, però, nelle officine dove il sole non penetra, si lavora e si produce sempre con lena maggiore. Lo Stalo è forte perchè lo Stato ha la sua milizia. Il Governo è fascista, e la milizia è perciò fascista. Ma l'interesso è soprattutto della nazione, perchè il fascismo non è un partito, è un movimento nazionale. Facciano pure lo leghe italiche, noi non possiamo crucciarci. Il fascismo ha scavato un burrone che lo separa da tutti coloro che si sono allontanati da noi, anello da co'oro che parlano in nome di una patria tli cui noi ci dichiariamo umili servitori. Non noi miuacciamoi Sono lo opposizioni che ci minacciano. Esse oltraggiano i nostri morii da oltre tre mesi. Sono le opposizioni elio continuano a provocare il fascismo. Si avvicina, l'inverno o farà freddo certamente sull'Aventino. Converrà scendere al piano, e le opposizioni tivranno allora finito di recitare la loro farsa. Ho letto noi vostri cartelli un invito al duce di sciogliervi le mani. Ma perchè vo le dovrebbe sciogliere? Per marciare contro i giornali? Contro della carta? Quando le. opposizioni affrontassero veramente la battaglia, allora faremo quello che ha delio il Presidente del Consiglio a Monte Amiata (applausi, generali. Grida di «l'Iva Farinacci!*. L'ovazione dura gualche minuto). t Percnè l'opera degli avversari è quella di voler stancare il fascismo con l'episodio singolo, il fascismo deve essere vigile e deve affrontare il nemico, non più con la minchioneria o la generosità del passato, perchè so noi avessimo voluto o se avessimo fatto la rivoluzione sul serio, oggi non saremmo qui a discutere. Bisogna vigilare, e soprattutto guardarsi dallo coltellate alla schiena. Questa è la parola d'ordine. Cosa sperà l'opposizione? Spera di creare la successione al governo con una dittatura militare, come se l'esercito potesse proteggere e difendere un giorno quei partiti che nel '19 e '20 non impedivano che lo si insultasse, come so l'esercito potesse combattere il fascismo che lo ha valorizzato e innalzato. Nessuno ili voi vuole ritornare a quei tempi in cui il soldato veniva calpestato e ferito. Se uh glorilo questo diritto saero venisse menomato, noi correremo in difesa e alla riconquista dì esso. Allora lancierenio conio ima volta il motto fatidico: O Roma, o morte! ». Un applauso scrosciante saluta la fine del discorso Farinacei da noi riferito testualmente. All'uscita si forma un corteo che accompagna l'oratore fino all'Hotel Savoia. La cerimonia per la commemorazione dei morti fascisti è stata funestata da un gravissimo accidente. Mentre si compiva l'adunata fascista in piazza Montana per formare il corteo cho doveva recarsi al Parco della Htmetnbrnnza dedicato ai caduti fascisti, nella sede del fascio, situata nella stessa piazza, scoppiò una granata cho uccideva due avanguardisti o ne feriva altri sei. Comi* è facile immaginare, l'esplosione violentissima produsse una viva impressione. Si credette da principio che si trattasse di un attentato. La voce si è diffusa rapidamente, ma in breve si è potuto accertare cho si trattava semplicemente di una disgrazia. Secondo gli accertamenti eseguiti dalla polizia e dalla magistratura, ecco come si sarebbe svolto il tragico episodio. Diversi avanguardisti si erano riuniti in una stanza della sedo del fascio al secondo piano, in attesa del corteo. Kssi si misero a scherzare con un proiettilo da cannoncino da trincea da 37 inni. Ad un corto momento, non si sa ancora precisamente per nunle ragione, il proiettile esplodeva. Lo scbeggle colpivano la comitiva, degli avanguardisti o uccidevano duo di essi. I morti sono: Enrico Pezza ili Ferdinando di 10 anni, studente e C'impari Kdoardo, pure sedicenne. Vi sono sei feriti, guaribili in una ventina di giorni.

Persone citate: Comi, Enrico Pezza, Iva Farinacci, Luigi Albortini, Modigliani, Nitti, Roberto Farinacci