La scena dell'aggrazzione Amendola ricostruita Indagini complementari sogli imputati e il delitto

La scena dell'aggrazzione Amendola ricostruita Indagini complementari sogli imputati e il delitto Il processo ."Matteotti La scena dell'aggrazzione Amendola ricostruita Indagini complementari sogli imputati e il delitto Roma, 8, mattino, I magistrati della seziono d'accusa, incaricati dell'istruttoria Matteotti, vanno in questi giorni, secondo quanto 6i dice, raccogliendo altri elementi per confermare la premeditazione del delitto. Una delle ultime testimonianze, come accennammo l'altro ieri e precisamente quella dell'on. Todeschini, dovrebbe provocare un confronto con un individuo il quale nel giorni precedenti l'assassinio di Matteotti avrebbe, in via della Stelletta, indicato questi a persona che si interessava vivamente di conoscere di vista il deputato unitario. Chi era questa persona cui interessava tanto conoscere il Matteotti, ma soltanto di vista? Non sarebbe forse rintracciabile tra alcuno degli attuali imputati quali esecutori materiali del delitto, detenuti a Regina Cocli ? I precedenti e la scena del delitto Secondo vari indizi cho si sono potuti raccogliere, risulterebbe poi che i sicari sarebbero stati cercati in vario Provincie; in quella di Caserta, ad esempio, dove il comm. Cesare Rossi aveva amici a lui ligi. Il fiduciario di una personalità fascista^si sarebite rivolto ad un volenteroso organizzatore fascista perchè vedesse di trovargli tre uomini vigorosi e capaci per una azione punitiva, (cosi avrebbe detto), nel riguardi del Matteotti Ma l'organizzatore avrebbe risposto che egli avrebbe aderito ad aiutare l'impresa so si fosse trattato dì una delle solite spedizioni contro i giornali o di darò una semplice purga ma che non era disposto a lasciarsi coinvolgere, sia pure indirettamente, e lasciare coinvolgere i suoi uomini in-una azione che gli veniva prospettata con tali caratteri di gravità c concluse : « so la sbrighino i fascisti di Roma ». Inoltre le ultime dichiarazioni di Gennaro Abbatemaggio, il triste eroe del processo Cuocolo, confermano che il Rumini andava corcando ed assoldando uomini per aumentare gli agenti della Ceka in genero e per la spedizione contro Matteotti in specie II sòpraluogo al Lungo Tevere Arnaldo da Brescia ed alcuni atti dell'istruttoria, sempre stando alle voci che circolano a palazzo di Giustizia, avrebbero pure portato all'accertamento di circostanze tli rilevante importanza. Sarebbe stato stabilito intanto cho il vetro anteriore dell'automobile sarebbe veraniente stato rotto a calci dall'on. Matteotti appena egli fu cacciato nell'automobile stessi Ed è stato accertato, come già sapete, cho uno degli aggressori, il quale era ad una certa distanza, riusci a saltare stili automobile quando questi era già in moto e sul punto di fuggire in corsa verso il ponte proposito della versione secondo cui Matteotti sarebbe morto soffocato, persona competente ci assicurava che essa sarebbe assolutamente insostenibile. Nella colluttazione violentissima nell'interno della vettura può darsi che i sicari abbiano strappato di dosso al Matteotti la giacca e glie l'abbiano avvolta intorno al capo o anche senza togliergliela completamente glie la abbiano rovesciata di sopra ed intorno al capo. Uno che ha esaminato attentamente la giacca stessa ci ha riferito che egli ebbe l'impressione di vedere nella fodera interna lo traccio del naso e della bocca della vittima come se la storta vi tosso stata premuta e schiacciata contro il volto cosi forte da riportarne una specie di impronta. , , , Ma si tratta di pure impressioni che potrebbero essere frutto di suggestione e cho non pare siano condivise da altri. Ad ogni modo, non sarebbe stato questo inviluppo della giucca intorno al capo, sia pure cola pressione sugli organi respiratori che avrebbe provocato la morte di Matteotti, ma sarebbero stato invece le ferite, i colpi di coltello o pugnale o lima, dei quali si sareb; bero riscontrate traccie nei pantaloni e nei resti del cadavere all'inguine destro. E può anche darsi ohe la giacca sia stata involta c premuta intorno alla testa della vittima quando questa era già cadavere. A dissipare molti dubbi in proposito sarebbe utilissimo il ritrovamento degli altri indumenti di Matteotti e particolarmente della camicia o delle mutande. Taluno dice che questi potrebbero tuttora trovarsi presso un individuo che avrebbe avuto rapporti cogli assassini noi giorni che precedettero il delitto o questo taluno afferma che il Volpi potrebbe saperne qualche cosa. Qunnti furono gli assassini? Albino Volpi è quello che meno di tutti gli altri, dopo il Thierscheld avrebbe resistito alle contestazioni dei magistrati inquirenti, ma le sue confessioni non sarebbero ancora complete. Tra l'altro, mentre si sarebbe potuto determinare non solo che egli si 1rovav<i nella fatale Lancia, ma anche il posto che v« occupava; resterebbe misteriosa la questiono del telegramma ricevuto da lui a Milano da Roma, telegramma col quale, por mezzo di una frase convenzionale, si sarebbe richiesta la sua partecipazione al delitto. E' il caso tli notr.rc che, nel telegramma stesso, la frase convenzionale dichiarava un contratto di pubblicità e cho il Filippelli. sino alla vigiliti di diventare direttore del Corriere Italiano si erti occupato di pubblicità. Il Volpi, chiamato dal telegramma in questione, fu veduto a Roma nei giorni che immediatamente precedettero il delitto in compagnia sìa del Dumini che del Filippelli. e piebscscncggaozPgpaCnmtcnvArldMgvpfcmflsuuvmAddclvagcptgilgtqeanncicOggi il Sereno pubblica: Ma qualche cosa di piti grave le nostre indagini ci permettono di stabilito. Gli esecutori materiali del delitto furono sci, compreso lo chauffeur della Lancia. Di questi sono stati arrestati Dumini. Vplpi, Viola, Poveromo. Del Thierschold si sa che egli all'ultimo momento, poiché il Dumini diffidava di lui, fu allontanato. Sul Putato si nutrono dubbi che abbia potuto partecipare al delitto. Il Putato, che pure ha ammesso di aver saputo che si preparava un'azione contro Matteotti, ha dichiarato che egli non vi partecipò ed ha cercato anche di provare un alibi rifercntesi al giorno ed all'ora in cui il delitto fu consumato. Ha aggiunto di aver limitato la sua opera mi accompagnare mercoledì sera il Thierscheld alla stazione", di averlo fornito di biglietto ferroviario per Milano o non per la frontiera. Per il Tezza, altro detenuto a l'.egina Coeli sussisterebbero elementi analoghi a escludere la sua diretta partecipazione al delitto. « Mancherebbero quindi due assassini: uno dovrebbe ossero il Panzer!. E l'altro? C'è chi afferma che, l'altro sia il «fedelissimo ed abilissimo chauffeur » Il quale, sarebbe stato identificato, ma che si sarebbe anche allontanato in tempo, prima ancora dello stesso Volpi. F. rhe il chauffeur sia latitante si sniega, ,mclie col fn'.to. che non si è stabilito chi dogli arresimi abbia pilotato la famigera tri r Lancia » giacché, persona che può sipario, ha escluso che al volante si potcssa trovare, cunie fu detto, il Dumini ». Una perizia - Il sopraluogo per Amendola Per oggi allo 13, il comm. Del Giudice e Tancredi hanno cunvocato nel loro gabinetto i patroni degli imputati e gli avvocati di parte civile per determinare I quesiti base di una perizia entomologica che sarà affidata al professore Giulio Alessandrini. Riguarda questa l'esame degli insetti trovati nei resti umani, nella fossa della Quartarolla c sul terreno intorno pregno dei succhi cadaverici. Come è noto nei cadaveri si sviluppano uova e larve di inselli diversi a seconda dei vari studi della putrefazione, e caratteristici di ciascun stadio, per cui dalla presenza di tale o tal altro insetto si determina il tempo derOTSo dalla morto e lo studio stesso della pritrefnzione. Lu perizia in questione, alla quale si annette notevole importanza sar?br.9 ntrc-lla a stabilirò se i resti umani trovati n*lla fossa _. della Quartarella siano passati naturalmente e regolarmente attraverso i successivi stadi putrefattivi. . ., Per ciò che riguarda le istruttorie minori, ieri mattina alle ore dieci, come era/tato stabilito, il giudice istruttore aw. Occhiuto e il sostituto procuratore del Re, nvv. Properzi. col cancelliere, si sono recati In via irancesco Crispi per la ricostruzione dell'aggresslo. no dell'on. Amendola. Erano presenti l'avvocato Danesi, difensore del Volpi, il pento in. gegnere Frnmollni che è stato incaricato degli accori amenti tecnici, eri i testimoni della aggressione. 11 servizio di ordine pubblico ora diretto dai vice-questore comm. Andreaz. zi. L'on Amendola non è intervenuto. Il sòpraluogo è incominciato da via Porta Pinciana, e precisamente all'allozza col iisgozio per ri forni monti di automobili N. 10. presso il quale si fermò l'automobile degli aggressori. Il proprietario del negozio signor Cardinali, ha detto che l'automobile sosto dinanzi al suo negozio nel contro della strada, ma poiché da quel punto non si scorge il portono della casa dovo abita l'on. Amendola, cosi gli aggressori fecero sposlaro 'a mticchlna di circa due metri, appunto per potere vedere il portone dal quale doveva uscire Amendola. I magistrati, gli avvocati ed il perito, recatisi al portone stesso, unércorsero la strada che fece già l'aggredito. Il portiere della casa di via Porta Pinciana n. 4, Attilio Masetli, ha narrato elio la mattina della aggressione egli vide presso il portone ne individui. Avevano atteggiamento sospetto, <?d il portiero credette opportuno chiederò loro chi fossero. «— Siamo agenti » — rispose uno dei tre. * —Ma che cosa fate? ». « Siamo di servizio. Avreste già dovuto cc. corgervene ». Il Masetti ha aggiunto poi che in un primo momento egli, credette che i tre agenti fossero li per vigilare alla sicurezza dell'on. Amendola, come avveniva quando questi ora ministro delle Colonie. Egli vide poi uscire l'ori, Amendola ed i tre seguirlo ad una ventina di metri di distanza. Poi avvenne l'aggressione. I magistrati si sono fermati nel punto preciso dell'aggressione. Amendola fu prima colpito mentre passava davanti ad un negozio, di antichità, sul lato destro della via Francesco Crispi, Alle prese cogli aggressori che lo colpivano alle spalle, tento respingerle e liberarsi. Egli attraversò la strada raggiungendo il negozio di apparecchi fotogralici Br.ugna, nel quale» grondando sangue por le ferite riportate al capo, riuscì a riparare c dove, ricevette la prime, cure. E nel negozio Brugna, ieri mattina è stata redatta la seconda parte del lungo verbale del sopraluogo mentre venivano interrogati due testimoni che soccorsero l'on. Amendola, e cioè i signori Renato Brugna e Michelangelo Boschero. Indi sono stati interrogati altri testimoni, mentre il vicequestore veniva incaricato di fare indagini e accertamenti E' .stato notato il fatto che alcuni testimoni i quali, interrogati nel giorni immediatamente susseguenti all'aggressione avevano dichiarato di non saperne nulla o quasi, evidentemente intimoriti da chissà quali moniti impartiti chissà da chi, ieri invece, dopo tanto tempo, ed essendo i principali aggressori dell'on. Amendola in carcere, sono stati pronti a parlare ed hanno riscattato il loro silenzio di allora con lunghe, particolareggiate deposizioni. Il sopraluogo, gli accertamenti e gli interrogatori ad esso connessi sono terminati dopo le 12,30. In memoria di Matteotti t di Oldanl Mita .0, 8, mattino. Una cinquantina di operai, uomini e donne, specialmento donne, si sono recati ieri,domenica, alla tomba del tramviere Oldanl a deporre una corona di dori con dei ritratti di Matteotti. I carabinieri intervennero, sciolsero i dimostranti senza incidenti e procedettero al sequestro dei ritratti di Matteotti, nonché di alcuni manifestini che si distribuivano intorno, e cho paro commemorassero ili morto.

Luoghi citati: Caserta, Milano, Roma