Clamoroso furto di oltre mezzo miliardo all'Officina governativa di carte-valori

Clamoroso furto di oltre mezzo miliardo all'Officina governativa di carte-valori Clamoroso furto di oltre mezzo miliardo all'Officina governativa di carte-valori L'inchiesta condotta da aiti funzionari della Pubblica Sicurezza e della Finanza — Numerosi e rigorosissimi interrogatori » Parecchi arresti Una notizia di gravità -eccezionale circolava in città ieri sera, un po' misteriosamente, quasi sussurrata da conoscente a conoscente, in n'articolar modo fra persone che si occupano di Finanza o di Borsa. Si era dapprima, in giornata, sparsa la voce di una severa inchiesta in corso alla nostra Officina governativa di Carte Valori, ma se no ignorava completamento il motivo. Era noto solamente che un Ispettore generalo della Pubblica Sicurezza era venuto direttamente da Roma per compiere Ja delicatissima indagine c che il Direttore generale della Finanza si trovava anch'egli nolla nostra città per lo stesso scopo. Le cause che possono far muovere certi pezzi grossi sono sempre di gravità indiscussa, si diceva a commonto della presenza do? duo alti funzionari a Torino, ma non se ne sapeva di più. Tanto l'Ispettore generalo di Pubblica Sicurezza, quanto il Direttore della Finanza si erano a più riprese recati all'Officina governativa di via Carlo Alberto e dopo aver lungamente conferito col direttore della stessa gr. uff. ing. Enrico Monti, avevano visitalo i laboratori soffermandosi speciaJmente nei magazzini. Vennero pure chiamati ed interrogati a lungo numerosi capi-reparto od impiegati.- > Lo domande alle quali essi rispondevano non illuminavano però gran che gli iuter- nnLipvntssnsaVrschiesta. Sembrava che i funzionari volessero rendersi conto sulla minore o maggior possibilità di asportare clandestinamente materiale dai locali, i E' noto come, per la delicatezza ed il valore che rappresenta quanto si trova noi magazzeni, questi locali siano soggetti ad iiina severa e continua sorveglianza e litari con baionetta inastata. I carichi stessi che debbono regolarmente partire per Roma subiscono, prima di essere posti sui cainious, replicati controlli e si avviano sempre ala ' staziono sotto buona scorta. Noi stessi, che qualche tempo addietro 'abbiamo avuto occasiono di visitare l'Officina, abbiamo potuto toccar con mano quante precauzioni venissero prese perchè le preziose carte filogranato, i titoli, i biglietti di Stato ivi confezionati, si trovassero sempre al sicuro. Gli operai non potevano recarsi da un laboratorio all'altro senza giustificati motivi c all'uscita dello ^tabilimento venivano frugati. La regola era uguale per tutti, anche per quelli, che ;ia molti anni servendo nell'Officina, avevano data prova non dubbia di spiccata onestà. I magazzini della carta filogranala" noi rogati sullo cause di quella improvvisa VaAi lte«me, daltra parte, lo entrate e le uscite^dallo stabilimento siano invigilate da mi-lwssne non fornivano merce per la lavorazione so non dietro conseguii di apposito « buono ». La carta .veniva pedata alia consegna ed i biglietti od i titoli stampati con essa, anello quelli elio per qualche accidente tipografico od altro, ri.wiltavnno di scaa'to, venivano riposati dopo. I due pesi dovevano essere assolutamente' uguali. In questo si andava fino allo senyalo, come a pesare dell'oro. E si trattava infatti dell'equivalente del nobile nielaMo. Per gli scarti veniva redatto apposito -wrbalc, poi essi erano bruciati, ad epoche .fisse, da una speciale commissione. Con tante e tali precauzioni t~i poteva esser certi che furti non ne sarebbero avvenuti mai. Ma quali o quanti o stacoli non sa sormontale certa gente che .ha messo a-servizio del male tutta la pror-via intelligenza ? V^Ncllo .scorso anno, in seguito all'arresto a Milano ed al sequestro di ingenti ivomnio in biglietti falsi, que.iila Questura .Y-veva accennato al dubbio che essi provenissero dalla nostra Officina Carte Valori. La t'.osa venne smentita in modo assoluto daUa Direziono di Torino, che appunto accennarla a tutte le sicure misure precauzionali prese, ed al fatto indiscusso che i conti dei magazzini quadravano perfettamente, ciò elio escludeva in modo indiscutibile la ^^',n „„-,» -, , , Questa volta il furto che sembrava im¬ mancanza di carta stampata o da stanici possibile a compiersi c stato perpetrato, e la somma rubata asconde addirittura ad una somma sbalorditiva. Si parla di una cifra oscillante fra il mezzo miliardo ed il miliardo ! In qual modo è stato sottratto dai magazzini ininterrottamente vigilati il prezioso carico ? Di quali mezzi si sono servili i ladri per asportarlo? ^ Quando si ^ al lume ed al w,. valori «„„i„oi»„fi „ *.u n;t^ „L„; che valori equivalenti a tali cifre corrispondono, yien fatto di pensare a qualche macchinazione veramente prodigiosa. Forse che, sa,psndo guai-date le porte, gli organizzatori dell'audacissimo colpo abbiano scelio la via meno usata : quella dei tetti ? Indubbiamente un camion od un'automobile ha servilo a trasportare la voluminosa e preziosissima refurtiva. Dove ? E chi può saperlo ? Chi ha orga^" nizzala una faccenda di questo genere avrà studiato accuratamente in tutti i particolari tutto quanto occorreva fare per sottrarre, alle incvtabili ricerche chela scoperta di un furto di tale mole avrebbe indubbiamente provocate con insolita od eccezionale alacrità., il provento dell'audace colpo. Risulta ora che anche funzionari della nostra Questura sono da due giorni occupati di indagini scrupoloso per dipa¬ Le condizioni edilizie dell'Officina Carte Valori, dal lato della vigilanza avevano^ nare larruffata matassa e chiarire il mstero che ancora incornile su questo eccezionale furto. Numerosi impiegati delle officino stesse vennero nel pomeriggio di ieri lungamente interrogati e veniamo informali elio sono stati operati numerosi arresti. Vennero infatti veduti passare per le vie cittadine, carrozze pubbliche che accompagnavano gli arrestati alle carceri giudiziarie a disposizione del Procuratore del Re. L'operazione di questi arresti furono quelli che chiarirono l'enigma della misteriosa inchiesta. Anello perchè — cosi ci è stato possible apprendere — sarebbero state operate alcune perquisizioni domiciliari, le quali però non avrebbero dato alcun risultato positivo. Lo famiglie degli arrestati parlarono, si consigliarono ; i mormorii prima sommessi divennero .voci e si divulgò infine la notizia del colossale furto allo Carte Valori che ieri sera era oggetto in qualche ritrovo di molti commenti. Scoperto il fatto venne subito informato il Prefetto grand'uff. Dezza c, di urgenza, la Procura del Re. Alcuni magistrati si misero tosto in contatto colla Questura per le indagini e gli Uffici superiori a Roma vennero informati del coi'so dell'inchiesta che è seguita con grandissimo interesse. fatto pensare in passato alla costruzione di A'Ti nuovo edificio costruito appositanienvìO per tale uso. Si ricorda anzi ."he tale ^ostruzione il cui progetto era stato già ap\)rovato dal Mnistero, era stata stabilita iu dipendenza della convenzione per le permuto intervenuto nel 1904 fra l'Aramini-:;ra:'cionc militare ed il Comune di Torino^L^'area prescelta era situata nei pressi' deMVi vecchia Barriera di Francia. I lavori di costruzione della nuova officina vennero infatti intrapresi e lo stabile fu costruito tt.no all'altezza del primo piano ; senoncliè sopravvenuta la guerra ed il conseguente inorine rincaro dei materiali e della mano d'opera si impose la sospensione dei lawori, poiché il costo dell'opera sarebbe risultato di troppo superiore allo previsioni. Se la nuova Officina di Carte-Valori fosse sorla, come dovewa sorgere, isolata dagli altri stabili od avesse quindi potuto avere, come lo carce.vi, una sorveglianza esterna militare adeguata, un furto consimile non avrebbe certamente avuto a deplorarsi. Lo indagini proseguono intanto attivissime ed ininterrotte da parte della Magistratura, della PoliziVi e dal Corpo di Finanza.- Ma, come è facile immaginare, si mantiene in proposito un riserbo assoluto. ^ ' vd6rgpssasdsqdpsatidnhduscprsotg(CrpcelcdpfpmmvpaoaiIt

Persone citate: Aramini, Dezza, Enrico Monti

Luoghi citati: Comune Di Torino, Francia, Milano, Roma, Torino