Le responsabilità degli incitamenti alla violenza denunciate dalle Opposizioni

Le responsabilità degli incitamenti alla violenza denunciate dalle Opposizioni Le responsabilità degli incitamenti alla violenza denunciate dalle Opposizioni La " medaglia d'oro,," Ponzio di San Sebastiano, dopo il colloquio con Mussolini, ribadisce la propria adesione all'iniziativa di Sem Benelli e dichiara di non deflettere di una linea I commenti alia " Commissione dei 15 „ per la riforma dello Statuto ROMA, 5, notte. Tra la persistente diffidenza dei liberali fiancheggiatori e il fermo atteggiamento delle Opposizioni da una parte, e l'intransigenza fascista dall'altra, la situazione politica rimane statica. Ma già L'Impero ha invocalo dal duce clic si sciolgano le mani ai fascisti, e le voci di seconda ondata corrono per il pubblico. Le voci che corrono e le trovate dell'" Impero „ Stasera il Giornale. d'Italia richiama la attenzione del Governo su quello che si andrebbe preparando. L'organo dei fiancheggiatori ama credere clic si tratti di colpi in bianco, ma paria tuttavia esplicitamente dei preannunzi — che si vanno sussurrando in alcuni ambienti — di una prossima ondata, Ja quale dovrebbe consistere semplicemente nella soppressione di un corto numero di personaggi incomodi, dopo di che il fascismo dovrebbe rimanere senza oppositori. Ora il giornale liberale osserva: « In questo toma sarà, bene ossero ciliari. Che cosa c il uosirtello Congresso degli arditi che si devo tenore a l'orna? Clio cosà rappresenta il tentativo che «i va tacendo di fare venire nella, capitale qualche migliaio di presunti od aulontici arditi colie relativo diviso? E olio rapporto ha questo lavorio collo voci, mollo insistenti in questi giorni, che sarebbe prossimo il nuovo scatto fascista rivolto a f;'f tacere jiomini c giornali non amici del regimo? So si tratta di un nuovo bluff a, comunque, se il presidente del Consiglio — corno, amiamo credere - - è contrario a queste intrapreso, di cui parlano in termini abbastanza aporti i giornali dell'oltranzismo fascista, ebbene vejiga la parola l'assicuratrice.. Il ministro dogli interni ed il ministro dolla guerra, nonché i ministri che noi Governo nupprest'iitiino la tendenza liberalo, siamo sicuri sentiranno il dovere di ficcar il naso a fondo in questo voci, chi! riferiamo non per spirilo allarmistico, ina per mettere sull'avviso coloro elio devono opporsi allo follie dell'oltranzismo fascista. L'on. Mussolini ammette di avorc avuto amarezze o noie in grandissima quantità dal fascismo, ma dico di averne avuto altresì prove solenni di fedeltà. Stia attento di non avere altro amarezze od altre noie, forse irreparabili, perchè di violenze il paese assolutamente non ne tollera! ». Questa pubblicazione del Giornale d'Italia, che accenna senza perifrasi al Congresso degli arditi in Roma, ha fatto molta impressione nei circoli politici romani, ed anche nel pubblico. Del resto, anche oggi, L'Impero invoca che si ritorni ui sistemi medievali, cioè alle pene corporali per i efittivi sudditi del Re e della Patria, aggiungendo: « Ci pensate allo spettacolo di un Amendola in berlina presso la colonna Adriana, fatto segno agli sputi od ai molleggi dei linoni quiriti; o a lineilo di un Alhertini, esposto al sole eri al ventò in ima graziosa gabbia di ferro, r'iio. por esempio, potrebbe essere murata sulla facciala di Palazzo Chigi; od a quello di un Turati trascinato nudo (so si potesse vincere il pudore dei nostri occhi) in coda di eavallo da piazza Venezia a piazza del Popolo? ». L'ordine del giorno delle Opposizioni Si ò riunito pertanto oggi a Montecitorio il Comitato parlamentale dello Opposizioni. La riunione odierna, che continuerà domani, era stata indetta per esaminare la situazione in rapporto agli avvenimenti che si sono verificati dopo l'ultima adunanza del Comitato stesso. In questi giorni si era parlato dell'eventualità di costituire un Comitato delle opposizioni allo scopo di collegare le direttive dei vari Comitati locali delle opposizioni stesse, che vanno sorgendo in molte città. In tal modo si sarebbe costituito un Comitato centrale delle opposizioni, di portata più vasta di quello parlamentare, che è costituito dalle rappresentanze dei gruppi parlamentari di Opposizione. La proposta di questa nuova organizzazione era di origine massimalista; ma non appena è stata ventilata, sono apparse le difficoltà ed anche l'inopportunità, per l'attuazione pratica della proposta stessa, di un vasto collegamento di correnti politiche a carattere diverso, che possono essere uiiilo sul terreno parlamentare per un'azione negativa, ma che per la particolare lisonomia di alcuni partiti non consentono intese più larghe. Nella riunione odierna del Comitato delle opposizioni la proposta e stata portata in discussione dal rappresentante massimalista on. Oro Nobili: ma, come era prevedibile,' il Comitato si è trovato d'accordo nel riconoscerne l'inopportunità, pur non escludendo l'opportunità di rapporti coi vari Comitali locali»» Alla proposta dei massimalisti, alla quale avevano aderito unitari e repubblicani, si sono opposti invece i popolari, i quali, pel tramile dell'on. De Gasperi, hanno manifestato l'opinione che l'attuale dolla proposta stessa presenti difficoltà per il particolare carattere dei vari partiti. L'on. De Gasperi ha comunicato una lettera in questo senso. Ecco il comunicato diramato alla line dell'odierna riunione: « Si ó. riunito il Comitato parlamentare delle Opposizioni. Erano presenti: per gli Unitari gli on. Baldesi, Caldaia, Bocconi, Trcves, Turati; per i repubblicani, gli on. Chiesa, Facchinetti, Bergamo (Mario). Morea : por i popolari, gli on. De Gasperi, Gronchi o lupini ; por i demo-sociali, gli on. Guarino Amelia e Filici ; por i democratici gli on. Molò, Boncivenga, Amendola e Presutti; per i socialisti massimalisti l'on. Oro Nobili. Presiedeva l'on. Baldesi. Il comitato ha votalo il seguente ordine del giorno: « Il Comitato delle opposizioni parlamenta« ri, riunito a Montecitorio il '., settembre lOii, « constata che lo svolgere ilcgìi avvenimenti « polìtici, mantiene ancora pienamente allnall • le deliberazioni del 27 Giugno per restituire « al popolo italiano le libertà fondamentali e « l'imprescrittibile diritto di scegliersi il proli pilo governo e. le vie delle sue migliori torli fune; e di fronte alle minacciose ed ecci« latrici pinole del capo del. Governo, riu/far« ma il diritto delle opposizioni di combatte« re, con i mezzi clic la legge consente, la do« mlnazionc di. un partito, che cerca inuiil« mente d'impersonare la. Saziane, additando ■ sin d'ora le responsabilità di chi, per conili piere una più decisiva sopraffazione, esercì- ■ lasse nuovi atti di. violenza, agitanti! in spaitiro di inesistenti congiure delie • ■ zioni ». > ■ La lettera di Ponzio di San Sebastiano Un altro notevole fatto deve oggi registrare la cronaca, cioè la lettera dell'onorevole Ponzio di San Sebastiano n Som Reiiclli. Com'è noto, l'on. Ponzio di Sun SehasUano) fu iersefa invitato telefonica¬ mente a Palazzo Chigi, ove ebbe un lungo colloquio con l'on. Mussolini. Ecco ora la. lettera che ha diretto a Sem Benelli: * Illustre amico, . • Uopo aver leito con profonda eominozlo« ne il vostro proclama al popolo italiano, 'Sento il dovere di confermarvi intera quella « solidarietà clic ebbi l'urgoglio di esprimervi « all'indomani del nostro incontro a Zoagh. «Allora, tu quella vostra casa, silenziósa, « piantala sul,a roccia, davanti al Tirreno, « voi con alni amici fedeli o con me, fu dotto .« (la faziosi elio una congiura ebbe luogo. * E tato fu veramente., se congiura deve « ussero defluita l'intesa ira uomini di diversa « origino, 1 quali vollero e vogliono conll'l« buirc a ricomporre l'unità inorale della nu« zionc, contro lo spirito avverso tic-Ilo la« zioni. lutto Intente a scavare divisioni seni« pio più profondo fra gli italiani. « Il vostro messaggio, poeta, ha dunque « svelato con chiarissima parola lu congiura • denunziata da alcuni individui troppo ahi« tiiiili a vedere ovunque tenebrose mucchi,« nazioni. « Ed ceco che quegli slossi, i quali vi di« im liticarono, quegli stessi che primi si tic « canirono contro di voi, oggi non possono « rassegnarsi a tacere davanti alla superiore • nobiltà del vostro gesto, ma tendono invano • a svalutarne la generosità « la bellezza, «sforzandosi di fare della penosa ironia sul «sentimento clic mosse voi per primo e quìa, «di sugli italiani che vi hanno già. dato e vi « daranno adesione. * Auelic questo secondo tentativo era da « prevedersi ; e destino di tutti i mediocri «non poter fare, altro chi: sorridere o ridoro «di ciò clic essi.non arrivano ,-i capire. La •■■ patria li perdoni, la patria che vuole Vivere « per lo virtù operoso dei suoi figli, la patria «dei combattenti o dei lavoratori, la patria i degli Italiani. I fanciulli morti sul Piave, « combattendo la barbarie, deplorano questo, » senza riposo. « Tale, o poeta, ò il grido de) mio cuore, o « tale ò infine per tutti i vivi il Comando«monto di tulli i fratelli morii por la pali tri a. Con questo grido, con questo comarif (lamento ó sorta la Lega Italica, elio vuole • essere Una unione spirituale fra italiani e « non un parlilo, un movimento generoso «non una fazione di gente settaria, ohe vuole « contribuire coii altri movimenti rivolti al « medesimo fine a convogliare larghe correnti « di opinione pubblica por far si clic possa » riprendersi in condizioni normali di vita « quella lotta politica dimenticala in Italia da « lutti i fanatici suscitatori di guerre civili « Un'unione di spirito, un movimento di no « mini che vogliono vivere coscientemente, e « sanno che la lotta politica è necessaria o « feconda se civilmente combattuta, o non « vogliono un'assurda confusione ma una ri« conciliazione degli italiani, stanchi di « odiare. «11 messaggio di Zoairli scaturisco diretta« monto dall'ordine del giorno votato dai conici battenti d'Italia ad Ansisi; ceco perchè io « sono con voi, e sono sicuro, conio combat« tento, come cittadino, come italiano, cre« scinto nel pieno diuturno infaticato lavoro, «sono sicuro, riconfermandovi la mia solida« rielà, di servire ancora la mia ptktria e di « giovare, pensando ed operando, secondo lo « norme che mi sono imposto, anche a quella « parto politica in cui milito tuttavia e nella « nualo jrli elementi più accesi e inconsapevoli « della fazione vollero additarmi come un « nemico. « Vi dò il mio più alto saluto a usurale, e vi « stringo lo mani. « Ponzio dliSan Sebastiano ». Ad un redattore del Giornale d'Italia, che l'ha intervistato, l'on. Ponzio, accennando al colloquio avuto coll'on. Mussolini, ha. dotto, tra l'altro: « Ca polemica liaccesa in. questi giorni sul mio nome; sulle mie idee e sulla mia azióne, lui provocalo una min chiamala • audiendum verbum ». Per diradare ogni preoccupazione, ti dirò che dopo avere udito il n verbum » io rimango al punto di prima, cioè non defletto di una linea dal mio uttegglamento ». "Una frase da Monte Amiata,, L'atteggiamento dell'on. Ponzio ò assai favorevolmente commentato negli ambienti politici della Capitale, mentre veniva stamane vivacemente deplorata la frase di Gobetti all'indirizzo del grande mutilato on. Del Croix. « Una frase da Monte Amiata », ha dotto argutamente un uomo politico; ed II Mondo, a questo proposito, scrive : «Noi ci associamo alla protesta dei mutilati "di Torino e respingiamo por nostro conto un apprezzamento assurdo, che non trova nella realtà obbiettiva ombra di fondamento o che rjpugua, olire a tutto, al nostro sentimento umano e d'italiani. Touianio anzi ad esprimere a Carlo Del Croix, al di sopra di qualsiasi differenza di giudizio politico, la nostra schietta solidarietà di combattenti, di galantuomini o di buoni italiani. Ciò promosso, non possiamo non rilevare, por respingerlo sdegnosamente, il tentativo dèi deputati fascisti di 'l'orino (la cui sensibilità morale ò caratterizzata dal fatto clic essi non sentirono alcuna incompatibilità con un partito che ha avvallalo l'orribile eccidio tornosc del dicembre 1!>J2) di identificare Piero Gobetti e lo sue ipercritiche intemperanze collo opposizioni. 11 tentativo falso o bugiardo porla l'impronta indcletilo della sua autentica malafede, giacché i lettori di > Rivoluzione Liberale » sanno perfettamente che, assai più di una volta, Gobetti ha esercitato la sua penna ai danni dell'opposizione e dei suoi uomini, che egli ha assai spesso giudicato e qualificato senza riguaidi e colla più ingiusta od inopportuna severità: ed i nostri lettori ricordano che noi, su questo ooloiin.'. abbiamo dovuto rilevare il fenomeno di questo oppositore che combatteva l'opposizione od abbiamo dovuto fermamente respingere taluni suoi apprezzamenti. Questa la verità vera, della quale fingono di non accorgersi i deputati fascisti di 'l'orino, sulla cui via e piovuta, coinè mainai del deserto, l'occasiono di un po' di ape logia fascista. Povera gente elio non si accorgo olio la propria speculazione — questa volta, sì, speculazione! — infliggo a Carlo Pel Croix una secondi offesa ». Sem Benelli per la dignità del paese Riguardo al movimento benelliano, il proclama del poeta ha sollevalo intorno a lui l'ira dei giornali fascisti c filofascisti, i quali, a parte la grossolanità di certe critiche, hanno corcato di svalutare l'iniziativa con titoli: «La congiura di Zoagli! », «Parla il capo ilei congiurati!», ecc. Il Giornale d'Italia pubblica stasera una intervista col poeta, che l'intervistatore è nud.nto a visitare a Zougli. Parlando della sua iniziativa. Sem Renelli ha nV" a mi sono uijsoO — diciamo cosi — pur.. mi paro che gli italiani l'aspettano da deci anni, od ancora più da alcuni mesi, questa pubblica parola di bontà, elio rispondesse al loro comune >cntiiiiento privato. In fatto di coso politiche credo che l'immensa maggioranza degli italiani senta il bisogno, anche in politica e forse soprattutto in politica, di torna:.' a mettere in onoro i valori morali pili elementari; quelli, starci per duo, che vi sono noi dicci cimifUirlaiiiou- ti. E' ora proprio di finirla con questo stalo di guerra intestina di parole c. di fatti; si. anche le parole hanno la loro importanza ; porcili'.', anche, supponendo o concedendo che il Governo, o il' partito che lo impersona, foss" il miglioro Governo passato presente e futuro, un Governo, cioè, assolutamente ideale por saviezza di dottrina politica, io credo che il popolo italiano non potrebbe continuare a subire i modi, ossia la tecnica, con cui questa ipotetica savie/.-, za viene ora esercitata. Voglio dirti ancora* di più. Facciamo un'ipotesi, anche più ipotetica di quella elio ho fatto adesso: supponiamo, eioo, che il partito fascista rlnunziasso completamente ad ogni violenza di fatto, mantenendo pero soltanto la ormai abitualo violenza do] linguaggio dei suoi capi, dei suoi sottocapi o dei suoi giornali. Ebbene, iri ti dico che neanche questa violenza, puramente verbale, sarebbe ormai più tollerabile da un popolo come il nostro, il (inalo avrà forse una non compiuta coscienza politico, ma sento però altamente la sua dignità ». " Il poeta ha poi cosi continuato: • Chi umilia un uomo lo uccide due voltò. Ora non si può negare che il linguaggio, che è diventato orinai abituale del fascismo, sia una continua umiliazione degli altri itali.mi e gii italiani n?l loio cuore vi si sono già ribellali come cittadini e come uomini. Ancora ieri lo Opposizioni sono state minaccialo di ossero fatte strame por l'accampamento delle camicie nere. Ora, lasciamo stare la. politica: Io dico od affermo che, anche se si trattasse non di uomini rispettabili, ma dol più vile corpo di mascalzone 0 paltoniere, a nessuno è lecito dire che con carne od ossa di un uomo si farà dello stramo por le bestie ». L'on. Benelli ha poi spiegato che per queste ragioni ha creduto opportuno fissare in una specie di «regola» i capisaldi di un programma, e si c mostrato fiducioso del successo della sua. iniziativa per il fervore clic ha incontrato. Accennando al programma ha detto clic stira pubblicato tra giorni, ed ha soggiunto: » Ma chi ha letto bone il proclama può cerio immaginarlo. Clìi vuole essere dei nostri si impegna, come privato cittadino e come investito di qualsiasi carica pubbl.ci, gronde o piccina, non solo a vegliare, a custodire, a difendere e ad accrescere la Patria, ina a ritenere che ogni cittadino, qualunque sia il suo grado, la sua ricchezza ed il suo erodo prV.ilico e religioso, sia uguale noi diritti e nel rispetto, ohe sempre gii è dovuto, a qualsiasi altro cittadino ». Il poeta pensa che soltanto il magistrato penale o non il partito politico possa dividere i cittadini in due categorie: i buoni ed i cattivi, ed a questo riguardo ha detto: «Noi erodiamo elio l'Italia,.madre dol diritto, non possa fare a meno del diritto. I a regola da cui devo dipendere tutta la vlia civile e politica degli italiani deve essere soltanto una regola giuridica, e perciò noi vogliamo che ogni cittadino italiano debba avere sempre il senso della protezione e della sicurezza nella vita, negli avori, ne! pensiero e nell'azione ». Un ignobile trucco Accennando alla tesi fascista dei cosi detti diritti della rivoluzione, Sem Benelli ha osservato che quando la maggioranza di un popolo mostra di -avere fede nei suoi governanti e quando essi medesimi, chiedendo e ricevendo la fiducia, promettono ai cittadini la sicurezza, da quel giorno cessa la giustificazione della rivoluziono e non vi e più delitto politico che non sia reato comune. Il programma generale, olire alle direttive politiche, conterrà anche una parte tecnica di legislazione sociale, scolastica e regionale : « Noi non comprendiamo la coscienza dello masse se non' come coscienza di individui consapevoli riuniti ed organizzati; e sopratutto voghamo iij tutti, ma specialmente da chi e in alto, onestà, rettitudine, fede, intelligenza, parsimonia nello spendere il denaro pubblico e concordia contro lo speculazioni, contro Io spreco, contro le parate, contro la ridicola ostentazione di una ricchezza elio bisogna costruire di fatto n non già vantare con le parole ;-contro ogni aziono, iutlne, che inasprisco, umilia e divide l'anima dolla nazione. Non e uunsto dunque un programma politico, se anche, dicono i giornali farcisti, e fatto con criteri di poesia ? ». Accennando poi agli attacchi, cui è fatto segno, iia detto di non dolersene, ma ha soggiunto: « Cioè" di una co*a sola veramente mi dolgo: che vi sia stato un italiano che sia caduto moralmente così in basso da scrivere una lettera conio questa ricevuta stamane e olio per supremo spregio bestiaio, non a me, ina ti quel povero morto, è brinata Giù .'omo Matteotti e che mi consiglia a faro le valig'.c al più presto, so non voglio... Ma a che riferire queste cose sudicie? ». Riguardo all'accusa mossagli di avere fallo parlo del listone, Sem Benelli ha ricordalo di avere accettato senza alcuna limitazione di pensiero, in seguito alle vive insistenze del presidente del Consiglio, ed ha ricordato i suoi discorsi di Firenze e all'Augusleo. Un articolo di Don Sturzo Come si vede, Sem Benelli si preoccupa di un puntò importantissimo della vita del popolo italiano: cioè, della sua unità morale. Di tale questione si occupa anche Luigi Sturzo sul Popolo, Egli ricorda che tale unità fu compiuta attraverso u'u grandissimo travaglio, vale a dire, attraverso l'assenteismo dei cattolici dalla vita politica italiana e dei social-comunismo rivoluzionario, cui si riannodavano i fasci di Sicila del IStW, i moti del 08, gli scioperi generali del l'JOi. Venendo poi a parlare deiraLteggianiciito attuale dei socialisti, don Sturzo scrive: « Oggi, meno i comunisti, gli altri sociali, sti si sono posti sul terreno della costituzionalità, della libertà e della legalità. Alcuni di loro dicono che questa è solo una posiziono tattica, un momento della dialettica dolla loro azione, là quale rimane perfettamente rivoluzionaria. Essi stessi, forse, non credono a quello che dicono, ma cerio si illudono assai; perchè lo premesse storiche, creano, con la forza terrea dolla logica, le successivo posizioni di sviluppo. Posti oggi anch'essi sul terreno della libertà, ò impossibile negarla dopo la conquista, e se la negano mancheranno di forza e di seguilo od altri piglieranno il loro posto ■>. Venendo a considerare il pericolo del- 1 l'attualo fenomeno fascista, che minaccia ! e ferisce l'unità inorale degli italiani, il i prof. Sturzo dice: ] ' 11 fascismo, nato dalla reazione anti-bolscevlca e dai residui della guerra, ha creduto di poter negare la storia di cento anni della vita italiana, lo sforzo fatto dall'Italia per divenire uno Stato costituzionale e dì d'ritto por assidersi tra lo nazioni civili a pari del' lo altre, 11 lascismo ha diviso gli italiani ih nazionali ed ani i-nazionali; ila attribuito al nari no dominante diritti di comando e di condanna, e con una pretesa rivoluzione ha tentato di disconoscere persino il diritto dt vita all'avversario politico ». Dopo avere rilevato che la crisi dei cattolici fu crisi religiosa e la crisi socialcomunisla una crisi economica, la quale lasciò tuttavia lo Stato intatto nelle sue prerogative e noi suo significato, l'articolista cosi conclude: « La crisi italiana dei fascisti c crisi moraIo e costituzionale elio invade lo stesso Stato • per formarne uno strumento di partito, minando l'ordino legale od il principio costitu. zlonale. IH fronte a questo nuovo attentato all'unità, inoralo degli italiani, non sono mancati appelli e voci di pacificazione, speranze di normalizzazione, ammonimenti di perico. li per l'avvenire; e certo nessuno di noi può guardare all'avvenire del nostro paese senza provarne dolore ed' angoscia. Ma quale la via maestra che possa fare superare questa profonda crisi, che possa ridare fiducia nel pacifico sviluppo dolio forzo morali della nazione? C'è chi sogna la possibilità o della pacificazione dei partiti o della soppressione dei partiti. Ed e, un sogno. L'unità moralo non vuole, diro uniformità di 'pensiero e di azione, che sarebbe il Nirvana, la morie. Vuol dire. Terreno comune di coesistenza ed,, atmosfèra comune di respiro o di vita. Que. slo terreno comune, anzitutto, non può essere che quello della logge, comune per tulli e regimo di giustizia. Esisto oggi un profondo turbamento in questo campo e chi può negarlo? Il delitto Matteotti e solo un episodio del sistema ili illegalismi e di violenze. Non ha forse ieri minaccialo l'on. Mussolini di fare dell'opposizióne uno strame delle camicie nere? Doveva invece egli diro che se le opposizioni escono dalla legalità incorreranno nei rigori della leggo. Altro elemento indisnensa. bile c il riconoscimento c il rispetto dello libertà costituzionali. Non si nega che possano proporsi riformo statutario, ma giustamente si nega the possano sottrarsi al popolo quel diritti politici che si è conquistati con tante lotto c elio formano oggi il patrimonio di tutti i popoli civili. Infine, sostanziale condiziono por il ritorno alla nostra unità morale, vi ò quella di suoeraro lo stato d'animo che crea divisioni di nazionali o aiiti-nazionali che getta fra di noi il più profondo ed aspro solco ». L'oltranzismo fascista scontento delia Commissione solonica Mentre si hanno da uomini e partiti manifestazioni politiche di vario genere, che cominciano a profilare la situazione politica autunnale, il Direttorio fascista ha nominato ieri la famosa Commissione dei 15 Soloni (per dirla con una definizione giornalistica fortunata), che dovrà riformare la carta albertina. Un membro del Direttorio fascista ha dichiarato alla Tribuna che il'Direttorio stesso, per la scelta, si è affidato al criterio della tecnicità e a nessun criterio di partito. Pertanto, la nomina delia Commissione non pare che trovi molto favore negli ambienti del fascismo oltranzista, che è poi il fascismo consacrato ne) Consiglio nazionale di recente memoria. L'Impero trova che essa non risponde allo spirito dell'ordine del giorno approvato dal Consiglio nazionale, ai quale esclusivamente dovrebbe riferirsi l'opera riformatrice; e il giornale soggiunge : « Mancherebbero infatti nella Commissione, meno duo o tre eccezioni, gli esponenti dello vario tendenze delie attività del movimento nazionale, che si accordarono cosi felicemente in una sintesi di pensiero e di azione, di intelletti e di fede -nel programma dolla rivoluziono fascista. Vi sarebbero invece uomini di vecchia mentalità, o senza decisa tinia fascista, e parecchi cultori di diritto penalo. Sarebbe stata completamente dimenticata la organizzazione fascista, che si j costantemente dedicata, al disopra di ogi-i interesse di classe e di categoria, ad elaborare le dot-, trino fasciste dello Stato ed apprestare la materia per la indispensabile riforma degli istituti rappresentativi ». Per le stesse ragioni, che destano la disapprovazione dell'Impero, si rallegra invece l'organo liberale fiancheggiatore. L'organo liberale dei fiancheggiatori attendeva con molta ansia la nomina della Commissione dei 15 che deve riformare la caria albertina. Il giornale si ò dimostrato assai preoccupato di una eventuale nomina dell'on. Michèle Bianchi a membro della Commissiono, perchè l'ex-segretario generale al Ministero degli Interni aveva manifestato propositi profondamente sconvolgitori dello Statuto, e tali da assicurare al fascismo la perpetua detenzione del potere. Visto che l'on. Michele Bianchi non è stato incluso nella Commissione, i fiancheggiatori trovano argomento sufficiente per rallegrarsi, e stamane l'edizione meridiana del Giornale d'Italia ò uscita col titolo: «Siamo salvi! », giudicando che la salvezza sta nella nomina dei senatori Melodia, Mazziotti e Greppi « i quali — scrive il giornale — non si sognano certamente di toccare le basi della costituzione, nè di proclamare la costituente, nè di proclamare la conquista eterna dello Stato da parte del partito fascista ». Ironie del "Giornale d'Italia,, Stasera poi il Giornate d'Italia ribadisco quanto ha già detto stamane nella edizione meridiana giudicando abbastanza tranquillamente lo scolto fatte. L'organo fiancheggiatore passa in breve o benevola rassegna le nomine, osservando fra l'altro : , Ma quegli che, senza olfcsa a nessuno dogli altri, più dì tutti assicura, è l'on. Gen» tile pesto amiio lui nella Commissione solonica. Egli, infatti, ha un precedente signiflcantisshno: elargì ciucila riforma scolastica, proclamata la più fascista delle riformo, che invece, appena sperimentata, fu riconosciuta inapplicabile dallo stesso suu autore ; e ad essa non si pensa che per trovai lo sepoltura conio per il cadavere dol povero Matteotti. Meno teticenze avrebbe forse il comm. Longhj a cambiare radicalmente la carta albertina, poiché politicamente egli e steto prima radicalo, poi socialistoide, ed ha nitlne espresso la sua piena ammirazione per il decreto sulla stampa. Ci fa piacere constatare che fra i senatori, deputali, professori sia stato posto anche un pubblicista — dice il comunicato — nella persona di Angelo Olivetti. Ma la nostra soddisfazione slncorissima e temperata dal fatto di non pctere - ignoriamo purtroppo tanto cose — sapere a quali studi di diritto pubblico egli abbia rivolto specialmente lo ricerche della alia monte recónda. Insomma i Solcai sono venuti, ma noi pensiamo che al loro cospetto Farinacci e Marchi selleranno il desiderio di domandare al Direttario: mu che hai fatto della nostra idea? Secondo l'idea, infatti, il fascismo avrebbe dovuto essere, attraverso la Costituzione, inserito peirnnomento nello Stato, anche oltre il ciclo cabalistico dei 60 anni. Gli egregi iidi11ut. scelti nroni"l'ono con i toro rispcttabil! precedenti di noti procederi ad nlctl» na inserzione, che nel caso resterebbe ti n*« gamento del nonolo ilalinnn