MacDonald e Flerriot all'Assemblea di Ginevra

MacDonald e Flerriot all'Assemblea di GinevraMacDonald e U caloroso incontro dei due " Premier* „ nella sala plaudente • Loro dichiarazioni ai giornalisti - Oggi esporranno il pensiero delle rispettive Nazioni sulla sicurezza e sul disarmo (Dal nostro Inviato speciale) Ginevra, 3 notte- 'Alla seduta «Jitiiueo-idiana di oggi assisteva un pubblico «norme che gremiva letteralmente le gallerie. T posti dei delegati erano tatti occupati. Grande ere. la curtoaftà per l'annunziato intervento dei due Bremiers, inglese e francese. 11 signor Ramsay MncDnnnld, arrivato starnili)e allo otto, 6 entrato nella vasta «Ha deMa Beformation poco prima dente 11, accompagnato dai membri della sua delegazione. Vestiva molto deaiiocraucaménte in abito gnigio. Brdtmd e Loucheur Fi avvicinarono al leader laburista e, durante alcuni minuti, confalmlarona con lui. 11 gruppetto dei tiro è oggetto della cuniosità del pubblico, il quale, naturalmente, si interessa più alle persane che non alle questioni particolari che stanno per essere trattale dai cingoli oratori delta mattinala. . . Sono passate di poco de 11, quando entra nella sala'il precidente del Consiglio francese, Hoi-riot. Egli indossa per l'occasione un abito nero clic desta non poca sorpresa nei colleglli della stampa francese, ì quali sanno le abitudini ultra popolari dell'exsindaco di Lione. Dalla ealetta di ingresso, che e alla s-inistra del banco presidenziale, Herriot fa per dirigersi verso i banchi della delegazione francese che sono in prima.Illa, davanti alla tribuna presidenziale. Ivi hanno preso posto Briand o Loucheur, ma, a mezzo caniiiiiino, si voJgc verso i. banchi della delegazione inglese, od avendo scorto MacDonald, che gli fa cenno di saluto colla mano, con uno scatto lieto e giovialo di soddisfazione, muta direzione, ed a passi solleciti, va verso il collega inglese, il quale si alza per andargli incontro.'I due primi ministri si stringono la destra con estrema cordialità, come duo amiconi che si ritrovano dopo una lunga assenza. Il .pubblico scoppia in un formidabile applauso che dura alcuni secondi. Herriot si intrattiene qualche minuto in animato coUoquio con MacDonald. Poi va a sedere al suo scanno alla destra di Briand, il quale ha al suo fianco sinistro Loucheur è Boncour, considerato questo come uno dei più forti oratori delia Camera francese. La delegazione di Francia e oggetto della, maggiore curiosità. Essa è formidabile. Briand siede al suo posto, un poco curvo ed incassato nelle spalle, colle dita delle mani incrociate, nell'atteggiamento che suole tenere alla Camera, per ore ed ore, ascoltando gli oratori. La delegazione italiana, in seconda fila, allo spalle dei francesi, è rappresentata .stamane da Satandra, Scialoia, Schanzer è dall'ambasciatore Bonin Longare. L'on. Salandra parlerà anch'egli in seduta pubblica dopo Herriot, venerdì o sabato. Il salato di Motta ■■' H presidente Motta aipre la .seduta. Dà il benvenuto ai due Promlers : ■ • Saluto.la presenza ilei.Presidente dal Consiglio di Erancia e dui Primo Ministro .delia Gran Bretagna (.applausi). Noi attendiamo ancora il Presidente del Consiglio del Belgio. 10 lo saluto fin d'ora o dò il benvenuto più cordiale fra noi. Jo ringrazio gli uomini politici della prova di interesse che danno alla Società dello Nazioni, alla sua assemblea ed ai suoi lavori. Questo interesso, elio 6 simpatia in aziono, o un sogno di buon augurio ». Dopo qualche comunicazione del presidente Motta sui lavori dello Commissioni, 11 visconte Ishii esprimo a nome' dol Governo e del popolo giapponese la sua viva gratitudine per i segni di simpatia clic la assemblea della Società dello Nazioni ha dato lo scorso anno al suo paese, al tempo del terribile terremoto che devastò por una gran parte il Giappone. L'assemblea entra in seguito nella discussione generalo sull'opera dol Consiglio. Il professore Silber Murray (Inghilterra) prende per primo la. parola e parla della questiono dello minoranze. « Vi sono in parecchi Stali dello minoranze e benché i singoli Stati non debbano intrerirsi negli affari degli altri, è dovere della .Società delle Nazioni di vegliare a che io minoranze siano protette secando i principi elaborati dalla Suciolà dello .N'azioni ». L'oratore parla delle minoranze in Polonia, Grecia e Turchia. Euli è applaudito. Mentre il delegai" giapponese parla, l'on. Salandra si avvicina al Ministro Herriot e scambia con lui cordiali saluti. Parla poi Pox-Miuistro Politis, di Grecia, anche egli sulla questiono delle minoranze, approvando quanto ha detto il professore Silber Murray, od esponendo'varie osservazioni sullo quest'ioni dello minoranze, hi quali è bone non degenerino mai ih questioni diplomatiche. (Applàusi). Parla in seguito il dottor Natiseli, salutato dugli applausi dell'assemblea al suo apparire alla tribuna.'Egli tratta del problema della Corte Internazionale di Giustizia, n dice che (inora ili Nazioni hanno firmato il protocollo e 15 hanno ratificato la propria firma. I singoli discorsi vengono tradotti ni lingua francese. Dopo alcune osservazioni del Presidente del Consiglio della Lega, Dimane, ha la parola il primo delegato di Persia, il principe Arfa-Ad-Dovloh, il quale constata con piacere che, mentre l'anno scorso ili Oriente si dubitava dol successo della Società dello Nazioni, oggi lo stato d'animo è cambiato. Le grandi Potenze fondatrici della Lega hanno mutato la loro attitudine e la presenza dei più eminenti uomini di Stato in Europa in questa assemblea ha rialzalo il prestigio della Società nel inondo o le dà un nuovo splendore. L'oratore spiega Je ragioni per lo quali l'opiniouo pubblica in Oriente ò diventata più favorevole alla Società delle Nazioni. Ringrazia la Società e in particolar modo il Segrotariato degli aiuti preziosi dati per combattere le malattie epidemiche in. Oriente. Dopo di che la seduta è tolta allo 12,50. L'on. Herriot ò uscito dalla sala poco prima del mezzogiorno. Al suo uscire dalVHótel Vittoria, dove hanno avuto luogo le sedute, o stato, lungamente acclamato dalla folla. La seduta pomeridiana, apertasi alle ore sedici, è stata brevissima. Hanno parlato un delegato della Finlandia ed un delegato albanese. "La Francia ba volontà di conciliazione,,Questa sera, allo 10, Herriot ha ricevuto nel suo appartamento all'Hotel tieri/ues i rappresentanti della stampa, i quali si lusingavano di avere dal Presidente dot Consiglio francese lo primizie su quello che sarà il suo discorso ufficiale all'assemblea della Lega. Si sapeva che MacDonald parlerà domattina e che Herriot parlerà dopo il Premier inglese, ma probabilmente venerdì. Un collega italiano ba P*rt*ntQ chiesto a Herriot se egli i a l o a o i o e . o o o e n , o s i t o t o i avrebbe parlato In risposta al discorso di MacDonald. Herriot ha voluto apportare una lieve, ma pur significativa correzione alla frase di risposta por togliere ogni apparenza di contrasto oratorio del proprio discorso con quello del Prcmter. Egli disse: — Noi francesi preciseremo il nostro punto di vista. Lu Francia vuole arrivare alla, paco, ma p'cr raggiungere questa mMa bisogna procedere con molto tatto, con chiarezza misurata e con metodo assai prudente di studio e di lavoro. Finora non si possono e non si devono fare questioni prematuro. La Francia ha la volontà precisa della conciliazione. Questo è il punto di partenza ben chiaro. Il punto di arrivo è naturalmente più lontano 0 richiedo del tempo. Non ho la pretesa di risolvere lutto con un discorso. La situazione ò complessa. L'opera alla quale ci accingiamo colla miglioro volontà richiedo una grande riflessione. Non pretendiamo di risolvere tutto In pachi giorni. Un collega ha chiesto se, ad ogni modo, il suo prossimo discorso si possa considerare come il fatto più importante e risolutivo della sessione per parte del Governo francese. Herriot ha tenuto a mettere in luce la grande importanza dolla Delegazione francese, la quale continuerà 1 lavori insieme collo nitro Delegazioni, anche dopo che i due Premiers se no saranno partiti. Della Delegazione francese fanno parlo uomini importanti e di troppa autorità ed esperienza per pensare che la loro opera non abbia somma efficacia nello svolgimento dei lavori. E' sialo chiesto ad Herriot se egli sia al corrente di (pianto sarà per dire MacDonald. Herriot ha risposto argutamente : — Sono troppo amico del signor MacDonald per prendermi l'arbitrio di esprimere il suo pensiero, prima che egli abbia parlato pubblicamente. Un colloquio Herriot-Salanura Essendosi saputo che quest'oggi aveva avuto luogo un colloquio fra l'on. Salanti ra ed il Primo Ministro francese, un collega italiano ha chiesto informazioni su questo colloquio. Herriot ha detto: — Il colloquio è stato molto cordiale. Avendo un collega richiesto ancora se l'accòrdo fra la Delegazione francese e quella italiana-era perfetto, Herriot rispose testualmente: — Por il momento non c'è il minimo disaccordo tra il Governo italiano ed il Governo francese. Non c'è nessun contrasto fra noi. Questo informazioni del Presidente del Consiglio sono da completare colla notizia particolareggiata del colloquio renlmento avvenuto questa sera, verso le diciassette. L'on. Salandra ha cercato del Presidente Herriot, al quale ha presentato i saluti del presidente dol Consiglio italiano, oh. Mussolini. Si conferma, naturalmente anche da parte italiana, l'assoluta cordialità del colloquio fra i due uomini politici; ma si aggiunge una notizia olio avrebbe grande importanza e clic sarebbo questa: l'on. Mussolini avrebbe fatto dichiarare dall'oli. Salandra cho ora doloutc di non aver potuto intervenire al Convegno di Ginevra, ma di coniare su un prossimo colloquio col Presidente del Consiglio francese. In sostanza, questa laconica notizia era commentata come il preannunzio di un prossimo Convegno fra i due capi di Governo. Siamo anello informali che Herriot ha manifestato la sua grande simpatia per l'Italia od ha ricordato, a questo proposito, l'opera, da lui svolta come sindaco di Lione per il riavvicinamento delle due Nazioni e del loro rapporti economici. Ci consta anche che nel corso, della conversazione Herriot avrebbe accentuato molto la propria fiducia ed il proprio interessamento nei lavori o nelle funzioni della Società delle Nazioni. il "Premier,, inglese fra i giornalisti Questa sera all'Hotel Beau Rivage MacDonald ha fatto alcune dichiarazioni ai giornalisti. Egli ha con queste dichiarazioni rafforzalo la tesi inglése notoriamente contraria al principio del patto di garanzia a cui invece e favorevole il Governo francese, insieme con quello italiano. Parlando del patto di garanzia, MacDonald ha detto che esso, per ora, non appare pericoloso, Pia potrebbe presentare pericoli eli nuove guerre a lunga scadenza. Il Governo laburista non Urinerà mai un patto così pericoloso e pazzesco. Invece bisogna incoraggiare il principio dell'arbitrato non solo por lo grandi nazioni, ma anche per lo piccole, le quali no hanno molto più bisogno delle grandi. In questo modo esse potranno riprendere l'abito della sicurezza. Interrogato sulla questione sollevata dal delegato Nansen della firma della clausola facoltativa cho prevede il rinvio alla Corto ini dilazionale di giustizia di tntii'i contrasti, ita risposto che detta formula non c chiara nò scevra di equivoci e bisogna clic sia studiata dagli esperti dei diversi paesi. Richiesto se il Governo britannico avrebbo mantenuto il patto riguardante le sanzioni militari, ha risposto elio il Governo britannico ha firmato il patto della Società delle Nazioni e non ha l'abitudine di rompere i putti firmali. Interrogato sulla questione del disarmo, ha risposto che una parte dell'Europa è già disarmata e cho il trattato di Versailles contempla ufficialmente il disarmo. La questione del disarmo devo essere però rinviata ad un'altra Conferenza, la quale non potrà non essere tenuta in Europa, poiché durerà certamente a lungo e non è possibile che i capi dei vari Governi clic vi devono partecipare, stiano assenti per lunghi mesi dall'Europa. Richiesto se a questa Conferenza devono partecipare gli Stati Uniti, la Germania e la Russia, MacDonald ha risposto che gli Stati Uniti sono specialmente interessati alla questiono del disarmo e che la Germania dovrebbe senza dubbio assistere a questa Conferenza, e cosi spera puro della Russia. Udremo domattina MacDonald sostenere pubblicamente queste tesi. MacDonald e Salandra a tavola Insieme Questa sera. l'on. Salandra è stato invitato a pranzo da lord Parnioor, il quale aveva puro invitato MacDonald. Così il rappresentante italiano e il primo ministro inglese hanno avuto occasiono di sedersi alla medesima tavola. Ma,.mentre sul colloquio Salandra-Herriot la delegazione ilaliana, ha diramato un breve comunicato, dal quale, come sopra vi diciamo, risulta elio ì'nii. Mussolini ha inviato al primoministro francese i propri cordiali saluti e gli ha espresse 11 desiderio di un prossimo colloquio, nessuna comunicazione, nemmeno ufficiosa, 6 stata fatta dalla delegazione italiana ai riguardo di questo incontro Salanti ra-MacDonald. Non ci risulta che nella giornata di oggi MacDonald ed Herriot abbim.no avuto occasione di vedersi e ni conferire fra loro fuori delia sala dell'assemblea. 15' evidente che fra domani o doman l'altro i due uomini politici rappresentanti i Governi di Francia e d'Ingliiltema' esporranno in pubblico ognuno la propria tesi, senza farla precedere da esposizioni di trattative preliminari di accordo. E' confermato che nella giornata di sabato, tanto Herriot quanto MacDonald ripartiranno da Ginevra. LUIGI AMBROSINO j i