Le tesi che a Ginevra si troveranno di fronte sulla questione della sicurezza e del disarmo

Le tesi che a Ginevra si troveranno di fronte sulla questione della sicurezza e del disarmo Le tesi che a Ginevra si troveranno di fronte sulla questione della sicurezza e del disarmo qCalorose accoglienze ad Herriot - In attesa di Mac Donald - 11 dibattito a domani (Dal nostro inviato speciale) Parlamento d'Europa , Ginevra, 2, notte Questa sera è arrivato a Ginevra, rem. Herriot Questo è il solo avvenimento delia giornata a] quale possa interessarsi il pubblico dei lettori lontani. I cronisti, in attesa di fatti definitivi, potrebbero anche indugiarsi a descrivere la città, i granai alberghi, il lago, ma la descrizione non avrebbe gran peso agli effetti della Società delle Nazioni, che pare improvvisamente chiamata a nuova vita dall'intervento alle sedute dei due primi ministri idi Francia e d'Inghilterra. Il funzionamento normale di uffici internazionali, i . quali fanno l'inventario scrupoloso di quasi tatti i problemi europei del dopo-guerra, non riesce ad interessare abbastanza il mondo, ma fate che i detti problemi anziché elencati scrupolosamente e trattati eoa tatti i riguardi diplomatici da schiere di esperti e stuoli di impiegati, siano agitati vigorosamente in sede politica da un uomo di grande popolarità e influenza e la cosa cambia subito d'aspetto. La Società delle Nazioni diventa un parlamento europeo. I popoli stessi parlano in essa in nome del propri sentimenti e interessi per bocoa degli uomini più rappresentativi dei loro regimi diversi. In questo senso, quali che possano essere gli immediati risultati pratici, la quinta sessione della Società delle Nazioni è un fatto veramente nuovo nella vecchia storia d'Europa. Dopo la Conferenza di Londra abbiamo quest'altre» grande passo dell'assemblea di Ginevra: il primo parlamento dei Governi d'Europa» Nel primo anno dei suoi lavori i popoli rappresentati alle assise di Ginevra erano 44, oggi sono 52. Manca fra gli altri la Germania, ma essa è in certo modo presenti» insieme con lo spirito dei nuovi accordi Urinati a Londra. Serri ot Herriot giunto stasera e Mao Donald che giungerà domattina vengono qui in veste di pacificati e di pacificatori. La popolarità di Herriot ha questa base in Francia e in Europa. La folla che lo attendeva stasera, distesa in due fitte ali innanzi all'Hotel Argues, voleva salutare in lui un uomo di governo, vero datore di pace, deciso a superare definitivamente gli stati d'animo del dopo-guerra. Al giungere sul Quai nella sua grigia e potente automobile scoperta proveniente da Lione, il pubblico esplose in un grande applauso: « Vive Herriot, Vive la paix ». Le guardia non sono riuscite a contenere l'entusiasmo della folla, la quale ha fatto ressa intorno alla vettura e ha quasi sospinto entro l'halle dell'albergo l'alta e sorridente figura dell'ex-sindaco di Lione, che ha preceduto di qualche ora l'arrivo del suo non mono popolare collega laburista. Ad accogliere Herriot nell'halle dell'albergo erano uomini politici, specialmente italiani e francesi, e circa 200 fra i -100 giornalisti qui convenuti da tutte le parti del mondo, in grande numero americani. Mentre Herriot entrava nell'halle sospinto dalla folla nereggiante, l'on. Salandra era alla finestra a contemplare lo spettacolo. L'ou. Modigliani, presente anch'egli a Ginevra, en tomiste, lo guardava dal Quai, confuso fra le migliaia di dimostranti. Al leader delle sinistre francesi fu offerto da una signorina un enorme mazzo di fiori. Dopo di che Herriot è salito nel proprio appartamento. Domattina' egli, insieme con MacDonald, prenderà parte alla seduta pubblica, e nel pomeriggio riceverà i giornalisti e risponderà alle domande che questi gli rivolgeranno sui vari problemi. Il problema assillante Ma rinteresse dello sessione è tutto raccolto e concentrato sulla questione degli armamenti e della loro limitazione. Il patto di mutua garanzia e ìa questione della riduzione degli armamenti saranno risolti separatamente. Esse sono questioni assai vaste, complicate e gravi per s'è stesse por giustificare una discussione particolare che avrà probabilmente luogo nella seduta di giovedì. Nell'ipotesi che una sola giornata non basti per definire questa discussione, essa dovrà essere continuata nella seduta di venerdì. La seduta di venerdì nel pomeriggio ed eventualmente quella di sabato mattina saranno consacrate alla ripresa della discussione generale. Sul principio della costituzione della Società delle Nazioni, il problema degli armamenti fu il suo compito principale. Finora alla discussione di questo problema non si è potuto venire per le condizioni Generali dell'Europa. La Conferenza di Londra, che ha avviato a soluzione il prolUema delle riparazioni, ha lasciato insoluto il problema della sicurezza. Ora la Società delle Nazioni, e in ispecie la Commissione temporanea mista composta di militari, politici, finanzieri, ha per due anni studiato il problema per vedere se si può arrivavo ad un trattato di mutua garanzia. Dì 'questa Commissione fanno naturalmente parte anche gli italiani, fra gli altri gli on. Salandra. Schanzer e generale De Marinis. Un progetto fu definito nel 1923 e comunicato alla quarta assemblea della Società deDe Nazioni. Questo progetto fu inviato dalla Commissione alle varie nazioni europee, le quali diedero ognuna la propria risposta. Quasi interamente favorevole diedero risposta» i francesi, contraria la diedero gli inglesi e gli italiani fecero le loro riserve. L'attuale quinta assemblea dovrebbe esaminare queste risposte e riferire per vedere quali modificazioni si possono apportare. Una dichiarazione di Schanzer Importante è perciò l'intervento dei due presidenti del Consiglio MacDonald e Herriot, i quali dovranno portare alla-discussione elementi nuovi. Si suppone che Herriot appoggierà il progetto e che MacDonald formulerà una proposta sull'arbitrato. Negli ambienti italiani della Società 'delle Nazioni ?i pensa che una soluzione immediata non sia possibile. Bisogna prima siano risolute le altre questioni. Cerio si farebbe un gran passo avanti il giorno in cui la Società delle Nazioni avesse ammesso la Germania. L'on. Schanzer ci ha detto: «Non bisogna aver troppa fretta. E' il primo tentativo concreto questo che facciamo, è il primo abbozzo di un organo internazionale. In esso non sono soltanto aspirazioni, ma c'è anche una attuazione. Ouanto all'Italia essa è un paese che ha disarmato. Benché variamente composta la delegazione italiana si adoprerà in comuni accordi, senza portare nella discussione alcun spirito di parte. Le controversie di parte — ha concluso l'on. Schanzer — non sono articoli di esportazione».LUIGI AMBROSINI,