La riorganizzazione delle forze alpine nel programma del ministro della Guerra

La riorganizzazione delle forze alpine nel programma del ministro della Guerra LA CERIMONIA DEL TONALE i dll f La riorganizzazione delle forze alpine nel programma del ministro della Guerra pgBrasala. 1 notte. Sulla'Sella del Tonalo i combattenti della provincia di Brescia hanno inaugurato il monumento ossario alla memoria del caduti sullo storico Passo. La cerJlihonia ha avuto esito magnifico, malgrado le"polemiche vivacisjimc che l'avevano preceduta attraverso i giornali per l'annunziato intervento del generale De Bono, comandante della Milizia. Di fronte alla maestà della cerimonia, però le polemiche 6ono taciute cosicché tutti gli alpini-e le rappresentanze dei combattenti della provincia di Brescia, del Trentino e di Bergamo sono convenuti al Passo del Tonale, in numero di quattromila per celebrare l'inaugurazione. Erano intervenute numerosissime personalità, tra cui il Duca di Pistola, il ministro* della guerra, generale DI Giorgio, il sottosegretario agli Interni, on. Snardi, il generale Cattaneo, comandante del Corpo di Armata di Milano, 1 deputati della provincia di Brescia, 1 deputati del Trentino on. Gianferrero e Lunetti ed i senatori Bonicelll e Gaspórotto. Alle 15,30, con un discorso del vescovo di Brescia, e strilo inaugurato il monumento. Il Duca di Pistoia pronuncia brevi parole, ricordando con nostalgia il periodo trascorso tra alpini e fanti. L'on. Bonardi ha parlato a nome del Comitato promotore. L'on. Suardi legge un messaggio del presidente del Consiglio, che è cosi concepito: « Nel giorno in cui l'eroismo di cotesta patriottica regione viene solennemente consacrato dalla augusta presenza di un Principe di Savoia, nel monumento-ossario al Passo del Tonale, invio 'alla memoria dei forti che caddero per l'Italia gloriosa il saluto reverente e - forte del Governo nazionale, ed ai camerati di arme e di fede intervenuti alla cerimonia-,.imf'mbbraccia'fraterno: Le Alpi sono e saranno inviolabili: tutta la nazione vigila sulle loro cime ». Infine il presidente dell'Associazione degli Alpini, avv. .Cossola, ricorda le gesta dei cadmi. In ultimo parla il ministro Di Giorgie. Le autorità passano quindi in rivista le rappresentanze e cosi si chiude la cerimonia. Essa ha avuto un carattere essenzialmente combattentista. Le manifestazioni Indirizzate d'ai fascisti al generale De Bono furono coporte dal grido di « Viva l'Esercito I Viva Di GiorgioI ». Notevole è stato il discorso del ministro dello. Guerra, generalo Di Giorgio, il quale dopo aver rievocato la gloria dei reparti che combatterono nella regione ed aver esaltato le prove di sacrificio e di valore date nella zona montana del nostro teatro di guerra, venne a parlare del nuovo ordinamento dell'esercito, che presenterà al Parlamento tra le prime leggi, della sua interezza organica a della importanza che ha, nell'ordinamento stesso per la difesa del paese, la preparazione e la costituzione delle forze alpine, considerate nel loro complesso. Egli ha detto : La ditesa della sona alpina « Da oltre trcnt'nnni, da quando le specialità ed il tecnicismo cominciarono ad imporre in modo inesorabile le loro esigenze; l'esercito si dibatte in uno stato di crisi che ne paralizza la forza e ne intristisce la vita. La guerra ci trovò nello note condizioni. A mobilitare quelle antiquate 36 divisioni che, secondo i progetti avremmo dovuto mettere in piedi nel corso di poche settimane, non bastarono i nove mesi della neutralità, e la guerra ci costò uno sforzo maggiore del necessario, onde, deviata e dispersa nel disordine e nella confusione della improvvisazione, tanta somma di energie, di ricchezza» di sangue, si giunse allo sfacelo del dopo guerra. Gli ordinamenti militari attuali sono, in sostanza, quelli del 1914 riesumati ed imposti, anche dopo il cataclisma della guerra da quel medesimo complesso di pregiudizi, di errori, di interessi che ora vorrebbero.tenerli in piedi. 11 Governo nazionale si rende esatto conto della singolare importanza del problema militare ed e risoluto ad affrontarne in pieno la radicale soluzione. « Non mancano ormai che duo mesi alla apertura del Parlamento o le prime leggi che questo sarà chiamato a discutere saranno precisamente le leggi por le quali.potranno essere assicurati al paese gli ordini militari che affrancheranno finalmente l'esercito da questo stato cronico di debolezza e di malessere. Ne armonizzeranno la struttura e la vita collo necessità della guerra. « 11 problema, posato nella sua interezza; è nella sua interezza risolto. Nel quadro grandioso nella organizzazione militare la zona alpina, la difesa della zona alpina, le truppe alpine avranno una Importanza di primo ordine. Fra le tante rovine seminate dalla grande guerra, una su tutte sovrasta ed è la distruzione di quel complesso di norme di civiltà e di umanità che sotto, il nome di diritto internazionale erano riuscito nelle ultimo generazioni ad ingentilire quasi - la guerra. Ondo questa, non più combattuta fra lo forze belligeranti soltanto, ne contenuta entro i limiti del rispetto,, portato nelle cose e nello persone alle popolazioni inermi non più.considerate neutrali, imperversò sfrenata e selvaggia come nei secoli della più oscura barbarie, e gli eserciti, essondo costretti a considerare primo ed essenziale loro compito la copertura del territorio dall'incombente flagello della invasione, la strategia fu condannata alla decadenza della guerra di posizione e dei fronti continui. , Barriera • baluardi « Non è corto che nell'avvenire ciò che fu debba essere di nuovo. La storia, si dice, non si ripete. E sta bene; ma certo è anche indiscutibile che il ricordo degli orrori del Belgio, del Nord della Francia, del nostro Friuli, incomberà in guerra sull'animo di qualunque Governo e di qualunque comando, elemento codesto dal quale deriva un enorme accrescimeli» di importanza per le forze alpine. Forze alpine, ho detto, e non già truppe alpine, chi'; la difesa delle Alpi non deve consistere soltanto nella preparazione di un certo numero di battaglioni alpini e di batterie da montagna, sibtmne nell'organizzazione di tutte le immense, svariate forze che la montagna custodisce nel seno, dal terreno ai materiali, dogli uomini alle tradizioni, agli spiriti, cosi che il nome di « barriera alpina », di « baluardo alpino », debba essere in avvenire non più semplice espressione geografica, o figura rettorica, ma uno dei principali se non il principale elemento dei nostri ordini militari, con un suo preciso e concreto significato di cosa vasta. « Non fu zona montana del nostro teatro di guerra che ignorasse il calore degli alpini, dalle Alpi Gamiche alle Giulie, alle Dolomitiche, alle Tridentine, da Monte Nero al Grappa, all'Orticara, ara della loro gloria e del loro sacrificio. Ma dei ricordo in nessun luogo meglio che nella regione del Tonale è più forte la suggestione e più eloquente l'ammaestramento. La regione del Tonale fu una delle poche se non forse l'unica dove i battaglioni alpini furono impiegali secondo il carattere della loro specialità. L'epica lotta, che ebbe a teatro ì ghiacciai dell'Adamello, le roccie di Cavento e del Monticelio, le asprezze dell'eccelsa valle, costituisce veramente un esempio di guerra alpina, e dà la misura di quello che si può richiedere a reparti di uomini nati nella montagna, preparati, allenati, specializzati nella guerra di montagna. < I nuovi ordinamenti vogliono appunto che le truppe alpine siano tutte organizzate, così che sia escluso che si abbiano in aweniro, come si ebbero nella grande guerra, battaglioni che di alpino non ebbero altro che il nome, l'uniforme e lo spirito di sacrificio; e vogliono avvalersi, -promuovendole, incoraggiandole, sfruttandole fino all'estremo limite, di tutto lo libere'associazioni che coltivano colle tradizioni della'guerra alpina, la passiono delle Alpi e ogni forma di « sport » alpino. « Ad esprimere la terza suggestiva del ccw rattere sacerdotale, si dice che chi fu prete una volta; resta-prete tutta la vita:'«Semel abas, semper tibas ». Cosi degli alpini, cosi di me. Onde l'anno .che io passai coi miei superbi battaglioni dell'ottavo e del nono gruppo, nella lunga vigilia dell'Ortigara, le due giornate in cui salii, loro compagno di sacrificio, il glorioso calvario, incisero nell'animo mio un senso,che non si cancella, il crisma che mi consacrò alpino per tutta la vita. Il ricordo del chiari occhi sereni dei figli delia montagna, che nella consueta visita quotidiana alle più sanguinato quote dell'Ortigara, mi dicevano la loro disperata risolutezza, anche-là dove era ormai evidente che non si battevano più che per l'onore del Corpo, fu per me viatico e sorgente di fede nelle giornate che da 11 a poco il destino mi riservava, sul Tagliomento e sul Grappa. Questo ricordo e le memorie, che oggi abbiamo evocato, ebbero il vostro consenso augurale e mi saranno ancora viatico e sorgente di fede nella grande fatica alla quale mi sono accinto a costruire per la Patria l'esercito 41 cui essa ha bisogno ». • ♦il

Persone citate: Bonardi, Cattaneo, De Bono, Di Giorgio, Pistola, Semel, Suardi