La quinta assemblea della Società delle Nazioni

La quinta assemblea della Società delle Nazioni La quinta assemblea della Società delle Nazioni rappresentanti di 50 Stati alla seduta inaugurale (Dal nostro inviato speciale) Ginevra, 1 notte. Una folla immensa si assiepava starna o e . e a e n a r d o a¬ ne, già verso le 10, nelle st.raele che cir- condono la Sala delia Ritorma, dove avrà \Tluogo la seduta della Quinta assemblea | ;„™d'Ila Società delle Nazioni. Ma la sfilato delle automobili che conducono i delegati all'Hotel do la Paix, incomincia solo alle 10,30. Uomini vecchi e nuovi Allo 11 la modesta sala, che accoglie per la quinta volta i delegati di tutti gli Stati aderenti alla Società dello Naziioni, è colma da cima a fonilo. Mai si è avuta una tale inoiltJtiidi.no. Molto seno le ligure conosciute. Fra i più compìtnientati e notati sono Sai andrà e Leon Bourgeois. I due uomini di Stato hanno un incontro cordialissimo. Si stringono a lungo la mano ed intorno a loro si forma un capannello di curiosi. Tra lo figure più note dell'assemblea ecco il dottor Nansen, l'on. Branting, il cubano Agucro, i elue elelegati svizzeri Motta e Gustavo Ador, il primo in predicato per la presidenza della quinta assemblea, ed il secondo venerato presidente del comitato internazionale della Croce Rossa, raccolgono molte felicitazionii. Fra ie'figure più curiose è quella allampanata e curva di lord Robert Cecil. Quest'acino la delegazione inglese è quasi per intero rinnovata. Anche rinnovata in misura considerevole è la delegazione francese, poiché, ad eccezione del vecchio Bóurgeois, sono uomini nuovi che seggono a,l banco della Francia ': Aristide Briand, Paolo Boncourt e Loucheur. Como si vede, la Francia che si prepara a mandare qui per alcuni giorni il suo primo ministro, ha voluto avere anche una delegazione di primissimo ordine. Ammirati con curiosità intensa sono i due « ras » abissini nei loro pittoreschi costumi di seta variopinta. Alle 11 ed un quarto squilla il campanello presidenziale : Paolo Hymans, delegato bslga, nella sua qualità di presidente in carica del Consiglio, dichiara aperta la quinta assemblea della Società delle Nazioni e pronunzia il discorso di rito. Egli ricorda come nel 1520 ebbe l'onore di presiedere la prima assemblea. Il suo pensiero corre naturalmente a rievocare tutta la strada percorsa in questi quattro anni, "gli fa un riassunto schematico dell'opera svolta dalla Società de-lle Nazioni. Dopo aver rilevato come questa ha compiuto un'opera grandiosa colla istituzione della Corte permanente di Giustizia, analizza una per una le varie attività della Società delle Nazioni nel campo giuridico, nel campo tecnico, nel campo amministrativo e nel campo umanitario. Rileva come il carattere dell'opera compiuta sia soprattutto quello della sua continuità e finisce ricontando come la presente assemblea sia chiamata soprattutto ad esaminare uno dei problemi che assillano da cinque anni l'anima di tutti i popoli : il problema del disarmo in connessione a crucilo delia sicurezza. Cessati gli applausi che accolgono la perorazione del discorso di apertura, si iniziano le operazioni per la costituzione funzionale dell'assemblea e si incomincia colla designazione della commissione per la verifica dei potori. Su proposta del delegato finlandese fintiteli, la commissione comprenderà nove membri che si raduneranno immediatamente dopo la seduta, per procedere alle operazioni che le sono affidate. E con questo la seduta antimeridiana ha termine. La seduta pomeridiana, che si apre alle. 16, ò presieduta da Don Aguero De Bethancourt (Cuba), presidente e relatore della commissione per la verifica dei poteri. Egli sale alla tribuna per presentare il suo primo rapporto dal quale risulta die 47 Stati hanno delegazioni'debitamente accreditate. Restano in sospeso la delegazione di Costarica e del Paraguay, i cui pieni poteri sono in viaggio, ma non ancora giunti a Ginevra. Nessuna notizia si ha invece, per ora, delle repubbliche Argentina, Bolivia, Honduras, Nicaragua, Peni. 'HsoBlail gitesoasdequtrsobilo legerdeSetestaesesanchcohachprvovatolo see le tinufftaseprdopirisesisistasNMotta presidente Si procede per appello nominato a scheda segreta alla nomina» del presidente dell'assemblea ; 47 Stati prendono parte al voto. L'on. Giuseppe Motta, primo delegato svizzero, ottiene 45 voti. Una scheda presurasvtdlasnpssennnlsuictcaslpicdzsg., . . . , : ee bianca ed una porta il nome del dele- J une pn ; a ndi uo le n ioeltia: sto 4, si ni i ale atari el el io diorulo in. tili ado uta lse ima. gato danese Zelile. La splendida votazione ottenuta dal primo magistrato svizzero è accolta con uno scroscio di applausi che elura intenso per .parecchi minuti ed al quale partecipano tutte le tribune, compresa, quella della stampa. Paolo Hymans rivolge vive felicitazioni al nuovo eletto, affermando ohe questa ecelta rappresenta neillo stesso tempo un omaggio alla sua persona ed un omaggio al suo paese, che egli cosi degnamente rappresenta.: « L'assemblea onora In lui l'uomo di Stato eminente, lo spirito elevato ed il cuore generoso che fin dal principio ha portato alle nostre delibornzioni il concorso della sua eloquenza, del 6uo sapere e della sua esperienza politica». 11 presidente provvisorio on. Motta sale i brevi gradini della tribuna presidenziale tra vivi applausi che si ripetono a varie riprese durante il suo breve, ma eloquente discorso di ringraziamento che egli pronunzia. Rileviamo questo brano veramente sentito: « Anzitutto voi avete voluto onorare il mio paese nella persona di uno dei suol magistrati. La Svizzera, fiera di essere diventata la sede della Società delle Nazioni ed avere offerto alQ'Istituto nascente la calma e la serenità della sua atmosfera politica, vi ha accolto con viva simpatia e vi ringrazia in suo nome. Per la mia patria, che amo collo stesso amore con cui ho amato mia madre, ed in suo nome, io vi esprimo la gratitudine più profonda • Concludendo il nuovo presidente dice : '« Permettetemi infime di salutare la evoluzione che si va delineando nelle masse profonde dei lavoratori e degli umili, anche nei paesi che sembravano più refrattari all'appello della grande idea. Questa evoluzione è il soffio che viene dal largo. Non è temerario l'applicare l'immagine grandiosa della Bibbia: lo spirito di Dio si librava sulle acque ». Cessati gli applausi che accolgono la chiusura del discorso dell'on. Motta, si procede con molta rapidità alle necessarie operazioni per la costituzione degli uflìci di presidenza. Anzitutto, su proposta dell'on. Motta si decide che anche quest'anno gli oggetti all'ordine del giorno siano distribuiti tra sei Commissioni delle quali la prima si occuperà di argomenti giuridici e costituzionali, la seconda di argomenti tecnici e del traffico, la terza della riduzione degli armamenti e delle questioni economiche, la quarta delle questioni di bilancio e di finanze, la quinta delle questioni sociali e fllanlro- * i lenti politici. Come nell'anno scorso, ciascuna Delegazione desigiibià i suoi membri effettivi o supplenti o magari i consiglieri tecnici che dovranno prendere parte ai lavori dell'una o dell'altra Commissione, an- quinta delle questioni sociali e filanti pc; ! piche ed umanitarie, ed infine la sesta, ct- I più importante, si occuperà di argomci alecmn L'ordine dei lavori «tannilo ciò si proc \Tfte membri che rlov ;„™mJ!!s,0™_Der d | Stabilito ciò si procede alla scelta dei I ranno costituire la designazione dell'or'Hne del giorno. In questa Commissione sono rappresentate la Nuova Zelanda, il Belgio, il Cile, la Danimarca, la Grecia, la Jugoslavia ed il Siam. In seguito a ciò il presidente, esaminando l'ordine del giorno provvisorio compilato dalla Segreteria, rileva che i primi 27 argomenti sono slati iscritti per volontà della quarta assemblea, mentre il Consiglio nel corso dell'anno ha proceduto all'iscrizione di quattro argomenti. Chiede che l'assemblea trasformi quest'ordine del giorno provvisorio in ordine del giorno definitivo e stabilisca la ripartizione degli argomenti tra lo varie Commissioni. In questo momento abbiamo una nota leggermente comica. Già l'anno scorso si era dovuta lamentare la pessima acustica della sala detta della « reformation » e la Segreteria qust'anno aveva creduto di poter ovviare a tale inconveniente coll'installazione di un alto parlante, ed alcuni esperimenti erano ' stati fatti con buon esito alcuni giorni or sono alla presenza anche di alcuni giornalisti. Ma sembra che l'alto parlante non abbia potuto dare completa soddisfazione ed oggi perciò non ha potuto funzionare, dimodoché il vecchio Leon Bóurgeois si è alzato ed ha pregato il presidente di ripetere ad alta voce le sue dichiarazioni, che non potevano giungere all'orecchio degli ascoltatori E l'on. Motta è costretto a ripetere lo parole di Bóurgeois. Finalmente l'assemblea approva le proposte presidenziali e la seduta è tolta dopo avere deciso che le sei Commissioni si riuniranno domattina per procedere all'elezione dei propri uffici ^presidente, vice-presidente e segretario). Seguendo la tradizione i presidenti delle sei Commissioni saranno di diritto vicepresidenti dell'assemblea. A mezzogiorno, dopo che le Commissioni avranno compiuto questi vari atti, l'assemblea plenaria procederà alla nomina per scrutinio segreto di altri sei vice-presidenti che, insieme con quelli designati dalle Commissioni e col presidente dell'assemblea costituiranno l'ufficio definitivo della quinta assemblea plenaria della Società delle Nazioni.