Singolari affermazioni sulla morte di Dumini

Singolari affermazioni sulla morte di Dumini Il processo adCaftteotti Singolari affermazioni sulla morte di Dumini Imputati e testimoni di fronte alla magistratura Rilievi della libera stampa Rema, 1, notte. , Ieri a Riano alla fossa entro cut" furono rinvenuti t resti mortali dell'on- Matteotti, nel', macchia Quartarella, si è svolto un inintirrotti pellegrinaggio, durato tutta la giornata, di automobili provenienti da'ltoma e vetture e pedoni dai dintorni hanno con la loro presenza animato il tristo luogo In cui ebbe termine l'orrendo calvario del Martire. .-Milla fossa i socialisti di niano hanno piantata una rozza croce di legno di quercia, attorno a cui vanno accumulandosi omaggi floreali e corone di verdi rami. Poloii'' zando col Messaggero, il Popolo stati .ra scrive : « Sabato pubblicammo sotto il titolo: «Tarli chi sa» un comunicato delYlnformazlane finanziaria in cui si facevano chiarissime 'allusioni ad un giornale del mattino specializzatosi in questi ultimi tempi nella cervdloltlca ricostruzione ad tisum delphini delle varie fasi del «delitto Matteotti. L'Informazione finanziaria, dopo aver affermato la grave circostanza che detto giornale era in grado di pubblicare dopo il delitto particolari impressionanti sulle circostanze che l'océompagnarono e sul numero di ferite di arnia bianca, assicurando ili aver avuto tali particolari da fonte autorevole, e dopo aver detto che potrebbe riuscire particolarmente interessante qualche chiarimento da quei giornale sulla fonte delle sue informazioni, concludeva cosi: « Si potrebbe conoscere ufficialmente il nome di coloro che, per aver potuto rivelare a qualche giornalista amico così esatti particolari, dovevano o aver visto il cadavere e quindi aver saputo dove era stato nascosto, o quanto meno aver raccòlto dirdlamento le' autorevoli testimonianze di cui oggi la giustizia potrebbe far tesoro ». Il giornale cui la nota deU7n/ormazf07ic finanziaria faceva 'molto chiara allusione, ha fatto le viste di non capire, ma non ha rinuncialo a pubblicare ieri mattina una dello sue solite notiziole che, lanciate là alla brava e con una sicumera da venditore ambulante di cerotti, sano così utili spesso ad èpater le bourgeois ». v Volpi, Dumini,e il seppelliménto Il Messaggero afferma che qualcuno degli imputati ha confessato di aver preso parte al seppellimento. Noi nulla sappiamo dilla istruttoria, contrariamente a molti colleghi 1 quali si mostrano (non diciamo sono) tanto bene informati. A nostra conoscenza però è, come del resto è a conoscenza di tutti, quanto Volpi avrebbe detto a Milano, e una ri sposta che avrebbe dato Dumtni. « Volpi, in epoca non sospetta avrebbe detto che il cadavere sarebbe stato nascosto (nascosto si badi, non seppellito) in una boscaglia alle porte di Roma. Ora ci sembra che non si può affermare essere la Quartarella precisamente alle porte di Roma, distando almeno da essa una trentina di chilometri. Il Rumini, a chi gli diceva di meglio sistemare il cadavere, avrebbe risposto : « Io ho fatto la mia parte, al resto ci pensi chi vuole ». Se ciò è vero, come d'altronde non è stato mai smentito, è vero altresì che gli assassini non si occuparono della sepoltura del cadàvere Essi cercarono 6olo di collocarlo in un nascondiglio provvisorio. L'Informazione finanziaria parla di persona che avrebbe visto il cadavere. Dove sarebbe stato offerto alla persona il macabro spettacolo? Sapendo anche noi, come tutti sanno chi è questa persona cui 6i allude, ci sembra di poter dire che essa non potè vedere il cadavere fuori di Roma non essendosi in quel giorno allontanata dalla città o almeno non essendosene aliòn lanata per quel dato tempo occorrente per andare e tornare alla Quartarella. Ma queste sono supposizioni. Passando ai fatti concreti c'è una deposizione del contadino Scoccia, il quale fece il suo noto incontro e fu richiesto del badilo non prima di venerdì .13; e c'è anche per questo riguardo, la contraddizione fra l'ora precisa del seppellimento asserita dal Messaggero e quanto R. raccontò ni iuo amico A: D. secondo la narrazione dell'Epoca., « Se a queste supposizioni è a questi dati d} fatto si aggiungono le deduzioni logiche cui noi stiamo per venire nella lunga trattazione di questa macabra materia, si avvalorerà ben facilmente la convinzione conclusiva che gli assassini non possono aver interrato essi il cadàvere. Si è fatto di tutto per farlo credere, ma esagerando i particolari, si è raggiunto il fine opposto. Molto grazioso ad esempio il pezzo di giornale slavo trovato con altra roba ad. hoc nei pressi della fossa per far correre il pensiero al losco austrorusso implicato nella tragica violenza. Crediamo che sia questo il primo caso di un pezzo di carta stampata che, dopo essere rimasto per oltre duo mesi al sole, alla pioggia, all'umidità demolitrice della boscaglia, è ancora leggibile; senza pensare alla mostruosa ingenuità di queU'austro-ru6so che lascia le sue traccie come le lumache, di queU'austro-russo cho molto probabilmente non partecipò al delitto, giacché non dimentichiamo che Rumini, sospettava di lui, e che tutte le versioni, comunque avanzate, del delitto, hanno sempre parlato di quattro Individui: Dumini, Volpi, Viola e Putato. - « Quattro individui vide R. Quattro ne vide lo Scoccia. L'unico di cui non si è mai parlato finora e che quindi non dovrebbe aver preso parte al fatto, benché abbia preso parto al complotto precedente, è proprio l'austro-russo, il quale sarebbe venuto fuori in buon punto, precisamente e soltanto per là sciar traode del suo passaggio alla Quarta •rolla ». N A che cosa tendono certe rivelazioni? In altra parto del giornale il Popolo 6crivc: « Perchè non smentisco 11 Messaggero di avere una speciale predilcziono e neanche rapporti, neppure di semplice conoscenza con l'autorevole personalità accennata dal VInformazione finanziaria? E perdio il Messaggero, non illumina la giustizia facendo il nome di.quella personalità? Noi crediamo ancora che il Messaggero farebbe meglio ad indicare sempre- ai fini della giustizia le fonli a cui esso attinse le informazioni relativo al cadavere dell'on. Matteotti e alle ferite di arnia bianca, contate, allorché ancora si poteva sulla sua carne non riistrutta dalle volpi addomesticate. E poiché stiamo mettendo sulla buona strada l'organo dei fratelli Perrone, gli chiediamo che voglia de gnarsi di mettere un freno anche ad altro sbrigliate fantasie cho corrono, rispondendo a questo domande: «Lo) Come ha potuto e porcile ha voluto 11 Messaggero dedurre dal fatto del ritrovamento del cadavere la dimo strazionc cho, fra gli altri, l'on. Acerbo non aveva avuto eoi delitto e con gli autori di esso nessun rapporto nè diretto né indiretto o neppure di semplice conoscenza ?; 2.0) Per quali ragioni il Messaggero si ritiene autorizzato a scrivere, il 31 agosto, che alcuni imputati che sono a Regina Codi avrebbero fatto rielle confessioni, andie per quanto, riguarda la loro partecipazione al seppellimento della vittima, per poi affermare re cisamonte che coloro che uccisero l'on. Mat toniti provvidero da soli al suo interramento nella fossa della Quartarella?; 3.o) Poiché noi, fino ad oggi, avevamo saputo di - 6icuro soltanto che Cesarino Rossi, checché ne dica Farinacci, si limita a fumare sigarette e leggere libri, cho Naldi si occupa di letteratura e dei suol affari di ordinaria amminl strazione, che Filippelli pensa alla sua liquidazione del Corriere Italiano, che Marinelli ò preoccupato per i milioni sequestrati e per alcuni altri affarucci interni che lo annoiano, che Dumi.nl si è' chiuso nd più dignitoso riserbo conscio del ruolo assegnato alla sua alta personalità, potrebbe il Messaggero dirci da chi è stato messo in grado di affermare con tanta sicurezza che gli uccisori provvidero da se slessi all'interramento del cadavere? Dunque, il Messaggero sa quali furono gli uccisori, e poiché usa il plurale, sa che essi furono più di uno, mandando con questa semplice affermazione a gambe all'aria tutta la tesi difensiva del Gr. uff. Tullio Giordana. Ahi quei fianeber giatori quanti guaì combinano ai loro padroni! ». Riferendosi alle pubblicazioni del Messaggero il Giornale d'Italia osserva: « Per quanto ci consta, fu prima un avvocato difensore ad affacciare l'ipotesi die a Matteotti fosse stala data la morie per via di soffocazione, come, sostiene il « Messaggero », ma allo stato attuale della procedura, per quanPS W essa è- pubbMcamcnte noto ci pare poco attendibile tale ipotesi. Infatti, è stata rinvenuta la giacca rlelil'ucciso. Ora proprio in ossa erano trac' ciò numerose di sangue come nella stoffa della vettura, ed anche di più. « E poiché si porla nuovamente della famosa Lancia affittata dal direttore del Corriere Italiano e-mi* quale il deputato unitario fu ucciso, non ci pare inutile ricordare che secondo le testimonianze che ì magistrati iinnno ritenuto attendibili, essa non si mosse nella notte di martedì né nella giornata del mercoledì. Sino al Pomeriggio di giovedì rimase nel garage del comm. Quillicl nelU-citlà Giardino.- Alle 21 del giovedì fu portela nell'officina delle riparazioni di via nammla dallo chauffeur Coti ini e dal suo amico. Quindi se, nome pare ugualmente, attestato, altre automobili e precisamente tre, andarono In giro nelle sere di mercoledì e di giovedì, esso appartenevano ad altri proprietari ed erano condotte da altre persone. E torniamo a domandare se non sia stato necessario a intervento di altri complici non ancora identificati ». L'opera della Magistratura Oggi il comm. del Giudice ed il comm. Tancredi, assistiti dal cancelliere Scaglietta, hanno dapprima interrogati alcuni abitanti ai Riano. Come già dicemmo la scoperta delia salma è della giacca dell'on. Matteotti onre tuttora argomento di investigazioni da parto dell'autorità inquirente alla quale forse non appaiono sufficientemente concordi e persuasive lo prime testimonianze raccolte in proposito. In ìspecie la deposiziono della famiglia Caratelli sarebbe oggetto di controllo. Alle ore 11 ò entrato dal comm. Del Giudice il commendatore Pennella, della squadra di polizia giudiziaria della nostra questura. Egli vi si è intrattenuto mezz'ora, e la sua presenza non sappiamo con quale fondamento ha dato origine negli ambienti giudiziari alla supposizione di nuove ordinanze da parte della Sezione, di accusa. I magistrati hanno ricevuto oggi anche J'avv. Lepore, incaricato della liquidazione amministrativa del « Corriere Italiano ». Può darsi che il- ricevimento 6ia stato provocato dalla recente citazione fatta dal Filippelli per stipendi e indennizzi. A questo proposito la « Tribuna » pubblica: « Filippo Filippelli ha, come abbiamo già accennato, citato la società proprietaria dei defunto giornale di via Poli per il ricupero delle indennità spettantegli in seguite alla cessazione della pubblicazione del sternale nonché degli stipendi arretrati. Ma sembra cho lo pretese del Filippelli vadano più oltre, giacché ci sì informa che dalla contabilità del defunto giornale il Filippelli apparirebbe In credito di 627 mila lire per anticipazioni da lui fatte al giornale stesso ». Il cancelliere. Scagnetta ha poi invitato 1 patroni deila Parte Civile ed i difensori per domani alle 1S negli uffici, della Sezione di Accusa per procedere alla presenza del periti medici alla ricogniziono dejia lima trovata, nella fossa della Quartarella. Pare si voglia esaminare se nella lima si riscontrino traccio di sangue umano o traccio di epidermide o di tessuti carnosi umanf. Per giovedì poi allo 1S gli stessi avvocati devono intervenire al palazzo di Giustizia perchè si affiderà al pe. riti medici l'incarico di tispondere ad un nuovo quesito in-'rclazione alla perizia loro affidala il giorno 22 agosto per l'esame e la ricostruzione dei pantaloni dell'on. Matteotti. Come i.lettori ricorderanno, i pantaloni del deputato unitario furono ridotti a pezzi e si trovarono nella borsa di pelle sequestrata alla stazione di Termini mentre il Dumini si accingeva a partire per Milano. E anche questo ò un punto strano del processo, perchè non si spiega il fatto che il Dumini conservasse presso di sò la fJrova sicura della partecipazione al delitto, se non con la sicurezza die egli aveva di godere dì una impunità anche per questo defitto come l'aveva goduta per i precedenti. Ad ogni modo, è. sempre logico domandarsi perchè il Dumini non lllsper. desse subito i pantaloni dell'on. . Matteotti,' come fu fatto per la giacca ritrovata pili tardi o per gli altri oggetti di biancheria noli ancora rinvenuti. Finalmente, per giovedì alle 10 a Regina Coeli ò fissato un atio di ricognizione degli • imputati alla presenza dei patroni della Parte Civile e di tutti l difensori. L'atto di ricognizione non riguarda i mandanti: Cesare Rossi, Filippelli, Marinelli e Filippo Naldf, ma i sicari: Aldo Pittato, Volpi, Giuseppe Viola e Ottone ThierschwaUl, Si sa che alci»» ne persone assistettero al Lungo Tevere Ar« naldo ria Brescia al ratto dell'on. Matteotti, c l'autorità giudiziaria vuole stabilire se qualche testimone riconosca negli imputati coloro che afferrarono il deputato unitario e a viva forza lo trascinarono nell'automobile. Fra 1 presenti alla scena si trovarono due o tre* ragazzi che già hanno deposto più volte come testimoni. Sul principio si ritenne che all'atto di ricognizione dovessero essere presenti soltanto i difensori dei sicari, ma poS si pensò, per evitare, forse, questioni di nulli» 1à di estenderlo invéce a tutti i difensori. E cosi giovedì mattina per la. prima volta gli avvocati vedranno i loro rispettivi clienti coi quali però non potranno conferire. Presto si avrà un sopraluogo al Lungo Tevere Arnaldo da Brescia. Conti contro Caratelli Riguardo al progresso generale dell'istruttoria, il Sereno oggi informava: «E' noto che fra In dichiarazioni del brigadiere Ovidio Caratelli c quella del capo fermata di Riano, Geremia Conti, e venuta manifestandosi una impressionante discrepanza; alludiamo allo dichiarazioni che l'uno e l'altro hanno fatto a giornalisti e funzionàri, poiché non intendiamo in alcun modo di commetterò indiscrezioni nei rapporti con l'istruttoria, a termine ili logica, però, ci è lecito siipporm cho tali discrepanze si siano pure manifestate nelle loro deposizioni. DI qui,forse, i ripetuti interrogatori a cui l'uno e I altro sono stati separaiamente sottoposti in uno slesso giorno. Vpnerdi scorso, ad esempio, il Conti è stato interrogato per primo, quindi accompagnato ad una stanza a parte e vigilato da un trigadiere specializzato; poi sono stali interrogati successivamente e separatamente i Caratelli, padre o figli, infine, ancora Geremia Conti. La divergenza più stridente sorgo do un punto di capitale importanza: questo, cioè, che, secondo le dichiarazioni del Conti, il brigadiere Caratelli, allorché lo mandò a chiamare, affinone si recasse da lui con una vanga, .giù sapeva che. nella fossa giaceva il cadavere di Matteotti. Nel biglietto inviatogli dal brigadiere, il capo fermata alla stazione ili Riano lesse le seguenti par- lo: Vieni, che ho trovato la lepres Col termino la lepre Caratelli intendeva indicaro il cadavere dell'ori. Matteotti, di cui ;,l,VCua- I)nr'ate a P'ù riprese in antecedenza. II brigadiere, invoco, dichiarava a noi e a molti altri che ignorava l'esistenza del cadavere nella fossa, segnalatagli casualmente rial cane « Trapani », mentre a detta del Conti, il cane non entra affatto nella, scoperta, dovuta esclusivamente, e non da quel giorno, ai componenti la famiglia Caratelli». Il Popolo, dopo avere rilevato la discrepanza fra le dichiarazioni del Caratelli e quelle del Conti, aggiunge : « Ma un altro particolare curioso è venuto a galla in questi giorni. Sembra dunque non esatto che il Caratelli si trovasse a Riano in licenza comò egli ebbe ad affermare in un primo momento. Sembra invece che egli sia state chiamato a bolla posta per compiere indagini nella Quartarella. Con tanti ottimi funzionari, con tanti bravi carabinieri e ufficali e truppa che erano nella località, era proprio necessario l'intervento del Caratelli per compiere il miracolo? Eppure, sia detto con sopportazione, quando abbiamo avuto il-piacere di parlare con lui, ci ha fatto l'impressiono di un giovanottone abbastanza ingenuo e non ci è sembrato affatto di individuare in lui un Serlok Holmes della situazione. Evidentemente anche questa segnalata è una circostanza misteriosa che dovrebbe essere chiarita». • Per conto nostro, contìnua il < Popolo E. una spiegazione ci sarebbe, a patto però « riunire tutte le fila della trama e agganciarle a quel certo tavolo del « tabarin » imperiale intorno al quale sedevano, in tempi più leggiadri, alcuni degli attuali inquilini di Regina Coeli e altri, ancora liberi e forse ancora polenti, i quali con tutta calma, se non con tutta genialità, cercano di dipanare fliio in fondo la intricata matassa. E' una nostra ipotesi questa, conclude il gtogude,