Problemi statali e problemi di Partito

Problemi statali e problemi di Partito Problemi statali e problemi di Partito L'Esercito e la Milizia fascista, a proposito del nuovo Ministro della guerra - MI localismi litigiosi,, del fascismo - Nel ca npo socialista. noma, zS. notte. Domattina al viminale si riunirai il Consiglio dei ministri. La riunione sarà dedicata all'esame di questioni che Interessano l'economia nazionale e che sono state oggetto di lunghi colloqui nel giorni scoisi tra l'onorevole Mussolini, I ministri De Stefani, Corbino « l'on. Jung, uno del collBboratorl del ministro delle Finanze. J)a Diaz a DI Giorgio Del generale Di Giorno, che «li auccede al Ministero della Guerra, ]>laz ha tessuto un caloroso elogio facendo ai-cune -dichiarazioni ttiVEpoca. La scelta del nuovo ministro, lei resto, vi ane giudicata generalmente felice dal punto di vista tecnico. Egli è uno del nostri più giovani generali, di primissimi* linea (nato a Palermo nel 1867). Attivo, energico, risolato, -egli sarà Indubblamemte a.1 suo posto al Ministero di via XX Settembre, essendo slato, come la sua carriera parlamentare lo indica, ed essendolo ancora, un generale politico. Per oltre un decennio egli appartenne olla Carne-' ra. dove entrò nel 1913 come rappresentante di un Collegio della sua Sicilia. Fu rieletto a scrutinio di lista nel 191D e nelle elezioni del 1D21 il gen. Di Giorgio non pose la sua eaiididattiTa. Nelle ultime elezioni il DI Giorgdo è stato candidato de-Ha lista nazionale per ti collegio della Sicilia. In tale qualità ebbe occasione di pronunziare un discorso elettorale piuttosto notevole, nel ojuale egli fece esplicila dichiarazione di fede fascista, wur dIchio-rando di non essersi iscritto ufficialmente al partito fascista, perchè, a suo aviviso, un soldato non deve appartenere ad alcun partMo politico, sentendosi invece legato -al giuramento di Tedeltà do, lui preelato indossando l'uniforme. In gea. DI Giorgio, pur tacendo tale dichiarazione di massima, tracciò il più ampio elogio del regime fascista e' dell'on. Mussolini, affermando, fra l'altro, che l'opera dt lui come capo del Governo avera salvato l'Esercito. Intanto, H ministro DI Giorsio, avvicinato da un redattore del alamele dTtallo e richiesto del suo programma, ha dichiarato che Il suo programma è nella sua azione di comando e nei suoi discorsi e n-ei suol scritti. " 11 comando — ha continuato il generale Di Giorgio — deve essere trinciato sull'autorità. L'afletto degli Inferiori verrà dopo. Esso è 11 prodotto di tutte le curo rivolte alla tutela del prestigio del comandante, -da un lato, e di quella dell'inferiore dall'altro, e non deve servire cho a rendere accettabile la durezza della disciplina ed 1 sacrifici che accompagnano l'adempimento del dovere ». Secondo il nuow ministro della Guerra, occorre affrontare» in pieno la questione dell'ordinamento millfare. « Occorre che l'ordinamento dell'esercito meglio risponda alle esperienze della guerra passata ed alle necessità della guerra futura : ed assicuri un migliore rendimento I ai s-acriflel del paese ,. E* preciso intendi 1 mento del generale Di Giorgio di dare all'è pa« nimcachì7mnostmvostcagleritupnsinlecsancsnmtrmbbttàvstfvtcpesminlzmqppehLrt, o è o e 0 a e e e o e , e . l ln . L l i e — aae ie o mn. o. ooaeà o nn Hi oa nel io inrarinoet i, uio nre aoa, a. sercito Italiano un assetto che. senza oltrepassare nella spesa le possibilità dell'ora, assicuri «ila patria quell'apparecchio bellico che le è necessario per tenere degnamente il •posto che le spetta tra le grandi Potenze. "Un giuramento sol»,, Dal canto sua il generale Diaz, al trioni, olisti che lo interrogavano, ili confermato «ihe la sola ragione della sua uscita dal Gabinetto consiste nelle sue poco buone condizioni di salute. Dopo aver ricordata la sua opera di riorganizzazione dell'Esercito, 11 generale Diaz ha parlato dello spirito attuale dell'Esercito stesso. « Non possiamo, — egli ha detto — certamente paragonarlo a quello di due anni fa. Lo spirito è elevatissimo. Tutta le volontà sono unite, e volte ad ottenere che l'Esercito sia sempie agli ordini della Patria, sempre meglio rispondente alle esigenze del momento. Gli avvenimenti di Corfù hanno permesso di non aver alcun dubbio riguardo all'allenamento raggiunto, r. finché lo spirito si manterrà cosi alto nell'Esercito e nel Paese, l'Italia può con taro con fiducia sulla sua forza armato, forte soprattutto per l'animo cht vince ogni battùalia ». Il gen. Benciveniga esamina sul Monifo l'opera compiuta dal Duca della Vittoria e quella che attende 11 nuovo ministro della guèrra. D g6n. Renclvenga, rilevando che il gen, Diaz non ha Intrapreso alcun radicale riordinamento dell'esercito, scrive: « Diaz ne 6 forse stato trattenuto dalla considerazione di evitare una -'rìsi all'esercito iiel momento In cui la politica consigliava i'na fase di stabilità. Ma non 'a meu vero che» la relazione che accompagna, il decreto sull'ordinamento dell'esercito contiene affermazioni di principio da parte del generalissimo Diaz assai dlsc-uiihili e che potranno cosliliire un impaccio nell'opera dei ministri futuri ». 11 gen. Benoivanga prosegue ricordando 1 morill del gen. Diaz, fra l'altro quello di aver risollevato il morale degli ufficiali e del graduati e di aver Tiipristiinoto la disciplina. Ma si duole che non eguale fermezza il Duci, della Vittoria abbia dimostrato nei riguardi della creazione e dello sviluppo della milizia, fascista. Per quanto si riferisce ai rapporli tra Esercito regolare e Milizia nazionale, il Ben rivenga scrive: ■ ri gen. Di Giorgio dovrà ben presto far conoscere il suo pensiero, almeno nel riguardi ' della dilesa nazionale, circa l'esisi-ehza di due organismi armati con diverse gerarchie econ diversi impegni morali derivanti da diverse formule ili giuramento, ed a questo riguardo non saranno poche le difficoltà rhe incontreiù"il gen. ni fiiorgio s.e vorrà, tTaTre le necessario conseguenze ila quella sua dichiarazione fatta nel discordo di Messina del .10 marzo, e cioè che egli «non aveva chiesto nò « accettato la tessera fascista perchè, soldato, • non poteva riconoscere altri doveri che « duelli liberamente giurati all'alto dt vestl- • re la divisa, e di giuramenti un uomo d'o« nore non può prestarne che uno ». Dichiarazione quesla che dorrebbe indurre il neoministro a rivedere la situazione di tulli quegli ufficiali in servizio attivo permanente, por fortuna por.hi.ssimi, o In servizio di posizone ausiliaria, impegnati in un duplice giuramento. Come si vede, il neo minisiro, ealrando al ministero della Guerra, non entra in un letto di io.-e. Molto si attende da lui, preceduto da fama di uomo lnlelligente Pd energico, e ci auguriamo fervida meni e che possa rispondere all'aspettativa per il bene della pa tria ». Alla riunione ministeriale di domani non potrà intervenire il neo-ministro della Guerra on. DI Giorgio, arrivato ieri sera a Borni, Egli, infatti, non ha ancora potuto prestare glurampnto nelle mani del Sovrano, che sarà a Roma solo domani u mezzogiorno. Il generala Di Giorgio potrà giurare, nel pomeriggio. (.'nse itami Oggi il generale Diaz ha ricevuto nel palazzo dL via Venti Settembre* In visita di congedo gli alti Impiegati e generali del ministero delia Guerra. Per quanto riguarda il sottosegretario alla Guerra, corrono molte voci. C'fi chi ritiene che sarà conservato nella carica il sottosegretario dimissionarlo onorevole Sonanti, ma altri ritengono Invece che a quel posto sarà elevato un deputato fascista dcll'lt'ilia meridionale, che appartenne all'ultra Legislatura. Ma non si tratta, allo stnlo attuale delle cosi», che di supposizioni. Uria decisione sarà presa probabilmente domani nel colloquio che il nuovo ministro avrà con l'on. Mussolini. D'altra parte, essa ha importanza relativi) perche chiunque venga assunto a quel posto resta sempre escluso-, ncllsi sostituzione, «iiialsiasi carattere polisco. SVIle sferu fasciato meglio informate si persiste a iifgaro infatti che nessun rimpasto cioè nessuna modificazione alla coni¬ cpt| t pagine politica del Ministero è nella prossima « remota intenzione del capo del Governo. La prossima sessione del Consiglio del ministri, poi, che avrà luogo molto probabilmente verso la metà di maggio, sarà dedicata ad approntare il materiale legislativo che (ormerà oggetto del primi lavori della ì7.a Legislatura. Sull' intendimento del Governo circa la nomina del presidente della Camera continuano a correre per 1 circoli politici e giornalistici voci più o meco verosimili. Oltre al nome dell'ou. Rocco abbiamo raccolto di nuovo quello dell'on. Di Scalea e l'« Epoca » stasera accenna addirittura ad una probabile candidatura Casertano. E' superfluo aggiungere che si tratta dL voci, che devono essale ascolte con grande riserbo. La "normalizzazione„ Una caraUerlstlca che presenta Montecitorio in questa lunga vigilia di attesa è costi» tutta dalla presenza nei corridoi di molti deputai: caduti nelle slezioni, mentre i novellini, tranne qaulche fugace apparizione, non si sono ancora latti vedere. Questa mattina, nei corridoi della Camera, sL commentavano le due Interviste che l'on. Mussolini ha concesso al « Petit Parlsien » e al « Temps », e si riconosce da taluno che da esse traspara ancora il proposito del Capo del governo dt normalizzare la situazione interna. Le dichiarazioni mussollnlane hanno un tono assai diverso dalle minacele espresse da alcuni suol collaboratori e da capi fascisti. Esprimendo anch'esso questo rilievo, il « Popolo » tuttavia si chiede: • Che cosa intende per controllo necessario sui.giornali l'on. Mussolini? Per noi, il migliore controllo sulla stampa sta nella liberti», stessa c nel giudizio dell'opinione pubblica, che sono stali sempre rimedi safflcienti per gli inconvenienti lamentati sull'attività giornalistica >. Circa la « normalizzazione » è ancora rilevata la notizia dei severi provvedimenti presi dal Governo contro quei fascisti che meditavano una spedizione punitiva in territorio francese, sebbene sia chiaro che nessun'altra via si presentava al Governo stesso per evitare pericolosi incidenti con una potenza vicina e alleata. Questa osservazione giustifica perfettamente le deplorazioni che da molti si esprimevano stamane a Montecitorio per la sconsideratezza con cui agiscono alcuni elementi dello squadrismo proprio nel momento in cui più si parla di normalizzazione. Tornando all'intervista, concessa dall'on. Mussolini, oscura sembra al « Popolo » rafferma» zlone, < ammessa .l'iniziativa dei dcnutatl, ma controllata dal fascismo ». Quanto alla questione del voti di fiducia, il giornale popolare rileva che essa non è mai stala disciplinata dal regolamento della Camera ma essa si risolve nella capacità che un Governo ha di tenere insieme la sua maggioranza. L intervista dell'on. Mussolini viene considerata come la prima manifestazione governativa della nuova situazione parlamentare. 1 i l i, i a, i l i ' e n e o 0 ò , e - aor e no n o, ia n a i, e aIl eaniil e loe ane o i. oro sa nuote mni¬ le crisi fasciste locali Passando dal Governo al fascisti, si è ancor lontani dalla ripresa della Camera per poterne determinare l'atteggiamento e l'orientamento. Il partito fascista continuo il suo | travaglio interno. 11 Direttorio nazionale del partito ha oggi tenuto una lunga laboriosa riunione per proseguire sempre al sondaggio sulle tendenze e correnti che si manifestatio in seno alle Federazioni provinciali, particolarmente in quelle che devono essere convocate per la sostituzione dei segretari provinciali decaduti per essere stati eletti deputati. OggL il Direttorio nazionale ha ascoltalo il Direttorio federale della provincia di Livorno e quello deUa provincia di Caserta. La situazione di Livorno e stata prospettata dal rappresentanti locali ed 6 apparsa al direttorio tale da dover richiedere una modificazione dell'organizzazione della Federazione. La provincia di Livorno, infatti, presenta intorno al capoluogo uno 'scarsissimo hinterland provinciale e la sproporzione esistente tra la popolazione della città e quella complessiva dei dodici Comuni, circostanti turbo, il normale ecruilibrio del fascio del capoluogo in confronto dell'ente federale che costituisce quasi un duplicato inutile del fascio locale. Perianto, il direttorio è venuto nella deliberazione di costituire i fasci dei dodici Comuni in sottosezioni del fascio di Livorno, Cosi, in via eccezionale, tutta l'attuale Federazione livornese viene costituita in un fascio unico che avrà politicamente il carattere e le finzioni federali mentre le dodici sottosezioni provvederanno in via autonoma mediante.un triumvirato agli affari di ordinaria amministrazione. Esse concorreranno direttamente bene inteso allo, nomina delle cariche del fascio livornese. Per quanto riguarda Caserta, il Direttorio nazionale non ha preso alcuna deliberazione ed lia rinviato a domani il proseguimento della discussione. Sembra però che, data la complessità delle tendenze che si annunciano) per la successione dell'on. Riccardo Mesolella, il quadrumvirato finirà col procederà alla nomina di un triumvirato provvisorio, che dovrebbe reggere la Federazione sino al congresso facendo intanto opera di persua-. sione e di unificazione, perche questo si svolga nel massimo ordine. Quanto al direttorio della Federazione provinciale di Cremona, che avrebbe dovuto es¬ sere ascoltato sabato, si dichiara che esso non sarà ricevuto che nel primi giorni della prossima settimana. Il rinvio e stato richiesto dall'on. Farinacci, che è stamane giuntai a Roma e che si ripromette di conferire coll'on, Mussolini e coi membri del Quadrumvirato per spiegare il significato e la portata della nota deliberazione della Federazione provinciale che lo ha invitato, com'è' noto, a conservare la carica di segretario federale, rinunzian ilo al mandato parlamcn» tare. > 11 Direttorio alle Federazioni provinciali 13 Giornale d'Italia annuncia: « Il nuovo Direttorio del Partito fascista! nelle sue prime riunioni ha concretato e deUnito il suo programma di lavoro in ima, circolare che ha diramato alle federazioni provincdali. Questa circolare annuncia che i dlrettorii provinciali saranno per turno e secondo le esigenze locali e generali invitati a lloma per conferire. Questi contatti — diretti a un fine generale: la massima env ci&nza del partito — avvantaggeranno l'intesa cordiale e costante che deve mantenersi fra il centro e la periferia. La circolare intanto Fissa alcuni punti: «l.o II Direttorio, fedele esecutore del!» direttive del duco e del Gran Consiglio, in» tende che la necessaria divlslono di corapiU tra Governo e partito, intesa come normalizzazione esclusivamente fascista .fi n-yim» fascista, e non come ritorno allo stato ilemoliNerale, non debba In alcun mrsln si^niticara riduzione della energia di parlilo. La maggiore coscienza che questo deve avere del suol compilo nazionale e internazionale fa oh» bligo di superare nettamente tutti I localismi litigiosi e paraiizzatori cosi spesso so. pravalutati e ritenuti la qiiiiit-?ssenza del fascismo, i quali diminuiscono appunto l'energia totale del partilo, indispensabile, at. traversano l'opera de! Governo e giovano soltanto alla speculazione avversaria. E' necessario che il Far:ito ricomponga il suo spirilo nazionale e la devozione eroica ed energica che sempre lo ha animato e vinca i localismi per tenersi pronto a rintuzzare col massimo vigore e rigore !a mostruosa e tot tollerabile solidarietà avversaria. In questo senso 11 Direttorio nazionale conta che il pait'.to sorvegli nei centri superstiti del socialismo lo manifestazioni eventuali per il l.'j maggio, piotilo a opporsi ad azioni li som presa ile^!i avversari. t ;.o II congresso provinciale del P mingi**