Cinque anni di attività sindacale nella relazione dell'on. Buozzi

Cinque anni di attività sindacale nella relazione dell'on. Buozzi Il Congresso eie * metallurgici Cinque anni di attività sindacale nella relazione dell'on. Buozzi Milano, 27, notte. Si è qua riunito, nei locali della Camera del La-voro, il Congresso nazionale della Federazione italiana operai metallurgici. Cinquanta delegati partecipano ai Congresso, 'hi rappresentanza di 81) sezioni sparse par ia illusola, e comprendenti oltre trentamila aderenti. Il vice-segretario della Fiom, Ubertl, assumendo la presidenza, ha rivolto un saluto ai convenuti, fra i quali notali il signor Hilg, segretario dell'Internazionale metallurgica sedente a Berna, l'on. .D'Aragona, Emilio Colombino, ecc. A sua volta il signor Hilg ha recato il saluto dell'organismo da esso rappresentato, rilevando cita le maestranze mctallu»jiche di tutta Europa, in conseguenza della crisi che attraversa l'industria, si trovano In una condizione penosa, dovuta principalmente alla grande disoccupazione. Nel triennio 1921- 1923, oltre i due terzi degli alti forni «rant» j chiusi per mancanza di produzione; egli ha!osservato che le condizioni di lavoro son» peggiorato in relazione alla ridotta efficienza delio forze sindacali organizzate. L'on. D'Ara>gona si è poscia dichiarato lieto di trovarsi in mezzo ai metallurgici, 'dei quali egli ricorda di essere stato uno dei. primi organizzatori. Quindi parlarono bneweamente Alberii. Pagani e Bensì. Dopo di che Ton. Buozzi, eegrata.T.io generale della Fiom, riassunse a larghi tratti la sua relazione che irtspecctoia la vita deirore-anlzzazicme e dell'industria durante gli anni intercorsi dal 1918 al 1923. La relaziona Buozii L'oa. Buozzi inizia la sua relazione premettendo una accorala rievocazione delle' rosee speranze die per i lavoratori tutti si erano manifestato nel Congresso ordinario della Fiom nel novembre 1918.'Ricorda che do allora la Fiom ha tenuto dieci congressi e convegni nazionali straordinari, quattro convegni nazionali dei Segretariati regionali, trenta. Congressi o convegni regionali, interprovinciali o eli zona. L'oratore rileva che il Congresso di Roma aveva affidato ui dirigènti il compito di perseguire la conquista del sabato, inglese, del regolamento unico, dei minimi di salario e della democratizzazione della fabbrica. Come tale programma, dice, sia stato attwato C ancora nella mente di tutti. Basta ricordare che prima della nne di maggio 1919 le otto ore erano già in vigore in tutte le officine della nostra industria. La relazione prosegue; tra frequenti bagliori polemici contro talune correnti estremiste che disturbano sterilmente l'opera dell'organizzazione, riassumendo la storia degli avvenimenti o lotto che precedettero e seguirono-l'occupazione delle fabbriche, latto questo che ha una trattazione a parte. Passa fiol ad esporre i numerosissimi ^ioperl ti"'cui si trovò impegnata la Fiom nel J921 per contrastare l'offensiva industriale elio tendavi» a ridurre i salari/già inferiori agii indici del caro vita. Intanto crescevano la pressione, dice, e le violenze fasciste contro le organizzazioni aderenti alla Confederazione, e sopravvenne una crisi che incoraggifi la ripresa dell'offensiva industriale cosi che a primavera avanzata del 1922 parecchi concordati vennero denunziali, Venne pui inoltre l'ondata estremista che porto allo sciopero metallurgico in Lombardia prima ed a quello generale subito dopo, proclamato dall'Alleanza del lavoro. L'Italia era ormai senza Governo ed In balia dello squadrismo, e tale sciopero fece precipitare t'ii eventi. Li produttività operaia Rifacendosi al .burrascoso 1920, l'on. relatore, ricorda poi come si venne all'occu|:!zione delle fabbriche, la cui responsabili' spetta, dice, alla bestiale intransigenza i! gli Industriali, dovuta ad una minorali reazionaria che era riuscita a prendere redini dell'agitazione. Dei grandi organi il l'opinione pubblica qualcuno espresse la si. contrarietà per il metodo usato dagli c.. rai, inai nessuno prese le difeso aperte deci; industriali. Richiamandosi alle accuse che venivano rivolte agli operai, l'on. Buozzi parla della produttività operaia, affermando che la produzione per operaio-ora ha superato sempre e quasi ovunque quella dell'anteguerra 'ovo si eccettui una parte del 19193. A conforto >li questa affermazione il'Buozzi cita alcuni du li statistici relativi, per lo diverse branche dell'industria, alle Accaierle e ferriere lombarde, alle Ferriere di Torre Annunziala, al laminatoio del Calrolto di Lecce, alle Trafilerie; Punterie, Chioderie lombarde ed hIIp rilucine .<H riparazione di materiale ferroviario. Uiih parte interessante della relazione parla, il elle promesso fatte ai lavoratori e non mantenute. Dice il Buozzi: « Per'-condannare ragionevolmente l'irrequietezza operala, bisognerebbe prima, dimostrare clic i datori di lavoro fecero il loro dovere. Per quello che ci riguarda, possiamo ito.cumeiilsre ilio tale dovere non venne soddisfatto. D'iranle la guerra i salari degli onerai metallurgici non seguirono mai il costo il^lln vito. Durante la guerra gli inrìustrinli metallurgici, nella loro granile maggioranza, non cfdattero che alla forza e. alla paura, e occorso chiamarli a centinaia di fronte ai Comitati ìli Mobilitazione industriale per indurli a concedere qualche aumento di salario ni loro ilinendenti. Dopo la guerra — esclusa la parentesi della concessione delle 8 ore, accordate senza resistenza perchè troppo presto per dimenticare le promesse fatte durante la guerra, e perchè lo spettro della rivoluzione russa Incuteva un sacro terrore su molti clic attualmente ostentano una tal umile fierezza — in alcune regioni occorsero agitazioni su agitazioni, e scioperi su scioperi, per non riuscire neppure ad ottenere salari adeguati al costo della vita. N'è duriinto, no dopo la guerra — se si toglie un breve periodo linmcitiatamentc susseguente alla ncmnnzione dellR fabbriche — mal gli indici del salari degli operai metallurgici raggiunsero quelli del costo della vita e di ciò so ne avrà una larga de cuinentazione nella relazione — ili prossima pubblicazione — presentata alla Commissione di indagine sulle condizioni delle industrie Questa parte della relaziono conclude poi cosi su questo argomento: a Molti pappagalli blaterarono - e blaterano tuttora su Immaginarie conseguenze finanziarie procurato al nostro Paese dalla occupazione delle fabbriche. Se anche ciò fosse vero, la colpa dovrebbe attribuirsi tutta alla Intransigenza degli industriali. Ma la verità e un'altra, le cause del disagio di quel tempo sono più profonde e complesse. « L'anno 1020, più che per l'occupazione delle fabbriche, rimarrà tristemente colehro per l'assalto alle Banche e per l'accaparramento delle azioni delle grandi industrie, fatti dei quali si ha qualche esempio nronrio in questi giorni, per il qualo lo stesso Govprno fascista £ Intervenuto con un provvedimento di ecaezione contrastante colle affermazioni programmatiche sempre enunciata ». Collaborazione Chiusa cosi In rarentesi rclalivn all'arino lftio l'on. IM027.I viene a trattare due quasliotii ardenti di nitunlità: In collaborazione e riduzione, e la libertà sindacale. l'er qucl- ^iteva'Vco^^ T," ...... « "SÌE2S?. ° JUJ1«a scadenza — da lo che si riferisce alla collaborazione ed ai nuovi dogmi sindacali, il Buozzl osserva; < organizzatori non ci si improvvisa. Salvo rare eccezioni, le vertenze finora sostenute nel nostro campo dalle corporazioni sindacali sono state impostate e condotte nel modo imi infantile; e senza un indice che denoti una superficiale conoscenza delle industrie e della organizzazione del lavoro. Non n< teva essere che cosi. Quasi tutti l dirigenti delle corporazioni sindacali provengono da quel tale movimento sindacalista rivoluzionario che odiava il praticismo, che derideva quelli cup si sforzavano di conoscere le induslrie e di persuadere gli operai della necessiti ili preoccuparsi delle condizioni delle induslrie stesse, che chiamava noi m senso di disprezzo . maocpolatorl di tariffe >' peatebè ed scorzavamo di adepiatts le tariffe a i concordati alte necessità dalle industrie, e che ccan- corta noi sempre sostenuti per garantire un» «ranqtnutta «aie industrie — arfennando che osrna giorno gli operai avevano il diritto di buttare aill aria. 31 concordato stipulano il gloTno precedente. La loro mentaii-ta non è per inilia cxiimihjata. Sono passati aill'eccesso opposto. Colla stessa iwagiomievolezza coaia quale si battevamo per la guerra di alasse (non ?:a per la lotta di classe intesa in senso civile' oggi si battono per la collaborazione, e roiebe per ernesta non hanno alcuna preparazione, chi ha ragione sono sempre gli anUust.riall. « Nessuno più dd noi si è battuto per la produzione e per la tranquillità della industrie. Tale Irancmilìltà però non deve essere intesa nel reiaso di permettere el datore di lavoro di comandare senza discutere coi i>r©j>ril dipendenti dei loro interessi, e può venire solo dalla persuasione che datori di lavoro e l'avoratori si considerino -due oomtouuentl sullo stesso piede. Dicendo ciò non si intende itappure lantanamieinte di negare la latta di classe, che è una realtà superloie alla volontà di chiunque. Scioperi e serrate ce ne saranno Uno a quando vi saranno salariati e s.Hariatori. Con ciò non si intende di vietare Hi collaborazione fra imprenditori e lavoratori nel campo teanico della produzione, per noi. quel qualunque concordato <;he segna la fine di un conflitto fra capitale « lavoro, segna sostanzialmente una tregua. .So la tregua e leale, nell'interno dell'officina la etessa discue-sione 6Ull'atf>pllcazione dei concordati si risolvo in una collaborazione, A questi concetti la F.I.O.M. ha sempre trcfcmmiato la 6ua azione ed a questi cotneetti rimarrà fedele, se il Congresso darà la sua appwwazione a questa relazione - ' • i'Non passerà molto'tonato elle quanti in buorja fede hanno dato attività al movimento delle Corporazioni sindacati, si [persuaderanno che la collaboiraaiono ad ogni costo si risolve in un disastro per il prolelaa-iato. Essi dovranno persuadersi ancora, che il monopolio sindacale ad oani costo rende lo corporazioni sindacali un mostruoso corpo «enza ànima. Gli organizzati coatti non portano alcun contributo di esperienza alle- organizzazioni, e lo prova ti fatto da noi accennato, che l'azione delle Corporazioni si rivela ogni giorno più Infantile, malgrado gli .sforzi verbali di qualcuno per dimostrare che esse sono aderenti alla realtà. Nel campo della metallurgia i migliori operai sono rimasti con noi; la nostra vecchia guardia deirarìleauerra 6 più che mai al suo posto e la parto più giovarne della F.I.O.M. è composta in grande maggioranza degli operai più scelli. Libertà sindacale Venendo al toma della libera convivenza ilei Sindacati, il relatore dice ; « Se i dirlgeniil delle Corporazioni si atersu.j.de'ranno di lille queste verità e vorranno difendorfl sul a lo gki intei^ssl dei lavoratori in armonia ui) quelli superiori del paese, dovranno con-.àntlre alle noslare organizzazioni di fuazio:taie. I modi e le fcalme ucr evitare conflitti che si risolvono sempre a danno dei lavoratori, potranno esseae trovati facilmente, pur che si voglia. Dove le Cuiporazioiai limino preteso ad ogni casto le commissioni interne, gli operai, hanno preferito rinunziare a servirsi di esse, anche con danno doi loro inte: vessi Questo potià indispettire dei ciechi o dei settari, ina* «°n c'ia le persone ìiagnonevcU, porcile dimostra che ài nostro prolei-aiualo si è formata una sua dignità, alla quale non intende di rinunziiU'e. « Chi ha questa dignità, non pretende al calpestare la dignità altrui. Chi chiede di essere rispettato è disposto a rispettare. i.olo nel rispetto reciproco è possibile la .difesa degli interessi ilei lavoratori. Un modus vivendi il quale stabilisse che lo elezioni delle Commissioni interno devono essere fatte, ovunque col più ampio rispetto della liberta per consentire alla maggioranza e alla minoranza di lavorare insieme in difesa degli interessi degli operai; un modus viventii il quale stabilisse che ogni qualvolta si presenta la opportunità di rivedere i concordati, le trattative devono essere fatte da una Commissione composta dei rappresentanti delle correnti sindacali che possono dimostrare, ili ranprcseutiire una certa percentuale di operai, porterebbe un contributo inestimabile a quella normnlizzazioue che e sulle labbra di tutti, ma per la quale i nostri avversari non paiono disposti ad alcun sacrificio. « Quale sarà la politici) fosnisla nei riguardi delle nostre organizzazioni, non o possibile dire. Non sappiamo se il paternalismo governativo, manifestatosi per unniche agllnzlone operala, avrà un ulteriore sugiulo ed mi più uniplo sviluppo. Nelle Corporazioni l'a'sntniziono al monopolio sindacai'! si è manifestata o si manifesta quotidianamente in modi p forme, di fronte alle quali qualche tanto condannato episodio dello organizzazioni rosse diventa ridicolo, t-'l è parlato del riconoscimento giuridico dei Sindacati e del Senato elettivo per la rappresentanza del Sindacati. Può darsi cho tutto ciò miri — come è nel desiderio ili qualcuno — a rendere del tutto impossibile la vita alle organizzazioni s'ndacali libere. Di fronte a ciò nn'iissicurnzinre possiamo dare ai nostri aderenti, ed ò questa: quand'anche perse- HpprtmapgfcassvlnhdfcrdbFnrBdCrAdqcsgrmpcrdCrsgtupA j gultati e ridotti a poche decine di soci, ter e o , o e o e - rrrno alto il prestigio d?lla F.I.O.M-. e non piegheremo la sua immacolata bandiera ». Por ultimo l'on. Buozzl ha parlato dei tecnici, con i quali, ha detto, sor.o in corso trattative per una intesa. L'oratore ha osservato che questo gruppo di produttori va considerato e inserito nel gran quadro dei lavoratori. Bilerenrios. alla discussione intorno ad un cosi detto fn-:>te unico sindacale, l'on. Buozzi. si è dichiarato convinto della possibilità della sua realizzazione che sinceramente auspica, purché perii essa avvenga su un programmo, di lavoro prer"0 e liberamente accettato. Ai comunisti 1 anali rimproverano spesto ai dirigenti della Fiom eccessivi contatti col Governo, l'oratore ha osservati* di trovare per lo meno strana l'osservazione, in quanto in Russia, nella Bussia bolscevica 1 rappresentanti operai noirinte'CFse del loro aderenti hanno, si può dire, quotidiani contatti con i ministri senza iter questo sollevare crlllche. Quello elle unmiin rer l'oratore e di salvine l'orgonizzaHono per In tutela delle maestranze metal lurgiche e dei loro Interessi di categoria.

Persone citate: Buozzi, Buozzi Milano, D'ara>, D'aragona, Emilio Colombino, Torre Annunziala

Luoghi citati: Berna, Europa, Italia, Lombardia, Roma, Russia, Ton