Theunys e Hymans sono giunti a Parigi e Morgan è partito per l'Inghilterra

Theunys e Hymans sono giunti a Parigi e Morgan è partito per l'Inghilterra Theunys e Hymans sono giunti a Parigi e Morgan è partito per l'Inghilterra (Sei-vizio speciale della 1 Stampa b) Parisi, £8 mattino. Il presidente del Consiglio belga Theunys ed il ministro degli Esteri Hymans sono giunti iersera a Parigi, per incontrarsi con Poincaré. Prima però del loro colloquio col capo del Governo francese avranno delle conversazioni col signor De La Croix:, delegato belga aLla Commissione delle riparazioni. Alla vigilia di questo Incontro franco.belga, mandano da Brus-selle al Temps che la situazione è considerata nei circoli politici di quella capitale con fiducia ed ottimismo. SI è parlato 'Al divergenze di vedute tra gli Alleati, e persino di un malessere franco-ibelga; ma un personaggio facente parte del Governo ha affermato al corrispondente del grande giornale parigino che la politica del Belgio non è modificata. « ...Noi rimaniamo fedeli a noi stessi — ha aggiunto il personaggio: — alla politica di unione Interalleata; ma anche •olla politica di solidarietà franco-belga. La migliore prova si è che, prima di intavolare ipialsiasi scambio di vedute, il Governo belga ha tenufto a conferire fiduciosamente colla Francia. Le conversazioni d! lunedi non potranno quindi che avere i più lieti risaltati m. 3-e questioni che saranno trattate nella conferenza di oggi si riferiranno alle conclusioni tecniche dei periti, agli aspetti pclitici del plano raccomandato dalla Commissione delle riparazioni, alla questione della Ruhr e a quella dei pegni, nonché a cerie questioni franco-belghe che non sono relative alle riparazioni. I ministri belgi insisteranno sulla necessità di agire al più presto, e di mettere in opera sollecitamente il piano dei periti, emettendo, col concorso finanziario anglo-americano, LI primo prestito. E' certo che l*azLone del general* Dawes, intimo di parecchi membri' deL Gabinetto belga, fa sentire i propri effetti: essa si tradtice infatti nella fretta, che mostra il Governo belga, di giungere ad un risultato positivo. La questione della smobilitazione economica franco-belga nella Rulir è strettamente col legata a quella dei pegni e delle garanzie; ma essa solleva tutta una serie di questioni, relative in particolar modo alla Micum ed alle ferrovie, e deve fare oggetto, a cmanto si crede, di un. accordo preventivo francobe.1 ga. Pierpont Morgan, colla sua famiglia, e partito ieri mattina per L'Inghilterra. Secondo il A'eiti york HeraW, il fatto che iL grande finanziere ha pranzato venerdì con Barthou, sir John Brudbu.ry, il signor De La Croix, il signor Logan ed alcuni altri banchieri, ha dato luogo a voci esagerate circa quello «the è stato realmente deciso. Il giornale americano si dice in grado dì affermare che nessun particolare prestito internazionale progettato è stato discusso, perchè questo prestito dipende da altri fattori internaiionali. In sostanza il giornale ripete che Pierpont JIoTgan non aderirà a partecipare ad un prestito, se non saranno assicurate condizioni politiche in Europa elio lascino escludere la possibilità di nuove- divergenze, almeno per un lungo periodo di tempo. Compiacimento inglese per le risposte di HacDon-sl d e i Mussolini Un chiarimento della "fteuter,, (Servizio spedile della « Stampa») ' Londra, ss. mattino. La risposta del Governo inglese alla Commissione, delle riparazioni è accolta qui con vivissimo compiacimento. Era a tutti noto che MacDonald. avrebbe riaffermato quanto ebbe già a dire nel suo discorso di York, e cioè che il rapporto dei periti doveva essei'3 accettato e posto in esecuzione come un tutto indivisibile; ma ha suscitato gradita sorpresa1 il fulfo che il primo ministro, notificando l'accettazione inglese deL rapporto'peritale, ita creduto opportuno richiamare l'attenzione dei commissari dell'Hotel Asteria sulla asso-luta e urgente necessità di restaurare la piena autorità economica e fiscale del Reich. Il ristabilimento dell'autorità del Governo di Berlino su tutto il territorio tedesco non rientra nella giurisdizione della Commissione delle riparazioni; di guisa c-be MacDonald, rivolgendosi diretta mente a questa, avrebbe anche potuto fare a meno di parlari e in te ratini cosi pesati e concreti. L'averlo t'aito è giudicalo quale un indizio del fermo proponimento ili Londra, notificante a chi di dovere, in via indiretta, di attenersi rigorosamente al progetto peritale, e di non accettale variazioni acrobatiche sul teina della Huhr e della Renania. li questioni: «Ielle sanzioni Il primo ministro, pure accennando nella sua nota a questioni di speciale cumpelànza dei Governi alleali, non ha fatto cenno alla questione» delle sanzioni, questione che è stata oggetto di discussione fra Londra e Parigi, per il tramite regoline delle Ambasciate. Un comunicata linutcr chiarisce in certo qital modo l'atteggiamento adottato dal Governo inglese nei riguardi delle sanzioni L'Agenzia infatti riferisce che La visita fatta venerdì scorso ria Lori! Crewe a Poincaré aveva Io scopo di « ampliare le osservazioni che MacDonald aveva fotte nel suo discorso di York 1» — nel quale, come si ricorda, il prima ministro aveva trattato la questione delle sanzioni sotto un punto di vista che suscitò critiche e risentimenti alquanto vivaci a Parigi. L'ambasciatore d'Inghilterra lui ampliato le dichiarazioni di JlacDonald, spiegando che, mentre il Governo inglese è pronto a porre fiducia nella Germania, ciò nondimeno, nel caso in cui questa avesse poi mancalo alla, sua parola, il Governo inglese era egualmente pronto a intraprendere qualsiasi azione energica, unitamente coi suoi nllenti», Da! comunicato risulta innanzitutto riaffermato il principilo che le sanzioni potranno i-sserc decise ed attuate, in caso di ina.l'.-jnpjenza tedesca, solo allorquando questa si sarà effettivamente prodotta; e, in secondo luogo, che eventuali misure coercitive -non potranno essere prese sé non ria tutti" insieme gli Alleati. L'atteggiamento dell'Italia Circa l'atteggiamento dell'Italia, Il Sunf'-aW Tinies raccoglie la voce messa l'altro ieri in giro da un giornale liberale, secondo! cui il Go-verno italiano avrebbe deciso di tissumere ima parte più attiva nel controWo del bacino carbonifero della Ruhr. Orielsto inatteso sviluppo della politica itaJianV nella Ruhr dicesi abbia attratto una considerevole attenzione da parte Aei cir¬ coli diplomatici di Londra, Nonostante che In notizia-in questo momento manchi di conferma, il collaboratore diplomatico del Sunday Times non la ritiene tuttavia improbabile : « ... L'Italia — egli scrive — ha bisogno di carbone, e più di quulsiasi altro genere di riparazioni. Sarebbe pienamente in accordo con la politico, dell'on. Mussolini il fatto che agii compisse ulteriori passi per garantirsi le consegne di carbone, rinforsando al tempo stesso La sua posizione alla Conferenza che eventualmente potrà aver luogo. Asserire tuttavia che ciò coinvolga la partecipazione dell'Italia negli affari della Micum. e considerare ciò come la p-rova della approva.zione italiana alla politica di Poincaré, sarebbe, spingere la deduzione al di là di quarto autorizzino le circostanze-. L'atteggiamento dell'on. Mussolini di fronte al problema delle riparazioni a slato costantemente quello manifestato nelle suo proposte del dicembre 1922. Lungi da nnalsiasi adozione deL programma francese, è permesso dire che l'Italia considera perfino l'occupazione militare della Ruhr come incompatibile con la libertà economica richiesta dai periti... ». Editorialmente poi lo stesso giornale dichiara che la Francia e la Germania non sono le sole parti interessate alla esecuzione del progetto peritale. Il Belgio, l'Inghilterra e l'Italia hanno diritto di far sentire la loro parola in riguardo: « ...Ora — continua il giornale — l'Italia sembra aver accentuato il suo diritto, diritto incontestabile, a far udire la sua voce nei negozi ati relativi al cambiamento di regirne nella Rnhr. L'Italia, dall'armistizio in qua e specialmente da quando Mussolini assunse il potevo, ha così ripetutamente dato prova del suo forte senso della realtà economica, che no-i diamo il benvenuto a qualsiasi svil tippo che conduca L'Italia a una più intima associazione fra gli Alleati, in questo momento decisivo... ». I] giornale poi sembra accettare il punto di vista francese relativamente alla necessità di concertare sul ito un piano di sanzioni, in vista di una eventuale inadempienza tedesca. Nessun.'ombra "di reticenza o di ambliruita „ Il collaboratore diplomatico del Daily Telegraph però nega la veridicità della notizia relativa al nuovo atteggiamento italiano nella Ruhr, e si rallegra della risposta dell'Italia alla Commissione delle riparazioni, la quale, nella sua brevità, non contiene ombra. « di reticenza o di ambiguità ». Lo scrittore del -Daily Telegraph, constatando poi come l'accettazione italiana del progetto dei periti sia categorica e risoluta, nonostante l'interesse che l'Italia porta ad altri problemi connessi con la sistemazione .delie riparazioni, dichiara che l'on. Mussolini merita la gratitudine generale per lo spirito generoso da. lui dimostrato Iti ernesta circostanza. L*< Agenzia Stefani •> trasmette da Parigi la seguente nota ufficiosa, parallela a quella della « Reuter », riguardo alle dichiarazioni dell'ambasciatore inglese a Poincaré, nel colloquio di venerdì scorso: Lina nota ufficiosa pubblicata dal giornali ilice che, durante il colloquio che l'ambasciatore inglese ha avuto venerdì con Poincaré, Lot<1 Creve ha Ienato specialmente a ricordare aL presidente del Consiglio una frase pronunziala da MacDonald, nel suo discorso ili Vorli, e a darne una interpretazione autentica, Il passaggio sarebbe il seguente: « 11 Governo britannico dichiara di essere pronto a concedere riducili ull.i Germania; rita se questa non tenesse la sua parola, esso e ugualmente pronto ad esercitare qualsius azione energica d'accordo coi suoi alleati » 1 circoli ufficiali francesi danno una grande importanza alle spiegazioni fornite in questa occasione dall'ambasciatore britannico, e rilevano che i suoi schiarimenti hanno messo in evidenza che, nel caso il Governo del Reich venisse a tradire una volta di più la fiducia degli Alleati, L'Inghilterra. d'accordo con questi, sarebbe pronta a esercitare qualsiasi azione energica.