Il parroco di Piazzo assassinato nel suo studio con due colpi di rivoltella alla testa

Il parroco di Piazzo assassinato nel suo studio con due colpi di rivoltella alla testa Il parroco di Piazzo assassinato nel suo studio con due colpi di rivoltella alla testa Lassassnosucceaccanoaavma il) (Dal nostro inviato speciale) Ctilvas»», 25. notte. Una tragedia impressionante è avvenuta oggi nel pomeriggio a Pimo, piccolo paese- di collina a. circa dieci chilometri da Chivasso. L'arci prete- del paese, il cav. uff. Don Giuseppe Milanesio, è stato ucciso con due colpi di rivoltella sparati a bruciapelo da un contadino il quale ha rivoli» quindi l'arma contro so stesso e si è ucciso con un colpo alla tempia destra. L'omicida c certo Enrico Comoglio di auaràntun'anno, possidente di una discreta fortuna in terreni posti presso il centro del paese. La tragedia fulminea, Inattesa si è svolta nella casa parrocchiale, proprio nello studio del sacerdote, quando questi era appena rientrato da una breve passeggiata pomeridiana. Nessuno fu presente al fatto sanguinoso: accorse gente soltanto quando rintronarono sinistramente lo detonazioni dei colpi di rivoltella. E nonostante la pronta ed accurata inchiesta compiuta dal maresciallo e dai carabinieri di Casalborgone subito accorsi, e dal tenente dei carabinieri di Chivasso, giunto poco dopo insieme col Pretore avv. Fontana, non è stato ancora possibile mettere iti luce con tutta precisione i motivi die spinsero il contadino a compiere l'efferato delitto ed a togliersi quindi la vita. Le figure dell* tragedia La figura del sacerdote e dell'omicida erano entrambe caratteristi elle. Con Milancsio, un prète pieno di vita a di vivacità, clie ostentava volentieri le sue idee patriottiche, era Incline ad occuparsi attivamente della, cosa pubblica ed anche di politica. Pure dalla sua piccola parrocchia silenziosa come un romitaggio amava tenersi in corrispondenza con molto persone di Torino e di altre città. Egli era socievole, cordiale, espansivo n contadino invece un uomo chiuso nei Suoi pensieri, e si potrebbe dire, nelle sue ilssazioni. Durante-la prima giovinezza fu in America: ne riportò, tornando, del denaro ed anche quella rivoltella che gli è servita per compiere l'atto criminoso e pazzesco il cui pensiero angoscioso lo travagliava forse da parecchi giorni. Lavorava la sua terra, vivendo con la mamma, il babbo, colpito da, paralisi progressiva, e due jhimbi di tenera età. La moglie ft attualmente ricoverata all'ospedale Maria Vittoria di Torino per malnttie inerenti alla maternità. Di carattere poco espansivo il Comoglio trascorreva Iti stia giornata in silenzio, fra L campi e la casa modesta. Quando anche a Piazzo fu costituito il Fascio, in opposizione al socialismo che raccoglieva larghi consensi nel paese, il Comoglio si ìscrisse alla nuova associazione politica. Come uomo di mente quadrata è di buon senso divorine uno dei capi del lasciamo locale; fece parte del Direttorio e pare fosse attaccato tenacemente alla sua carica. Il Direttorio del Fascio però venne diselolfo recentemente e ricostituito con elementi nuovi. Il Comoglio no fu escluso è, forse, se ne risenti. Certo è che negli ultimi giorni il suo timore si era fatto molto cupo. Ad un amico, anzi, cerio Scara fiotti, pure contadino ed abttante presso di lui, il Comoglio aveva confidato ripetutamente tristi pensieri ed anche il proposito di togliersi la vita. — Lascio alla moglie ed ai bambini — egli diceva — trenta mila lire. Quindi non debbo preoccuparmi della loro 6orte. Lo. Scaraflotti cercando, naturalmente, di dissuaderlo da tale proposito, lo interrogava invano sulle ragioni della sua disperazione muta e.crescente. Olire a questo sconforto non ben definito, il Comoglio cominciò ad accusare qualche temipn fa sintomi di una grave malattia: la tubercolosi. Nessuno del famigliari però si era mai accorto ài nulla. Il male Inguaribile era -diveniate invece, il suo pensiero costante, la stia ossessióne. L'altra sera, trovandosi al Circolo per bere con lo Scnrailotti una bottiglia, di vino bianco gli disse: — Non guarirò più : sono tubercolotico. Meglio e che la faccia finita una volta, per sempre. Tuli particolari riferiamo poiché possono servire ad illuminare In qualche modo lo sfondo della tragedia sulla quale nessuno si senti in grado di fare una aflermaziona precisa. E neppure i rapporti del contadino col parroco sono completamente conosciuti. Pare tuttavia che da parecchio tempo i due non fossero in perfetta armonia. Un particolare, molto importante, si potrebbe rilevare da una rimostranza fatta un giorno dal contadino al. siuo amico Scoraflotti. Purlundo confidenzialmente il Comoglio avrebbe detto: — Chissà perchè il prete, quando mi è passato accanto, sputò dietro i mici passi? Lo Scaraflotti non è in grado di asserire se il fatto lamentalo dal suo amico corrisponda a verità: e nessuno ormai potrà dire una parola decisiva, Un atroce sospetto Altre parole ostili all'indirizzo del sacerdote surebbcro state pronunziate dal contadino fuori dui territorio del proprio paese. Ivgli si sarebbe lagnalo in sostanza che alla esclusione della sua persona dal direttorio del Fascio non fosse stata, estranea l'influenza del sacerdote. Dato gueste convinzioni saldamente radicate nel suo animo si può comprendere come il Comoglio non andasse incontro all'arciprete con cuore aperto. Ma un altro elemento che e più imponderabile ancora di tutti gli altri non deve essere forse escluso dal (osco quadro del delitto die ha insanguinato la tranquilla parrocchia di Piazzo. E questo è dato da voci inafferrabili appena formulate e subito represse dopo la tragedia: polche la gente del luogo, i contadini, le donne interrogati dall'autorità non parlano, cercano di sfuggire ad ogni innocente intfbstlgazlonc, dicendo che di nulla sono al corrente. Questo ultimo elemento di natura delicatissima sarebbe costituito dalla gelosia sorta nell'animo ossessionato del contadino. Da giovane sua moglie fu una donna prestante e bella: ora ò una buona madre di famigllu. Nessun fatto lu rilevato die potesse turbare la serenità e l'armonia coniugale. Ma come si può arguire dai precedenti accennati nell'animo esasperato del contadino anche t fantasmi prendevano forma e sostanza di realtà. Tanto più che il soffio infido, maligno e incontenibile della calunnia non aveva talvolta risparmiato neppure la severa figura del sacerdote. Ciò che si disse a fior di labbra, e senza responsabilità del sacerdote, non riguardava il contadino*: ma chi inai potrebbe immaginare t ragionamenti e le induzioni della sua mente che ormai vedeva un'ombra beffarda ad ogni girar degli occhi f Negli ultimi giorni lo stato d'animo del Comoglio era andato ancora peggiorando. — Sono cinque notti che non dormo) — disse all'amico Scaraflotti, ch'egli aveva preso u;i po' come confidente della sua quotidiana tortura morale. — Perchè? Che cos'liai, Insomma? Fatti coraggio via! — Non ho niente: ma non dormo più. Questa mattina, venerdì, 11 contadino usci come di consueto per andare a lavorare nel suoi campi. All'ora di colazione, però — che nelle usanze campagnole è alle otto circa Ritornava a casa, dicendosi indisposto. Indugiò qualche tempo nei pressi della sua abitazione poi sali in paese, a cercare del prete. Don Milaneslo lo ricevette nel suo studio ed ebbe con lui un lungo e Vivace colloquio. Quale sia stato l'argomento del caloroso discorso non è dato sapere: poiché i due tennero le porte chiuse. Tuttavia una vecchia zia del sacerdote che citava per la casa, accudendo alle faccende domestiche, crede di aver inteso che verso la fine del colloquio il contadino chiedesse scusa al sacerdote. — Mi scusi!.,, mi perdoni! — avrebbe detto il Comoglio. Perdonare che cosa? Una rimostranza ingiustificata, una mancanza <H riguardo, una piccola colpa di impulsività-? Forse non si potrà sapere. Quand» si lasciarono però, i due apparivano rappacificati. Anzi don Milanesio in segno di amicizia e di cordialità offerse al Comoglio, .poco prima che questi lasciasse il suo studio, un bicchierino di liquore e gli rivolse parole molto cortesi. Tornato a casa il contadino appariva di umore tristissimo: Il suo aspetto era sconvolto. Egli lasciava intravedere nell'aspetto che qualcosa di grave, di sinistro, gli dilaniava l'anima. A mezzogiorno non mangiò. Disse cho 11 suo malessere si era accentuato. Dopo il desinare i ibiarnbi andarono a souola; U vecchio padre usci lentamente peT i campi. Più tardi, verso le ore 14, Il Comoglio riprendeva la via della casa parrocchiale. Dunque la sua partita col sacerdote non era chiusa nonostante il cordiale commiato del mattino. Egli fu visto aggirarsi dot un sentiero attorno ella casa del parroco, la quale ha diverso porte tutte aperte, ma non fu visto entrare. Il sanguinoso dramma Quasi alla stessa ora don Milanesio tornava da un breve giro per il paese. In piazza 11 sacerdote si fermo a scambiare i saluti c poche parole col sindaco, poi si ritirò nella sua casa. Intorno, non fu più .visto aloun^; anche il contadino era scomparso. Sulla casa parrocchiale dominava un grande silenzio campestre, di pace e di solitudine, interrotto appena 'la un lento ritmo di vita patriarcale. La r.v.i in cantina preparava l'imbottigliamento r(p! vino: la sorella del sacerdote al piano superiore riordinava le camere. D'un trailo, nella casa, risuonarono sinistramente tre ro'pi d'arma da fuoco, ma non furono SPgiilli da alcun lamento, da alcuna voce umana Le due donne accorsero subito verso lo studio di don Giuseppe, perchè di là erano partite le detonazioni paurose. Giunse prima la sorella, ed ai yuoi or-chi si presentò una visiono ferriiie-ante. 11 sacerdote ed il coiilarlino giacevano entrambi slesi a terra, esanimi. 11 sangue colava abbondante dalla 'es'a perforata d.l entrambi e formava larghe chi-izze vermiglio sul pavimento. I.e donne, esterrefatte, credettero cho essi fossero appena feriti : chiamarono a nome il sacerdote, tentarono di rialzarlo. Don Milanesio ed il contadino erano marti all'istante. Fa dato l'allarme. Nel piccolo centro, messo a rumore dal fatto Inaudito, avvenne la scena confusa che segue a'i ogni tragedia, f corpi furono sollevati ; il sacerdote fu trasportato sxi un ledo e si mandò per il medico. 11 dottore d1 Lauriarso venne appena avvertito, ma la sua opcia non sorvi ad altro che alle constatazioni legali. Nei pressi di Piazzo erano in giro d'ispezione i carabinieri di Casalborgone col loro maresciallo ed anch'issi accorsero, facendo avvertire nello stesso tempo le autorità, di Chivasso. Il sopraluogo fu fatto nel giro di poche ore dal tenente del carabinieri Cecchi e dal pretore avv. Fontana! Per le circostanze rilevate la tragedia potè essere ricostruita nel modo seguente: ad un. cerio momento, forse non appena il sacerdote era entrato nello studio, i due si trovarono a distanza di pochi (passi. Il Comoglio, che s'ava alle spalle del sacerdote, gli balzò vicino, portandogli^! di fianco, e aparò a bruciapelo il primo colpo che feri 11 prete alla, tempia sinistra. Questi cadde subilo: il contadino, puntandogli ancora con .precisione la rivoltella alla testa sparò una seconda volta. Il proiettilo colpi il sacerdote nella parie superiore del cranio ed usci presso l'orecchio, asportando materia cerebrale. Quindi, senza por tempo In mezzo, 11 Comoglio si puntò l'arma all'orecchio destro e sparò. Stramazzò pesantemente sul fianco, anch'egli fulminato. I due cadaveri rimasero coi piedi uno vicino all'altro. 11 sangue dell'omicida, allagando lentamente 11 pavimento, si contuse a poco a poco -con quello della vittima. Morendo il Comoglio tenne stretta la sua rivoltella, in cui rimanevano ancora due proiettili (calibro 6,75) inesplosi. Il sacerdote inv-ece si era aibbaliuto'supino, tenendo, quasi delicatamente, una sua carta da visita fra le dita. 11 biglietto serba le tracce di una brusca compressione che 11 sacerdote deve aver fatto con le dita nell'istante in cui fu colpito a morte. Tale è la sommaria ricostruzione che fu possibile fare, secondo la posizione dei duo cadaveri e 6opratutto per la direzione dei proiettili, desunta dall'esame delle ferite. Che cosa sia avvenuto peri nel breve tempo che precedette la tragedia non fu da.to al stabilire. Come e con quale animo i due uomini si trovarono riuniti nel piccolo studio della canonica? Si presume che il contadino abbia trovato un pretesto per essere In condizioni di poter uccidere il prete a tradimento ed a colpo sicuro. Il fatto che don Milanesio sia caduto presso il suo scaffale, ove sono riposte le carte da visita e le buste, tenendo appunto un biglietto tra le dita, fa ritenere che il Comoglio abbia atteso precisamente il momento in cui la sua vittima, inconscia del pericolo, gli voltasse le spalle per colpire con maggior sicurezza. Compiuto il delitto il Comoglio non indugiò — come si disse — a tradurre in alto il proposito ripetutamente manifestato di suicidarsi. Dopo le formalità eli legge il cadavere del Sacerdote fu pietosamente composto sul letto. Quello del contadino — il quale non ria lasciato nessun scritto — fu trasportato alla casa paterna. La notizia della tragedia fu 'Comunicata al padre del Comoglio, rnenlre tornava dal campi. 11 vecchio l'accolse piangendo. Interrogato, in seguito, dalle autorità non seppe trovare alcuna spiegazione, anche approssimativa della tragedia: poiché, disw, neppure con lui il Comoglio parlava mal delle proprie cose intime. I bimbi, che eruno a scuola, seppero solo verso sera della grande sventura che li aveva colpiti. La notizia del fatto sanguinoso e raccapricciante sparsasi in un baleno e riportaja ancjjje dai Passeggeri djL tram, elettrico intercomunale ha prodotto non soìtanlo nel paese di Piazzo ma in tutta la plaga una vivissima impressione.

Luoghi citati: America, Casalborgone, Chivasso, Torino