II monito di MacDonald

II monito di MacDonald II monito di MacDonald ** Se la nostra politica fallirà, si ristabilirà la corsa agli armamenti e da ' ultimo scoppier à una nuova guerra mondiale „ (Servizio speciale della STAMPA) di i ià Londra, 16, notte. Gli ottimisti dell'ultima ora non si aspettavano qui il pronunziamento repentino fatto ieri sera da Poincaré. La sola cosa che essi attendevano era semplicemente questa: che Poincaré dicesse se accetta o non accetta il responso degli esperti. La lettura del suo discorso, infarcito di recri minazioni malcelate e da pretese dialettiche a buon mercato, non risolve il quesito. Per un verso il discorso suona materialmente accettazione del responso, per l'altro lascia travedere la volontà di unii stroncatura dei punti essenziali del responso medesimo. Commenti a Poincaré Poincaré, prima di prendere la parola, sapeva ufficialmente che l'Inghilterra aveva accettato senz'altro il progetto penta; le Egli sapeva pure che la Germania si accingeva ad accettarlo. Non era dunque il caso che ogli balzasse in campo con una comparsa conclusionale, se i suoi propositi fossero stali realmente volenterosi c costruttivi. La comparsa conclusionale, in luogo di un semplice monosillabo, non poteva significare che resistenza e battaglia, ad onta dei giri di parole che, tecnicamente parlando, lascerebbero prevede; re l'nccettazione del documento. In altri termini, anche interpretando il discorso di Poincaré nel miglior modo possibile, esso manifesta ancora e sempre lo spirito esattamente opposto a quello che solo potrebbe permettere una sistemazione pratica in base al piano dej periti. Poincaré ignora non solo l'anima dei responso, ma ne travisa qua e là anche la lettera. Ad esempio, egli sostiene che secondo i periti la Germania è in grado di pagare. Al contrario il responso peritale proclama nettamente che la Germania, oggi come oggi, non può pagare un centesimo e nulla potrà mai pagare sino a che non le siano tr.lli dai piedi tutti i controlli di ogni genere che esorbitano da quelli che il responso dei periti contempla. c( Toglietele subito le pastoie di ieri c di oggi e allora la Germania, verificandosl certe condizioni rhe secondo noi si verificherebbero, potrebbe riprendere i versamenti ». Cosi dicono gli esperti. E nessun cavillo interpretativo intorno a questa o quella frase può distruggere il concetto cardinale che informa il piano degli esperti e satura tutti i suoi paragrafi. Poscia Poincaré, torcendo a suo uso o consumo le cifre prospettato dagli esperti per le future annualità tedesche, afferma che esse corrispondono a gruzzoli maggiori ài quelli contemplati l'anno scorso dal progetto di Bonar Law c dalle contemporanee offerto tedesche: tutto ciò a riprova che l'invasione della Ruhr ha fat- 10 rinsavirò insieme Londra, o Berlino. Poincaré, essendo molto intelligente, sa benissimo elio queste sono storie. Le cifre degli esperti sono affacciato anzitutto sub fiondinone, in secondo luogo sono calcolate semplicemente sotto forma di marchi, il cui trasferimento in valori esteri usufruibili dai creditori alleati, rimane asso Infamante problematico Gli esperti insomma dicono che l'economia tedesca di demani, aboliti gli inciampi c gli intralci iniqui e devastanti, sarà capace di accumulare dei grossi risparmi iti valuta nazionale. Ma essi non garantiscono menomamente che tali risparmi possano trasformarsi in benefizi concreti di terzi. In verità gli esperti contemplano esplicita; mente il caso che una parte dei risparmi tedeschi assorbita in- conto riparazioni dagli organi alleati in Germania, debba essere restituita all'erario germanico, anziché stornata insieme col resto a vantaggio pràtico dei creditori esteri. Gli organi alleati da stabilirsi in Germania per esigere le riparazioni 6i trasformerebbero così in salvadanai gratuiti a vantaggio dello finanze tedesche. Sembra uno scherzo, ma la forza delle cose collabora ad imporle. Ad ogni modo il responso peritale dà corso allo scherzo, ma era una fra le alternative inevitabili. Questo 11 valore probativo delle cifre che Poincaré solleva a conferma del successo della invasione deRa Ruhr, quasi che si trattasse di oro che gli alleati potranno intascare senza fallo. I! progetto inglese del gennaio 1923 e le offerte germaniche di quel tempo garantivano invece soldi chiari e tondi in valuta estera, incassabili regolarmente dagli erari alleati. Nessuna sorpresa che le cifre allora fossero minori. Soltanto non erano fumo, come eventualmente potrebbero risultare le altre in conformità degli impliciti avvertimenti contenuti nel progetto peritale. La morsa Ma è inutile proseguire l'esegesi dell'ultimo pronunziamento poincariano in base al 6enso realistico di Londra. Come poteva esso significare condiscendenza e conciliazione? Il responso degli esperti è una morsa che cerca di stringere l'egemonia francese in Europa. Che cosa esso significhi per la Germania non importa. Anzitutto significa e vuole significare moltissimo nei riguardi della politica francese. Si capisce perfettamente che quest'ultima non ami la morsa e con tutta l'abilità disponibile cerchi dì spezzarla. E' molto penoso passare " dalla padronanza alla collaborazione. E il vero problema delle prossime settimane non è quello del meccanismo e del cifrario degli esperti, ma bensì quello della morsa e della egemonia che la morsa vorrebbe spezzare. Quale delle due alla fine si spezzerà? Per intàVito l'atteggiamento inglese di fronte al discorso eirigmo di ieri sera è molto semplice, oincaré dica quello che vuole. E' inutile elucubrarvi sopra. E' meglio tirare innanzi, come se Poincaré non avesse detto niente. L'importante sarà il modo con cui Poincaré opererà. Si attende quindi che egli riveli la sua volontà pratica senza scervellarsi a pensare in anticipo so la sua azione attraverso la prossima procedura concreta corrispondersi o no alle sue parole, di iori. Così, soltanto il Time», e anch'esso di sfuggita, si dì la briga di commentare il discorso. Gli sembra pifi che altro una stamburata elettorale. Poincaré sta facendo le elezioni sulla piattaforma delia sua politica estera. Gli premova dunque laaeiar credere che il responso peritale »on condanna affatto-la s-un politica, ma la conferma Secondo il ri?/ics « forse non è necessari", attribuire u parole pronunciate in siffatta circostanza una significazione letterale ed internazionale ». Quindi il Tim^s ne prescinde, nei suoi suKgerimenti generali sulla situazione nuova creata dal responso degli esperti edalle liete accoglienze fattegli gin dai go-verni di Londra e di Berlino. « Non c'è bisogno pei' ora — dichiara —di considerare minutamente i particolari del responeo< Gli esperii hanno tracciato l*^*"-ri'"7Z \ \a /««° *e se la i V" "'_ "*eano, " ''l la via. I governi non potrebbero fare di meglio che seguirla- senz'altro »* Ogni metodo diverso condurrebbe ad incagli ed al fallimento. Occorre, secondo il « Times », evitare soprattutto una lunga serie di conferenze politiche. La saggezza impone di agire dissertando il meno possibile. Il progetto peritalo dal canto suo esclude « a priori » ogni disertazione sullo due singole clausole, cioè esso si presenta come un tutto indi-visibile che può essere posto j-u esecuzione soltanto a patto che sia, accettato nella sua intierezza. Agire, secondo di « Times », significa applicare il più presto possibile i.l progetto, dopo una conferenza fra i principali alleati europei, non appena le elez.oju francesi e germaniche siano esaurite. 11 giornale termina con una nota singolarmente fiduciosa, ma esso condivide, con una porzione degli ambienti responsabili di Londra, la veduta, quasi certamente errata, che Poincaré, in pratica, stia accostandosi alla transigenza e facendosi malleabile. 11 « Manchester Guardian », dal canto proprio, continua ad esprimere alcune diffidenze. Gli emendamenti affacciati da autorevoli organi francesi al progetto peritale insospettiscono giustamente il giornale, che ripete che iti responso chiarisca che la Germania non potrà assolvere alcuna dello nuove obbligazioni proposte finché essa non ricuperi"la sua piena libertà economica e commerciale. L'idea d.i vederla in certo modo impastoiata rivelereblie il desiderio di perpetuare la sua servitù.- L'organo liberale interpreta poi la libertà economica, promessa dai periti alla Germania, come l'abolizione di ogni ingerenza mineraria, ferroviaria, doganale, amministrativa e giudiziaria nella Ruhr, nonché il rilascio dei cai-cerati politici ed il rimpatrio dei deportati!. Il responso ignora l'occupazione militare per la semplice ragione che gli esperti non erano autorizzati a considerarla, ina il •-Manchester Guardian» aggiunge che l'occupazione sarebbe, oltreché illegale, anche oziosa, una volta introdotto il nuovo progetto. Tuttavia, se si adottasse il rapporti! puro e semplice, penza alcuna discussione dei problemi integranti, la Germania dovrebbe sottomettersi all'occupazione, militare, per pericolosa e provocante che sia. come non potranno mancare discussioni di contorno ed il « Manchester Guardian » osserva come l'occupazione militare ed il totale del debito germanico insieme jjplla questione dei debiti interalleati potranno essere oggetto di accordi laterali. Gli inglesi tutti d'accordo Ma la vera importanza dei commenti odienii risiede nell'appoggio unanime garantito a MacDonald per lo sviluppo delie direttive lumeggiate nella, sua misurata e netta dichiarazione di ieri. L'Inghilterra intera, non fa, di fronte all'azione internazionale che il suo Governo è chiamato ad intraprendere, avendone assunta arditamente l'iniziativa, alcuna questione di parte. In ciò i partiti ed il paese seguono le tradizioni. Tutti sono stretti intorno al capo dei Governo, dimenticando le antitesi dottrinarie e riconoscendo in lui un uomo giustamente autorevole e bene intenzionato. MacDonald capeggia bensì un Governo di minoranza, ma. da questa circostanza nulla emergerà di imbarazzante per lui. % «Egli parla con autorità anche maggiore, — dichiara il « Manchester Guardian » — di quella che rivestirebbe, se fosse il portavoce di un Governo parlamentarmente fortissimo. Egli rappresenta infatti la Camera dei Comuni nel suo insieme e la nazione intera ». Questo appoggio concorde assunto dalla stampa non è superficiale o di pura convenienza. Risponde davvero ai sentimenti del paese. MacDonald ha commesso anche errori di dettaglio nella sua opera parlamentare, ma in complesso si è comportato con equilibrio e con dignità, che personalmente lo hanno reso molto più popolare di quanto egli stesso osasse sperare. Parecchie tra le spine che costellavano le sue prime tappe governative hanno perduto la punta. I conflitti industriali che minacciavano di metterlo sul letto di Procuste sono venuti raddolcendosi ed anche neutralizzandosi in seguito al diffondersi di una atmosfera di conciliazione e di arbitrato, promossa dal Governo, che seppe affrontare con coraggio il rischilo di deludere una parte dei suoi sostenitori, la quale, dal canto laburista, inclinava ad attendersi molte cuccagne. Tutte le trepidazioni capitalistiche si sono in pari tempo eliminate e la vitalità mercantile del paese è venuta piuttosto crescendo negli ultimi due mesi, come documentano le ultime statistiche dei disoccupati, ridotti ormai ad un milione, mentre MacDonald ne ereditò duecentomila in più. Naturalmente parecchie difficoltà sopravvivono : e, tra le altre, una certa impazienza sorta in campo liberale di fronte ai sistemi di alquanti laburisti verso il partito affine, ai cui puntelli si appoggia necessariamente il governo. La collaborazione nacque sotto cattiva stella. Nessuno volle per un certo tempo fendere apertamente la mano, ma i liberali offersero e concessero ai laburisti enormemente di più che non siano riusciti ad ottenere in contraccambio sotto forma di riguardi personali e di regolari contatti. Ora i ìilierali sono un po' stufi di essere trattati come sostenitori automatici e tenuti quasi in dispregio e vogliono chiarire una volta tanto tutta la faccenda. Si sono già r'uniti ieri per deliberare in proposito ^d hanno rinvialo a dopo Pasqua i pas-i da farri per stabilire una collaborazione sul serio coi laburisti, oppure abbandonarli ad una sorte meritata. Senonchè questi malumori, che forse si risolveranno in una tempesta in un bicchiere d'acqua, non turbano menomamente i sonni di MacDonald e certo non intaccano oggi nè intaccheranno domani, in presenza di un grande dibattito intemazionale aperto, la saldezza dell'appoggio all'attività estera del primo ministro. L'avvertimento del "Premier,, In un'intervista con fin ebdomadario del suo partito, MacDonald frena Je speranze eccessive sull'esito della prossima opera sua. •c Rimango molto fiducioso — egli dice — ina non posso promettere una sistemazioni: ùnniediata c complessiva di tutta l'Europa. Nessuno però chiude gli occhi nostra politica estera stabilirà la corsa agli armamenti. Aerano allora un raggruppamento di potenze nel quale. Russia e Germania attrattilo una parte considcreiole r. da ultimo scoppierà una nuova 'guerra mondiale ». Questi concetti hanno informalo anche la risposta data stasera alla Camera dei Comuni dal primo ministro ad un interrogante liberale sulla questione degli armamenti aerei. MacDonald, invitato ad intervenire per fare cessare la gara tra le nazioni per gli armamenti aerei, ha detto : « iVon appena il Governo avrà eliminate alcune delle attuali difficoltà europee affronterà seriamente il problema del disarmo, non soltanto dell'aria, ma sollo ogni altra forma. 1C importantissimo anzitutto che non esistano ragioni di malinteso tra la Francia e l'Inghilterra. Ma in questa sfortunata gara aerea figurano anche altre potenze, ed a mio avviso sarebbe tuia grande fortuna se potessimo concludere una specie di patto di Washington per gli armamenti aerei, un patto tale che la Francia, Vllalia, il nostro paese, tulli insomma acquistassero il senso di essersi procurata una cerici misura di sicurezza. L'argomento verrà, studiato e le opportune indagini sul pensiero delle altre potenze si inizicramio al più presto possibile. Se io fossi sicuro che esistesse la probabilità di ricevere buona accoglienza, sarci pronto a. fare sull'istante presso le altre potenze i passi che l'interrogante suggerisce per eliminare la minaccia di ima corsa al moltiplicarsi degli armamenti aerei. Da qualunque, parte ci. venisse un invilo ad aderire ad un movimento simile, esso troverebbe le mie porle spalancate ». Ouesta fu la dichiarazione essenziale con cuf, tra gli applausi, MacDonald espresse, il suo atteggiamento sulla questiono degli armamenti aerei. M. P.