Il Fascismo di fronte al problema dell'autorità statale

Il Fascismo di fronte al problema dell'autorità statale Il Fascismo di fronte al problema dell'autorità statale Il Gran Consiglio convocato per martedì 22 - Dopo il mezzo milione papale - Le mutazioni ministeriali in vista - Una sdegnosa lezione del Partito socialista unitario all'Esecutivo comunista Il Vaticano e le violenze (Dal nostro corrispondente vaticano) ROMA, aprile. (Vice). — Le violenze anticattoliche, che in alcune regioni d'Italia hanno accompagnato l'ultimo periodo della campagna elettorale e le prime giornate dopo il successo della lista « nazionale », dovevano naturalmente provocare la protesta degl^j organi dirigenti delle associazioni cattoliche nazionali. Ha cominciato l'avv. Camillo Cossanego, pres. della Gioventù Cattolica Italiana, col trasmettere un vibrante messa agio di solidarietà e di incoraggiamento" a tutti i nuclei dipendenti, in cui non si esitava a battezzare per barbaro ed « nnlicristiano », lo spirito che ha provocato l'esplosione delle malaugurate scene di violenza e di sopraffazione contro circoli giovanili ed istituzioni confessionali. E' seguito un ordine del giorno della XVI riunione della Giunta Centrale dell'Azione Cattolica Italiana, la quale, presieduta da monx. Pizzardo, sostituto alla Segreteria di Staio di Sua Santità, ha formulato, non senza energia, il voto « che la coscienza italica riprenda le sue nobili tradizioni, facendo cessare delle violenze contrarie all'ordine, alla legalità, alla disciplina e dunnose al buon nome e all'avvenire stesso della Patria ». Infine un messaggio rimesso a nome del Santo Padre dal Cardinale Gasparri al Presidente generale della Gioventù cattolica italiana ha approvato l'appello che questi aveva diramato subito dopo le prime violenze. Nei circoli cattolici romani non si manca però di rilevare il tono, sensibilmente diverso, nel quale sono stati stillati i tre documen; ti. Mentre il primo messaggio ai gruppi della Gioventù cattolica spirava uno sde^ gno mal contenuto, che non si peritava di qualificare con gli epiteti più espressivi il sentimento da cui sono state ispirate le deplorevoli scene di vandalismo, contro le sedi di innocui circoli cattolici, il secondo, diramato dalla adunanza mensile delle autorità supreme delle organizzazioni confessionali in Italia, aveva già attenuato notevolmente l'asprezza della protesta e dell'accusa, accompagnandole con la raccomandazione più calorosa e l'invito più pressante al perdono e alla carità. La lettera del Segretario di Stato esprime senz'altro, con tranquilla sicurezza, « la fiducia che presto cesseranno quelle violenze che non giovano certo al prestigio di un popolo civile, e che trionferanno presto i principi di carità e di concordia sociale che la benemerita Gioventù cattolica ha sempre propugnato ». Si osserva qui che la difformità del tono non corrispondo solamente alle- esigenze diverse a cui dovevano corrispondere rispettivamente i vari do>.irnienti, in armonia, con i poteri e le responsabilità delle singole autorità che li hanno emanati. Ma che, in verità, esso rispecchia in certo modo la valutazione alquanto diversa che della situazione politica, nella quale si svolge presentemente l'azione pubblica dei cattolici italiani, si fa nel! varie sfere del enttolieismo militante. Mano mano infatti che si sale dalla zona citile organizzazioni popolari, specialmente di alcune regioni italiane, verso alcune zone della gerarchia, si passa da una posizione di corrucciata e sfiduciata cslilitì ad una orientazione di benevola e fiduciosa attesa, la quale spera di potere, in un avvenire più o meno prossimo, gettare le basi di più saldi accordi e di più profonda scambievole comprensione. Sapremo presto quale, dei due orientamenti sarà capace di prendere il sopravvento. Nei circoli cattolici più elevali è già viva la curiosila ed è vivo l'interesse per ciò che potrà esser detto, in materia attinente alla politica ecclesiastica, nel discorso della Corona. Si attraversa dunque un periodo di attesa, durante il quale intensi sforzi sono e saranno compiuti nell'ombra, in parti colar modo da quegli elementi cattolici di elevato rango sociale, che hanno fatto aperta professione di simpatia per il fascismo, perchè la nuova legislatura abbia tali inizi e parta da tali enunciazioni programmatiche, da giustificare, al cospetto delle masse cattoliche tenacemente recalcitranti, la legittimità della loro linea di condotta. E' stata molto notata e commentata Li assenza del conto Pietroinarchi, di cui sono noti i sentimenti politici, dalla ultima adunanza del Consiglio centra!" dell'Azione Cattolica Italiana. .-©♦ In attesa del Bran Consiglio Roma 16. notte. Gli episodi eli intemperanza fascista e le crisette locali che hanno caratterizzato questa prima settimana post-elettorale, hanno a quanto sembra, indotto 1 dirigenti del Partito fascista ad affrettare quel complesso lavorìo di riordinamento che era all'ordine, del giorno per la futura sessione del Gran Consiglio. Dopo la breve riunione nella quale sono stati proposti provvedimenti di carattere locale, e si è 'd'altra parte coordinato il piano dei lavori che sarà sottoposto all'approvazione del Gran Consiglio, il comm. Cesare Rossi, capo d'ell'ufflcio-stampa della Presidenza del Consiglio e vice-segretario- generale del Partito, si è recato a Palazzo Chigi, e si è trattenuto a lungo colloquio con l'on. Mussolini. Stamane poi, poco dopo lo 11, il Direttorio del Partito fascista al completo, e stato ricevuto dal capo del Governo. All'adunanza, che si è protratta oltre il mezzogiorno, hanno partecipato anche alcuni ministri c sottosegretari, membri del Gran Consiglio. Su quanto ha formato oggetto di queste conversazioni, si mantiene nelle sfero fasciste il più impermeabile silenzio. Sembra perù che i convenuti, considerata la situazione generale del Partito, si siano trovati d'accordo, in se guito ai fatti di Pisa ed alle proteste del Pontefice contro le violenze della Brianza, sulla necessità di anticipare la. riorganizzazione n'egli organi direttivi del Partito, investendone immediatamente il Gran Consiglio. F. difatto nello prime, ore del pomeriggio si è appreso che il supremo consesso st riunirà, non più il 29, come era slato annunziato, ma martedì prossimo, 22. Il Gran Consiglio riformerà le gerarchie del Partito sulla base del nuovo criterio della più netta divisione di cariche e responsabilità. Non si esclude, almeno secondo quanto si assicura in' questi circoli politici, che anche l.'on. Giunta lascerebbe la carica di segretario generale del Partito, per darsi esclusivamente all'esercizio d'ei mandato legislativo, in queito caso, le ipotesi prevalenti indica¬ no come suo successore il comm. Cesare Rossi, sulle cui qualità politiche l'on. Mussolini fa grande affidamento. Egli per altro apparirebbe come il designato a raccogliere la difficile eredità anche per il fatto di essere rimasto fuori del Parlamento. La voce non trova fino a questo momento alcuna conferma autorevole; cosi come non è confermata un'altra voce, secondo la quale il principio dell'incompatibilità verrebbe esteso anche ai comandanti generali della milizia volontaria per la sicurezza nazionale. Accadrebbe, se si verificasse questa ipotesi, che il generale Balbo, eletto deputato, dovrebbe lasciare il comando generale della milizia. Per la sistemazione fascista in - Piemonte Intanto per quello che si riferisce aile situazioni locali, mentre si attende il ritorno a Roma del comm. Freddi, è ripartito per le Marche, per proseguire nel risanamento del Fascismo in quella regione, l'avv. Vaselli. Per Torino si assicura che la ricostituzione del Fascismo della provincia verrebbe assunta dal prof. Buronzo, il quale, come estraneo alle beghe locali, apparirebbe come il Più indicato a trionfare degli ostacoli e delle difficoltà. Senonchè oggi i neo-eletti fascisti Pedrazzi, Bertacchi, Gian, hanno conferito con l'on. Giunta ed altri dirigenti del partito in merito alla situazione del fascismo nella provincia di Torino. Stando a quanto è dato sapere sui risultati dei colloqui!, si sarebbe deciso di soprassedere alla adozione di qualsiasi misura prima del Gran Consiglio di martedì prossimo al quale sarà deferita ogni decisione in merito. Sull'opera che esplicherà il Gran Consiglio fascista per avviare il paese alla normalità il Giornale d'Italia porta le seguenti informazioni: « Nelle alte sfere del partito fascista si reputa necessario ristabilire l'ordine in seno al partito stesso e far intendere a tutti i gregari come sia necessario abbandonare le violenze e ricomporsi tutti nell'ambito della legge, onde mostrare al paese che il partito ha meritato il suo voto e onde lasciare al Governo di Mussolini la tranquillità per risolvere il problema nazionale e dedicare tutte le proprie cnergie alle cure dello Stato. 11 prossimo Gran Consiglio dovrà risolvere definitivamente la questione di quei segretari provinciali che, per essere stati eletti deputati, dovrebbero rassegnare le dimissioni dalla carica di segretario provinciale. Oltre alle questioni riguardanti la situazione interna e la sistemazione degli organi dirigenti del partito, il Gran Consiglio dovrà esaminare anche la situazione parlamentare, sovratutto a proposito dei rapporti che dovranno stabilirsi fra gli organi superiori del partito e il gruppo parlamentare, si ritiene clic il Gran Consiglio finirà col creare un nuovo organo che dovrà avere, il compito di coordinazione e di collegamento fra partito e gruppo parlamentare». Per il Popolo l'impedimento alla normalizzazione sta nel circolo vizioso in cui il fascismo si è chiuso e si dibatte, identificandosi con lo Stato, cioè con la costituzione e la legge, e nello stesso tempo definendosi e comportandosi come una rivoluzione in marcia: « Fino a che il governo fascista non si decide a spezzare risolutamente questo cerchio — e qui si dimostrerà se esso Governo è capace di manifestarsi legittimamente — la tregua degli animi, la pacificazione, la normalfzzàzlone, la ricostruzione, tutte queste supreme esigenze di vita civile, divenuto ormai per colpa dei dominatori dello penose ironie, ceseranno lettera morta. Nè gli appelli nò le minaccie contro gli avversari varranno a divincolare il fascismo stesso dalla rete di contraddizioni ideali e politiche in cui si e cacciato e si mantiene ». Silenz o fascista sull'atto del Papa Intanto, 1 elargizione del Papa alle istituzióni cattoliche devastate passa oggi sotto silenzio nella stampa fascista e perfino da parte, del clerico-tascista Corriere d'Italia, il quale si fa pur volentieri illustratore riei ilocurni'iiti pontifici. I.a TriOuna, invece scrive: « E' logico che il Papa abbia sentilo il desiderio «li riparare alle conseguenze degli attacchi contro quei circoli ingiustamente assaliti e danneggiati. Ne il suo gesto può, nemmeno dai più malevoli commentatori, essere interpretato come diretto in qualche modo contro il fascismo » E dopo d'aver rilevato che « la Santa Sedo con questo atto ribadisce lo sue precedenti direttivi!, che tendono a porre l'azione cattolica italiana e le organizzazioni di carattere religioso apolitiche e ufficialmente dipendenti dalla Santa S^de. di fronte se non in contrasto alle organizzazioni politiche del Partito Popolare italiano, di cui politicamente si disinteressa », il giornale, soggiunge: «Ciò non diminuisce certo la resuoùsabilia di coloro che non seppero distinguere a tempo opportuno le organizzazioni religiose dei cattolici italiani intangibili come tali e tantoi pi ti perchè esponenti di quei valori spiri^ni c,ie 'j0?-Mussolini ha voluto e saputo °"ev,!re da fangaio dei settarismi di ogni r?}?Z' rla,""r,llC organizzazioni slurziane, che SSS'hI? la ?e2i01115 italiana dell'Inter, "rlottism? » "Ca m " COn,ro tu,,i 1 pu- II Popolo scrive : - Quello che più contrasta è u poco conto io cui si è tenuto l'ammonimento del Pontefice .pronunciato tre settimane addietro in occasione del Concistoro. La lettera dnl Papa che accompagna il suo munifico gesto è una risposta terribile a questo riguardo, in quanto attesta che la sua paiola — è doloroso a dirsi per animi veramente cattolici' — è caduta nel vuoto. E non solo, purtreippo. perche le devastazioni e le offese mai come in questo lasso di tempo apparvero come la consacrazione di un piano preordinato e coinè 1 esplosione di uno 6taito d'animo che noi da assai tempo avevamo avvertito « denunciato. Mentre lino a ieri, da part.: della stampa fascila, si faceva atto di ossequio ad ogni parola che usciva dalla bocca dei dirigenti dell'Azione cattolica, opponendola sistematicamento al Partito popolare, oggi si comincia a criticare e a controbattere le affermazioni dell'Aziono cattolica e delta stessa Santa Sed« perchè investono le violènze fasciste. Oggi è evidente più che mai il disperato tentativo che ancora una volta si vuole rinnovare, in omaggio all'unità morale della nazione. Limitare ai cattolici i diritti anche più elementari del cittadino, abolire il controllo dell'autorità religiosa sullo svolgimento della vita norale e civile del paese non è cosa che i cattolici potranno tollerare. Chi ha oggi la responsabilità del potere mediti u nuovo monito dilla superiore podestà religiosa e veda se. dopo la mancata protesta, sia ancora il raso di perseverare sempre nel mancato intervento ». Le voci dei mutamenti nella formazione ministeriale Stamane a Montecitorio si accennava pai a probabili mutamenti nella compagine naini- steriale; e poiché la voce è stata raccolta, con riferimenti precisi, da qualche giornale amico del Governo, crediamo sia giunto il momento di accennare alle dicerie più verosimili che da vario teoria» circolano a questo proposito negli stessi circoli fascisti. Si tratta innalzi tutto non di un vero e proprio rimpasto ministeriale, il che implicherebbe un mutamento nelle direttive del Governo; ma di una semplice sostituzione di uomini, resa necessaria da ragioni di ordine personale e particolare, non già da considerazioni di carattere politico. Una prima modificazione sarebbe data dalla necessità di scegliere il presidente della Caimera. Abbiamo già scritto, e la notizia sembra confermata, c.-ie molto probabilmente quelil'onoriflco incarico sarà affidato al Ministro delle Colonie, on. Federzoni La notizia è ritenuta assai verosiaiiie anche se autorevoli .amici del Federzoni assicurino che egli sarebbe alieno daU'accettare il compito nuovo, comunque, se la designazione dovesse avvenire, ii Ministero delle Colonie verrebbe in questa circostanza soppresso, e più precisamente, costituito in 60ttosegTetariato, passerebbe alle dipendenze del Ministero degli Esteri. Si assiema pure che l'on. Mussolùd sia per prendere atto del proposito nuovamente manifestato dal generalissimo Diaz, di lasciare la direzione del Dicastero della Guerra, compito che non è più compatibile con le persistenti non buone condizioni di salute del Duca della Vittoria. Come di probabili ministri della Guerra, si fanno i nomi de! generale Giardino, dea generale Cavalieree del generale Di Giorgio, quest'ultimo deputato nella lista nazionale della Sicilia. Ma si ritiene più verosimile la notizia secondo la quale l'on. Mussolini assumerebbe la carica di » commissario straordinario per la Difesa Nazionale . per studiare la possibilità di fusione dei Ministeri cui è affidata la difesa territoriale della nazione. Anche il Corriere d'Italia si occupa di eventuali mutamenti nella compagine ministeriale, accennando alla eventualità della nomina di un ministro dell'Interno, carica che verrebbe assunta da un parlamentare che regge attualmente un altro dicastero, u giornale clerico-fascÌ6ta scrivo che, comunque, la formazione di una nuova Camera offre all'oli. Mussolini nuovi elementi e nuove possibilità per modificazioni al Gabinetto in quei rami in cui, per una ragione o per l'altra, una necessità di sostituzione venisse a determinarsi. Parimenti la ministeriate Tribuna accenna a tali voci di mutamenti, scrivendo che, secondo alarne di queste voci, alla presidenza della Camera andrebbe l'on. Oviglio, al cui posto sarebbe destinalo l'on. Csroiazza, e quesii a sua volta, lascierebbe i Lavori Pubblici all'ou. Cordino che abbandonerebbe l'Economia nazionale. L'on. Finzl lascierebbe 11 sottoporiafoglio degli Interni per il posto di Commissario della Aeronautica. Il giornale avverte però di aver avuto dauTon. Acerbo, sottosegretario alla presidenza del Consiglio, esplicita assicurazioni che Mussolini non ha fatto ancora parola coti alcuno su argomenti di questo genere. Si tratta pertanto di induzioni e di indiscrezioni, che vanno raccolte con ogni riserva, anche perchè il presidente del Consiglio su certe questioni suole operaro con ìrolto riserbo e manifestare la sua decisione solo all'ultimo momento. Per conto nostro, abbiamo voluto fare una piccola indagine particolare interrogando persona assai vicina alla presidenza del Consiglio, la quale ci ha detto: «■ E' pacifico clic Itnora* per quanto riguarda eventuali ritocchi nel Ministero, non c'è proprio nulla di deciso. Due punti è lecito pero stabilire con cprl-ezz'a aUmeroi approssimativa: ].o che i mutamenti, ^e ci saranno, avverranno prima dell'Inaugurazióne delia legislatura: 3.n c.hc essi saranno limitati al ministeri della Guerra, ile-iriy-oiioniia nazionale, dei Lavori Pubblici e alteniaì-ivainento della Grazia e Giustizia o d<-lle Colonie ». A complemento eli queste brevi note di cronaca aggiungiamo che uno degli elementi della nuova formazione ministeriale si dice dovrebbe essere l'on. Meda, che si dà come predestinato a reggere il ministero dell' E co n o ni I a n a zio ri a 1 e. 40 nuovi senatori Nei circoli parlamentari, a proposi!'.' della riforma del regolamento della Camera, si parla del richiamo in vita della Giunta generale del bilancio, alla quale anzi, sarebbero attribuite funzioni più ampie eli quelle clic essa esercitava una volta, si da farlo assolvere il compito espletato dalla Commissione parlamentare per gli affarl">esteri. Per la presidenza della Giunta generale del bilancio si fa il nomo dell'on. Paratore. Altra designazione che la presidenza ilella Camera dovrà fare subito dopo la sua coslMuzkine, è quella del presidente della Giunta delle elezioni. Per questa carica si fa il nome deL l'on. Terzaghi, il quale con l'on. Paolucci rarpiesentó il grappo fascista nella famosa Commissione dei 18 che esaminò la nuova legge elettorale. Quanto all'infornata dei senatori, il Corriere d'Italia assicura che essa ■ non avverrà prima della festa dello Statuto e che sarà' assai numerosa, comprendendo cioè una quarantina di nomi, sul quali si mantloic per ora un estremo riserbo. Sappiamo poi che nel prossimo Consiglio dei ministri l'on. Ciano sottoporrà alcuni schemi di decreto riguardanti l'amministrazione postale. Turati opterebbe per la Sicilia In grande parte delle Corti di appello circoscrizionali non sono ancora terminalo lo operazioni di scrutinio. I risultati pervengono man mano all'Ufficio centrale, il quale dopo aver proceduto alla proclamnazi ne degli eletti passerà tutto il materiale elettorale alla segreteria della Camera, che a sua volta riesaminandoli per conto proi"';" preparerà tutta la documentazione nece;;sr.a alla Giunta delle elezioni incaricata di convalidale gii eletti. Secondo una voce raccuita .-la!-'a Voce Repubblicana, l'on'. Mussolini avrebbe inviato un messo all'on. Dr Nicola per pregarlo di desistere dall'affermai.1 proposito di non partecipare allo sedute «Iella camera e farsi così dichiarare decadu-o Jai mandato parlamentnl». Assunte informazioni ci risulta che la voce è infondata, ni n avendo ormai ii fascismo alcun Interesse a riavere l'on. De Ni» «la alla Camera dopo il suo improvviso ri» tiro dalla .'otta elettorale. Nel pomeriggio d'oggi ha latto il propria Ingressa nei locali della Camera l'on, Carla