Poincarè parla del rapporto degli Esperti ma ripete che non sgombrelà la Ruhr

Poincarè parla del rapporto degli Esperti ma ripete che non sgombrelà la Ruhr Poincarè parla del rapporto degli Esperti ma ripete che non sgombrelà la Ruhr (Servizio speciale della i Slampa >) uno di questi organismi, la regia ferrovia, ria, cosiituiscc una importante garanzia di sicurezza e supplisce in certa misura al patto di sicurezza, di cui ci era stata fatta nei 1919 la promessa, noi frutteremo pure coi nostri amici tale questione capitale'che il risveglio dell'imperialismo tedesco ci vieta di trascurare. Apoteosi di Ludenrlorff, ovazioni al Kronprinz, dinieghi audaci e menzogne ufficiali sulla responsabilità della guerra, ostaco. li aperti al funzionamento delle Commissioni di controllo, moltiplicazione segreta delle formazioni militari c di società di rivincita, tutti questi sono sintomi che si generalizzano e che ci fanno il dovere di esercitare una vigilanza ininterrotta. Più noi amiamo la pace e più noi siamo decisi a non lasciare che essa venga turbata o minacciata. Questa volontà ò fortunatamente cosi forte presso 1 nostri alleati, come presso di noi. Ho fiducia che noi arriveremo a produrre non dei voti platonici, ma delle realtà concrete. La Francia ricercherà lealmente questo accordo con coscienza di ben servire, insieme alla propria causa, quella dei suoi amici e quella del genere umano ». La cìiiusa di questo discorso interrotto frequentemente da calorosi applausi è stala accolta da una lunga ovazione. Parigi, 15, notte. Poinciré questa sera con un grande discordo pronunciato al banchetto offertogli <kii repubblicani al Lvrni l'arti, Jia inaugurato ultìelalmente la campagna elettorale suonando a raccolta intorno alla bandiera della dilla Chunet, Jonnart Hathier, uomini del blocco del centro. "La pace che noi vegliamo,, Dopo aver rammentato clic la guerra nella quale si sono trovati alle prose non più come le altro volte degli eserciti di mestiere, ma dei gruppi di nazioni, una guerra che si è prolungata parecchi anni, senza un'ora di tregua, che ha polverizzato immense ricchezze e sparso llotti di sangue umano, producenilo nel mondo degli sconvolgimenti formidabili, smembrando veccì:'! Stati e creandone dei nuovi, mutando frontiere, modificando l'ordine sociale ed i regimi politici, ha avuto anche un altro risultalo: quello ili sviluppare nella maggior parie dei popoli l'istinto della nazionalità ed il desiderio di pace: tendenze che talvolta rischiano di contraddirsi e la cui conciliazione è tuttavia indispensabile per il cene dell'umanità. Poincaré Ita soggiunto che non occorre che il senso di nazionalità si indurisca in una volontà di potenza o si esageri in un imperialismo, nò bisogna che il desiderio generale di pace faccia accusare falsamente di imperialismo quelli clic vogliono semplicemente garantire dei diritti riconosciuti dai trat1-iti. I/equilibro universale ed in particolare l'equilibrio europeo non possono avere stabilità che qualora riposino sulla giustizia e sul rispetto c Ila fode giurata. ■ La pace che noi vogliamo — ha detto — non soltanto nell'interesse della Francia, ma anche nell'interesse delle altre nazioni non 6 una pace inerte e sterile, riè consiste oscuslvnmente nella fine delle battaglie e nella tranquillità materiale dei popoli. La pace internazionale che noi vogliamo non ha questo significato: essa deve essere feconda di risultati benefici che si completi all'interno colla pace religiosa e sociale e sia accompagnata dal lavoro, dall'attività economica, dal progresso intellettuale e morale. Se la Francia è pacifica, ò anzitutto perchè 'essa non ha mai avuto e non ha nessuna ambizione di conquista, nessuna idea di dominazione, nessun pensiero di odio. Ma, appunto per questo, considera la pace come necessaria per la realizzazione del suo ideale tradizionale di ordino e di fraternità ». Il rapporto dei periti Dopo aver indicato rapidamente quali saranno lo opere future, e l'urgenza di regolare i rapporti tra Governo e Parlamento semplificando i complicati ingranaggi clic ostacolano o impacciano molte volte l'azione del governo. Poincaré ha fatto un caloroso appello all'Unione repubblicana od alla concordia nazionale, dopo di che è passato a parlare in questi termini del rapporto degli esperti. « Noi abbiamo in questi ultimi anni veduto fante volte, senza poterla afferrare, l'ombra della pace passare e ripassare nel mondo; noi abbiamo il diritto ora di essere, se non diffidenti, almeno circospetti. Oggi fitesso, dopo che il lavoro degli esperti e le deliberazioni preparatorie della Commissione delle riparazioni sembrano prendere corpo, noi crediamo che tutto sia regolato e che l'OTa del riposo 6ia suonata. Ho letto nei giornali tedeschi, e, cosa, più sorprendente, in certi giornali francesi, che i rapporti degli esperti erano la condanna della nastra politica straniera ed in particolar modo dell'occupazione della Ruhr. Essi sono invece la più luminosa giustificazione dei voti che hanno emesso all'unanimità il Senato e la maggioranza della Camera. Essi provano che, malgrado tutte le sue smentite, la Germania si è in modo fittizio impoverita e che essa è capace <1i pagare. Essa ha lasciato evadere sei miliardi e 750 milioni di marchi oro. Essa detiene in casa propria un miliardo e 500 milioni di marchi oro. Essa non si è tassata nò imposta dei gravami conte le nazioni alleate, essa non ha cessato dal 1919 di migliorare il suo macchinario, di perfezionare il suo sistema ferroviario, le sue comunicazioni telefoniche e telegrafiche, i suoi poni ed i suoi canali: la sua industria è organizzata in vista di una produzione superiore a quella ante guerra. 11 paese è ben dotato in risorse naturali ed ha mezzo di sfruttarle largamente. La sua popolazione aumenta, la sua agricoltura sì sviluppa. Tali cono le constatazioni degli esperti. I quali hanno soggiunto che la Germania c in grado di riprendere una posizione privilegiata nell'attività mondiale. E' esattamente quello che noi avevamo detto e elio ci era stato contestato dai nostri stessi alleati, che non avevano voluto credere. D'altra parte la perizia è stata fatta esattamente nel quadro che noi avevamo tracciato. Essa non concluse per la riduzione del debito tedesco. Essa si riserva cosi la possibilità di vincolare, come lo ab hiamo sempre latto, la sorte di una parte del nostro credito al regolamento dei debiti interalleati. Essa non fissa la capacità della Germania per l'avvenire; essa.mostra inveco che questa capacità non cesserà dall'aunientjre. « Su questi punti essenziali e dunque ancora la tesi francese che ha avuto il sopravvento. Finalmente i pagamenti e le prestazioni proposte per gli anni prossimi sono di molto superiori non soltanto a quelle che la Germania dichiarava possibili, ma a quelle che esigeva lo stesso Ronar Law, prima che noi entrassimo nella Ruhr. La nostra occupazione, che d'altronde è diventata produttiva, ha dunque jin doppio effetto, ciò che non avevamo sperato: dichiarazioni da parto degli allenti c costrizioni in confronto della Germania. Spetta ora alla Commissione delle riparazioni di stabilire, nei limiti delle sue attribuzioni, un piano definitivo e di ottenere dalla Germania che essa voti prontamente le leggi necessarie e di organizzare con precisione il controllo raccomandato dagli esperti. L'insieme di questo piano supporrà senza dubbio, il ristablilimento dell'unità economica e fiscal' del Reich. Ma tuttociò non dopo una dichiarazione di principio, ne dopo una accettazione data a fior di labbra. Dopo l'esecuzione da parte della Germania, si potrà chiederci di munire i nostri pegni contro altri pegni più rimuneratori. Non può essere questione beninteso di ritirarci dalla Huhr prima dei pagamenti che ci sono dovuti, nè può essere questione neppure di rallentare la nostra pressione, senza conservare 1 mezzi di pressione, occorrendo, con cortezza di rapidità. • . Il rapporto prevede anche che. «elle sanzioni politiche, destinate a garantire 1-esecu. zione del piano proposto potranno essere considerate come desiderabili. GO' esperti dichiarano, con ragione, che non rientrano nella sfera della loro competenza tali sanzioni politiche e che dipende dai governi alleati ili determinarne la natura e di assicurarne la effl>àcia. Noi dovremo dunque conferire su questo punto coi nostri alleati. Poiché gii orcaiiisml creati da noi sono tra lo nostre mani ci sarà più facile che nei 1923 di intentlerci e garanlire i nostri interessi, biccome nc

Persone citate: Poincarè, Poincaré, Ronar Law