Come funzionerà la nuova Camera

Come funzionerà la nuova Camera Come funzionerà la nuova Camera La preparazione del discorso del Trono Roma, 14, notte. Viene in scena il problema del funzionamento della nuova Camera. Comincieran.no ad occuparsene nelle prossime riunioni il Consiglio dei ministri ed il gran Consiglio fascista e poi lo stesso gruppo panla.menta.re fascista che, in ragione appunto dell'importanza delle questioni intomo alle quali dovrà prendere delle decisioni, sarà convocato ai più tardi ai primi di maggio, cioè circa un mese prima del regolare inizio dei lavori parlamentari. Le elezioni del 6 aprile costituivano infatti la prima parte, dlla nuova situazione creata dallo scioglimento della vecchia Cannerà. Provooa.ta l'uscita della nuova Camera dalle urne, è necessario ora farla funzionare, parte essenziale dello sbocco che il Governo intende dare .alla nuova situazione parlamentare. Evidentemente gli olire 4 milioni di voti fascisti hanno recato nella vecchia Montecitorio una nuova atmosfera apportatrice di sensibili novità parlamentari. Queste novità si ripercuoteranno ianmediatamente sui prinìi atti della nuova legislatura e cioè essenzialmente sui seguenti : discorso della Corona, nomina delle cariche parlamentari, rapporti tra deputati fascisti e deputati della minoranza. Tali problemi saranno man mano esaminati e risolti, il primo dal Governo, gli altri due dalla maggioranza ministeriale parlamentare, in pieno accordo cogli organi centrali del .partito fascista e col Governo. ' Del discorso della Corona si comincerà a discorrere nelle riunioni del Consiglio dei ministri che si toizieranrno il 24 aprile. Il primo discorso del Trono, in regime fascista, costituirà un documento storico Ja cui importanza è facilmente apprezzabile. La parola del Re non soltanto costituirà un'esplicita assimilazone del punto di vista fasoista, ma altresì l'indicazione del programma legislativo che il Governo fascista assegna alla nuova legislatura. Tale semplice imdioazione è sufficiente per far intendere l'eccezionale portata politica del documento in gestazione e la conseguente importanza della collaborazione ohe Consiglio dei ministri porterà all'opera del Sovrano. Quanto alle cariche parlamentari, che segneranno nella scelta delle persone le conseguenze della vittoria elettorale fascista, una ^piccola rappresentanza sarà concessa anche nelle cantiche della presidenza alla minoranza ; ma in sostanza le nomine del presidente, dei vice-presidenti, dei questori e dei segretari saranno anch'esse, nel loro complesso, la presa di possesso fascista dell'axnbienite parlamentare. Per la questione del presidente nulla è deciso sinora. Certamente, amichevoli p--oRsionl saranno fatte presso l'on. De Nicola perchè rimanga deputato e quindi presidente della Camera ; ma in fondo non si faranno grandi insistenze presso l'on. De Nicola, anzitutto perchè il di lui rifiuto dell'ultimo momento a restare nel listone gli ha sottratto parte delle s!mpatie dell'ambiente fasoista ; in secondo luogo, perchè, dopo i risultati 'della giornata del 6 aprile, il nuovo regime crede di avere di diritto di rivendicare un proprio presidente della Camera, che potrebbe in ogni caso essere c> l'on. Federzoni. oppure l'on. Oviglio, come potrebbe essere un altro, nulla essendosi', nenpure in via di massima, stabilito su tale' punto. Delicatissimo è il terzo dei punti essenziali da risolvere, quello cioè dei rapporti tra il gruppo parlamentare fascista e gli altri partiti o meglio gli altri puro meno minuscoli aggruppamenti parlamentari. L'importanza dell'argomento è tale che vi accennarono nello loro interviste di questi giorni, tanto il segretario generale del partito fascista conio l'on. Michele Biaiiphi collaboratore ad -intervalli dell'on. Mus• solini nelle direttive del Governo fascista. Il problema, che sorge per il Governo in i specie e per il fascismo in genere dalla presenza alla Camera di un gruppo parlamentare ministeriale composto di circa ■iUO deputati contro gruppi di minoranza formati complessivamente di circa 150 deputati, è infatti dei più delicati. Non meno gl'ave dell'altro problema a cui l'on. Mussolini dovrà dedicare grande parte delle sue cure, quello cioè di tenere — diciamo cosi e senza intenzioni malevoli — a freno un gruppo impaziente e battagliero come sarà il gruppo fascista di Montecitorio. Ad ogni modo, il gruppo fascista della Camera si propone di studiare a tempo la questione se dovrà consentire ai gruppi di opposizione non solo di vivere ma di funzionare, evitando cioè ogni ostruzionismo a loro danno. A questo problema accenna belisi, ma in senso indiretto, l'on. Michele Bianchi in un'intervista odierna. Il deputato calabrese, che è altresì, com'è noto, segretario generale al Ministero degli Interni, accenna all'eventuale necessità di provvedimenti atti a rinforzare la situazione del Governo, qualora l'opposizione prosegua, anche alla Camera, nel tentativo di svalutare la vittoria, fascista del 6 aprile, ostinandosi cosi a non riconoscere il fatto compiuto. Non si comprende bene a quale natura di provvedimenti — forse a provvedimenti ba\ aglio — l'on. Bianchi intenda alludere. Comunque si ritiene che se l'opposizione ha l'obbligo di riconoscere il verdetto delle urne, la maggioranza ministeriale ed il Governo hanno da parte loro il dovere di rispettare i diritti dell'opposizione. 8. Roma, u, notte. Il Consiglio dei Ministri non si riunirà più U 2"> come era stato annunziato, ma giovedì 51 Esso ascolterà la relazione del Presidente del Consiglio e Ministro degli Interni sullo svolgimento e sull'esito delle elezioni, nonché sulla situazione generale post-elettorale. Dinanzi a) Consiglili ni trovano pure — secondo quanto si afferma negli ambienti ministeriali — numerosi prowedirnemti di ordinarie amministrazione, «he richiederanno più di una seduta. Il Consiglio dovrà affrontare tutti i problemi che si riferiscono alla riapertura d'ella Camera, occupandosi della nomina della Presidenza, della Giunta delle elezioni, delle Commissioni, nonché dell'andamento dei !avori\parlauientari Ma e probabile .-he a tutto questo il Consiglio dedichi un'altra breve tornata di lavori, che potrebbe tenersi ai primi di maggio, ovvero verso il 15 dello stesso mese, cioè prima o dopo la visita che l'on. Mussolini ha promesso di fare alle città del Mezzogiorno, appunto verso il Nei c'r.-oli politici di solito hene informati abbiamo appreso che la prima tornata dei laseri jarlajnentari, che non comipr-endeia più di 40 o 45 sedute, 6arà dedicata. — a pressinidere dalla costituzione degli uffici e d'alia riforma del regolamento — alla discussione dell'indirizzo di risposta al discorso della Corana, a quella dell'esercizio provvisorio, al rendiconto dei pieni poteri, al disegno di legge per la pensione ai fascisti caduti ed alla, conversione in legge del decreto costitutivo dalla Milizia fascista. In autunno, ' Una novità di natura assolutamente esteriore caratterizzerà la seduta inaugurale della 27.a legislatura. Essa sarà costituita dall'intervento di t-iitti i deputati fascisti in frack. Si riprende cosi un'usanza in vigore sino al 1913 e che era stata interrotta soltanto per la 25.a e 26.a legislatura, •all'inaugurazione delle quali il Sovrano era intervenuto in grigio verde ed i deputati in giacca. Elezioni doppie e casi di ineleggibilità Si attendono con una certa ansietà le decisioni dell'Ufficio centrale nazionale intorno all'interpretazione dell'ormai famoso articolo 82, ma l'Interpretazione, che sarà, implicite nelle decisioni che l'Ufficio dovrà prendere lista per lista, non 6i avrà, per quanto è dato sapere, che dopo Pasqua Sempre a proposito dell'articolo 82 si annunzia che l'on. Buttafuochi, deputato fascista, sosterrà in sede opportuna la tesi doll'esL-Jusione di quelle liste ohe non abbiano ottenuto un quoziente, se questa tesi dovesse trionfare non sarebbero dichiaitati eletti l'on. Oesnre Forni, dissidente nella circoscrizione lamibarda, l'on. Matteotti,' siocialista unitario nel Lazio-Umbria, Tom. D'Ambrosio dell'opposizione aihendoliiana in Campania, l'on. Lombardo Pellegrino dell'opposizione cosi.itiiziemale in Sicilia, l'on. Morea, repubblicano, nelle Mai-che, l'om. Facchinetti, repubblicano, nella Venezia Giulia, e forse nelle etesse condizioni si trova anche l'on. Bergamo, pure repubblicano. Sononchè, corno abbiamo avvertito a suo tempo, l'altra tesi sembra generalmente più consentanea a quel principio proporziorualistico che si è. voluto salvajrnardare per le minoranze, ed essa nwa mefiti e-ostenitori. Pei1 quanto riguarda le doppie elezioni, si assicurava negli ambienti della Camera ohe l'on. Matteotti, segretario del partito socialista unitario, eletto a Roma e nel Polesine, opterà per Roma e per il Polesine entrerà l'on. Musatti; l'on. Turati, eletto a Milano ed in Sicilia, opterà per Milano ed i.l suo posto in Sicilia sarà occupato dall'aw. Costa, ex-deputato. L'on. Pnesutti, eletto in Campania e Tiegli Abruzzi, opterà, per Napoli lasciando il posto all'on. Caporali che fu già sottosegretario all'istruzione. Negli ambienti di Montecitorio si paria anche di alcuni casi di ineleggibilità come quelli riguardanti l'on. Greco, il generale BaistTOcchi, gli on. De Martino, Geremicca e Borlello. Ove la Giunta accogliesse l'esistenza dell'ineleggibilità, si osserva che, appartenendo gli eletti alla lista magcrioritaTiH, i posti rimasti vuoti non sarebbero coperti nè potrebbero, contrariamente a* quanto si era dapprima affermato, riversarsi sulta minoranza. Pertanto, non solo la ■ maggioranza, ma la Camera stessa perderebbe cinque deputati. Mie notizie che vi abbiamo trasmesso i giorni scorsi circa il movimento dei gruppi parlamentari, occorre aggiungere che anche i deputati democratico-sociali terranno nella terza decade del mese in corso ima rtunio ne preliminare, in cui esamineranno la po sizlone politica del loro raggruppamento e le possibili intese con entità politiche affini. Siamo informati, anzi, che la maggior parte dei neo-eletti, l'on. Di CesarO compreso, non sarebbero alieni dal ricercare se fra i gruppi demo-sociali e i gruppi unitari • e democratici di opposizióne vi sia terreno su cui possa realizzarsi l'accordo, che si concreterebbe nella costituzione di una Lega democratica parlamentare. Un'altra novità che va segnalala è la probabile costituzione in seno alla maggioranza parlamentare di un gruppo clericale, di cui farebbero parte precisamente quei cattolici, in gran parte ex-popolari, i quali sono tornati alla Camera- nel listone ministeriale, come Cavazzoni, Martire, Mattel Gentili, Boncompagni, ecc. Intervista di Roberto Bracco Dal canto suo Roberto Bracco, riusoìto deputato nella lista democratica di opposizione nella circoscrizione campana, intervistato sullo svolgimento delle elezioni, ha dichiarato che anche senza fare la tara alle iperboliche cifre ufflciadi non sembrano rassicurantissimo per il Governo fascista le votazioni del Piemonte, del Veneto e della cittadelia mussolmAana, dove il socialismo ha potuto ritrovare una certa coesione e reagire i>oderosameiiie. — Quanto alla Campania, — ha soggiunto Bracco, — in cui più il Governo lia tnfìeri'to contro la sincerità del voto, non c'è nessuna verosimiglianza nella gioia di aver atteiruato l'opposizione. Vi pare verosimile questa gioia dopo la rinuncia >itl capolista Enrico De Nicola, lumeggiata con tanta Jealtà dalla conclusione libéralissima del suo magnifico discorso di addio ? Non è stata forse un'altra sferzata al regime fascista la dichiarazione onde con dignitosa eloquenza Giovanni Porzio, alla vigilia delle elezioni, riscatto da ogni equivoco la sua personalità ili democratico liberale fedele a'ie tavole di Giovanni Giolitt.i? Non è stata una ben grave rivelazione dell'antifascismo campano il blocco dei 34 mila voti dati alla lista Amendola, che cosi notoriamente rappresentavano !Ki mila ? — L'on. Bracco lia dichiarato quindi che l'opposizione ha ?uadagnato terreno dopo le elezioni, po-ch6 un non lievp disdegno e spuntato nel cuore rìPi filofascisti equilibrati e di buona fede per eli esorbitanti scandali tumultuosi o pacifici da cui la Campania è stata funestale ed è molto strano, — ha soggiunto l'intervistato, — .-he di questo disdegno il capo del Governo non si preoccupi. Se egli, imponendosi una severità eccezionale, sapesse accoglierli, potrebbe fare un gesto col quale riuscirebbe a rinsaldare la fiducia dei filofascisti equilibrati e di buona fede e riuscirebbe iitresì a calmare un poco l'anti-fascismo attenuando tutti 1 rancori e preparando discussioni più obbiettive -, 11 gesto gerendo Bracco sarebbe questo: « procedere con la più perfetta energica giustizia ad una inchiesta contro i manipolatori delie votazioni fascistiche a rotazione continua, contro le inaudite violenze che hanno fatto dare ad Amendola 27 voti nel suo paese nativo e che hanno impaurito e messo in fuga e sovvertito migliaia di elettori rurali e quindi punire, punire, punire ». Lotte di campanile? Sempre a proposito delia situazione della circoscrizione-'eaniipana il Giornale d'Italia scrive -che nell'ordine del giorno votato sabato dal Direttorio della Federazione provinciale fa-scista si afferma in una maniera inequivocabile la più piena e completa libertà di movimento in cospetto dei suoi alleati occasionali. " Questo significa che la tregua fra i partiti avvenuta in base alla lista nazionale è finita. I fascisti si accingono a conquistale i 68 comuni della provincia che sono ancora nelle mani dei democratici liberali. Si può prevedere — scrive lo stesso giornale — una serie di lotte aspre come tutte quelle che si combattono intorno al campanile. E' naturale rhe le attuali amministrazioni, prima di cedere, si mantengano fino all'estremo, se la lotta politica si è svolta .in mezzo ad un calma ammirevole, grazie a 11'a-co-rio dei fascisti con gli altri partiti nazionali, non si può affermare che Jo stesso avverrà per le lotte amministrative, speriamo che queste battaglie certamente inevitabili stano procrastinate fino a che la situazione a Napoli e in provincia rara meglio chiarita ». I gravi fatti di Pisa Il prefetto sostituito — Il coraggioso atto di un combattente fasciata — Le violenze contro sacerdoti e istituti cattolici depurata dal papa o dalla Giunta centrale diocesana. noma, 14, notte. Il Direttorio del partito fascista, che avrebbe dovuto continuare i suoi lavori, non ha tenuto, dopo quella iniziale di sabato, alcun'altra seduta. Con ogni probabilità il direttorio, che sta esaminando la situazione del partito nelle singole regioni onde procedere alla sua riorganizzazione, attende, per riprendere i lavori, i primi risultati deU'inc-hiesta, affidala al comm. Luigi Freddi sulle condizioni della Federazione fascista della provincia .pisana. Secondo notizie giunte stasera alla direzione del partito, il comm. Freddi ha sciolto senz'altro la Federazione di cui ha preso la reggenza come commissario straordinario. Il direttorio nazionale sarà informato al più presto di tutti gli «Cementi della complessa e delicata situazione dal comm. Freddi, che verrà a sottoporre all'approvazione delle competenti gerarchie le sue direttive. Si annunziano anche provvedimenti del Comando generale della Milizia a carico di alcuni comandanti delle forze locali. Da parte sua, il Governo, con provvedimento odierno, reso noto soltanto stasera, ha coliooato a disposizione il prefetto di Pisa comm. Malinverni. che 6arà sostituito dal comm. Gian Battista Bossi. Intorno ai fatti che avrebbero determinato cosi eccezionale provvedimento si mantiene nelle sfene fasciste un certo riserbo. Secondo quanto pubbica stasera il Popolo, il provvedimento sarebbe stato originato dai seguenti fatti. La sera, dopo le elezioni, un gruppo di fascisti armati, ira cui figuravano i maggiori elementi del fascismo locale, saliti sopra un camion, si recarono in una casa della periferia per compiere una spedizione punitiva contro un calzolaio, noto comunista. Giunti sotto Ha finestra di quest'ultimo i fascisti, discesi dal camion, iniziarono un vivo fuoco cont.ro le finestre dell'abitazione senza però che il calzolaio si facesse vivo. Uno dei proiettili dei fascisti andò a colpire In chauffeur del camion del fascisti. Gli aggressori, impressiona.ti di tale fatto, smisero di spanare e, caricato il ferito sul camion, 6i diressero alla volta delia città. Trovato nella strada del ritorno un, contadino che si recava u.l lavoro, 10 fermarono, lo fecero salire sul camion accusandolo di e»ere stato il feritore dello chauffeur e come tale lo consegnarono ai carabinieri. Il giorno seguente i.l chauffeur molava. 11 giornale aggiunge-. Il giorno dopo i fascisti si recarono alla, ricerca di un vecchio. Lo fecero alzare da letto e scendere dicendo di essere funzionari di ipcflizia che volevano interrogarlo. Il vecchio, ignaro di tutto, si alzò ed appena fu In presenza dei fascisti costoro lo presero di forza, lo caricarono sull'automobile, che si diresse in città mentre la moglie ed i figli del disgraziato erano in preda «ila più grave disperazione. Durante 11 percorso i farcititi vennero a lite col vecchio, che continuava a proclamare la propria innocenza ed a protestare contro le accuse che i fascisti gli rivolgevano. Per farlo tacere un fascista colpi il poveretto alla nuca con una t'emenda coltellata che lo uccise all'istante. Imbaldanziti dal successo della sera precedente, i fascisti decisero di ricowere al solito sistema. Prima di fare ritorno in città, incontrato un disgraziato operaio, lo fecero salire sull'autoniboile e lo. denunziarono quale responsabile del secondo omicidio. « I due efferati-deHtti sarebbero rimasti inv puniti se non fosse intervenuto a tempo il dottor Santini delle corporazioni sindacali fa sciste, una bella figura di combattente vaio roso. Questi, venuto a conoscenza, per confidenze ricevute, della verità, denunziò senza altro la cesa alle autorità di P. S. persuaso di avere compiuto un atto di dovere civile Seguirono arresti in massa di fascisti ritenuti responsabili diretti o indiretti delle violenze atroci. La quale cosa naturalmente indispetti gli squadristi locali che tentarono di dare l'assalto alla prefettura ed alle carceri. Si deve al fermo contegno dei carabinieri se i due tentativi furano frustrati ». Il Popolo reca notizie di altre violenze In Romagna dove sarebbero stati devastati altri circoli cattolici. Sempre lo stesso giornale dà notizia dell'aggressione di un sacerdote di Ascoli Piceno. Di fronte alle aggressioni lasciste alle organizzazioni cattoliche il cardinale Gasparri a nome del Papa ha inviato il seguente telegramma all'avv. Corsanego presidente generale della Gioventù Cattolica Italiana : « Il Santo Padre prese oggi conoscenza del nobilissimo appello da ella diretto ai so ci della Gioventù Cattolica Italiana dopo lo violenze di cui sono stati vittime. Approva, pienamente le giuste parole di dolore e di deplorazione e le saggie esortazioni degne in tutto di giovani cattolici italiani. Incoraggia la cara gioventù a stare salda nell'attacca «mento al Vicario di Gesù Cristo e nell'attuazione del suo programma di sincera instaurazione cristiana, nella speranza che presto cesseranno quelle violenze che non giovano certo al prestigio di un popolo civile ma trionferanno i principii di carità e di concordia sociale che la benemerita organizzazione ha sempre propugnato. In auspicio di questi beni S. Santità imparte di gran cuore, a V. S, ed a tutti i circoli, a tutti i giovani e parti colarmente a quelli che hanno sofferto e soffrono l'apostolica benedizione ». Abbiamo riferito della riunione avvenuta sabato scorso della Giunta Centrale Diocesana. Si apprende, ora che essa ha votato il se guente ordine del giorno : « La Giunta, ecc., di fronte alle violenze che con rinnovato spirito anti-cristiano si vanno ripetendo contro istituzioni ed opere cattoliche, oltraggiando persino persone e cose sacre, richiama le alte e paterne parole pronunziate dal Santo Padre contro le scene di violenza che si verificano tra cittadini dello slesso bello e gentile paese, e specialmente quelle inferte a cose e persone sacre e ad istituzioni che, pur non essendo propriamente sacre e religiose, sono però in istretlo rapporto rolla religione e colla sacra gerarchia, lavorando con essa e sotto-la sua direzione con azioni multiple alla cattolica educazione e formazione degli individui nella famiglia e nella sccletà, al di fuori di ogni competizione di partito e ad interessi meramente politici. Nuovamente eleva la sua voce d'i riprovazione e di protesta; esprime ai colpiti la più completa e paterna solidarietà, e mentre rinnova fervidamente il voto che la coscienza italica riprenda le sue nobili tradizioni facendo cessare tali violenze contrari? all'ordine, alla legalità, alla disciplina e dannose al buon nome ed all'avvenire stesso della patria, invita i cattolici tutti ad innalzare speciali preghiere al signore perchè voglia ridarri il grande bene della tranquillità e. della pare, senza cui è impossibile ogni civile procrresso. Esorta i proprii organizzati a non disanimarsi in quest'opera difficile, perchè lo spirito di fratellanza e di carità cristiana ingegnato dal Divino Maestro è sicuro del più pieno e completo trionfo ». L'arresto di cinque militi fascisti per l'uccisione d'uno chauffeur Plaa 11 notte. Si ricorderà come lunedi notte veniva m:rtenosamente ferito sulla via provinciale lucchese lo chauffeur Gino Poli, di 37 anni. Egli era partito cui la sua automobile dalla s-e.de della milizia di Pisa per recarsi a Bagni di San Giuliano insieme col decurione Gnesi e con quattro militi, e ad un certo punto della strada venne ferito con un colpo di rivoltella, che si disse sparato da un individuo appiattalo dietro una siepe. Questa versione, data dal Poh stesso, risultò falsa La polizia ha infatti proceduto ieri l'altro al fermo del decurione Gnesi e dei quattro militi che erano col Poli, il quale stamane alle 1 ha cessato di vivere depo atroci sofferenze all'ospedale. L'ultima giornata dei Reali a Milano Milano, 14, sera. ♦s,uf.?eew* h% vkitato stamene la citta ospitane™, che comprende la Ca' Grande e si estende fino alla Maternità, alle citabile ostetrica,' ginecologica e agli istituti clinici di peneziOTiamento. In attesa, nel cortile dell'ospedale Maggiore si raocolcono le autorità e i membri delle Case ospitaliere, presiedute dallon, Lanfranconi. Alle 9,30, accompagnata, auranie il breve percorso dal palazzo all'ospedale da. continui applausi della folla, giunge IMutoiniobile che reca la Regina. Dopo le presentazioni, s'inizia la visita dell'edificio ospitallero maggiore. Anzitutto la Regina col seguito sale nei saloni dell'archivio, dove riceve l'omaggio delle signore vtsitatrici, cht le presentano una medaglia d'oro. Passa quindi in un'altra sala deve si ferma un poco. Poi è accompagnata al pianterreno femminile, dove nei lentucci giacciono le ammalatf. Finita la visita, la Regina attraversa il ponte del Naviglio, dietro l'edificio dell'ospedale, e si reca al padiglione Zonda, e poi al padiglione Beretta, dove sono i bambini malati ; Il Re frattanto si recava all'ospizio dei derelitti! i di padre Beccaro, a porta Sem-pione. 11 eoviano è atteso in un terreno aperto di via Gioì anni da Procida da una folla elegante e scelta, nella quale era largamente rappresentato l'elemento femminile. Intorno allo scavo, nel quale è preparata la prima pietra della nuova casa, sorge un recinto provvisorio e sono elevati due palchi e una tribuna. Nel palco reale è preparato il progetto del nuovo edificio e dal palco stesso una scala scende verso la prima .pietra. Intorno, in uniforme grigio verde, sono i piccoli derelitti con la bandiera, e formano cerchio dietro di Iriro gli alunni del riformatorio ■Maro-biondi, i « martini* », i bimbi della fanciullezza abbandonati», i sordo-muti iioveri, ecc prefetto -e dagli altri personaggi del seguito. La cerimonia si svolge rapitamente. Il Sovrano, arenilo dagli applausi del pubblico, attraversa la tribuna fra due ali di invitati che si inchinano, poi prende posto nel palco con a lato il vescovo e donna Luling Bcschet- ,AÌle 9,30 giunge il Re, accompagnato dar! ti, presidentessa del Comitato delle dame. Il Re ascolta un breve discorso dell'aw. sessa. Quindi egli scende nella fossa e introduce la pergamena inaugurale della prima pietra: Per la cerimonia la vedova dell'architetto Mengoni, che è presente, ha offerto la cazzuola e il bacile che servirono nel 1867 per la posa della prima pietra della galleria Vittorio Emanuele. La pietra è calata nel vano, il Re batte sopra col martello, quindi risale e compie un breve giro fra. j derelitti che lo applaudono vivamente. Quindi il Sovrano riparte fra nuovi applausi dirigendosi alla Fiera Campionaria. Nel pomeriggio i Sovrani hanno visitato il Luogo Pio Trivulzio con intervento dei uma.rttrii't» e delle - Stelline Indi hanno passato in rassegna gli alunni delle scuole nell'Arena. Quando i Sovrani lasciano l'Arena, la loro automobile e quelle de.! seguito sono trasformate in serre di fiori.» Un bellissimo mazzo di rose è fra tanti altri offerto alla Regina dal piccolo figlio di S. E. Mussolini, Vittorio, che 3l trova con gli altri fanciulli della 6ua scuola. La Regina abbraccia e bacia commossa il bambino ed altri fanciulli e bimbe che le si affollano intorno e ajls autorità dice l'imprisesione indimet.ticabiile lasciatalo dallo spettacolo di quei trentamila ragazzi che le hanno reso omaggio Al Castello Sforzesco, dove quindi i Sovrani si recano per assistere a.l ricevimento offerteo dal Comune, è andato intanto adunandosi il fior flore della, cittadinanza, prestano servizio d'onore i viglili e pompieri e in alta tenuta i valletti e gli staffieri del comune nelle loro pittoresche e ricche uniformi. Più di duemila invitati manifestano cailorosamente alle Loto Maestà il Re e la Regina la loro devozione e riconoscenza, viene servito un sontuoso rinfresco ed eseguito uno scelto programma musicale. S. M il Re fa una rapida visita al riordinato medagliere, e con la Regina passa poi alla, sala del trono dove sono raccolti antichi e inestiniabiili valori. Infine i Svrani, sempre accompagnati da S. E. il conte di Torino e dai loro seguiti, lascia- r! no i.l Castello Sforzesco fra rinnovate accia inazioni ed applausi I Reali sono partiti questa sera, col treno delle 21,30. Lungo il percorso e alla Stazione Centralo le LL. MM. sono state salutate da una imponente dimostrazione di popolo. La città 6 illuminala e anitnaUssima.