La Commissione delle riparazioni approva le conclusioni degli esperti e delibera di chiedere alla Germanie se le accetta

La Commissione delle riparazioni approva le conclusioni degli esperti e delibera di chiedere alla Germanie se le accetta La Commissione delle riparazioni approva le conclusioni degli esperti e delibera di chiedere alla Germanie se le accetta (Servizio speciale della SfAiMPA) Parigi, li. nòtte. La serìnia ufficiosa riunitasi nel pomeriggio all'Hotel Astoriu, annunziala come un semplice scambio di veduti?, si è trasformata in una seduta ufficiale. Infatti tutti i delegali dello Commissione delle riparazioni avevano preso contatto o rieevuto istruzioni dai loro Governi. Sii- ."Min Bradbury si era recato a. Londra dove Mac Donald non aveva aviito mollo da fare per convincerlo dcll'ópporiunita di lieostituire l'unità del fronte allento sin rapporti degli esperti. Da parte sua, il delegato belga Bui. partito per Bruxelles, si era incoili rato col presidente del Consiglio Theunys col anale aveva convenuto die, so il piano degli esperti non era perielio, era tuttavia il migliore che era siato sinora presentalo. Bisognavi!, perciò accettarne le conclusioni. Il marchese Salvago Raggi non poteva sperare di giungere, in tempo a Róma, ma aveva ricevuto dnll'on. Mussolini istruzioni favorévoli. Quanto al aig. Bai-thou, aveva conferito nella mattinata con Poincaré ed aveva avutole istruzioni pivi dettagliale circa lo linea di condotta che la Frància doveva osservare. Nella sechila della Commissione delle riparazioni vennero formulate alcune riservo di ordine tecnico sul rapporto de>j;li esperti, ma le questioni di principio ebbero .il sopravvento sugli apprezzamenti di dettaglio. Alla fine della riunione veniva comunicata la seguente decisione preso, tini delegati all'unanimità: (t La Commissione delle riparazioni, presa conoscenza dei rapporti, degli esperii, considera che essi offrono una base pratica per la. rapida soluzione del problema delle riparazioni. Essa è dunque disposta sin d'ora, e nei limiti delle sue attribuzioni, ad approvarne le conclusioni c adottarne i -melodi. Allo scopo di. facilitare e: iU affrettare l'applicazione del programma degli esperti, la Connnissione si propone di. raccomandare ai Governi interessati le conclusiqtii dei rapporti, in quanto dipendono dalla lora competenza. Tuttavia la ^Commissione delle riparazioni si vede obbligata a riservare questa approvazione e questa iniziativa sino al momento in cui il Governo del ncieh sia pronto ad assicurare la su-.i collaborazion-c al progetto degli esperti. A tale, riguardo, essa udrà i delegati del Governo tedesco giovedì 17 aprile, a meno che il Governo tedesco non preferisca, inviare una risposta scritta ». Tale, decisione è stata immediatamente comunicata alla Kriegslastenkommission. La parola spetta dunque alla Germania. La data del 17 aprile fissata per l'audizione dei delegati tedeschi, lascierà ai Governi alleati il tempo necessario per concertarsi allo scopo di gettare le basi di accordi di principio sulle varie questioni connesse al problema delle riparazioni, quali i debili interalleati ed il problema della sicurezza. Un telegramma da Duesseldorf annunzia poi che i rappresentanti industriali della liuto, che si erano recali a Berlino per conferire col Governo tedesco sulla questione degli accordi colla Micum sono giunti slamane a Duesseldorf per riprendere, i negoziati colle autorità alleate. Secondo informazioni attinte a fonte autorizzata predomina l'impressione che gli industriali ed i rappresentanti del Fteitch si sarebbero messi questa volta d'accordo per accettare il prolungamento provvisorio degli accordi, sinché un regolamento non abbia potuto intervenire tra ì Governi su'la base delle conclusioni presentate dai comitali degli esperti. Scetticismo londinese sull'atteggiamento di Poincaré (Servizio snodalo della ■Stampa») Londra, 'A, notte. Mentre, in base a ragguagli inglesi da Parigi, sorge la sensazione che il flato gelido del realismo di Poincaré incominci già od investire il progetto degli esporti, si constata qui ima sospensiva di commenti. Monito del " Times „ •Il solo Times vi torna sopra, ma con una andatura essenzialmente espositiva, intercalala da un unico giudizio importante. « 11 piano peritale — esso scrive — risulterà praticabile alla sola condizione che lutto le parti interessate vi diano un caloroso appoggio. In altri termini, ogni parte interessata dovrebbe comportarsi in maniera da garantire al progetto innanzitutto ii proprio appoggio caloroso o da promuovere insieme il caloroso appoggio delle parti injLeressate. In mancanza di tulio questo non ci sarà niente da fare ». E' un concetto già trasfuso nello stesso tesiti peritale. Occorre buona \olontà per dar luogo a buona volontà. Se una sola delle parti tirasse indiètro, manderebbe all'aria ogni cosa. Orbene, qui si crede che la Germania, dal canto suo, ad onta delle provocazioni ricevute, stia ritrovando un lucido intervallo, desiderosa di mandare all'aria il meno possibile. Dunque il monito del Times può ritenersi diretto senz'altro alla Francia; L'indirizzo e giustificato. Buona parte della stampa parigina sembra accarezzare il responso dei periti. Londra diffida di queste carezze delle prima ora. I.e sue diffidenze sono confortate stasera dai primi sentori .dell'attitudini) ufficiale francese, che i coinj/ientatoii inglesi costellavano ieri di punii interrogativi. Poincaré sembra infatti trincerarsi, con la. sua antica abilità, dietro la giurisdizione letterale della Commissione delle riparazioni, che, meccanicamente, rimane un. organo del Qua! d'Orsay, come In descriveva nella scorsa estate anche un noto diplomatico inglese. « Il trattalo e luill'altro che il trattaIto *•. il motto di Poincaré, anche su indirette testimonianze di alcuni agenti suoi che pascolano a Londra, rimarrebbe sempre Quello. Vero è che il piano degli esperti esorbita dal trattato, trasferendo la controversia , in più spirabil aere. Ma Poincaré ignora' le circostanze e riesmna la Ietterà di .quelle clausole versagliane che stabiliscono l'imperio della Commissione delie nitrazioni. Il rapporto è contro l'egemonia francese Bisogna però essere giusti. La posizione di j&ggi, in parole ciliare, è questa: .la Frane a esercita di frante alla Germania e su tutto il continente una egemonia tompnnte; il responìo degli •esperti strappa oWa Francia, .di punito in bianco, tal© «©emonia. Lo spinto de! responso è tutto qui. L'egemonia francese deve cessai» per dar luogo ad un riassetto su piede di uguaglianza, per tutti, incluse perfino gfeune rap»Kàentanze neutrali. Si può chie¬ dere e lue mai anche i periti fr.'AfiesI abbiano sotioscx'illo il responso. Essi noti potevano iva]nie.nite. lionearsi di firmatilo senza RnlasciKl'ai'rie lo ragioni. ]neutre, siccome il rapporto non (issa il debito totale definitivo della Ctermiuiia, uè alcun limite di iloniipo per il giuoco delle quote annue, gli esperti francesi firmarono sapendo che a Poincaré, rimanevano -molti uncini di resistenza. Sia il line di tulli gli antri dc'egaiti era evidente)neulo lineilo di togliere di mezzo l'egemonia francese. Ormui nessuno più crede sul serio olio i.i responso rivesta un carattere puramente economico: nuolbi fingono ancora e continuano a fingere di eroderlo soltanto per ovvie ragioni ifattielie. Cosi si.nwlo le coso, chi può immaginarsi che ila Francia di Poincaré possa adattarsi àffabUmeinte a rinunziare alla sua ogomooiia? .Doipo tutto ha saputo procurarsela con un fotiuiUni.iie uso di iiitolligieinau diplomatica « di tenacia. Coloro che le ha-nio permesso «li giungere a Sia supremazia possono giustfflniemce osservante elle per onestà via. essa Incontrerà presto o tardi la sua creinosi. Ma una potenza egamOotea non presta fede a nessuna. Anche per molli inglesi queste cose sono pei-fat-l anioni e ovvie, ma essi in questi giortni «ov.nano a siporare bene argomentando che perlina (potenza egemonica, nelle condizioni postbelliche dolila Francia, 'arriva il tempo in cui .essa ha bisogno di soldi. Gliene vogliono dare pochi e non senza promosse particolari in contraccambio, ma pensano che anche questi pachi potrebbero riuscire preziosi alla potenza egemnme. Il franco perde 2 punti Guardiamo le quotazioni di Borsa. Il primo vogo indizio di bizze vesso 41 responso peritale ha fatto deperire oggi il franco francese di oltre due punti in faccia alla sterlina e natairalmenle anche del dollaro. Nelle colonne finanziarie di questi giornali si coglie intanilo il sussurro che il flusso risanatore dei famosi creditii anglo-ame-ricnni per il franco si eliminerà del tutto entro il prossimo giugno. Sarà vero Imito questo? Un olt.ro .incentivo a bene sperare è l'immagino dell'America. Molti dicono qui che la Francia., dopo il rapporto Bawes, non può più disgustarsi cogli americani se non a suo rischilo e pericolo. I soldi di cui avrebbe bisogno non potrebbero venire por la ipiù parte se non dall'America ed il compendio delle vedute americano a questo proposito è che i soldi verrebbero al solo .patto che le divergenze politiche dell'Europa fossero seppellite d.i colpo e tutte le relazioni tra le grandi Potenze europee si mettessero sulla piattaforma del buon senso e dell'amichevole equità. Sono questo considerazioni che mantengono accese quello correnti di rinnovata fiducia, che si riflettevano ieri in quasi tutti i commenti giornalistici ; ina gli uomini riflessivi, quelli che non soggiacciono alla necessità di manovre opportunistiche, vedono la realtà sotto forme più dure. Le loro speranze si riducono a queM'alito a cui non conviene mai rinunziare. La Gity diffidente La City, clic è vecchia e molto posiiàvà, sembra condividere le vedute piuttosto fredde di questi uomini preparaiti a.l peggio. I redattori finanziarli del Times e del Manchester Guardian non ne fanno mistero. La City stavolta ò estremamente importante. Spetterebbe infatti a lei di provvedere una parte del prestito immediato di 40 milioni di sterline necessarie per il varo del progetto peritale. Ora, fiutando il vento che continua a spirare tra le quinte di Parigi, la City affaccia alquante difficoltà. Mia anzitutto essa riceve insistenze di capitali da consaguinei come gli imprenditori dei Dominions, e non le riuscirebbe facile snocciolare una ventina di milioni di sterline per il prestito alla Germania. In secondo luogo la City riflette che questo prestito si risolverebbe largamente in un prestito alla Francia; anzi, in certe eventualità, addirittura in un regalo, mentre la Francia deve dare a Londra circa 700 .•milioni di sterline, sulle quali non ha ancona versato neanche un centesimo di interessi. Finché la questione dei debili in; crai le ali rimane insoluta e sinché la Francia si arroga il diritto esclusivo di trattare con la Germantia o di manipolare a suo talento le garanzie sulle quali potrebbe basarsi un prestito, non esiste la menoma possibilità di prestili. Il redattore finanziario de! Manchester Guardian, riferendo le opinioni della City, k perfettamente esplicito riguardo alla relazione Dawes, che — dice — non è accolta con entusiasmo, ,p«r quanto si «conosca che idealmente si è preoccupalo d,i rendere praticabile il prestito necessario. « La Commissione — cosi pensa la City — dice ben nettamente tra le righe, ai governi alleati, clic il problema delle riparazioni non potrà risolversi sinché non siano sistemato le questioni pendenti dei debiti interalleati u della legalità dèli-occupazione della Hulir». Come vedete la City ha colto immediatamente le implicazioni politiche del rapporto Dawes, la cui portata (come avvertimmo lino dal principio lasciando in seconda linea le sue tavole pitagoriche condizionate ad una quantità di circostanze future) doveva essere economica soltanto per burla. Incidentalmente la City, sulla testimonianza del già citato redattore finanziario del Manchester Guardian, ha capito subito come fosse sovraltutto politicamente il secondo rapporto, lineilo della Commissione Mac Kenna. Questo secondo rapporto, immensamente meno importante del primo, è stato quasi negletto dai commentatori. Esso tuttavia è estremamente sintomatico a delucidazione dello spirito che ispira tutti gli esperii, la cui volontà profonda eia di influire politicamente, attraverso proposte economiche. La. funzione del rapporto Mac Kenna, ad avviso della City, doveva dunque essere questa: convincere il mondo che, qualunque sia l'ammontare dei depositi tedeschi all'estero, essi non possono venire forzati a rendersi disponibili pei" il pagamento dello riparazioni, ma possono soltanto intervenire in appoggio di una equa sistemazione, a patto che la economia tedesca venga ristabilita- insieme alla sicurezza politica della Germania. La tattica del Qua! d'Orsay i: Qiiai d'Orsay è molto intelligente a quesiti implicazioni; esso deve averi* ecidio in mi baleno deve aver capilo subilo che, sul puro terreno finanziario, il responso peritale, non appena affronta il problema fondacneuial del trasferimento dei valori tedeschi alle casse-torli Alleato, fa praìicuaiientè lo gnorri affidando il campito ad una futura Coinmissii-'iie vi lisenza neanche assicurare sé attesta si troverà poi in grado dì mandarlo cpsgtsaurìòszlfdtSsdPllndparrssdpCsrdgrssIs od effetto sopra considerevole scala. Quindi il Ooai d'Orsay deve aver erediwo opportuno di secondare apparentemente il gioco degli esperii, anziché prenderli» subito <|i pollo, con la conseguenza iarrtni odiala di iri-litare VAinerica e di deludere H anondo. Queste tatti ca poteva svilupparsi in un soft modo: fare urna distinzione nètta fra te eomipclenze delia Coniali fissiono delle riparazioni e quelle dei Governi alleali. 1 delegali fraaicesi alla Coni .missione ajipiMvassei-o dunque senz'altro il responso peritale. Ciò avrebbe soddisfatto iterato l'America quanto l'opinione pubblica mondiale di superficie. Questa approvazione non avrebbe tagliato in alleni) anodo la 6trada a qualsiasi azione politica dell Governo Iran ceso per subordinare l'accettazione propria del piano peritale ad agevolazioni ed a coro ipi'insi di ordine generale. Di qui l'annuncio echeggi ante stasera per il mondo che il refawuso degli esperti ha ricevalo il crisma della Cornili legione delle riparazioni: un annuncio che a prima vista solleva il cuore, ma che purtroppo non significa nefiessar.ianien.te che l'Europa è giunta all'ultima tappa del suo calvario. Il responso dei periti in altre parane non è ancora accettato dai Governi die sono il tribunale di ultima istanza, mentre la Commissione delile riparazioni non é che una pretura Ejpociaìfezala. Il quesito, che ora continua ad affacciarsi ò sempre quello: la Francia ha realmente bisogno di denaro, oppure può anche fare senza dei sussidi stranieri? E' costretta a realizzare anche prestili di piccola mole per far fronte a.', futuro prossimo del suo bilancio e del suo cambio, oppure tiene in riserva dei torchi di salvataggio per farsi il vino da eèl Soltanto una risposta autentica a questo quesito rivelerebbe quanto di manovra e quanto di resipiscenza slia formando l'attitudine di Poincaré, il quale da un lato autorizza Barlliou ad approvare il responso perditele, sotto la rosprmsabiililà autonoma della commissione delle riparazioni, mentre dall'altro subordina ad una filza di condizioni politiche l'approvazione governativa del progetto. Una sola cosa si può dire, per ora, in base alle risultanze londinesi, cercando di capire le condizioni politiche: la linea e le direttive seguite fin qui da Poincaré non riusciranno a indurre la City a snocciolare presliti a favore della Germania e a vantaggio della Francia. Fra l'altro, uno del criteri prevalenti è che qualunque prestito che la City si risolverà a fare, anche nelle circostanze migliori, il relativo credito che verrebbe acceso in Germania dovrebbe avere il diritto di priorità assoluta su tutte le obbligazioni tedesche. In altre parole, la sicurezza e il rimborso dei prestiti dovrebbe essere garantito in precedenza degli stessi versamenti dello riparazioni. M. P.