La morte di Uno Stinnes

La morte di Uno Stinnes La morte di Uno Stinnes (Servino speciale della t stampa e) Carline, li, notte. Ugo Stinnes è. viario in serata, nella ciz*iiC(j 'iella gitole ira stato ricoverato alcuni giorni or sono per esservi operato. Già nelle prime ore del i>omeriggio un bollctli7io, comunicalo olla slampa dal segretario particolare di Stinnes, lasciava capire come i medici non avessero jiiù alcuna speranza. Il cwjre funzionava debolmente, nonostante tutte le risorse della scienza si è spento. La signora SHnncs, che era giunta a Berlino ieri, chiamata d'urgenza, si trovava al capezzale del marito coi cinque figli, al momento della morte. Ugo Stinnes, due giorni fa, dichiarava ai medici curanti che, allorché egli avesse ricuperato la salute, avrebbe immediatamente doto dis2Wsizioni, perchè fosse costruita a Berlino un grande ospedale, l'unico forse in Europa, sui tipo americano. .1 questo proposito si ricorderà che r.'jo Stinnes ha sempre avuto un debole j>er la medicina. Allorché si trattò di scefjtìere una carriera, Ugo Stinnes voleva laurearsi in medicina, ma il padre lo obblij-) invece a jiorsi a fianco a luì nella dit<itone degli affari. Ugo Stinnes, colui che era stato eli Stimato 51 « He della Ruhr », era nato nel 1870. Egli non aveva del resto conquistata quella regalità che in data relativamente recente. Prima «iella guerra i Ruthenau, i Krunp, i Thysson <t 1 Ballin godevano di una maggioro notooietà, di maggiore influenza e di riochezz-e a>itì gnandi che non l'industriale di Mulhetin. lì' organizzando giganteschi e Konzern », che riunivano tutte le impreso lavoranti lo stesso prodotto, e collegamdo le industrie e gli oJiari cha Stimnes aveva edificato la sua potenza economica. Ogni qpoca costruttiva della storia — scriveva sulla Slampa, nel luglio scoreo, a proposito dello Stinnes, Virginio Gaydt», nostro inviato speciale in Germania — ha un uenioKirubolo che la esprime. Egli non la crea, n>a la feconda gettando il seme del suo spirito nel confuso fermento del popolo, che trasforma In una pr.ecisa forza diritta e ctpwaiitie. L'epoca germanica conilamiporanea d-<Kl'organizzazione industriale verticale, della concentrazione ultrapotente, si incardinava 6u Hugo Stinnes. Per questo il popolo tedesco chiamava il re del carbone e dell'acciaio delia Ruhr: » Oott Stinnes », il Dio Stinnes. Intinilvauiante peso sentiva che questo uomo bruno solido e rude cerne un carbonaio, ma ispiralo da una febbre di sconfinata e lucente grandezza, che dava pec orizzoine al suo lavoro tnsonaitr 11 mondo intero, wyiprepentnvn tutto il travaglio e l'anima della C.erniaiùa d'oggi che ha radicata nel carboi» e nel ferro la difesa della sua potenza. Il trust verticale Hugo Stinnes comparve stilla scena economica tedesca u ventitré annj con ia fojwtaziojie di una prima società di cinquanta nula marchi di empitale. C'era già nella sua famiglia una soliua tradizione ai lavoro. Il padre Mattina aveva creato siri Reno un piccolo ivgno industriale con le lumiere, il coraniea-ci ! del carbone e la navigazione spinta lino iif mar del Nord. Hugo Stmnes comincio egli pure il suo lavoro dal carbone: il pone o oKiil industria. ' Per lanciarsi alile sue «mandi costruzioni industriali si preparò dalle tondomema. Fu la Ruhr, il bacino mhkirario «• naao-vestfagliano che 'K> attirò., - unii eia nel diciottesimo secolo si erano venuti raccogliendo, nell'istinto delle prodi, ciose riccnezze sotterranee da disseppellire, centinaia di piccolo società industriali, finanzieri, uomini di affari, e al loro seguilo mascè operaie di ogni provincia tedesca Unita la Ruhr alla Prussia subito essa diviene n «rande cuore palpitante della Industria imperiale tedesca. Vi sorgono le grandi socie ù del carbone e st uniscono in un sindacato che controlla tutta la produzione e la vendita della Ruhr. Hugo Stinnes, che rapidamente sviluppo i suoi affari, combinando il suo spirito anelante verso i grandi orizzonti con il vertiginoso movimento d'applicazioni in. dustriali e di espansione economica che caxatterizza la Germania degli ultimi venti anni prima della guerra, ne divenne presto li capitano Egli aveva intuito le necessita e le possibilità del tempo, nella gara por la produzione rapida e a buon mercato in cui » Germania s'era lanciata per la conquista del mercato mondiale, e aveva unito la produzione del carbone, del ferro e dell'acetato tn una gigantesca società anonima di miniere c di alti forni; la « Ueutscliiuxcmburgichc Bergwerks und Hutten A. G. », che ricostituita nel 1901 con un miliono di marchi portava già dopo il primo esercizio il suo capi. 1ale a 25 milioni e nel 1910 a CO milioni di marchi. Ingrandita con la progressiva metodica annessione di miniere e di alti forni dsocietà di navigazione, e industrie che fabbricano locomotive e vagoni, l'impresa alla vigilia del trattato di Versailles occupava quarantamila operai. E organizzata con sistemi tecnici perfetti, rifornita di minerale e di combustibile dalle proprie miniere, con navi e treni propri che riducevano i prezzdei trasporti, era riuscita ad avanzare già«su tutti i mercati del mondo, vendendo a prezzi minimi. Ma insieme a questa gigantesca Impresa •imperiale del carbone e del ferro Hugo stinnes aveva costruito un'altra impresa di elettricità, la forza motrice e trasformatrice complementare del suo grande sistema d'industrie. E' la « Rheinisch-Westfaelische Elektrizit.'itswerks A. G. ». che fondata nel 1907 u Essen, con l'impianto di un'officina elettrica, si dilatò rapidamente fino a fornire la corrente elettrica a tutta la zona tedesca renana, dal confine olandese fino alla valle dell'Aar. ed il gas e l'acqua a venticinque cittaC'era già qui la struttura del trust verticale dell'industria, la concentrazione massima della produzione su una base di carbone e dferro che l'alimentano. Ma la guerra la spezza Tutte le grandi creazioni economiche tedesche sono distrutte con la pace di Versailles, che inizia, finita la guerra dei cannonil'offensiva economica francese contro la Germania. La marina mercantile tedesca, la costruzione di Ballin, è soppressa e Ballin succide. Anche la costruzione di Hugo Stinnes è mortalmente mutilata. La • Deutschl^ixeinbtirg » perde tutte le sue miniere d carbone e ui ferro e le sue officine di prima avorazione della Lorena e del Lussemburgo, che le fornivano un milione ili tonnellate di carbone e 750 mila loiitn'ÌJuio di feiro ossia il sessanta per cento delle materie prime li ?uo sistema economico unitario 0 devastato: a sua alta piramide perde la propila base e minaccia eli crollare. Ricostruttore Ma Stinnes non si scoraggiò. Egli volle ricostruii e la sua industria e salvare l'industria germanica, [ja salvezza era, p.-.r lui. nel uo sistema integrale dell'immensamente grande, Ed ecco Stinnes, subito dopo il tratato di Versailles, riprendere il suo movimento di concentrazione fra le industrie tedesche che si sono salvate dall'invasione nemica, come un generale che raccolga e» ricomponga fra i soldati dispersi, dopo una disfatta, un nuovo esercito per resistere sule posizioni e riprendere la battaglia. Qui cominciò l'apoteosi di Goti Stinnei. la reurrezione tedesca. Stinnes si al'rettò a riunire a torno le superstiti unità della Deiusch-Luxtìiiburg, le arata cric Brunóntr. haus di Wcrdhol, la Società A. Karl Berg di Evelilnd, e poi i laminatoi di Megen, la fabbrica di catene Karl SchJiepers di Gl'une e quella di chiodi dei fratelli Knlpping di Alona. Mancavano però ancora il ferro e 11 carbone. E Stinnes si annette la Società mineraria di Gelsenliirchen, che alla vigilia della guerra con clnquantacinque mila operai produceva dieci milioni di tonnellate di carbone e si riorganizzava allora con un nuovo nome, la RheinUche Union, per assorbire poco tempo dopo, sottraendolo a un entativo di compera straniera, il Bochumer creili, che ha miniere e fabbriche di acciaio fuso, con diciotto mila operai. Cosi utti 1 gradi della scala produttiva, dall'estrazione delle materie prime all'ultima lavorazione erano ricostituiti nel Consorzio di Stinnes. Rimaneva da ricostruire anche il suo sistema elettrico. Nel ltKO Hugo Stinnes si annette la Società Siemens, che si divideva oon VA E. G. i\ dominio di tutta l'industria elettrica tedesca e controllava più di cinquanta imprese renane e bavaresi di elettricità, di gas, di miniere e di ferrovie locali. 11 gigante risorgeva più forte e operoso. Ma non soltanto Stinnes operò in Góermanmr"La sua attività si dilatò gigante-coniente all'estero. L'espansione internazionale di Stinnes fu un fenomeno senza precedenti. Non ò possibile ora illustrarlo tutto: si può soltanto accennare ad episodi: Dalla Baviera Stinnes scese in Austria. Pira tante imprese qui assorbite la più importante fu quella mineraria lìell'Alpin. Montan Gescllschaft, che produce ferro e laminati e prima della guera riforniva l'Italia e i Balcani. Subito dopo a guerra gli italiani erano riusciti a impossessarsi delta maggioranza delle sue azioni e pareva che l'industria italiana potesse finalmente avere qualche suo rifornimento di materie prime. Ma Stinnes tolse con un affare bancario le azioni tigli italiani e riunì 'impresa austriaca al suo consorzio. Stinnes si accaparrò quindi tutta la ricchezza del'Austria. Dall'Austria passò in Ungheria, acquistando unu grande quantità di azioni della societ siderurgica e metallurgica Liptiik, costituendo una banca, fondando nuove industrie, acquistando stocks di titoli. Stinnes tentò pure di penetrare in Cecoslovacchia: nella siderurgia e nelle vetrerie di Inwald. E andò riconquistando economicamente alla Germania le miniere dell'Alta Slesia perduta. Scese quindi in Polonia, per accaparrarsi ferriere, giacimenti di petrolio, ndustrie tessili. E dalla Polonia poi alla Romania, per risalire alla Svezia e in Danimarca. Mu ricostruita al di là ila! confini politici la base economica dell'industria tedesca, bisognava però ancora riaprirlo il mercato del mondo, anciarla al iti là degli oceani, in una gara con l'America e l'Inghilterra. E alla riconquista delle fonti di rifornimento dell'industria si aggiungeva allora subito la ricostruzione della marina mercantile tedesca per portare alla Germania il ferro e il carbone, l cotone e il petrolio e per riesportarne ì prodotti finiti. Por questo Stinnes si fece ariche armatone ed ebbe noi 6uo ccosoirzio una delle più formidabili flotte transoceaniche della Germania. Più di mazzo milione di dipendenti Una gran parte degli interessi di Hugo Stinnes. si trovava, prima della guerra, nel bacino metallurgico e minerario di Lorena. II ritorno della Lorena alla Francia io aveva privato di questo potente appoggio, ma lo Stato tedesco lo aveva largamente indennizzato. Stinnes aveva immediatamente utilizzato le indennità accordate dal Iteicli per sviluppare le sue officine della Ruhr e per fondarne delle nuove in Germania e fuori di Germania. Si stima clie le società che egli dirigeva direttamente o che controllava raggruppassero più di mezzo milione di operai, d'impiegati, d'ingegneri e di collaboratori di ogni specie. Durante la guerra egli era stato uno dei consiglieri economici del Gran Quartiere Generale tedesco e non era stato estraneo alla distruzione sistematica delle officine belghe, francesi e russe situate nei territori occupati dagli eserciti tedeschi. Contemporaneamente u questa titonità at. tivita industriale e finanziaria Stinnes esplicava la sua formidabile potenza anche nel campo politico al quale non poteva più es. sere estraneo. Diventava cosi il grande finanziere del partito nazionalista. Egli era anche stato eletto al Reiciistag. Ma piuttosto che nell'assemblea propriamente detta, fu nei consigli del Governo tedesco che egli fece sentire il peso della sua potenza. Egli com. però gran parte della stampa di lingua tedesca, senza contare anche i giornali di altri paesi. Mai però il suo sentimento nazionalista e la sua ostilità contro la Francia gli fecero perdere di vi6ta i suoi interessi economici e finanziari. Ciò si potò vedere in occasione dell'occupazione della Ruhr. Quando gli ingegneri e 1 soldati alleati entrarono ad Essen, Stinnes era forse disposto a negoziare e sarebbe cer. tamente entrato senza indugio in una composizione, se avesse previsto l'esito dell'ope. razione. Ma egli aveva avuto l'impressione che i franco-belgi andassero incontro ud un insuccesso. Cosi si decise alla resistenza. Il Governo tedesco ebbe in quella occasione in lui uno dei migliori operai della resistenza passiva. Ma quando Stinnes capi che la par. tita era perduta, non esitò n trarne le conseguenze e fu il primo a intendersi con la . MI. cum ». Che cosa avrebbe fatto Stinnes nelle congiunture presenti Avrebbe spinto al rinnovamento degli accordi di Dusseldorf o avrebbe preso posizione contro? Io. morte lo ha colto prima che egli abbia potuto deci, dersl.