La situazione politica e parlamentare a elezioni compiute

La situazione politica e parlamentare a elezioni compiuteLa situazione politica e parlamentare a elezioni compiute Abbiamo sempre credjfo che la conoscenza- spassionata dei itti sia la prima base di ogni azione poli'ca. Non semtiamo, perciò, interesse e non abbiamo desiderio di negare, o nasconder* il successo elettorale del Governo o rjfl partito fascista. Dati ii resultati già/ noli, orinali quasi definitivi, si può di(è che riruticrvento degli elettori non è iato inferiore al normale; e che, dei vdtanti, più della metà hanno dato il voto Mia lista governativa Ciò equivale a dir//che. se si fosse votato colla, proporziona^, il numero dei seggi ottenuti da detta asta non sarebbero stati di molto inferioiJ a quelli ottenuti oggi, col nuovo, e per/sè assurdo, sistema elettorale. / Constatare u/ fatt/fnon basta, occorre interpretarlo. faJufcarijffl Non insisteremo più del necessario sullo condizioni di ambiente in cui /si è svolto il periodo elettorale. E' questo un elemento di realtà, fuori di contestazione; ma noi non pretendiamo che esso spieghi da. solo il successo elettorale dalla lista governativa.. Siamo, in/omma, pronti a riconoscere — rtjsre—trST-TSCCo giàrtt -flestrer-eenispon(ient^^^Bjaso—— che il fascismo e il governo fascista hanno oggi qualche diritto a sostenere, esservi per ossi, accan-, lo alla, forza, un consenso, sia pure generato (S?cTmrr»-4a.^ìte^sa-ft»i'miila raussolin^ana]^ dalla forza in atto e in potenza. Rimane a indagare (crr^à^dajrnjfc-injs^ ressajite^.e necessaria-.non- meno per il fasciamo,che, ner noi) quale sia il significato di questo consenso; poiché qui risiede il vero valore politico della votazione di domenica. Noi abbiamo impostato^da molto tempo^y da ben "prima deha^marcia-su RoinaV*» l'opposizione jra.idea fascista _e idea liberale. E^TTin5wwia--oppe*iwe»«-<=- riconosciuta e proclamata dal capo stesso del fascismo — che la maggioranza dei votanti per la lista governativa ha inteso pronunciarsi? So credessimo di si, lo diremmo senza ritegno; ma non crediamo. Quella opposizione non è ben chiara neppure a tutti i fascisti inscritti al partito: • taluno dei loro Icaders tende anzi a negarla A maggior ragione la ignora — o la nega — la quasi totalità di quei non fascisti che hanno votato la lista governativa, e da cui certamente provengono la maggioranza del voti raccolti dalla lista medesima. Molti di questi fiafinO votato la lista governativa perchè erano complessivamente soddisfatti dell'opera specifica di governo compiuta in questi quindici mesi dall'on. Mussolini, ed hanno fiducia in lui per l'avvenire; molti altri, perchè desiderano sopratutto la pace interna e temono qualsiasi cambiamento o prospettiva di camBiainento; taluni, non tanto per filofascismo, quanto per avversione a partiti od uomini non fascisti. Non bisogna dimenticare le organizzazioni e i leaders del « partito liberale », J^T non iscritti ■ pur pro&lam«*rti*i--lifee«Jv che hanno portato il loro voto alla lista governativa, affermando che liberalismo, e fascismo sono tutt'uno od almeno stré'Uajaielite affini; e, almeno fra i gregari, molti di costoro erano anche relativamente sinceri. Noi non abbiamo occorre dirlo? — con tutti questi elementi alcuna affinità, alcuna simpatia: ci sentiamo, anzi, moralmente più lontani da loro che dai fascisti veri e propri. Ma ne constatiamo l'esistenza, appunto perchè i fatti occorre, a tutti, conoscerli quali sono. E crediamo di poterne concludere che la giornata di domenica .significa, piuttosto che la sconfitta della idea liberale, la immaturità del liberalismo in Italia, dove esso appartiene, piutIcstochè al passato, all'avvenire. S'intendo che, detratti tutti rfuesti elementi, rimane, dei votanti pej/la lista governativa-, una buona peratìituale di fascisti veri e propri, che /anno parte dell'organizzazione del partito e ne.-professano la fede: ciò che/significa essere il partito fascista reahnente forte, ed esteso,- e costituire, o/gi, la maggior forza politica organizzata in Italia. Ma questo non è certo per iloi un fatto nuovo, adatto a turbarci e /ad t'influire sulla nostra condotta politica:. /da molto tempo prima della marcia su Roma, quando tanti, filofascisti od antifascisti, consideravano il nuovo partito come passeggero ed effimero, noi l'abbiamo additato come un elemento di primaria importanza nella politica italiana .del dopo-guerra. Tut¬ tfdltatvztpMssvnqpttopvnpficcicmilvzns1l%tsQs1fsg•lfrrvrprmrenrivltrifiunlsMasrLlnltlAl y tavia, sei 81 fascismo e il governo fascista sono la forza politica oggi predominante in Italia, non sono l'unica: lo mostrano luminosamente le votazioni toccate a socialisti e popolari, ed anche ai liberali, nell'unica circoscrizione politica, si può dire, In cui ci sia stata una vera affermazione liberale. E queste votazioni sono tanto più significative in quanto sono avvenute nelle regioni più sviluppate e sopratutto nei grandi cèntri, come Milano, Tonino, Genova, cioè dove meglio si possono studiare le forze politiche coscienti ed organizzate, a cui spetta l'avvenire. Dato che queste forze costituisco-' no oggi delle minoranze, si tratta, dunque, di minoranze cospicue e vitali; tanto più vitali in quanto affeimantisi. appunto, in condizioni di ambiente spiccatamente contrarie. Il realismo necessario ad ogni uomo di governo — o di cui non appare certo sfornito l'attuale capo del governo italiano — dovrebbe indurre a tenerne conto: non già per rinunciare alla propria forza legittima ed alla propria fisionomia politica — cosa che noi non chiederemmo mai a nessune, lontanissimi come ne siamo per nostro conto — ma per instaurare definitivamente (come pure accennava il nostro corrispondente da Roma) la normalizzazione della vita politica italiana, nella libertà e nella legge: valori, questi, noD intaccabili da nessuna vittoria elettorale. Dopo l'esito dalle elezioni, nulla sembra opporsi a una simile normalizzazione, dallo stesso angolo visuale dell'interesse fascista, mentre certo 10 richiede, più urgentemente che mai, l'interesse superiore della patria italiana. % Commenti francesi iServizao speciale della « Stampa Parigi. 8, notteLa stampa parigina preoccupata solamente del rapporto degli esperti, si era finora scarsamente occupata delle elezioni italiane. Qualche giornale se ne era occupato in questa ultimi giorni più che altro per spiegare 11 meccanismo del sistema elettorale che ha fatto la sua prova da noi domenica scorsa sistema nel quale il Gaulois troverebbe, malgrado i suoi difetti, qualche cosa di buono. • Questo sistema — scrive 11 giornale — solleverebbe in Francia la indignaaione dei difensori del parlamentarismo essendo contrario a qualsiasi idea democratica. Esso garantisce ad un Governo la possibilità di governare, il che esprime e prova quanto la restaurazione dell'autorità sia divenuta nel- previsto fino dai primi istanti, non poterà recare alcuna sorpresa ». Questo risultato ha per altro fornito argomento alla radicale Lanterne, di rammentare, ohe la demagogia conduce alla anarchia e questa fatalmente alla dittatura. Il giornate, dopo aver tracciato la storia dea morimento estremista in Italia nel 1919, osserva che esso ha condotto al fascismo di cui l'epilogo fu la marcia su Roma, ma. la dittatura ha avuto con le elezioni una apparenza di legalità. « Tultociò 6 impossibile in Francia, dicono gli ottimisti, e sta bene fintantoché noi non perdiamo la testa ma se un giorno la demagogia cu porterà verso l'anarchia, allora noi dovremo accodarci all'esperimento italiano. A Montecitorio non si contavano che 31 deputati fascisti quando Mussolini assunse il potere e questo prova ancora una volta che le minoranze che agiscono sanno sempre manovrare le maggioranze passive ». Il trionfo del listone è oggi esaltato da Leone Dàudet. il quale scorge nella storia lasciata un segno possente di vitalità per il nostro paese. « Tanto nella morte come nella vita •— scrive l'organo realista — soltanto l'ordine è bello. Non inganniamoci un solo istante. Il popolo, che vive di là dalle Alpi e che troppo spesso venne trattato da aitili Stati come un parente pòvero, è ora una delle prime nazioni del mondo con la quale bisogna contare. Mentre l'Inghilterra si abbassa politicamente in preda ad un socialismo radicaleggiante che è in genere il segno ultimo della decomposizione democratica, mentre noi ci fossilizziamo malgrado la sanguinosa vittoria in formule grottescamente viete, l'Italia sale, la sua marina misura il passo in questo rapido accrescimento morale e fisico, la sua bandiera solca i mari : una fiamma che non inganna brilla negli occhi della sua giovane gente e degli uomini maturi ». Nel Paris Soir Hervé, uno dei più calorosi ammiratori di Mussolini, ne esalta l'opera contraponendo l'atmosfera grigia che domina a Parigi con quella vibrante di cui è pervasa. l'Italia. « Fortunata l'Italia -— scrive Gustavo Hervé — die ha trovato di fronte ad un pericolo visibile e palpabile un uomo capace di rappresentare la reazione popolare, mentre noi, che siamo colpiti da un male ben altrimenti] pili profondo e più terribile, ci troviamo alla vigilia delle elezioni, elezioni griglie e melanconiche, che ci addormenteranno in una ingannatrice sicurezza e ritarderanno ancora di quattro anni l'ora della resurrezione nazionale ». l'interesse dj tutta la nazione.,.una, impmosa, Commenti inglesi (Servirlo speciale «ella «Stampa»)! Londra, 8, notte. j E' interessante osservare come si pronunzi sulle nostre elezioni questa stampa liberale. | L'asqnithiana Westminster Gazette oansidé: ra oggi ."l'avvenire del fascismo».. I suoi metodi elettorali «sono apparsi piuttostostra ni agli occhi inglesi » : ma benché i metodi stessi tolgano ai risultati anche una buona parte dei loro significato, quale espressione del senso politico del popolo italiano, certo si è ohe l'esito fa pensale che « la maggioranza dogli italiani, abbiano o non abbiano predi-lezioni per il .regime fascista, non vedono, per OTa, alcuna chiara, alternativa*. La Westminster Gazette prosegue, in tono abbastanza ottimistico : > E' molto probabile che le elezioni segnino uno stadio ionpoTiantie -nello sviluppo politico dell'Italia ed -anche- dolio stesso fascismo. L'on. Mussolini dovri) quasi certamente modificare la sua attitudine verso -la Camera, ora che l'assemblea, la cui autorità egli rovesciò, non esiste più, mentre nella nuova i suoi seguati! si trovano in maggioranza. Sinora il fascismo è slata una forza extra-parlamentare « semi-militare; adesso deve entrare in funziono di par-tòrto parlamentare. La raetamoi'fc\si suggerisce almeno un passo indietro verso il Governo democratico. Naturalmetits sor^ geranno delle difficoltà. 11 saggio di prova arriverà mon appena il Governo fascista ed i' nuovo Parlamento dovranno concenwajtsi sopra qualche acuta controversia interna. Sinora la base del fascismo non è stata tanto una do-ìitri-nu politica quanto un intenso nazionalismo scaturito dalla guerra e da quel periodo di negoziati successivi, durante il quale U sentimento patriottico non potè essere soddisfatto L'on. Mussolini è. riuscito a soddisfarlo, ma resta a vedersi se il suo partito, che sembra composto di ogni sorta e genere di uomini, possa mantenersi solidale en unanime di fronte a. questioni interne che non tarderanno a sorgere. Le divergenze ai opinioni non potranno andare soppresse per lungo -tempo ed il problema fondamentale e se in luogo del piuttosto iterile sistema di partiti die il fascismo ha surrogato, esso saprà ciea.ro un sistema di partiti pm sani e fruttiferi per l'avvenire ». In tal modo l'organo asquithiano si ferma sopra un punto interrogativo, il quale daltronde è spoglio di inutili spine, h' curioso come un foglio londinese, ultimamente, nar: rancio della signora Margott Asquith, che sj è abboccata a Roma coll'on. Mussolini, riferiva che la brillante scrittrice impressionista intravide nei dittatore un uomo politico ca- te inglese da Roma, tutt'altro die anti-fascista, lasciava molti dubbi sulla possibilità che l'esito delle elezioni possa determinare una metamorfosi in senso costituzionale. La Montino Post inneggia alla vittoria elettorale del nostro Governo. Forse questo giornale é inconscio del fatto che. il fascismo non può sentirsi troppo lusingato da inni cho di; scendono da pulpiti notoriamente reazionari come la Marnino Post la quale vive in uu fondo tutto suo e procede quasi per induzioni sopra premesse concepite entro la sua torre d'avorio. Per esempio, nel suo articolo odiar-1 soffraai-suoi lettori .questo geniale assiemy paese L'on. Mussolini, secondo la * Mormng Posi » cerca ad ogni modo di attenersi -al governo rappresentativo « cosicché è assurdo assalirlo come un tiranno che disprezzi le forme costituzionali : gli apostoli della democrazia dovrebbero quindi astenersi dal levare la ìrano inorridita; ciò che importa non 6 il regime democratico, ma l'uomo; l'on. Mussolini, a differenza di molti dittatori, è uno statista antiveggente». E il foglio continua: Egli pensa sempre al futuro, tanto nella sua politica interna quanto in quella esteraChi può negare che l'Italia, purgata daga esperimenti comunisti e dagli scioperi, colle sue finanze nuovamente in ordine, la sua va. luta stabilizzata, la sua popolazione contenta e balzante verso l'avvenire con le speranze ed il coraggio della primavera, è un paese infinitamente più felice e più rispettato dell'Italia di prima, t-tacente supina sotto le macchinazioni dei politicanti e degli internazionalisti? L'Italia si trova grandemente in debito verso l'on. Mussolini e cosi pure, a nostro avviso, l'Europa. Egli ha salvato l'Ita, lia dalla disperazione che aveva intravisto ì1 rimedio nel comunismo; salvando l'Italia, ha offerto ad un continente stanco e travagliai'' lo stimolo di un grande esempio ». Ora toccherebbe all'ottima » Morning Post > di dare il buon esempio in contraccamhio. e proclamare, mettiamo, che l'Inghilterra coti, segni all'Italia il Giubàland che le spett;:. Disgraziatamente, quando la « Morning post < si occupò di questa questioncella. fu soltani" per tirare indietro e giammai ha spinto innanzi. Rimane libera di farlo domani, ma anche oggi parla di altro... Il saluto di Mussolini olle Federazioni provinciali fasciste Roma, 8. notte. L'Ufficio Stampa del Partito fascista comunica: » La direzione del P. N. F. ha inviato a tutte le federazioni fasciste questa breve precisa ed eloquente circolare: « A tutte le federazioni provinciali fasciste, il saluto clic il duce, in nome suo e del governo, ha trasmesso al direttorio nazionale, è j] riconoscimeli!u della efficienza e della disciplina del partii", affermatasi cosi gagliardamente auche su uu terreno di lotta che non era abituale alla natura fascista. Di ciò furono tutti meritevoli, capi e gregari. Si apro ora un periodo nuovo che richiede ancora fede disciplina volontà. Restituiremo al Parlamento prestigio e dignità, daremo al nostro paese cinque anni ili pace e di fecondo lavoro. Alala, alala! - Il sfgretario generale: Francesco Giunta ». (Aff. Stefani).