La sorpresa De Nicola nella vigilia elettorale

La sorpresa De Nicola nella vigilia elettorale La sorpresa De Nicola nella vigilia elettorale L'uomo deli'"irrevocabile,, Pretesto c ragioni liei clamoroso ritiro Roma, 3. notte. Il clamoroso episodio dell'on. De Nicola costituisce la scema tinaie e forse la più interessante dello elezioni. Lo parole hanno eia qualche tempo perduto il loro valore ; soprattutto il vocabolo « irrevocabile i? impiegato dal presidente della Camera per definire la propria decisione di ritirarsi, non ha più il nitido e preciso significato di un tempo. Altre volte ì'on. De Nicola lo usò, anche per un'inchiesta della Camera nella quale si credette chiamato in causa. Si trattava di un'inchiesta dei deputati socialisti — che allora non erano suoi nemici — su computi di voti fatti dall'ufficio di presidenza della Camera. L'inchiesta non riguardava, in alcun modo la sua persona ed il suo operalo. L'on. De Nicola ritirò allora le proprie « irrevocabili >» decisioni. Non mancò chi rilevò, senza rendere noto tale pensiero, che allorquando un personaggio come il presidente della Camera dichiara in un documento di avere preso una decisione irrevocabile, essa debba ad ogni costo essere mantenuta. Così 'non avvenne. L'irrevocabilità affermata divenne revocabilissima. Così, altro volte, decisioni annunziate come lungamente meditate e decisive furono oggetto di successivi pentimenti. Perciò, discorrendo dell'attuale colpo di ecena, è necessario non escludere la possibilità di colpi di scena o espedienti successivi. Soltanto mediante questa premessa di nulla prendere su! tragico e lasciare aperto lo spiraglio a tutte le decisioni, sarà possibile esaminare nel suo giusto valore l'improvvisa ed inaspettata decisione dell'on. De Nicola. Coloro i quali conoscono a fondo il temperamento del presidente della Camera e conoscono altrettanto a fondo il terreno nel quale venne seminata e melanconicamente visse la candidatura politica di Enrico De Nicola nel Vistone fascista della Campania, non hanno provato per la rinunzia della notte scorsa la sorpresa colla quale l'accolse, all'alba successiva, apprendendola dai giornali, l'opinione pubblica italiana. Il temperamento dell'on. De Nicola è quello che è ; cioè un* temperamento viziato, o meglio, come si diceva correntemente nei Icorridoi della Camera in questi ultimi anni, il temperamento dell'unanimità più uno. Mai forse la fortuna politica baciò in fronte un giovane uomo politico coll'arklore con cui ha baciato l'on. De Nicola. Giovanissimo candidato, la prima volta, ad una carica pùbblica, il trentenne avvocato napoletano riuscì capolista nelle elezioni amministrative di Napoli. Tutto gli fu in seguito agevole. Di primQ. assalto coaqn1stò brillantemente un collegio difficilissimo, sconfìggendo clamorosamente (Enrico Simeoni, un avvocato conosciutissimo ed esperto maneggiatore di pastette elettorali. La carriera di Enrico De Nicola 'divenne non una serie di sollecitazioni, ma di rifiuti. Egli avrebbe potuto- essere tutto: ministro, presidente del Consiglio. Si limitò ad accettare, dopo molte insistenze, un posto di sottosegretario di Stato e quindi la presidenza della Camera. Quando fu eletto, venne ricordato il precedente della consimile sorpresa che aveva- accolto l'elevazione di Giovanni Giolitti, appena cinquantenne, alla presidenza del Consiglio. _ Enrico De Nicola diventò r« enfant gdté » della Camera. Giuseppe Marcora, per prolungare il suo amor proprip e la soddisfazione di rimanere lungo tempo al seggio « dell'eletto degli eletti », aveva escogitata la trovata del presidente (tecnico per l'assemblea legislativa; EnriIco De Nicola, che sembrava nato colle (qualità ideali del presidente della Camera, .veniva considerato come un presidente a Vita. I socialisti, cioè quella parte della Cantera che egli più doveva tenere a freno, ilo consideravano come una specie di «bon juge » alle cui mani potevano tranirjuillamento affidare la tutela dei loro diritti, tanto è vero che l'on. De Nicola fu il primo presidente della Camera a favore del quale gli uomini del garofano rosso desistettero dalla loro classica astensione per le elezioni delle cariche. Socialisti e comunisti giunsero anzi a qualche cosa di enorme nei riguardi di Do Nicola : lo applaudirono, cioè, come rappresentante di un regime di cui essi invocavano la distruzione. L'ascendente dell'on. De Nicola sui socialisti salvò, nei primi anni dopo la guerra, situazioni delicatissime ; ino allorquando il fascismo subentrò corno astro sorgente all'orizzonte, il presidente della Camera conquistò istintivamente le simpatie dei nuovi venuti. Fu allora che Filippo Turati, vecchio conoscitore di uomini e di ambienti, in una conversazione amichevole fra deputati, uscì all'indirizzo del presidente della Ga- • mera, nella famosa frase scherzosa : « Tu li devi scocolizzare ». 11 leader socialista alludeva con queste parole, che nulla ayevano di aggressivo verso il presidente della Camera, alla necessità per l'on. De Nicola, uscendo dalla situazióne di uomo da tutti voluto e da tutti applaudito, di prendere qualche volta posizione. Così, od esempio, nell'occasione delle barbe tagliate ai deputati — come cidi baffi oggi amputali all'Oli. Ciriani — si sarebbe voluta una più recisa tutela, da parte dell'eletto degli eluti, dei diritti del parlamento. Enrico Do Nicola non mancò bensì di protestare, ma accetto come oro di zecca lo assicurazioni dell'on. Mussolini, che parvero insufficienti quando non sembrarono fcanzonatoi'ie. Comunque, giunse il giorno dello scioglimento della Camera. L'on. De Nicola, che aveva tenuto verso il fascismo al potere un atteggiamento di ossequio, credette sinceramente venuto il momento delia liberazione. Tulli sanno che l'abbandono della professione di avvocato, abbandono che dura dal giorno dell'elezione dell'on. De Nicola (più scrupoloso in questo, dell'on. .Marcora) a presiderite della Camera, costò rilevanti sacrifici finanziari all'on. De Nicola, Con gioia, appena pubblicato il decreto di scioglimento della (Camera, il ricercatissimo avvocato napoleoni" annunciò pertanto di riaprire il suo studio legale a Napoli. Qualche giorno dopo, in una colazione alla quale partecipò Matilde Senio, l'ex-presidente della Camera dichiarava di aver con profonda emozione nuovamente esercitato, dopo tanto tempo, le sue funzioni di avvocato. Ma come 6 detto : la gioia dei mortali è fumo passeggiar... Il Governo, intento alla "formazione del listone, lanciò ben presto il prefetto di Napoli alle calcagna del¬ lcFddoNrfralmcdsmsre o e i a o o a a o . è a o ¬ l'on. De Nicola. Cominciò una dura lotta' fra l'ex-presidente dell ì. Camera ed il cornili. D'Adamo, ex-capo di gabinetto di Facto. 11 prefetto di Napoli ebbe ordino di ottenere a qualunque costo là adesione dell'on. De Nicola. Questi ricorreva ad osili mezzo per sottraisi: si assentava da Napoli, si rendeva, irreperibile ; oppure rifiutava ape.rlaiiienle, tanto che il prefetto D'Adamo giunse al punto di dichiarare di non prendere atto del rifiuto dell'on. De Nicola a presentarsi candidato ministeriale, o comunque candidato. Tutto ciò era necessario ricordare per comprendere lo stato d'o.nimo che ha condotto l'on. Enrico De Nicola alla tanto discussa rinuncia. L'ex-presidente della Camera ha cioè colto al volo la prima occasione che gli si è presentata per realizzare il suo antico desiderio, occasione che non è nitro che un pretesto. Tutto in apparenza sembrava predisposto perchè la candidatura dell'on. De Nicola rimanesse capofila del listone campano. L'impresa non era stala facile perchè l'inclusione di taluni candidati fascisti e l'esclusione di altri candidati non entusiasticamente fascisti, aveva profondamente irritato taluni amici dell'on. De Nicola arbitri in parte dela situazione elettorale partenopea. Era, per esempio, rimasto fuori della lista nazionale il candidato Pezzullo, fortissimo manovratore delle masse elettorali, il che indeboliva notevolmente il listone fascista. In ogni modo l'on. De Nicola si era rassegnato a tutto ; solo che aveva ritardato — anima presaga ! — il proprio discorso elettorale e ne aveva volutamente attenuata la messa in scena. All'on. Amendola era stato rifiutato il San Carlo, e per cavalleria verso il suo momentaneo avversario politico l'on. De Nicola aveva rifiutato il San Carlo e scelto la ben più modesta sala Maddaloni. Ma il discorso era pronto, vale a dire che l'on. De Nicola non intendeva in alcun rhodo ritirarsi. Venne richiesto dal Bordiga il contraddittorio comunista. Fu questo un pretesto, non la ragione, per realizzare le antiche aspirazioni: ritirarsi prima di aver incontrata qualunque noia, ritirarsi cioè da trionfatore dalla vita parlamentare. Così, a poche ore dal discorso elettorale, dopo che gli inviti erano già diramati, mentre il testo del discorso era già in mano ai giornalisti, l'on. De Nicola stilizzò la famosa dichiarazione nella quale rinunciava non solo al suo discorso, ma alla candidatura, motivando tutto ciò col desiderio di evitare incidenti che il richiesto contraddittorio col comunista ing. Bordiga avrebbe potuto sollevare. Tutto questo è il frutto di un retroscena, dove la logica male si accompagna all'espediente, lo sdegno si accomuna alla malizia, la lealtà si pone a braccetto con la furberia. La motivazione del comunicato De Nicola ò in parte; discordante nelle sue parti, e nel rimanènte assurda. Timore d'incidenti? Ma tutti sanno che l'on. De Nicola è a Napoli idolatrato, e chiunque avrebbe fatto scudo alla sua persona e avrebbe soffocato ogni velleità interruttiva o disturbatrice. Il pretesto del contraddittorio era dunque il topo della montagna. Infatti, eguale richiesta era stata fatta alla vigilia del discorso Federzoni al San Carlo, e nessun.-) s'impaurì. Il ministro delle colonie tenne il suo discorso: nessuno^si fece vivo per il contraddittorio. Lo stesso sarebbe avvenuto oggi alla sala Maddaloni j tanto è vero che un contraddittorio è avvenuto tra il rappresentante del fascismo ed un rappresentante del comunismo ; ma l'ing. Bordiga, che avrebbe dovuto confutare l'ex-presidente della Camera, non si è neppure presentato. La motivazione del contraddittorio non è dunque la vera ragione della rinuncia dell'on. De Nicola, tanto più che un personaggio politico di tanta importanza, se si spaventa di un contraddittorio, si esilia volontariamente dalla vita politica, che è lotta, sovrattutto dopo che la lotta è stata impegnala e accettata. L'on. De Nicola poteva del resto inesattamente valutare, nei suoi riguardi personali, i risultati del contraddittorio ; ma non poteva e non doveva abbandonare, nel momento critico della battaglia, il posto accettato. L'on. De Ndcola lo ha fatto ponendo itn un grave rischio il listone napoletano ; ma la fortuna assisto il Governo fascista, e se il « match » si chiude'per abbandono — come si dice in termine sportivo — dell'on. De Nicola, ciò non danneggerà enormemente il Governo. Se l'ex-presidente dell,. Camera insisterà nel suo rifiuto ed il corpo elettorale (cosa assolutamente improbabile) non voterà più il suo nome, il Governo sarà dispiacente, ma non mortalmente colpito. Il fascismo ha già pronto per la presidenza della Camera un candidato che ambàsce a ben più alti voli, cioè il ministro delle Colonie, Federzoni. Se, corno è molto più probabile, 'il nome dell'on. De Nicola sarà, per le grandi simpatie personali, egualmente votato dagli elettori campani, rimangono mezzi ancora per salvare De Nicola come presidente della Camera. Ma del resto De Nicola più De Nicola mono, il Governo fascista farà la sua strada lo stesso, tanto più che l'on. De Nicola è fascista... con riserva. L'essenziale per il Governo è che l'ex-presidente della Camera non ha rinunciato alla vita parlamentare per dissensi politici col fascismo. Infatti il Governo è stato in condizione di poter far pubblicare il discorso rientrato della sala Maddaloni. Tale discorso, puro rivendicando in taluni punti libertà di giudizio e una linea di condotta indipendente, è un decorso di piena adesione al fascismo e alla politica di Mussoli.ti. Che importa dopo ciò, al duce del fascismo, so l'on. De Nicola entrerà o no a Montecitorio ? Forse, in questo momento, J'on. Mussolini penserà (pure pregandolo ufficialmente perchè,rientri,nei'quadri) che Enrico De Nicola è un debole e. un sentimentale di cui egli può ambire di aver l'adesione, ma può infischiarsi di averlo al proprio seguilo fascista. CESARE SOBRERQ. Per la presidenza del seggi elettorali Roma, nòtte. L'Ufficio starnila della presidènza del Consiglio dei Ministri comunica': . , « Si reputa opportuno di rammentare a tutu no!orci che sono siati investiti, dal primo Presidente delle Corti d'Appello, della nomina di presidente o di vice piesidente dei scijrqi elettorali, che il testo unico della legge elettorale politica, sancisce espressamente: il carattere obbligatorio di'taile ufficio per i designati ad assumerlo (art. 50) sotto eominiiii.iiv.ria dalla pena 'pecuniaria' di' lire olio a sono per colorò clic, dèsisrnàlV ali'uffic'o jureileMo, rifiutano di assumerlo senza ginsHflcafo motivo o non .si trovino pnwerui all'atto dell'insediamento del seggio TDpfndsmltducesNncCMsonuclripibarlnalpdtqfrtvlzamvteeor a a e a o o e a i Irreperibile Tutti lo cercano e nessuno lo trova — Impressioni e commenti. Napoli, 3, notte. La' notizia dell'improvviso ritiro dell'on. De Nicola dal listone governativo è stata appresa stamane dalla cittadinanza col più profondo stupore. ]•;' la notizia del giorno e so no parla ovunque, il gesto.delL'ex-presidente della Camera e giudicato in vario senso, a seconda del colore politico di colui che esprime il giudizio. Vi è chi esalta la figura dell'on. De Nicola e chi giudica in senso contrario. LA SORPRESA NOTTURNA Solo Ieri sera, dopo lo ore 22, si seppe della richiesta fatta a.lil'on. De Nicola di un contraddittorio da parte del Comitato circoscrizionale dell'unità proletaria — e per esso dall'ing. Bordiga, nolo leader comunista — in occasione del discorso che il Do Nicola aveva deciso di pronunziare stasera nella sala del palazzo Maddaloni. J.a richiesta era contenuta in una lettera del Comitato, -già .pubblicata da un giornale di Milano, cosicché non era .più possibile nasconderla al pubblico. I.'on. De Nicola .si è Ifovato nella condiziono di dovere accettare o respingere: situazione questa, — riferiscono i suoi amici — a lui ripugnante per la inaccettabilità di una qualsiasi parte del dilemma. Si creava una via senza convenienti uscito ed ostile all'on. De Nicola, in quanto che una o l'altra delle due soluzioni, cioè la concessione od il rifiuto ilei contraddittorio, avrebbe provocato disordini violenti. Appena avuta conoscenza della lettera d'invito in questione, pare che l'on. De Nicola abbia esclamato: « — Oh, questo poi no I •, ed abbia immediatamente scritta la lettera di ritiro della sua candidatura al Comitato per la lista fascista, lettera che già conoscete. Quello che è avvenuto dopo questo fatto non è facilmente ricost.ruibile- La decisione aspra, netta ed irrevocabile dell'illustre parlamentare, comunicata a tardissima ora, appresa dal prefetto, dagli altri candidati e dai maggiori sostenitori della lista, ha fatto dapprima sorridere per l'incredulità, quindi ha tutti stordito. La notizia si è diffusa con una rapidità indicibile. Gli interessati st rivolgevano affannali alla prefettura — dove il prefetto D'Adamo, ancora non voleva credere al fatto — ed al Comitato della lista fascista, dove nessuno si raccapezzava. Per tutta la notte è stato un indicibile andirivieni, una rete incessante in continuo movimento di automobili e carrozzelle, un violento e perenne tintinnio di campanelli telefonici ira la casa De Nicola e la casa Porzio, fla sede e le sottosedi del Comitato elettorale, la casa Vi socchi, la casa Girardi e la Prefettura Qui si è formato di cernirò ove si sono incontrati i candidati, le autorità, i grandi eie Mori od i giornalisti, a controllare e commentare la decisione. E* cominciato subito il lavoro febbrile per vedere di scongiurare il ritiro, di indurre cioè l'on. De Nicola a recedere dalla decisione e ritirare ed annullare la lettera 11 lavorio è durato sino verso le ore 4 di questa mattina, ma è stato tutto inutile, "perchè la decisione dell'on. De Nicola è assolutamente irrevocabile. Non solo egli ha spedito la lettera «3 Gomitato, «1 Mattino ed agli altri giornali, ma ha personalmente rivolto viva «e speciale preghiera perchè la sua lettera fosse pubblicata e questo per stabilire rinnevocabflc. CACOIA AFFANNOSA Da stamane alle ore 8, intanto l'on. De Nicola è divenuto irreperibile. Gli ho dato una affannosa caccia e con me altri colleghi. Anche il prefetto e il segretario del partito nazionale fascista hanno cercato di mettersi in contatto con l'on. De Nicola, ma ogni sforzo è riuscito vano. All'abitazione dell'on, De Nicola il suo segretario risponde invaila burnente: iS. E. è uscita e non si sa quando rincasi», n telefono di casa non risponde per quante insistenze siano fatte. Sta d[ fatto che ieri sera l'on. De Nicola fu visto insieme al candidato Pavoncella col suo solito sorriso sulle labbra. Egli aveva già scritto il discorso che doveva tenere oggi e lo aveva letto anche a qualche suo intimo Starnano verso le 10 il prefetto ha chiesto una comunicazione telefonica con casa De Nicola, ma gli è stato risposto che l'ex-prc Bidente della Camera non era im casa. A1' 10,45 l'avv. Siniscalchi, segretario della F razione dei fasci, si è recato in casa D cola, ma gli è stato risposto elio l'ex-presidente era uscito di buonissima ora e che non si sapeva quando avrebbe fatto ritorno. A quanto pare, ii contraddittorio chiesto dall'Unità proletaria era noto già da parecchi giorni e l'avv. Colossa, candidato comunista, no avrebbe parlato anche privatamente nel caffè del Tribunale. L'avv. Siniscalchi, dopo essere stato In casa dell'on. De Nicola, si è recato dal prefetto col quale si è trattenuto circa mezz'ora. Avvicinato dopo il suo colloquio col capo della provinola, il segretario dei Fasai ha dichiarati) che la notizia del ritiro dell'on. De Nicola dalla lista fascista gli è giunta stamane inaspettata : t La lettera dell'on. De Nicola non offre — ha dichiarato l'avv. Siniscalchi — un motivo adeguato al suo rifiuto, nè tampoco, allo staio dei fatti, può esisterne altri. Il motivo addotto dall'illustre parlamentare avrebbe fatto apparire la nostra città come un pericoloso covo di sovversivi - per cui basta una semplice minaccia di un contraddittorio rler impedire un discorso importantissimo e attesissimo: ciò è molto dispiacevole per il fascismo napoletano che sa di aver sbaragliato tutti i partiti sovversivi, i quali, d'altronde, mai avevano avuto quaggiù eccessivo peso. Indubbiamente la decisione dell'on. De Nicola avrà delle ripercussioni che gli avversari sfrutteranno a loro modo come pretesto di priimo ordine. E' difficile però che essa possa avpr ripercussioni nella votazione di domenica stante il patriottico spirito della nostra popolazione ». DICHIARAZIONI DELLA • UNITA' PROLETARIA » Il Direttorio della sezione di Napoli del parlilo nazionale fascista ha emanato il seguente comunicalo: « 1,'avv. Mariolo Gianturco, segretario politico del Fascio di Napoli e candidato «Iella lista nazionale preso atto che l'on. De Nicola allo scopo di evitare incidenti ha rinunziato a pronunziare 11 suo discorso fissato per questa sera nella sala Maddaloni, dichiara in nome proprio c dei colleghi fascisti della lista medesima, di accettare il contraddittorio chiesto dall'ing. Bordiga a mezzo del Comitato della lista Unità proletaria, da tenersi nella sala Maddaloni alla medesima ora. Per accedere alla sala sono validi gli stessi biglietti distribuiti per la conferenza dell'on. Do Nicola ». Da parte sua il Comitato 'dell'Unità proletaria scrive ai giornali; « Signor Direttore, La pret . mo a seguilo della lettera dell'on. De Ni. oja di voler dar posio al presèilie comunicalo: « Questo Comitato, ne! cic'ìlifiaro la ^J'Ichiesta del contraddittorio, non. intendeva ^'ovocare incidenti o, comunque, disturba- manifestazione, e ciò per il motivo situazione reale ci inette, su ques. '.reno, in una condizione liì.r.-riule di 'D iorità. Intendevamo intervenire per te- "I, q contraddittorio nel caso che il Coi 3 Ji organizzatore del discorso avesse ere ' ufficialmente. Lo nostra i-ic-J cspdasclttdgndNimdmpUdspellddrszhcsrcphbir„i,.'.li accettarlo •V è stala (Iel¬ lata dal desiderio di cogliti^' l'occasione d •dire-la nostra ,ptroia. il c;':e non ci riesce possibile in aleni- mpt"i nella presenle lotin elettorale. Abituai, porre in rilievo la competizione dei paniti c rle.ll- classi, non ,quella delle persone, intendevamo discutere con il rappre.senfa.nte di una lista avversaria sulla politica che fiuesto rappresenta e non profittare (Iella speciale situazione di un dato uomo politico. Ove il nostro oratore avesse potuto .parlare, avrebbe esposto come, secondo ila nostra critica dottrinale, si spiega con logica perfetta l'unione del movimento liberalo con il movimento fasciste nelle attuali circostanze storiche, senza alcuna contraddizione, il porre noi nclrimpo-ssibllità di dia-utero poco avrebbe mutato ai caratteri generali di queste elezioni e non ci avrebbe n.einrr.eno sorpreso. Il contegno dunque cho, dinanzi alla nostra richiesia, ha l'on. Do Nicola creduto di assumere e che, secondo il nostro diritto, discuteremo e commenteremo in sorto opportuna, non può far parlare di una nostra prò vocazione. Con rhigraziamenll. Per il Comitato circoscrizionale cam pano della lista Unità' proletario, firmato, Ugo Girone ». COMMENTI Il giornale Jìoma, commentando la lettera dell'on. De Nicola rUeva come non si possa spiegare, allo stato dei fatti, la decisione presa dall'illustre partamenlaire e dopo aver esaminalo ampiamente il temperamento politico dnir.illustre uomo ed averne elogialo la dirittura e la fierezza., conclude arginandosi che si tratti, nel presente episodio, solo di una rinunzia al discorso e non di una rinunzia alla vita politica, 13 che sarebbe sproporzionato all'episodio che tale rinunzia avrebbe determinato. Il Mattino cosi commenta:' « L'improvvisa decisione ci sorprende is Sddolora. La ragione immediata che 1» provoca ha un lato di nobiltà, che però non giustifica se non fla prima decisione: queUa di non pronunziare l'atteso 'discorso. Infatti è stata oggi diramata una circolare del Partito comunista nella quale si deliberava il contraddittorio con l'on. Do Nicola. Questa sciocca bravata di un partilo inesistente, e che, fra l'altro, ha accettato da tempo la realtà fascista, non meritava probabilmente di essere rilevata; ma la sensibilità dell'on. Do Nicola lo ha spinto a temere che la provocazione comunista causasse incidenti che certamente sarebbero stati indegni della sua figura. Ma se noi potessimo trovar giusto che .l'onorevole De Nicola abbia deciso di sacrificare il suo pensiero e il suo diritto di parola alla pace e alla dignità dell'atmosfera elettorale, siamo addolorali della decisione che egli manifesta di rinunziare alla sua candidatura. La forma onestà di pensiero che ci inspira, e che ci ha fatto ritrarre in silenzio, dalla lotta elettorale, ci impone di premettere che la situazione elettorale della Campania non è quella che avremmo desiderato. Ma su questa personale impressione abbiamo sentito il dovere di lacere perchè la vittoria della lista nazionale è un fatto nazionale, che va considerato e sentito molto al disopra del limiti della circoscrizione. Noi sentiamo che il danno che verrebbe alla lista nazionale dal perseverare deiron. De Nicola nella decisione del ritiro dalla vita politica fi un imponderabile gravissimo, e per primi, nella coscienza di aver anche ini poco per amicizia e per devozione il diritto di farlo, chiediamo ohe egli non consideri definitiva la decisione di oggi. Col suo ritiro dalla vita politica. Napoli resterebbe inallrs privata di un rapo nttorno al quale non «solo le vecchie forze liberali e democratiche, ma anche quelle fasciste avevano trovato un centro di unione: quindi un centro di forza. Tutto questo che si era creato non può ondar perduto. E non andrà perduto, se sorpassato il minuto incidente del discorso, l'affettuosa premura di amici e d! ammiratori, saprà convincere Enrico De Nicola ad accertare il fatto compiuto della sua elezione, e a riassumere il pesante onere della rappresentanza politica di Napoli e della Nazione». ù a e a e i n , , i o e x a e o a a n. rel ni o a ee cne si ao, ila oli tà io so le me il arze ola to H il ntà roap ' fu cosi. E' necessario rilevare ancora nnrt volta che, invece, non costituì un gabinetto" al di fuori del parlamento, 0 addirittura contro il parlamento, come la marcia su Roma faceva temere; l'on. Mussolini costituì un Ministero clic, pure avendo l'impronta del partito vincitore, accoglieva i rappreseti tanti di tutti i partiti costituzionali, 0 nulla innovò negli ordinamenti fondamentali dello Stato. Gli avvenimenti avevano portato a capo di un Governo coslAtuzionaflc il capo d'un partito cho in modo anormale aveva assunto il potere. I criteri clic avevano ispirato in costituzione del ministero dimostravano cho l'on. Mussolini pur facondo al partito larghe concessioni, voleva ni tenere anche dal parlamento la legalizzazione dell fatto compiuto». L'on. De Nicola si difendo noi daE'accusa di coloro che non seppero perdonargli di avere tenuto un contegno passivo quando l'on. Mussolini si presentò alla Camera pronunziandole famoso parolediifpresio per il ParriLamento. U De Nicola dichiara che a ciò lo indusse un alto senso di responsabilità ed afferma che in certi tempi, per il bene supremo della patria, occorre più coraggio per riunziare che non per fare un bel gesto. Quindi reec-presiiòjente dichiara che la partecipazione degli uomini liberali del Mezzogiorno alla lista governativa è stata determinata dalla necessità di non rompere l'anello di congiumzione delle loro regioni colle altro. Per questo, quegli uoimi.ni accolsero l'invilo dell'on. Mussolini. Do Nicola proclama quindi che l'istituto parlamentare può a voto delle crisi, ma non tramouli nello Slato moderno; 0 che il normale funzionamento della Cambra elettiva nell'immediato dopo guerra, non fu che il riflesso necessario delle condizioni anoraiali del paese. Passando poi allo riforme proposte per il riuvigorimonto dell'i-, si Muto parlamentare, l'on. De Nicola si dichiara nettameinte contrario alla costituzione di consigli > quali, con o senza il diritto di iniziativa, dovrebbero fiancheggiare o meglio integrare l'opera del Parlamento. Dopo essersi dichiarato favorevole al sistema elettorale uninomtoalista .cotncludenido, l'on. Do. Nicola ricorda «la vasta opera compiuta dal Governo fascista, opera che va sostanzialmente approvata, malgrado le parziali imperfezioni e malgrado la necessità tempora; nea'— solo come tale approvabile — in cui si è -baratto il Governo di diminuire o sospendere parz-ialimente alcune libertà per salvare la nazione », Il direttorio nazionale proYvtsorto dell'. Unione goliardica per la libertà.» ha inviato stasera all'on. De Nicola il seguente telegramma: « Poiché il vostro gesto 'di rinunzia suona deplorazione di ogni violenza ed offesa al purissimo ideale dell* liberta, l'Unione Goliardica italiana per la libertà plaude a voi, interprete generoso dell'anima partenopea ». Gli aitimi preparattYl Il discorso dell'on. Pinzi a Parma « oggetto stasera di un breve commento da parto del Mondo che, dopo avere polemizzato coll'oratore, soggiunge circa le misure restrittive della libertà di stampa: «Noi abbiamo dubbi, che riteniamo fondati, sull'opportunità che membri del governo annunzino misuro restrittive nel loro discorsi elettorali, soprattutto per le ripercussioni che quei discorsi suscitano all'estero, ove si dà autorevolmente l'impressione cho l'Italia sia un paese turbolento, per governare il quale non bastano i vigenti ordinamenti, onde si rendono necessari nuovi provvedimenti amministrativi in senso meno liberale. 11 popolo italiano non domanda che di tornare nella normalità e nel godimento dei suoi diritti legali. Nient'altro. Ripristinato l'imperio della legge per ogni partito e per ogni individuo, la -tTanquillità perfetta sarà ristabilita. Non c'è affatto bisogno di modificare la legge e togliere dei diritti ai cittadini. Questo devono sapere all'estero, sa vogliamo che H nostro prestigio si mantenga alto, e la nostra situazione, anche finanziaria, sia serenamente valutata e dia conseguentemente quel credito che tutti ei ripromettiamo». Nell'imminenza deH» tìeztotif moltissimi funzionari statali sono già partiti da Romn in licenza straordinaria per recarsi nelle proprie sedi ciTCoscrizicmali. Sono state sospese sino dopo 1 comizi te udienze giudiziarie 0 la trattazione delle cause. Con recente dispo; sizione governativa è stato stabilito che gli elettori che rimpatriano dalle Colonie e dall'estero per esercitare il loro diritto di volo possano godere delle facilitazioni ferroviarie per il ritorno sino al 5 maggio p. v. Per valersi di tale facoltà l'elettoTe dovrà esibire, oltre al certificato elettorale, anche quello di residenza all'estero o in Colonia. La Corte di Appello di Roma, che riceverà i plichi suggellati delle schede deposto nelle urne da tutti i centri della penisola e dove convergerà tutto il lavoro di spoglio e di verifica, ha già preparato i locali ed i mezzi necessari all'opera di cernita, che, colla nuova legge, si prolungherà più del consueto. Anche l'amministrazione deUe Poste si è preparata per il sollecito svolgimento del lavoro intenso della giornata di domenica e dei giorni seguenti. Da fonte ufficiosa si tiene pure ad affermare che il direttore generale della PS., De Rono, ha preso rigoroso disposizioni perchè sia tutelato nel giorno dei comizi l'ordine pubblico e la libertà elettorale. Il ministero degli Interni ha diramato in proposito circolari a tutti i prefetti del Regno. Episodi Inlanto O Povolo reca staSerS una fletirigliata cronaca dell'invasione del Circolo Pio VII a Savona, contro la quale l'Osserv'atore nomano conteneva ieisera una vivace protesta, di cui noi vi abbiamo dato notizia. Il Popolo conferma dunque che la sede del Circolo cattolico è a due passi dal Commissariato e laterale alla Soltoprefettura; quindi scrive : « Con altri governi, non ricostruttori, nò cosi devoti come l'attuale alla causa della religione, a quest'ora 11 sottoprefetto ed il commissario — il quale ultimo è lo stesso cui risale la responsabilità di avere lascialo aggredire e turbare la recente solenne cerimonia eucaristica (come si vede è uno specialista in materia!) — sarebbero scaraventati in Sardegna ed in Calabria. Ma coll'at. tuale governo i cattolici di Savona possono pure star* certi che t degnissimi funzionari saranno, se non lo sono ancora, insigniti di qualche onorificenza ed i cattolici possono attendere nuovi episodi del genere a vicinissima scadenza ». Lo stesso giornale reca da Bruzolo di Sul che tre fascisti hanno imposto all'on. Mar. uncini di abbandonare entro un quarto d'ora il castello di Bruzolo, pena il sequestro dell'automobile e rappresaglie contro la famiiiu dello stesso Marconcinl. Anche in Tosca, na, secondo quanto riferisce il giornale, continuano gli episodi di violenza. ri. non i uccisori Comunista ucciso a Poscia da un gruppo di sconosciuti Poscia, 3, notte. Alcuni individui si recavano ieri sera; alla casa del comunista Italo Spadoni, di anni 26, al ponte Bnggianese, chiedendo di lui. Lo Spadoni però era assente e allora fu mandato a chiamare in una casa vicina, ove si trovava. Egli usciva insieme ad un amico. Quest'ultimo veniva prw ma bastonato dagli sconosciuti e poi al-< lontanato. Dopo di che I" Spadoni fu ciw condato dagli individui Ad un certo momento echeggiarono tre o quattro colpi di rivoltella. Quello che sia successo con pre» cisione non'è possibile sapere. Certo è ch4 al mattino si rinvenne il cadavere del iiw sgraziato, abbandonato in mezzo ai camipi. Egli presentiva una ferita al torace e la lesiono della spina dorsale. I cnrabimVrl stanno faccialo indagini per stabilire il movente dei delitto c per idenlUìcare gli